Fino ai CFP attuali (1970-2011)
4.4. Lo sguardo sul futuro
La legislazione nazionale e la frammentarietà regionale hanno uno sguardo di breve durata, spesso influenzato dalle vicende elettorali molto più che da sguardi profetici o quantomeno tecnici di ampio respiro. Tuttavia i comunicati dell’Unione Europea sembrano avere uno sguardo sufficientemente ampio e lanciano linee pro-
55“Lombardia Notizie” del Novembre 2009 disponibile sul sito http://passporto.emedea.it/files/rassegnaStampa.pdf
grammatiche per il prossimo decennio, stanziandovi fondi abbastanza significativi. Per questo motivo sono la prima fonte che presentiamo. Successivamente presente- remo le delibere del Capitolo Generale 26°, che si esprime direttamente circa le questioni che abbiamo analizzato ponendo determinati obiettivi per il sessennio 2008-2014, in un percorso che si interseca con i preparativi del bicentenario della nascita di don Bosco nel 2015.
4.4.1. Documenti dell’Unione Europea
Il presente della IeFP è stato fortemente influenzato dalle decisioni del Consiglio Europea a Lisbona nel marzo 2000. L’obiettivo dichiarato era quello di rendere l’U- nione la più competitiva e dinamica economia della conoscenza entro il 2010. I passi più salienti sono la dichiarazione di Copenhagen che ha tracciato le linee per la coo- perazione in materia d’Istruzione e Formazione Professionale, la decisione n. 2241/2004/CE che ha impostato l’Europass per la trasparenza delle qualifiche e delle competenze e nel 2006 il FSE, il FESR e Fondo di coesione che si sono riformati e coordinati, operazione rinnovata con il regolamento n. 846 del 1 settembre 2009.
I due Comunicati che gettano luce sul futuro sono quello di Bordeaux del 2008 e quello di Bruges del dicembre 2010.
Bordeaux valuta il raggiungimento di Lisbona 2010 e propone la realizza- zione di:
• un quadro unico per la trasparenza di competenze e qualifiche, con l’inten-
zione di riunire in un unico formato i vari strumenti di trasparenza (come il Curriculum Vitae Europeo);
• un sistema di trasferimento di crediti per l’Istruzione e la Formazione Profes-
sionale, che s’ispira al successo del Sistema europeo di trasferimento di crediti
nell’istruzione superiore (noto come Processo di Bologna);
• un nucleo di principi qualitativi comuni grazie all’operato del Forum europeo
sulla qualità;
• una serie di principi comuni per la convalida dell’istruzione formale e infor-
male, per garantire una maggiore compatibilità fra gli approcci dei vari Paesi
ai vari livelli;
• l’orientamento professionale permanente, per consentire ai cittadini di fruire di
un migliore accesso all’apprendimento lungo tutto l’arco della vita (LongLife Learning Program - LLP).
Con la riunione di Bordeaux viene introdotto un nuovo obiettivo: rafforzare i
legami tra la formazione e il mercato del lavoro che si inserisce nella cornice del-
l’iniziativa “Nuove competenze per nuovi lavori” della Commissione.
La Commissione Europea con il comunicato di Bruges56, a seguito del parziale
56Comunicato della Commissione di Bruges sulla cooperazione europea nell’Istruzione e For-
raggiungimento degli obiettivi fissati dalla strategia di Lisbona per il 2010, ha pro- posto per il prossimo decennio di concentrare gli sforzi della futura cooperazione europea in materia di Istruzione e Formazione su 4 assi strategici:
• nuovo impulso all’istruzione e alla Formazione Professionale in Europa: per
fare ciò abbiamo bisogno di sistemi educativi e formativi flessibili e di alta qualità, in grado di soddisfare i bisogni di oggi e di domani;
• migliorare la qualità e l’efficacia dell’istruzione e della formazione: dobbiamo
necessariamente migliorare le capacità dell’IeFP di rispondere alle richieste di un mercato del lavoro in evoluzione …. In qualità di soggetti del mercato educativo globale, i sistemi nazionali di IeFP devono essere collegati con il resto del mondo per restare aggiornati e competitivi … Entro il 2020, i sistemi europei di IeFP dovranno essere più attraenti, orientati alla professione, inno- vativi, accessibili e flessibili rispetto al 2010 e dovranno contribuire ad au- mentare il livello di eccellenza e di uguaglianza nella formazione continua e in quella iniziale;
• favorire l’equità e la cittadinanza attiva: promuovere la cittadinanza attiva, ad
esempio incoraggiando la collaborazione tra i fornitori di IeFP e le organizza- zioni della società civile;
• promuovere l’innovazione e la creatività – compreso lo spirito di impresa – a
tutti i livelli dell’istruzione e della formazione: i Paesi partecipanti dovrebbero
sostenere le iniziative intese alla promozione dell’imprenditorialità.
