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Dipartimento di Patologia Animale Facoltà di Medicina Veterinaria di Torino 2 Istituto Zooprofilattico del Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta

ESPRESSIONE DELLA FOSFATASI ALCALINA PLACENTARE NEI SEMINOMI DEL CANE

Grieco Valeria, Riccardi Elena, Ciampi Valentina, Finazzi Mario

Dipartimento di Patologia Animale, Igiene e Sanità Pubblica Veterinaria – Sezione di Anatomia Patologica Veterinaria e Patologia Aviare – Facoltà di Medicina Veterinaria - Università degli Studi

di Milano.

In medicina umana, tra i seminomi si distinguono il seminoma classico (SE) e il seminoma spermatocitico (SS). Il primo, sempre maligno, è tipico dei soggetti giovani. Il secondo colpisce gli anziani ed è caratterizzato da bassa malignità. Il SE deriva da gonociti, il cui sviluppo si è arrestato al periodo embrionario. Le cellule del SE, al pari dei gonociti embrionari, nella specie umana sono PAS+ e positive all’immunoistochimica per fosfatasi alcalina placentare (PALP). Il seminoma spermatocitico (SS), invece, deriva dagli spermatociti, cellule seminali più differenziate. Le cellule del SS sono PAS e PALP negative. Per verificare se nel cane come nell’uomo esistano i due differenti tipi di seminoma, sezioni ottenute da 43 campioni diagnosticati come seminoma sono state colorate con PAS e con un anticorpo monoclonale anti-PALP. Venti campioni sono risultati positivi a PAS e PALP e sono stati considerati SE. 23 campioni PAS e PALP negativi, sono stati considerati SS. In base alle colorazioni effettuate e, soprattutto all’espressione di PALP, con il presente studio si dimostra che, come nell’uomo, nella specie canina sono presenti due differenti tipi di seminoma: quello classico e quello spermatocitico.

Parole chiave: cane, seminoma classico, seminoma spermatocitico, PALP INTRODUZIONE

Il seminoma è una neoplasia comune sia nell’uomo che nel cane. Nell’uomo nella classificazione del WHO sono annoverati 2 tipi di seminoma, quello classico (SC) e quello spermatocitico (SS). Il SC è tipico dei soggetti giovani, è maligno e metastatizza facilmente. Il SS, al contrario, si sviluppa in soggetti anziani, mostra un comportamento biologico frequentemente benigno, tende ad espandersi localmente, metastatizzando solo in rarissimi casi (Mostofi e Sesterhenn, 1998). Pur trattandosi di due tumori dell’epitelio seminale la loro origine cellulare è alquanto diversa. Il SC deriva dai gonociti, cellule staminali dell’epitelio seminale che, per un alterato livello di estrogeni materni non sono evoluti a spermatogoni, cosa che normalmente accade entro il primo trimestre di gravidanza. Il SS si sviluppa invece da cellule più mature, gli spermatociti, all’interno di un epitelio seminale normalmente conformato. Morfologicamente, il SC è costituito da grosse cellule da tonde a

di diverse dimensioni è può mostrare indice mitotico piuttosto alto (Looijenga et al,. 1994; Mostofi e Sesterhenn, 1998). I due tumori sono distinguibili attraverso semplici colorazioni. Infatti, mentre il SC, come i gonociti, reagisce positivamente al PAS e all’immunoistochimica (IIC) per fosfatasi alcalina placentare (PALP) il SS è, al contrario, negativo per entrambe le colorazioni (Masson, 1946; Cummings et al., 1994; Mostofi e Sesterhenn, 1998) .

Relativamente alla specie canina, nella classificazione del WHO è descritto il seminoma ma non è riportata una ulteriore classificazione in SC ed SS (Kennedy et al., 1998). D’altro canto, il fatto che nel cane il seminoma si sviluppa in soggetti anziani, con basso grado di malignità e rara metastatizzazione (Dow, 1962), ha fatto supporre che i seminomi canini od una parte di essi siano da assimilare al SS umano. Fino ad oggi sono stati pubblicati diversi lavori in materia (Mc Donald et al., 1938; De Vico et

MATERIALI E METODI

Al fine di verificare l’esistenza del SS nella specie canina, sono stati prelevati a random dall’archivio della nostra Sezione i blocchetti in paraffina, e le relative sezioni colorate con Ematossilina Eosina (EE), di 50 seminomi, fissati in formalina e processati secondo le normali pratiche di routine istopatologica. I tumori provenivano da cani di età compresa tra i 7 e i 14 anni.

