• Non ci sono risultati.

Gli accordi internazionali e la resistenza contadina

2. LE POLITICHE AGRICOLE

2.2. Gli accordi internazionali e la resistenza contadina

Fare l’agricoltore, in Europa e nel resto del mondo, non consente un reddito equo, perché l’Europa, insieme a Stati Uniti e ad altri paesi esportatori, persegue una politica basata sull’esportazione e sul dumping. Si intende correntemente per dumping la pratica di immettere in un mercato dei prodotti ad un prezzo più basso del costo di produzione dei medesimi prodotti provenienti dal mercato locale. Nel quadro delle politiche neoliberiste dell’Organizzazione Mondiale del Commercio (WTO), questa pratica si svolge, in varie forme, sia nel commercio Nord-Sud, sia negli interscambi Sud-Nord e Sud-Sud, e, ”indipendentemente dalla forma adottata è una pratica che porta alla rovina dei piccoli produttori locali, tanto nei paesi d’origine come in quelli dove si vendono quei prodotti.”70 Negli ultimi due decenni, in seguito a determinati processi economici, il cibo è diventato pura merce e non più un bene essenziale di tutti gli esseri viventi, ragion per cui si sono rafforzate ed estese anche in Europa quelle reti contadine, nate in Asia e America Latina, che rivendicano il diritto alla terra e ai beni primari. Dagli anni Novanta il processo di inserimento dell’agricoltura nel mercato mondiale è proceduto a ritmo serrato grazie ad istituzioni sovra-nazionali quali il Fondo monetario Internazionale (FMI) e la Banca Mondiale (BM),71 che, con le condizioni poste per l’erogazione dei prestiti, hanno dato nuova forza a quel complesso di politiche economiche dette neoliberiste72 nell’interesse delle

70 Via Campesina, Sovranità alimentare dei popoli, 2004. Esempi di dumping sono:

l’esportazione di fili di seta dalla Cina all’India a prezzi molto più bassi rispetto al costo di produzione nell’India stessa e l’importazione, a basso prezzo, del mais dagli USA in Messico (senza dimenticare che il Messico è il paese d’origine del mais!). Ciò sta provocando la rovina dei produttori messicani di questo cereale, mentre, dall’altra parte, l’esportazione, sempre a basso costo, delle verdure messicane sta rovinando i produttori di orticole canadesi, il tutto nel quadro degli accordi del NAFTA (North American Free Trade Agreement).

71 Lo scopo originario di queste due organizzazioni era quello di finanziare la ricostruzione

e lo sviluppo nei paesi coinvolti nella seconda guerra mondiale. Successivamente lo scopo è stato allargato al finanziamento dei paesi in via di sviluppo tra gli stati membri, solitamente in cambio dell'adozione di politiche neoliberiste. Il nome completo della Banca Mondiale è Banca internazionale per la ricostruzione e lo sviluppo o BIRS. In base all'atto istitutivo, la Banca Mondiale favorisce la ricostruzione e lo sviluppo dei territori dei paesi membri facilitando l'investimento di capitale a scopi produttivi; promuove l'investimento privato estero, fornendo garanzie o partecipando a prestiti; integra l'investimento privato, erogando, a condizioni più favorevoli di quelle di mercato, risorse finanziarie da destinare a scopi produttivi.

72 Il neoliberismo è una dottrina economica che ebbe grande impulso a partire dagli anni

'80, soprattutto ad opera di Margaret Thatcher e Ronald Reagan. Essa sostiene il disimpegno dello Stato dall'economia, la privatizzazione dei servizi pubblici, la liberalizzazione di ogni settore e la fine di ogni chiusura doganale. I fautori del neoliberismo sostengono che, favorendo la libertà di