4.4.2. Documenti Ecclesiali
Il Papa in persona ha scritto alla sua chiesa di Roma in margine alla “grande emergenza educativa, confermata dagli insuccessi a cui troppo spesso vanno in- contro i nostri sforzi per formare persone solide, capaci di collaborare con gli altri e
di dare un senso alla propria vita”57. Da quello scritto il termine “emergenza educa-
tiva” è divenuto un must, con un moltiplicarsi di convegni e pubblicazioni sia sul fronte ecclesiale sia su quello più marcatamente laico. Questa attenzione ha portato la Conferenza Episcopale Italiana a portare l’attenzione programmatica degli “Orientamenti Pastorali per il Decennio 2010-2020” proprio sul tema dell’educa- zione. La sfida educativa chiede la promozione di un’ampia alleanza educativa tra tutti soggetti e le realtà coinvolte. Solo una stretta collaborazione e sinergie ade- guate tra gli educatori rendono possibile una risposta e proposta adeguata alla cre- scita armonica delle nuove generazioni. Il documento è attento a dinamiche non strettamente parrocchiali o clericali e afferma che “i Centri di Formazione Profes- sionale d’ispirazione cristiana fanno parte a pieno titolo del sistema nazionale di istruzione e formazione. Nel rispetto delle norme comuni a tutte le scuole, essi
57BENEDETTOXVI, Lettera alla Diocesi e alla città di Roma sul compito urgente dell’educa-
hanno il compito di sviluppare una proposta pedagogica e culturale di qualità, radi-
cata nei valori educativi ispirati al Vangelo”58.
4.4.3. Documenti Salesiani
Il CG26 ha sviluppato 5 grandi obiettivi per il sessennio 2008-2014:
• “ripartire da don Bosco”: attraverso la conoscenza della sua storia, pedagogia e
spiritualità, anche in preparazione al suo bicentenario, si vuole ravvivare il ca- risma nella fedeltà alle origini.
• “Urgenza di evangelizzare”: pronti alle considerazioni ecclesiali che eviden-
ziano la situazione di scristianizzazione del continente avvolto da una pro- fonda crisi identitario-culturale ci si propone un impegno nel nostro specifico ecclesiale, anche attraverso il cosiddetto “Progetto Europa” che si pone l’ambi- zioso obiettivo di approcciare le attività in Europa con criteri di missione attra- verso, tra l’altro, l’invio di confratelli dagli altri continenti.
• “Necessità di convocare”: disponibili ad accogliere confratelli in missione in
Europa, ci si interroga profondamente sulla crisi vocazionale e si ambisce a proporre scelte di vita impegnata soprattutto nella logica del “per sempre”.
• “Povertà evangelica”: oltre alle dinamiche di coerenza della testimonianza di
povertà personale e comunitaria si lanciano le ipotesi per i possibili modelli gestionali delle Opere.
• “Nuove frontiere”: le priorità sono i giovani più poveri, la comunicazione so-
ciale, le famiglie e l’Europa.
Per quanto riguarda questo ultimo obiettivo, la declinazione scelta dalla pro- vincia religiosa ILE (che corrisponde al territorio delle Regioni Lombardia ed Emilia Romagna) coinvolge primariamente i CFP. Mentre in altre realtà si sono pensati progetti di strada, presenze leggere nei quartieri difficili, oratori “volanti”, apertura di presenza in stati in particolare difficoltà (come attraverso il VIS-Volon- tariato Internazionale per lo Sviluppo in Albania); l’Ispettoria è giunta alla scelta di valorizzare e potenziare questi suoi Centri dove la missione di strada, i più poveri già ci vengono incontro. Questo ha permesso il rimodernamento di alcune realtà a
livello strutturale e l’implementazione di presenze in rete dinamiche59.