Per ciascuno di tali blocchetti sono state ottenute 2 sezioni seriate di 5 micron di spessore, una da colorare con PAS e l’altra da sottoporre ad IIC (ABC) impiegando, quale anticorpo primario un monoclonale DAKO anti-PALP umana (diluizione 1:25). In ogni prova di IIC è stata inserita una sezione di placenta canina come controllo positivo. Inoltre, visto che la PALP marca, oltre ai gonociti anche la muscolatura dei vasi e le cellule mioidi collocate alla periferia dei tubuli seminali, sono stati considerati valutabili solo quei tumori nelle cui sezioni tali controlli interni avessero reagito positivamente.

Sulle sezioni colorate con EE si è proceduto anche alla conta dell’indice mitotico (IM), valutando le mitosi presenti in 10 campi a 400X e poi calcolando il valore medio.

RISULTATI

In base alla reazione positiva dei controlli interni sopra menzionata, 43 dei 50 tumori selezionati sono risultati valutabili. I rimanenti 7, i cui controlli interni avevano dato esito negativo, sono stati, per contro, eliminati dalla casistica.

In base alla colorazione con PAS, 20 dei 43 tumori esaminabili sono risultati PAS positivi e, pertanto, classificati come SC (Fig.1). I restanti 23 tumori, negativi per PAS, sono invece stati considerati SS. Morfologicamente i due gruppi di tumori mostravano alcune differenze. I tumori classificati come SC erano formati da cellule monomorfe, da tonde a poligonali, con diametro 20-30 micron, ampio citoplasma e grande nucleo vescicoloso recante, sempre, un voluminoso ed evidente nucleolo. Nei seminomi classificati come

cellule piccole (15 micron), vi erano elementi di dimensione variabile che potevano raggiungere anche i 50 micron. I nuclei erano meno voluminosi, la cromatina granulare ed i nucleoli spesso multipli (2-4).

Anche i valori relativi all’IM erano diversi. Infatti mentre nei SC la maggior parte dei tumori mostrava indice mitotico tra 0 e 1,5, arrivando in rari casi a 2,5-3, nei SS era presente una maggiore variabilità e numerosi casi mostravano IM compreso tra 3 e 6.

Quanto ai risultati relativi all’IIC, le 20 neoplasie PAS + hanno tutte reagito positivamente alla PALP, dimostrando la loro reale appartenenza ai seminomi classici. Il segnale di positività per PALP era evidenziabile o a carico di tutto il citoplasma (Fig.2) o a livello della membrana delle cellule neoplastiche (Fig.3). Le 23 neoplasie PAS negative sono risultate pure negative alla PALP e, pertanto, a maggior ragione considerate seminomi spermatocitici.

DISCUSSIONE

Attraverso le medesime colorazioni impiegate in medicina umana, si dimostra che nel cane come nell’uomo sono presenti i due tipi di seminoma, vale a dire la forma classica e quella spermatocitica. Le analogie con le forme umane sembrano essere notevoli. Infatti il SC canino mostra, come già descritto per quello umano, grandi cellule monomorfe, dotate di IM piuttosto basso. Situazioni diversa si verifica nel SS canino che, come la forma umana, mostra notevole polidimensionalità cellulare ed un IM decisamente più alto rispetto alla forma classica.

L’unico dato che sembra divergere nella comparazione dei seminomi canini con quelli umani è quello relativo all’età di insorgenza delle neoplasie. Infatti i cani da noi esaminati presentavano tutti un’età elevata, non inferiore ai 7 anni, mentre, come già detto nell’uomo il SC è tipico dei soggetti giovani. Ulteriori studi sono necessari per stabilire se le due forme, nel cane, siano dotate di una prognosi diversa come nell’uomo.

- In accordo con le ipotesi formulate da altri autori, il SS sembra ben rappresentato. Infatti, più della metà dei casi da noi esaminati era da far risalire a tale forma neoplastica.

- Al contrario dell’uomo, dove il SC si sviluppa nei giovani e quello spermatocitico negli anziani, nel cane il seminoma in generale sembra svilupparsi in soggetti di età avanzata.

BIBLIOGRAFIA

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Figura 3. Cane seminoma classico diffuso. Immunoistochimica per PALP. Si noti la positività di membrana delle cellule neoplastiche. 600X

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