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2.3 L’edge del giocatore: il conteggio delle carte

2.3.3 I sistemi avanzati per il Blackjack

Il percorso all’interno dei sistemi di gioco del Blackjack si conclude con i sistemi avanza-

ti, la cui complessità e l’elevato livello d’impegno che richiedo fanno si che siano indirizzate

ad un pubblico ristretto. Come per le altre due categorie di gioco, anche per quest’ultima

vengono presentate delle particolari tecniche, rientranti in questo gruppo.

Molti sostengono che conteggiare le carte sia un’attività molto più difficile che in pas-

sato, di fatto, fino agli anni sessanta la maggior parte delle tecniche era alla portata di

pochissimi giocatori e anche i gestori dei casinò ignoravano i reali pericoli di questo fenome-

no per le proprie finanze. Successivamente, si attivarono le case da gioco le quali miravano

a garantire ai giocatori di Blackjack soluzioni sempre più raffinate ed al passo coi tempi.

Una volta presentate le strategie di gioco della sessione sistemi avanzati, si completerà la

tematica parlando delle progressioni. In particolare, studieremo il montante D’Alembert

ed infine torneremo a parlare nuovamente del Kelly Criterion, punto focale della mia tesi.

Sarà possibile inoltre trarre delle conclusioni sulle varie strategie dei vari sistemi e

sull’efficacia dell’uso di montanti nel gioco del Blackjack; in aggiunta, coronamento di tutto

il discorso, si proverà a dare una risposta ai dubbi che sorgono quando si deve scegliere tra

montante in perdita e una montante in vincita, che può avere ripercussioni sull’esito delle

partite dei giocatori.

Oramai abbiamo compreso che non esiste una progressione definibile sempre come la

migliore di tutte le altre, ma è possibile affermare che avranno risultati più vantaggiosi

tutti coloro i quali accordano la propria preferenza ai montanti in vincita.

Procediamo con il descrivere nel dettaglio le strategie dei sistemi avanzati di gioco per il

Blackjack:

1. L’Hi-Opt 1

Sia la tecnica in questione che la successiva risultano essere la soluzione più adatta ai

giocatori con elevata esperienza di gioco, sempre ricordando che sia croupier sia addetti

alla sicurezza dispongono di metodi sofisticati per individuare chi conta le carte.

L’espressione Hi-Opt proviene dalla parola inglese Highly Optimum, che in italiano

potremmo tradurre con altamente ottimale. Questo metodo è conosciuto anche con il nome

di “La conta di Einstein” e rappresenta un sistema più avanzato dei precedenti metodi

di conteggio delle carte: per questa ragione è una tecnica più impegnativa da utilizzare

ma contemporaneamente anche la più profittevole. Il giocatore che intende utilizzarla

deve essere disposto a dedicare del tempo nell’apprendimento essendo, per l’appunto, un

procedimento leggermente più macchinoso. Per cercare di rendere la spiegazione di esso

più semplice possibile si procede con un esempio pratico, passo dopo passo. Con questo

metodo per Blackjack:

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• il 2, il 7, l’8, il 9 e l’Asso valgono zero

• i 10 e le figure -1.

Il conteggio parte da zero e, come di consuetudine, di volta in volta bisogna calcolare il

true count5. Va sottolineato, però, come l’Hi-Opt 1 sia prevalentemente usato per quelle

partite di Blackjack da un solo mazzo quindi bisognerà tener conto della frazione di mazzo

rimasta.

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Una peculiarità di questa modalità di conteggio è legata al fatto che gli Assi non

aumentano né decurtano il conto: alla base di ciò vi è il ragionamento per cui gli Assi

dovrebbero essere conteggiati separatamente in modo da variare la Basic Strategy in base

alla loro uscita (o non uscita). In pratica, sapendo dell’esistenza di quattro assi per ogni

mazzo di carte, abbiamo una media di un asso ogni quarto di mazzo quindi il conteggio

va elevato di +1, se dopo un quarto di mazzo non si è assistito all’uscita di alcun Asso;

ugualmente, a ogni quarto di mazzo il conteggio andrà decurtato di un punto per ogni Asso

in più.

Tale separazione è di vitale importanza ed in particolar modo il conteggio degli assi,

così fatto, prende il nome di “Penetrazione del mazzo” , indicatore grazie a al quale si

è in grado di valutare se il mazzo potrà avere in serbo delle carte utili per il giocatore o

se, al contrario, il mazzo si sta "Raffreddando", momento in cui non è consigliato puntare

alte somme di denaro.

Data la maggiore difficoltà, l’Hi-Opt 1 è applicato unicamente su partite con un mazzo,

poiché se fossero di più sarebbe davvero probabile incorrere in errori di calcolo. lnoltre le

addizioni e le sottrazioni che effettuiamo per gli Assi non vanno ad intaccare il running

count, quindi durante il gioco dovremo tenere a mente ben due conteggi, cosa che complica

ulteriormente la situazione.

