1.3 Le tecniche di Money Management
1.3.4 Il criterio di Kelly
Per ultimo, ma non per questo meno importante, si introduce il criterio di Kelly il quale
consente di stabilire l’estensione della posizione sempre attraverso un’equazione matemati-
ca in cui però non sono presenti parametri discrezionali. L’obiettivo della formula di Kelly
è quello di calcolare la quantità ottimale di una serie di investimenti per massimizzare, nel
lungo periodo, i profitti e, parallelamente, minimizzandone i rischi. Tale formula risulta
essere molto famosa nell’ ambiente del blackjack e più in generale nei giochi d’azzardo. La
forma generale è la seguente:
Figura 1.29: La formula di Kelly.
Dove :
• Investimento è la frazione del capitale che dovremo scommettere
1.3 Le tecniche di Money Management
29
• p è la probabilità di successo
• q è la probabilità di insuccesso
Come di consuetudine verrà riportato un esempio a titolo semplificativo della tecnica in
questione. Partendo da un capitale die5.000, disponiamo di un’opzione che restituisce un
payout del 60%. Dati gli storici dell’opzione presa in analisi siamo consapevoli di poter
ottenere una probabilità di successo pari al 70%; sostituendo tali valori nella formala di
Kelly, sopra citata otterremo:
Figura 1.30: Esempio: la formula di Kelly.
Nel criterio introdotto da Kelly vi sono due parametri che spiccano e che sono considerati
molto importanti ma, altrettanto difficili da comprendere. Stiamo parlando in primis della
probabilità di successo (e per rigor di logica anche di quella di insuccesso) poiché diviene
facile comprendere come questa sia il rapporto tra i casi di vincita e di quelli di perdita.
Per trovare tale rapporto necessitiamo della serie storica, con numerose osservazioni, delle
quali, però, non sempre disponiamo.
Per di più sappiamo che il rapporto di vincite su perdite può essere di due tipi:
• fisso, ovvero dopo aver fatto il calcolo utilizzando la formula per X osservazioni il
risultato è mantenuto costante.
• dinamico, ovvero dopo fatto il calcolo utilizzando la formula per la prima osservazione
ciò viene ripetuto per anche nelle seguenti osservazioni. Di fatto perciò il rapporto
viene aggiornato di volta in volta.
Nel caso in cui non avessimo a disposizione la nostra serie storica, il suggerimento che
viene dato è quello di utilizzare la probabilità di successo dinamica, cosicché si possa andare
ad aggiustare l’obiettivo in maniera continuativa. Il secondo parametro è legato al Payout
dell’opzione poiché è normale che ci si trovi di fronte a strumenti con rendimenti diversi
tra di loro, ma ciò che bisogna capire è quali rendimenti dobbiamo evitare.
Nella pratica è buona regola fissare, solo mentalmente, un payout minimo e successiva-
mente impostare tutti i calcoli con esso. Da evitare sono certamente quei rendimenti che
risultano inferiori al rendimento prestabilito mentre ben accetti saranno i rendimenti con
rendimenti superiori, in quanto rappresenteranno il profitto. Da non sottovalutare di certo
è che dalla formula di Kelly potrebbe risultare un valore negativo, cosa che nella realtà
però non trova una definizione.
A tal proposito si è ben pensato di escogitare una soluzione: si fissa un investimento, il
più basso possibile, il minimo utilizzato per i risultati con segno negativo. A dimostrazione
di quanto appena detto, come d’altronde era stato fatto per le altre tecniche, presentiamo
l’esempio con le 20 osservazioni così da ottenere successivamente un confronto tra strategie:
Figura 1.31: La Formula di Kelly:simulazione su 20 opzioni. (Fonte: Finecobank)
Ciò che ne risulta è un totale die982,94 traducibile in una perdita pari a e17,06
Figura 1.32: La Formula di Kelly: Kelly Line. (Fonte: Rielaborazione personale)
A questo punto possiamo fare perciò una prima distinzione, tenendo a mente i risultati
ottenuti anche nelle tecniche precedenti. Se avessimo una percentuale di vittoria pari al 60%
avremmo che, con la formula di Kelly e la Fixed Fractional, si otterrebbe un rendimento
negativo mentre con la Fixed Ratio e la formula di Larry un guadagno.
