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Esami di promozione dei giovani artigiani (1903)

della Formazione Professionale Salesiana

6. Esami di promozione dei giovani artigiani (1903)

Norme da seguire negli esami di promozione dei giovani artigiani in confor- mità del nuovo programma professionale1.

1. Gli esami si daranno alla metà ed al fine dell’anno professionale.

2. Anche in altri tempi potranno i capi col consenso del direttore, ammettere qualche allievo all’esame. Ciò potrà avvenire:

a) quando entri in un laboratorio un giovane, che abbia fatto altrove parte del tirocinio e sia necessario constatare l’abilità per classificarlo;

b) quando, essendo fallito un allievo nell’esame ordinario, non si creda conve- niente fargli ritardare la prova per un intero semestre;

c) nel caso che qualche allievo, fornito d’ingegno e di applicazione più che or- dinaria, meriti di essere ammesso avanti tempo ad un grado superiore e così abbreviare la durata del tirocinio.

3. Gli esami si daranno nella forma seguente:

a) si assegnerà per compito all’allievo uno dei lavori compresi nel periodo del programma, che egli sta percorrendo, e, lasciandolo libero da ogni altro im- pegno, e sorvegliandolo perché non sia in alcuna maniera disturbato o coa- diuvato, si terrà conto esatto del tempo, che egli impiegherà a finirlo; b) consegnato il lavoro, il direttore, o chi per lui, penserà alla commissione,

che lo deve giudicare.

4. Questa dovrà comporsi del capo-ufficio per la direzione dei la oratorii come presidente, o del prefetto, dove non vi sia ancora il detto capo-ufficio, del capo e di due altri maestri della medesima arte. I maestri potranno chiamarsi dalle case salesiane più vicine, oppure anche scegliersi tra maestri d’arte esterni. 5. L’esame avrà per oggetto:

a) la difficoltà del lavoro in sé;

b) la perfezione e finitezza, con cui fu eseguito;

1E481 Bertello. // ed. a stampa, 2 pp. [1903]. // Nella circolare mensile del 28 febbraio 1903, don Bertello scrive: “1. Manda le norme da seguire negli esami di promozione dei giovani artigiani in

c) il tempo impiegato ad eseguirlo;

d) la esposizione fatta a voce dall’allievo delle norme secondo le quali doveva eseguirsi il lavoro, delle qualità dei materiali usati e di quelle altre nozioni teoriche, che l’allievo deve aver appreso durante quel periodo di tirocinio. 6. Solo quando un lavoro della difficoltà richiesta sia stato dall’allievo eseguito

con sufficiente perfezione ed in un tempo normale potrà dar luogo alla promo- zione dall’uno all’altro periodo, oppure dall’uno all’altro corso del tirocinio. 7. I membri della commissione, dopo esaminato insieme il lavoro, udito l’allievo e

discusso circa il suo merito, daranno ciascuno il proprio voto espresso in decimi. 8. Per la promozione si dovrà ottenere una media non inferiore a sei.

9. I voti di promozione saranno conservati in un registro e scritti negli attestati da consegnarsi agli allievi od ai loro parenti.

7.

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Ringraziamenti

La lista delle persone da ringraziare è consistente, parto dalla relatrice prof.ssa Vera Negri Zamagni per la cura e la collaborazione alla mia ricerca, ma soprattutto per essersi lasciata coinvolgere ed entusiasmare in una tesi originale quantomeno per il soggetto.

Ringrazio le comunità salesiane che hanno accompagnato la genesi e la con- clusione del lavoro: quella di Bologna nella persona del direttore don Sandro Ti- cozzi e quella di Torino Crocetta nella persona del direttore don Luigi Testa. Elen- care tutte le attenzioni e le gentilezze dei confratelli nel supportarmi e sopportarmi sarebbe troppo lungo e dimenticherei certamente qualcuno. Ringrazio la comunità formativa del Centro CNOS-FAP di Bologna nella persona del direttore don Fa- brizio Bonalume quale motore primo della ricerca. Ringrazio i molti che hanno reso possibile lo studio Comparativo a livello regionale: Alessandro Franchini (CNOS-FAP) e la moglie Annalisa (AECA), Fabio Belletti (AECA), Lorena Gubel- lini (Regione ER) e Paola Zaniboni (Regione ER).

Un ringraziamento speciale a don Mario Tonini che ha sostenuto le mie ri- cerche fornendo materiale e supporto con una prontezza e una disponibilità enco- miabili.

Un ringraziamento doverosissimo alle azioni maieutico-evolutive di Federico Plazzi, della moglie Liliana e della libera editrice Salesian LIFE.

L’incontro con i salesiani cav. Crescentino Marra e don Giovanni Sala e con docenti Luigino Bruni e Alessandra Smerilli sono stati proficui di buone idee.

Dedico qui il lavoro alla famiglia che mi ha donato la vita e alla Congrega- zione mia famiglia nel carisma di don Bosco.

Alessandro Giuseppe Curotti Salesiano di don Bosco