Nonostante tutto, nonostante le criticità e le avversità, la validità di tale metodo è più

che comprovata; perciò si necessita unicamente di un po’ di pratica, dopodiché i risultati

non tarderanno ad arrivare.

2. L’Hi-Opt 2

Tale tecnica che si va presentando è Parente stretto del Hi-Opt 1, con la differenza che essa

risulta essere più complicata sia nell’apprendimento sia nell’applicazione. Essa è frutto

di studi e miglioramenti di Julian Braun, ex programmatore informatico per conto della

IBM, e Lance Humble, giocatore professionista e autore di numerosi saggi sul gioco del

Blackjack.

Viene considerata come la metodologia più complessa in assoluto, perciò è rivolta ad

un pubblico che abbia maturato una grande esperienza in campo del conteggio delle carte.

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Lo si ottiene dividendo Running Count per il numero di mazzi restanti nel sabot.

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Tutto ciò non è da sottovalutare poiché un errore, durante l’utilizzo dell’Hi-Opt 2, può

portare a effetti davvero nocivi se non catastrofici: sovrastimare il conteggio potrebbe in-

durci puntare valori troppo alti nel momento sbagliato della partita, portando il giocatore

a fronteggiare perdite impreviste. Nel caso opposto, sottostimare il running count signifi-

cherebbe non sfruttare in modo adeguato i momenti in cui il mazzo è Hot, lasciando svanire

così le occasioni più appaganti per realizzare delle vincite. Se non ci si accorge tempestiva-

mente che c’è qualcosa che non va nel conteggio, e spesso durante il gioco non avviene sia

perché siamo troppo concentrati sia perché è difficile scoprire che il conto è sballato finché

non si arriva al termine del mazzo, gli eventi sopra citati potrebbero ripetersi più volte in

una stessa sessione, con le conseguenze più disparate.

Tali conseguenze indesiderate possono intaccare non solo le tasche del giocatore ma

anche il suo lato psicologico. Quando si utilizza un metodo come questo ritenuto in grado

di garantire degli alti livelli di efficacia ed efficienza ma i risultati tardano ad arrivare o

non arrivano del tutto, il giocatore può farsi prendere dalla disperazione e magari sentirsi

inadatto. Motivo per cui è caldamente consigliato di dedicarsi, per un periodo prolungato

di tempo, a perfezionare non solo la metodologia ma anche il proprio approccio con essa.

Va assodato come gli insuccessi iniziali non devano demoralizzare poiché la pratica

potrà rendervi perfetti. Pensare di ottenere immediatamente dei risultati è uno dei primi

errori che si può commettere in questo campo ma non si deve disperare poiché gli errori,

come sempre, devono servire a favorire il proprio miglioramento.

L’Hi-Opt 2 riprende le mosse dall’Hi-Opt 1 ma si differenzia e lo migliora in vari aspetti.

Per quanto concerne il conteggio in senso stretto:

• I 2, i 3, i 6 ed i 7 valgono +1

• I 4 ed i 5 valgono +2

• Gli 8, i 9 e gli Assi non modificano il conteggio

• I 10 e le figure valgono -2

Anche l’Hi-Opt 2 è un sistema bilanciato, quindi se al termine del mazzo non avrete un

running count di zero potrete essere sicuri di aver commesso qualche errore nel contare. La

regola per gli Assi si ripete anche in questo caso, di fatto essi valgono zero poiché è neces-

sario effettuare un conteggio separato tenendo sempre presente il concetto di penetrazione

del mazzo, già descritto. È suggerita l’applicazione dell’Hi-Opt 2, per partite di Blackjack

con un solo mazzo o al massimo due se si è molto abili.

Prima di procedere ad illustrare nel dettaglio il Montante d’Alembert, è utile ripercor-

rere velocemente il tema delle progressioni ed il loro utilizzo nel Blackjack. le progressioni

sono considerate come una sorta di pezzo per il completamente del quadro dei sistemi di

gioco, assieme alla Basic Strategy e al conteggio delle carte. Esse possono essere conside-

rate come un valido piano d’attacco, in grado di suggerire al giocatore come atteggiarsi

2.3 L’edge del giocatore: il conteggio delle carte

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durante il gioco e con che cadenza piazzare le puntate. Dato che nel Blackjack non è fatti-

bile agire d’improvvisazione, è utile sapere quando puntare e per di più è doveroso gestire

il proprio bankroll in maniera efficacie. Per far ciò si devono individuare gli obiettivi non

solo di vincita ma anche di perdita, altrimenti si rischierebbe di smarrire la retta via.

Ciò che è in grado di fare un sistema di progressione è sicuramente migliorare le capacità

nel conteggio delle carte con conseguente minore possibilità di commettere errori. Ciò non

toglie che la progressione sia fonte di innumerevoli rischi, poiché per ottenere risultati

vantaggiosi è necessario che si presentino una serie di vittorie consecutive, evento non

troppo frequente nel gioco del Blackjack spesso caratterizzato da alti e bassi.

