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3. I CASI DI STUDIO

3.10. Le esperienze più recenti

All'interno della rete solidale tra piccoli agricoltori, costituita principalmente da persone tra i cinquanta e i sessanta anni insediatesi da almeno tre decenni, si incontrano anche nuclei più giovani appena insediatisi o in cerca di terre dove insediarsi. Gli insediamenti più recenti hanno tutti carattere collettivo e interessano persone tra i venticinque e i quarant'anni, si tratta di giovani coppie, spesso con figli.

Sono molte in Italia le persone in cerca di un nuovo modo di abitare e lavorare la terra, fanno conoscenza virtuale tra di loro su blog, siti e forum dedicati, ma poi si incontrano fisicamente agli eventi organizzati dalla Rete Italiana Villaggi Ecologici135 o anche a margine di corsi di “agricoltura naturale”, “permacultura” o autocostruzione, corsi rivolti a chi vuole vivere e lavorare in campagna in modo ecologico. Da questi incontri nascono progetti di vita collettiva. Nascono da simpatie e affinità inizialmente solo istintivamente percepite che, se ben curate, permettono la realizzazione del progetto, come dimostra l'esempio di Caimercati.

3.10.1. Caimercati: un borgo ripopolato e una terra da condividere

Michela e Cristian arrivano a Caimercati, una frazione del comune di Cagli, nelle Marche al confine con l’Umbria, nel 2006 e cominciano a ristrutturare la

casa che hanno acquistato nel borgo, borgo in cui allora vivevano otto persone sopra i sessanta anni. Oggi136, oltre ai loro due bambini, altri cinque adulti e una bambina, vivono stabilmente in case prese in affitto vicino a quella di Michela e Cristian e dalla quale è stata ricavata una grande cucina – sala riunioni comune. I membri del progetto si sono conosciuti, in momenti diversi, durante alcuni incontri sulle semine con le palline di argilla secondo il metodo dell' “agricoltura naturale” di Fukuoka137, tenutisi alla fattoria Acquasanta138. I due pionieri, che avevano fatto il passo di andare in campagna da soli, avevano sempre sperato nell'aggregarsi di altre persone con cui condividere il percorso di vita che si apriva davanti a loro. Ma hanno comunque preferito agire individualmente, o meglio, in coppia, piuttosto che aspettare gli incerti tempi di progetti privi di una base reale, cioè la terra e che largo spazio trovano invece sui siti internet tematici. E alla fine sono stati premiati: ora hanno la terra e un gruppo ben affiatato con cui andare avanti. Le provenienze geografiche sono diverse, tre umbri di Perugia, due milanesi, una veneta e uno svizzero francese. Due volte a settimana si riuniscono per affrontare insieme gli aspetti pratici e

136 Intervista raccolta il 22 marzo 2010, presenti tutti i membri del progetto.

137 Masanobu Fukuoka, biologo specializzato in patologia delle piante, dopo una crisi

esistenziale e dopo aver lasciato il proprio lavoro, torna a vivere nella natia isola di Shikoku, nel Giappone meridionale per riprendere a coltivare le terre di famiglia. Si dedica alla ricerca di un metodo “naturale” di coltivazione che agisca in cooperazione con l’ambiente naturale. Dopo un’infinita serie di esperimenti, ed anche di fallimenti, arriva a delineare il concetto di “agricoltura del non fare”, intesa come eliminazione del lavoro non necessario: elimina l’aratura, i fertilizzanti anche di origine naturale, gli insetticidi. In Giappone il suo sistema ha dato raccolti non inferiori a quelli ottenuti con sistemi chimico-industriali, senza le conseguenze negative di questi ultimi: il terreno rimane sempre coperto, riducendo cosi l'impoverimento per erosione superficiale, la parte aerea delle piante annuali, dopo il raccolto, viene utilizzata come pacciamatura. La copertura del terreno può essere effettuata anche con trifoglio nano che come tutte le leguminose è una pianta ad azione azotofissativa, anche la mancanza di aratura del terreno riduce la necessità di concimazione, in quanto i batteri che fissano l'azoto nel terreno sono anaerobi. Per ridurre il numero di semi necessario alle semine dei cereali, Fukuoka li impasta con argilla per formare piccole palline, il diametro è circa un centimetro, queste palline entrano più facilmente nel terreno non lavorato e aumentano la possibilità di germinazione.