Da notare come nella figura 1.31, precisamente alla terza operazione (la casella con
contorno rosso) si sia voluto evidenziare il risultato negativo dell’investimento.
Come
anticipato, si è proceduto a fissare un investimento minimo (in questo caso 0,25%) ovvero
il limite al di sotto del quale non si dovrebbe scendere con un investimento.
1.3 Le tecniche di Money Management
31
Esattamente come nei paragrafi precedenti si è aumentata la probabilità di vincita al
70%, mostrando cambiamenti rilevanti.
Figura 1.33: La Formula di Kelly: Kelly Line con probabilità di successo al 70%. (Fonte:
rielaborazione personale)
Avendo già anticipato come l’andamento della curva di Kelly e quello della Fixed Frac-
tional viaggino parallelamente, è opportuno mostrare un confronto fra di esse. Uno dei van-
taggi che si può notare di primo acchito, è dato dal ripetersi di eventi “successo” portando
il nostro capitale a rapidi aumenti, con l’ottimizzazione massima dei risultati.
Uno degli svantaggi, invece, è sicuramente quello che già fu enunciato dallo stesso Larry
Williams: la Kelly Line si presenta con un aspetto molto irregolare, con cambiamenti
repentini e grandi salti; ciò può essere un vero problema per il trader, il quale si sente
psicologicamente messo a dura prova.
Per di più Kelly con la sua formula alla stato primordiale, non prendeva in considera-
zione alcun aspetto quantitativo: di fatto tra vincite e perdite non vi è alcun parametro
considerabile come tale.
Figura 1.34: Confronto tra la tecnica del Fixed Fractionale la formula di Kelly. (Fonte:
rielaborazione personale)
Volendo tirare le somme su di tale tecnica, sappiamo che essa nel corso degli anni ha
subito diverse trasformazioni. Di fatto fu studiata e analizzata da molti occhi esperti e,
tutt’oggi, viene considerata come la migliore per la gestione de capitale.
Il metodo di Kelly è sicuramente uno dei più attendibili ma forse un po’ troppo sem-
plificativo, poiché volendo essere precisi ciò che dovremmo fare è calcolare la probabilità
per ogni singola operazione. In ogni caso potrebbe risultare come una stima approssima-
tiva poiché i parametri sarebbero ugualmente discrezioni; in particolar modo la formula,
introdotta anche all’inizio del capitolo, fu ridimensionata e presentata come segue:
Figura 1.35: Rielaborazione della formula di Kelly.
Così come viene rappresentata però la formula dimostra di avere dei punti critici perciò
si consiglia di procedere per passi con lo scopo di definere e calcolare quanto segue:
1. L’aspettativa di successo (W), per farlo sarà sufficiente dividere il guadagno medio
per la perdita media delle operazioni, riportando il risultato in valore assoluto, cioè
sempre positivo.
2. Il profit factor (P), ovvero il rapporto tra i profitti totali e le perdite totali.
3. Il rapporto fra successi e insuccessi,(R).
Di seguito riportiamo un esempio per il calcolo delle singole determinanti della formula di
Kelly:
Opzione
Investimento
Pay Out
W/L
Rendimento
1
10
75%
W
e7,50
2
10
75%
L
e-7,50
3
10
81%
W
e8,10
4
15
81%
L
e-12,15
5
10
75%
W
e7,50
6
20
75%
W
e15,00
7
15
75%
W
e11,25
8
10
81%
W
e8,10
9
20
75%
L
e-15,00
10
10
75%
L
e-7,50
Tabella 1.1: La Formula di Kelly: dati per il calcolo dei parametri.
Con tali dati otteniamo i risultati che seguono2:
2
Con i dati che si otterrano di seguito e applicandoli alla formula risulta di poter rischiare lo 0,85% del
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WIN
6
Profitto medio
9,58
Profitto totale
e57,45
LOSS
4
Perdita media
10,54
Perdita totale
e42,15
R
1,5
W
0,91
P
1,36
Tabella 1.2: La Formula di Kelly: calcolo dei singoli parametri.
Nel documento
La Formula di Kelly: dal gioco d'azzardo al money management, un'applicazione empirica
(pagine 44-49)