Si può ben capire come un giocatore che applica le progressioni, può essere portato

ad azzerare il proprio bankroll anche dopo poche mani; di conseguenza non avrebbe alcun

fondo per piazzare le puntate successive e recuperare le eventuali mani negative. È essen-

ziale che chi si avvale delle progressioni sia molto abile nel conteggio delle carte, cosicché

possa riconoscere il momento opportuno per incrementare le puntate oppure di diminuirle

se non vi fossero più profitti da ottenere.

Quasi tutte le tipologie di progressioni possono essere ricomprese in due categorie, una

che incrementa le puntate anche quando si perde e, viceversa, una che le incrementa quando

si vince. Molti sostengono che le prime siano meno efficaci perché devono presentarsi una

serie di mani perse consecutivamente per generare un passivo incolmabile per il giocatore,

a meno che questi non disponga di un consistente ed adeguato bankroll. Le progressioni

più adeguate per il gioco del Blackjack appartengono invece al secondo gruppo, ma si deve

esse consapevoli del fatto che essere possano compromettere la giocata nel momento in cui

il conteggio e l’applicazione della Basic Strategy non siano stati apprese a pieno. Sono,

infatti, questi ultimi due elementi a fare la differenza: senza di essi, anche la migliore delle

progressioni rischia di rivelarsi controproducente.

Le progressioni si suddividono perciò in due blocchi:

• Le progressioni in vincita: Esse corrispondono all’azione per cui si aumentano

le puntate quando si sta vincendo. Per lo più sono le progressioni maggiormen-

te consigliate dagli esperti così da poter accumulare nel migliore dei modi le mani

vincenti.

• Le progressioni in perdita: Esse sono le progressioni in cui si aumenta la puntata

ma sono anche spesso molto sconsigliate poiché aumentare il valore della puntata

nel ben mezzo di una serie di perdite diviene un azzardo troppo grande, se anche

ingiustificato.

Buona regola è, indipendentemente dalla progressione scelta, quella di cominciare la

propria progressione solo e soltanto se il mazzo vi è favorevole.

rapidamente il valore delle proprie puntante, cercando di recuperare ciò che si è perso da

una serie di mani negative.

L’arma vincente del Blackjack è sicuramente la pazienza e questa, seppur banale, può

fare la differenza. Un ulteriore, nonché probabilmente ultimo, elemento essenziale che

è l’accantonamento poiché è utile ad ogni mano accantonare una porzione delle vincite,

così da far fronte ad un eventuale colpo negativo che si potrebbe ricevere. Così facendo

punteremo solo ciò che abbiamo vinto nelle mani precedenti e avremo sempre un profitto,

senza mettere a repentaglio la nostra cassa. Torniamo ora allo studio delle progressioni

rientranti nel sistema di gioco avanzato.

1. Il Montante d’Alembert

Tale sistema di puntata non è utilizzato solo nel Blackjack ma anche in altri giochi come

i Dadi e la Roulette e deve il suo nome ad un matematico francese che introdusse anche

il sistema del Martingala. Esso fa parte delle progressioni in perdita poiché consiglia di

ridurre le puntate durante i cicli di mani vincenti, che è fonte di forte svantaggio per il

giocatore poiché dovrebbe munirsi di un bankroll molto elevato.

Parallelamente a questo consiglio il sistema d’Alembert sostiene di aumentare le puntate

quando si perde, ciò significa che se al primo giro avremo puntato quattro unità7

e avremo

perso, al secondo giro ne punteremo otto. In caso di un’ulteriore sconfitta, raddoppieremo

nuovamente e punteremo sedici pezzi nella terza mano. Se invece vi fosse una vittoria,

avremo già recuperato in una sola mano i due colpi persi in precedenza con un profitto

netto di quattro pezzi.

È evidente che se ci trovassimo a perdere anche il terzo colpo di fila avremmo già un

passivo di 28 pezzi: una situazione abbastanza negativa e pericolosa. Se, invece, il terzo

colpo sarà un successo, nel quarto diminuiremo la nostra puntata dimezzandola a otto

pezzi, e lo stesso faremo nel quinto colpo in caso di vittoria nel colpo precedente; dopo il

terzo colpo consecutivo vinto, ricominceremo da capo puntando nuovamente quattro pezzi.

Apparentemente questo sistema di gioco risulta essere molto efficace in quanto nell’arco

di cinque mani si riesce a riportare un guadagno di 16 unità. Non è possibile escludere

a priori che le cose non vadano secondo i piani poiché per esempio un’eventuale serie

di cinque mani perdenti significherebbe un passivo di 128 pezzi

8, per di più i continui

raddoppi possono essere i fautori del raggiungimento del limite massimo per il giocatore,

correndo il rischio che i passivi registrati non possano più essere recuperati.

Volendo far un esempio pratico, per semplicità si può dimostrare come con 4 euro

basterebbero cinque mani perse per condurvi ad un passivo di 512 euro. In sostanza si può

concludere dicendo che tale sistema, per la sua complessità, è da ritenersi estremamente

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Con unità si intende l’ammontare della puntata minima del tavolo.

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