138 L'Acquasanta è un “centro di ecologia pratica” e “fattoria naturale”, dove vengono

proposti corsi pratici di “agricoltura naturale”. Agricoltura naturale è chiamato il metodo sperimentato dal biologo e contadino giapponese Masanobu Fukuoka, basata sul principio del “non fare”. L'Acquasanta, che si trova nel comune di Città della Pieve, è un centro di diffusione dell'agricoltura naturale e grazie all'organizzazione di seminari e conferenze, ma soprattutto di corsi pratici, è diventato un punto di incontro per chi desidera approfondire le teorie di Fukuoka e per chi vuole avvicinarsi ad un'agricoltura ecologica.

ideali del progetto, l'economia comune, i lavori da fare, la divisione dei compiti e le prospettive future. Al momento, lavorano tutti insieme i tre ettari di terra comprati insieme alla casa, da cui hanno ricavato un grande orto sinergico e dal frutteto ricavano, oltre al fabbisogno interno, una piccola produzione di marmellate destinate alla vendita diretta ai mercatini o al gruppo d'acquisto di Cagli. Ma soprattutto sulla vendita di pane e prodotti da forno, attività introdotta da Gabriel e Luisa, si basa l'economia comune. Tra gli obiettivi futuri del gruppo di Caimercati ci sono la costruzione di un forno a legna in terra cruda per poter lavorare autonomamente, ora si appoggiano presso un'azienda agricola di amici, e la ricerca di altra terra da acquistare collettivamente, in modo da poter contare su una situazione più stabile e risolutiva dal punto di vista abitativo.

Il borgo ripopolato di Caimercati, comune di Cagli.

In merito alle relazioni con gli altri abitanti del borgo, se da una parte, all'inizio, questi sono stati contenti di avere dei giovani e soprattutto dei bambini piccoli di nuovo tra loro, dall'altra, alla luce di alcuni episodi spiacevoli, i ragazzi non sentono di essere stati accettati, non sentono che si sia

sviluppata della fiducia nei loro confronti, per questo anche loro ormai non ne danno più molta ai loro anziani compaesani. Le relazioni migliori sono nate con altri che, come loro e prima di loro, hanno scelto di tornare alla terra. Sono questi ultimi che vengono indicati come coloro che stanno insegnando loro i segreti del luogo e del mestiere.

3.10.2. Un ecovillaggio in cerca di terra

“Siamo un gruppo di 15 famiglie con l'obiettivo comune di risiedere stabilmente in un contesto naturale, sano, condividendo spazi e tempo libero e adottando uno stile di vita più sobrio ed eco-compatibile”139.

Così si presenta alle amministrazioni locali un gruppo di persone alla ricerca di un terreno demaniale su cui insediarsi e avviare un ambizioso progetto di rivitalizzazione di aree abbandonate. Gli obiettivi che si sono posti sono i seguenti:

• costituire una cooperativa che possa realizzare le strutture di un insediamento abitativo e lavorativo stabile attraverso un progetto di autocostruzione basato sui principi della bioedilizia, sull'uso di energie rinnovabili e sulla chiusura dei cicli dei rifiuti e dell'acqua;

• apportare nuove risorse nel territorio comunale in cui si insediano, offrendo competenze nei settori in cui ciascuno è specializzato, in particolare recuperando attività agricole, ambientali e artigianali; • avviare attività socio-culturali e servizi socio-sanitari;

• fungere da progetto sperimentale e da futuro esempio di edilizia ecosostenibile e a basso costo, estendibile ad altre realtà comunali interessate al ripopolamento di territori soggetti al fenomeno dell'abbandono e alla riqualificazione del proprio tessuto sociale;

• diffondere e promuovere questa esperienza ed eventualmente fornire servizi di consulenza tecnica, aiuto, appoggio ad altre realtà interessate.

Per il momento il progetto è solo sulla carta, alle amministrazioni a cui si rivolgono forniscono anche un elenco dettagliato di cosa hanno bisogno, il tipo di terreno e l'estensione (circa quindici ettari) e le modalità agevolate a cui dovrebbe essere ceduto il terreno di proprietà comunale. Elisa e Jonas, reduci da un gruppo ora disgregatosi, con il quale avevano elaborato questo progetto, provano ora ad incontrare le persone giuste per metterlo in pratica attraverso la rete locale del mercatino e attraverso i contatti personali stretti sul territorio perugino.