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Esempio pratico di massimizzazione dei profitti

1.4 Il Money Management: utile ad investitori e risparmiatori

1.4.2 Esempio pratico di massimizzazione dei profitti

Sulla base del precedente esempio si vuole procedere dimostrando come si può recupe-

rare, una volta registrata, una perdita per un posizionamento sbagliato. Ciò può accadere

a qualsiasi trader o investitore e, per tale motivo, è importante avere una base informativa

approfondita e consapevole per ciò che concerne il Money Management.

Abbiamo già ampiamente discusso sul fatto che la gestione del denaro, quale Money

Management, abbia come scopo principale la massimizzazione dei prodotti parallelamente

alla minimizzazione delle perdite, qualunque sia il sistema di trading utilizzato.

1.4 Il Money Management: utile ad investitori e risparmiatori

41

Nell’esempio riportato in figura 1.41, si va mostrando quale sia la percentuale da rea-

lizzare nel momento in cui si voglia raggiungere un pareggio conseguentemente ad una

perdita.

Come si può vedere, di fronte ad una perdita di denaro, si andrà a disporre conseguen-

temente un capitale sempre inferiore per poter continuare a fare trading. In tal modo si va

a ridurre la capacità di guadagnare e, una volta azzerato completamente il capitale (K),

dovremmo abbandonare l’attività.

Figura 1.42:

Simulazione:

La massimizzazione del profitto.

(Fonte:

rielaborazione

personale)

In conclusione possiamo notare come il grafico riportato qui sopra, in figura 1.42, mostri

che la percentuale di recupero (% to recovery) cresca in modo esponenziale rispetto alla

perdita percentuale (% of loss).

Nel capitolo 2, come anticipato, verrà analizzata nei minimi dettagli la tecnica del

money management introdotta di Kelly non prima di averla descritta, però, nel suo uso

primordiale quale il gioco d’azzardo.

Capitolo 2

La Formula di John Larry Kelly

Nel capitolo precedente si è sottolineato come sia importante gestire non solo il proprio

denaro, con un corretto ed efficiente money management, ma anche il proprio rischio. Va

compreso quanto denaro inserire in ogni operazione che si vuole fare, quale percentuale del

nostro portafoglio allocare su ogni singolo assets e, per di più, fissare i momenti in cui sarà

più opportuno vendere e quelli in cui comprare. Oggetto di studio nel seguente capitolo

sarà, come anticipato, una formula diventata oggetto di studio conosciuta con il nome di

“Criterio di Kelly” o “Formula di Kelly”. Attraverso tale formula è possibile rispondere

alle domande prima elencate, ciò avverrà se si abbinerà una tecnica di gestione del denaro

corretta e se si avrà è in grado di avere un vantaggio, ancora prima della giocata vera e

propria. Perciò, si intuisce che di per sé il money management non può assicurare risultati

eccezionali con guadagni sempre positivi. Ciò non toglie che esso possa essere l’appoggio

di cui abbiamo bisogno per limitare o contenere le perdite e, al contempo, massimizzare

i profitti:questo si verificherà grazie alla combinazione delle diverse tecniche esistenti, tra

cui appunto, anche la formula di Kelly.

2.1

La storia di J. L. Kelly e le origini della formula

John Larry Kelly nato a Corsicana, in Texas nel 1923, raggiunse la maggiore età durante

la Seconda Guerra Mondiale durante la quale si distingue per essere un pilota molto tenace.

Sopravvissuto ad un incidente aereo nell’oceano, Kelly decise di continuare i propri studi e

conseguire, così, la laurea nel 1953 in Fisica. La tesi che presentò, intitolata “Investigation

of second order elastic properties of various materials”, gli permise di entrare nell’ambito del

settore petrolifero dove le sue capacità, però, vennero fin da subito sottovalutate. Decise,

così, di abbandonare il campo petrolifero e di accettare un impego presso la Bell Labs, uno

dei centri di ricerca scientifica più prestigioso al mondo, che negli anni ’50 sviluppò studi

su ciò che riguardava i sistemi telefonici, trasmissioni radio e ripetitori.

Dopo qualche anno si innamorò del pilota e ufficiale esecutivo Myldred Parham, con

la quale si sposò e crebbe , nel New Jersey, 3 figli: Patricia, Karen e David. Kelly veniva

soprannominato in due modi molto particolari: “A lot of fun and the life of the party” e

“Wild man” poiché egli era un uomo molto divertente e, spesso, l’anima della festa senza

abbandonare le sue caratteristiche di uomo tosto e tenace.

Nel 1956 Kelly scrisse e pubblicò un originale articolo sul Bell System Technical Journal,

in cui presentò i problemi legati al “Noise” tradotto letteralmente rumore di fondo. Tale

noise si verificava spesso nei segnali in telefonate a lunga distanza ma il colpo di genio lo

ebbe nel momento in cui scoprì che lo studio fatto mostrava un interessante collegamento

tra la teoria dell’informazione, di televisori e telefoni, e il gioco d’azzardo.

La teoria dell’informazione fu sviluppata qualche anno prima dal suo collega Claude

Shannon, con il quale lavorò alla Bell Lab, e assieme svilupparono la cosiddetta Teoria

dei giochi. Si tramanda che Shannon e Kelly andarono a Las Vegas con il matematico Ed

Thorp, e riscossero un successo inaspettato alla roulette e al blackjack utilizzando questo

metodo, chiamato successivamente Kelly Criterion. Kelly morì nel 1965, all’età di 41 anni,

a causa di una brutta caduta su un marciapiede di Manhattan e, sfortunatamente, non

riuscì mai ad utilizzare i suoi sistemi per guadagnare denaro.

Grazie a Shannon e Thorp, l’eredità lasciata da Kelly non venne dimentica ma bensì

implementata sempre più sino ad arrivare ad applicare la formala anche negli stock market,

ottenendo dei risultati anno dopo anno sempre più incorragianti. Nei decenni successivi, la

formula scientifica di John Kelly diventò una elle principali teorie di investimento utilizzata

dai più conosciuti investitori milionari quali Warren Buffet, Bill Gross e Jim Simons.

Volendo riconoscere il merito a Kelly va precisato che la sua idea nacque da un quiz

televisivo chiamato “The $64.000 Question” andato in onda nella tv americana nel giugno

del 1955. Kelly sentì parlare al notiziario di una truffa che si aggirava nel programma

televisivo e cominciò così ad indagare al riguardo scoprendo come alcuni spettatori del

programma stessero scommettendo su chi avrebbe vinto. Fin qui nulla di così anomalo

ma va fatta una precisazione: il programma andò in diretta nella East Coast mentre fu

ritardato di tre ore nella West Coast e proprio grazie a questa differenza di trasmissione,

un giocatore della costa ovest riuscì a memorizzare tutti i vincitori piazzando, poi, delle

scommesse prima della messa in onda nella sua zona.

Da qui Kelly ebbe un’intuizione grandiosa: comprese come un giocatore con “Infor-

mazioni privilegiate” avrebbe potuto utilizzare l’equazione di Shannon per ottenere il suo

massimo rendimento. Non vi è dubbio che, di fronte a tale affermazione, Shannon (quale

bravo giocatore d’azzardo che era) si incuriosì e incitò Kelly a rendere pubblico tale presa-

gio. L’articolo che Kelly pubblicò era intitolato “New Interpretation of Information Rate”

citando testuali parole:

“If the input symbols to a communication channel represent the outcomes of a chance

event on which bets are available at odds consistent with their probabilities (i.e.,fair odds), a