multinazionali agro-alimentari e agro-chimiche e degli stati forti, Stati Uniti D’America, Europa e Giappone. La firma degli accordi di Marrakech, il 15 aprile 1994, ha sancito la creazione di un’altra organizzazione internazionale, il World Trade Organization (WTO)73, Questa organizzazione ha il compito di supervisionare il commercio mondiale e, a differenza delle altre due che l’hanno preceduta, non è posta, neppure formalmente, sotto l’egida dell’ONU. Sino al 1995 il commercio dei prodotti agricoli era rimasto piuttosto protetto rispetto ad altri settori, mentre l'accordo attualmente in vigore, AoA (Agreement on Agriculture), rappresenta l'inizio della riforma per adeguare le regole del settore agli standard dettati dal WTO. Precedentemente infatti il GATT permetteva l’intervento pubblico attraverso il sistema delle quote e dei sussidi, ma con la nascita del WTO queste "distorsioni" del libero mercato sono state eliminate; in confronto con altri settori, l’attuale accordo sull’agricoltura spinge in modo meno drastico verso la liberalizzazione, infatti le nuove regole consentono ancora la limitazione tariffaria come unica limitazione possibile, e la graduale riduzione di tutti i sussidi alla produzione interna ed all'esportazione. L'accordo, in pratica, renderà sempre più difficile ai governi il sostegno delle loro economie rurali, sostegno che era stato istituito riconoscendo l’inadeguatezza del settore primario ai ritmi del libero mercato. Questa serie di accordi, da Bretton Wood nel 1946 ad oggi, viene interpretata da molti come una nuova offensiva coloniale nei confronti dei paesi in via di sviluppo, offensiva che “ha già distrutto le economie di

mercato, si ha una generale crescita dell'economia in termini di PIL e di livello di scambio tra paesi lontani; questo processo porterebbe verso un sempre maggiore livello di benessere per tutti. Sotto il profilo ideologico, questo miglioramento è considerato principalmente come un effetto della difesa del diritto di ogni persona a disporre autonomamente di sé e della propria vita. Secondo i critici, il neoliberismo non ha portato benessere a tutta l'umanità, ma piuttosto ha accentuato le disuguaglianze fra le differenti classi sociali all'interno dello stesso Paese. Ovvero è aumentata la ricchezza complessiva dell'umanità a scapito della maggioranza dei poveri. Altri detrattori hanno sottolineato che questo processo di arricchimento generalizzato è avvenuto soprattutto a scapito del pianeta terra, distruggendo per sempre risorse non rinnovabili e creando pertanto esternalità negative. Le tesi neoliberiste sono state di recente imposte dalle principali organizzazioni internazionali (Banca mondiale, WTO, FMI) a molti paesi del Terzo Mondo ed alle società dell'Europa centro-orientale uscite dal socialismo reale.

73 La WTO prende il posto del GATT, General Agreement on Tariffs and Trade, che non era

un’istituzione permanente, ma piuttosto l’organizzazione che gestiva il primo accordo generale del commercio, ratificato nel 1947 e che recava lo stesso nome dell’organizzazione). L'organizzazione di fonda su tre accordi principali: GATT (General Trade on tariffs and Trade): Accordo generale sulle tariffe doganali ed il commercio; GATS (General Agreement on Trade in Service): Accordo generale sul commercio dei servizi; TRIPS (Trade-Related Aspects of Intellectual Property Rights): Aspetti commerciali dei diritti di proprietà intellettuale.

sussistenza di questi paesi creando miseria materiale e sociale, rovinando milioni di piccoli contadini, popoli indigeni, piccoli produttori e pescatori e distruggendo migliaia di comunità locali, esaurendone le risorse naturali e danneggiando in maniera irreversibile l'ambiente naturale”74. A questa politica economica cercano di rispondere con forza le organizzazioni dei contadini e delle popolazioni indigene che lottano per la sopravvivenza ma anche per l’autodeterminazione. Risale al 1993 la nascita di Via Campesina, la più grande confederazione internazionale di organizzazioni contadine, che nasce in Belgio grazie ad una serie di incontri tra diverse organizzazioni contadine locali e nazionali. Le organizzazioni riunite in Via Campesina nascono dalla constatazione del progressivo degrado delle condizioni dei contadini nei rispettivi paesi, ma anche del degrado dell'agricoltura nel suo insieme. “Via Campesina è un movimento

mondiale che unisce contadini senza terra, piccoli e medi produttori, lavoratori agricoli, donne rurali e comunità indigene nella comune lotta contro il modello di sviluppo proposto dalla teoria neoliberista.”75. Il suo primo compito è stato quello di lottare per tenere l’agricoltura fuori dall’agenda del WTO e negli anni le rivendicazioni si sono articolate in diverse campagne locali e internazionali, tra cui: la lotta per la sovranità alimentare, il diritto di ogni popolo di scegliere la propria politica alimentare, le battaglie per una riforma agraria integrale, contro gli organismi geneticamente modificati e per la difesa delle sementi tradizionali come patrimonio dell’umanità. In Europa molte sono le organizzazioni contadine che si sono unite alla confederazione, tra queste la più nota è sicuramente la

Confederation Paysanne, l’organizzazione francese divenuta nota in seguito ad alcune azioni che l’hanno portata, insieme al suo leader José Bovè, alla ribalta mediatica.