• Non ci sono risultati.

L’erogazione e la valutazione dei servizi presenti sul territo rio

5. LA RIFORMA TRENTINA DEL WELFARE NEL LA L.P 13/

5.3 L’erogazione e la valutazione dei servizi presenti sul territo rio

La riforma provinciale del welfare afferma il diritto della persona alla valutazione unitaria del suo stato di bisogno e il diritto a ricevere una risposta unitaria. Per questo motivo, i servizi sociali territoriali ef- fettuano la presa in carico unitaria, individuando come responsabile del caso la figura professionale di riferimento (l’assistente sociale

98

nella maggior parte dei casi). A seguito della presa in carico viene steso un progetto individualizzato finalizzato a contrastare e, dove possibile, eliminare le cause del bisogno.

Poiché lo stato di bisogno, come descritto nel comma 1 dell’articolo 17, si manifesta nell’incapacità del singolo o della fami- glia di far fronte a esigenze vitali primarie, derivante da diverse con- dizioni, che possono essere l’insufficienza della condizione econo- mica; la disabilità fisica o psichica; la difficoltà culturale, relazione o sociale; la sottoposizione a procedimenti giudiziari. L’accertamento dello stato di bisogno spetta alle figura competenti e gli utenti sono tenuti a compartecipare alla spesa relativa all’erogazione di un servi- zio in base alla condizione economica del nucleo famigliare di riferi- mento.

5.3.1 Attuazione e accreditamento dei servizi

Il titolo necessario per svolgere servizi socio-assistenziali all’interno della Provincia risulta essere l’autorizzazione, poiché at- traverso di essa è stato accertato il possesso da parte dei soggetti dei requisiti minimi organizzativi. Al comma 1 dell’articolo 19 della legge n. 13 viene sottolineato che la PAT autorizza tutti i soggetti in possesso dei requisiti che ne facciano richiesta. Attraverso un appo- sito regolamento vengono stabilite le tipologie di servizi soggetti ad autorizzazione, i requisiti minimi e le procedure per il rilascio dell’autorizzazione stessa.

99

Ai soggetti in possesso di requisiti di qualità ulteriori rispetto a quelli richiesti dall’autorizzazione viene riconosciuto l’accreditamento, che costituisce titolo necessario per ottenere l’affidamento di servizi concernenti prestazioni sociali. I requisiti ri- chiesti dall’accreditamento sono di carattere organizzativo e com- prendono il rispetto della normativa in materia di lavoro e di previ- denza sociale. Anche in questo caso, come espresso nell’articolo 20 al comma 1, la Provincia accredita tutti coloro che in possesso dei requisiti ne facciano richiesta. Attraverso un regolamento attuativo vengono stabiliti i requisiti, le procedure per il rilascio del titolo, i casi di sospensione e revoca, le modalità per l’istituzione e le gestione del registro degli enti accreditati.

Al comma 5 dell’articolo 20 viene esposta una questione molto importante, soprattutto ai fini di questo lavoro. Si afferma che

i soggetti accreditati sono tenuti ad effettuare, sulla base di uno schema definito con deliberazione della Giunta provinciale, la rendi- contazione della propria attività, dando atto nel bilancio sociale del valore e del capitale prodotto. […] I soggetti accreditati sono altresì tenuti ad adottare processi gestionali di qualificazione delle attività prestate che garantiscono in particolare l’accessibilità dei servizi e la tutela delle posizioni soggettive degli utenti.2

La Provincia, inoltre, svolge attività di vigilanza per verificare la sussistenza dei requisiti necessari all’autorizzazione e all’accreditamento.

100

Quanto fin qui esposto e contenuto nel capo III della riforma ne- cessita di regolamenti attuativi per poter essere messo effettivamen- te in pratica, poiché all’interno di quest’ultimi vengono indicate le modalità e i requisiti necessari per il rilascio del titolo. È importante sottolineare che dal 2007 non è mai stato emanato nessun regola- mento attuativo della legge e non è mai stata approvata una specifi- ca normativa in riferimento all’accreditamento. Le motivazioni di questo blocco possono essere individuate principalmente nel cambio di Giunta avvenuto nel 2008: durante la XIII legislazione (2003-2008) la carica di assessore alle politiche sociali era ricoperta da Marta Dalmaso, sostituita poi, nella XIV legislazione (2008-2013) da Ugo Rossi, attuale Presidente della Provincia Autonoma di Trento. Se per la Dalmaso la riforma trentina del welfare e la tematica dell’accreditamento risultavano essere degli argomenti fondamentali nel panorama trentino, nelle legislazione successive non si è dato lo stesso peso a queste questioni.

5.3.2 La valutazione dei servizi socio-sanitari

Ai fini di una gestione corretta e responsabile, la PAT e le comuni- tà di valle valutano la qualità e l’efficacia degli interventi di loro com- petenza, il tutto diretto a verificare l’impatto dei servizi socio- assistenziali erogati, sotto il profilo dell’efficacia, dell’efficienza in termini di costi-benefici e delle ricadute che il servizio ha sul territo- rio.

101

Attraverso la valutazione è possibile raccogliere informazioni ri- guardo gli elementi attraverso cui ridefinire le modalità di erogazione dell’intervento o ai fini della revoca dell’affidamento del servizio al soggetto erogatore. La valutazione viene effettuata da un nucleo di valutazione nominato dalla Provincia e che resta in carico per tutta la durata della legislatura. Il nucleo può essere integrato funzionari e ulteriori esperti individuati dalla Provincia, ma quest’ultimi non hanno diritto di voto. Anche gli enti locali, in relazione ai propri ambiti di competenza, nominano dei nuclei di valutazione che devono rispet- tare i requisiti di terzietà e professionalità dettati dalla PAT.

I nuclei di valutazione hanno il compito di valutare, a posteriori, il sistema delle politiche sociali per predisporre in maniera adeguata il successivo piano provinciale. Oltre a ciò, i nuclei devono anche valu- tare gli interventi prestati dai soggetti erogatori e redigere un apposi- to rapporto; effettuare un’analisi dei costi dei servizi erogati; fare un’analisi strategica degli interventi da inserire nel successivo piano sociale provinciale; comunicare i risultati della valutazione ai soggetti valutati.

Gli elementi necessari al processo valutativo vengono raccolti dai nuclei presso i soggetti erogatori attraverso l’autovalutazione e pres- so i destinatari dei servizi e gli enti locali della Provincia.

Attualmente il sistema di valutazione dei servizi è entrato in fun- zione anche se ha una mansione più di sorveglianza che di verifica, poiché anche ai servizi che ottengono valutazione negativa non ven- gono accreditate sanzioni ma solo ammonimenti volti a rimediare la situazione. Probabilmente il sistema entrerà in pieno vigore solo nel

102

momento in cui verranno emanati i regolamenti in riferimento all’autorizzazione e all’accreditamento.

103

6. IL PROGETTO EQUAL RESTORE. UNA RI-