Radaelli Enrico1, Burigana Nicoletta2, Ripamonti Giuseppe3, Loria Guido Ruggero4, Luini Mario5, Nicholas Robin A. J.6, Scanziani Eugenio1.
1
Dipartimento di Patologia Animale, Igiene e Sanità Pubblica Veterinaria, Sezione di Anatomia
Patologica Veterinaria e Patologia Aviare, Facoltà di Medicina Veterinaria, Milano; 2 Ministero
della Salute, Ufficio Veterinario Adempimenti Comunitari (UVAC), Compartimento Lombardia,
Milano; 3 Medico Veterinario, Novedrate (Co); 4 Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Sicilia,
Palermo; 5 Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Lombardia e dell’Emilia Romagna, Lodi;
6
Mycoplasma Group, Veterinary Laboratories Agency (Weybridge), KT15 3NB, UK.
Mycoplasma bovis rappresenta un agente batterico frequentemente coinvolto nei fenomeni di broncopolmonite enzootica bovina. Mancano tuttavia dati attuali circa la rilevanza che tale microorganismo assume negli episodi di polmonite bovina in Italia. Scopo di questo lavoro è valutare il ruolo di M. bovis quale patogeno respiratorio nell’allevamento bovino da carne del nord Italia.
Sono stati considerati 140 bovini da carne (70 adulti di 20 mesi e 70 vitelli di 6 mesi) regolarmente macellati e provenienti da 14 allevamenti dislocati tra Lombardia e Piemonte. I bovini sono stati raggruppati in base alla provenienza in 14 gruppi ognuno dei quali composto da 10 soggetti così selezionati: 7 bovini con lesioni pneumoniche macroscopiche e 3 privi di lesioni. Su campioni polmonari prelevati da ogni bovino, è stato eseguito esame batteriologico, con eventuale identificazione biomolecolare dei micoplasmi isolati, esame istologico ed immunoistochimico per M. bovis. Campioni di sangue sono stati sottosposti a valutazione sierologica per M. bovis.
M. bovis è stato il batterio identificato con più frequenza da lesioni polmonari con 16 campioni positivi provenienti unicamente da vitelli. In 14 di questi casi erano presenti reperti di broncopolmonite cronica. Sui campioni batteriologicamente positivi per M. bovis l’esame immunoistochimico è risultato positivo in soli 7 casi. Tutti i vitelli e gran parte dei bovini adulti erano inoltre sierologicamente positivi a M. bovis.
I risultati ottenuti sottolinenano il ruolo di M. bovis quale patogeno respiratorio nell’allevamento del bovino da carne nel nord Italia. L’elevata positività sierologica rapportata al moderato (vitelli) o assente (bovini adulti) coinvolgimento di M. bovis a livello di lesione polmonare cronica indica come l’infezione si sviluppi verosimilmente in un periodo antecedente ai 6 mesi di età.
Parole chiave: bovini da carne, Mycoplasma bovis, polmonite. INTRODUZIONE
La sindrome respiratoria bovina, definita anche broncopolmonite enzootica bovina, rappresenta a livello mondiale la principale causa di perdita economica nell’allevamento del bovino da carne (1). L’instaurarsi di fenomeni broncopneumonici si associa infatti ad un notevole incremento della morbilità-mortalità all’interno del gruppo con conseguente aumento dei costi di gestione sanitaria e minor resa alla macellazione.
La broncopolmonite enzootica oltre ad
Respiratory Syncyntial Virus, Bovine Parainfluenza Virus 3, Bovine Herpesvirus 1,
Mannheimia haemolytica, Pasteurella
multocida, Mycoplasma bovis, ecc.) (2).
Recenti indagini di campo svolte in corso di patologia spontanea indicano come M. bovis rappresenti ad oggi l’agente patogeno primariamente implicato negli episodi di sindrome respiratoria del bovino da carne in differenti realtà produttive (3). Tale tendenza è stata confermata anche in Italia dove sia nelle regioni del Nord-Est (4) che in Sicilia (5), M. bovis è risultato l’agente batterico isolato con
nell’allevamento bovino da carne del nord Italia.
MATERIALI E METODI
In questo lavoro sono stati considerati 140 bovini da carne, regolarmente macellati, appartenenti a due principali categorie: 70 bovini adulti di circa 20 mesi e 70 vitelli a carne bianca di circa 6 mesi. Gli animali provenivano da 14 differenti allevamenti dislocati tra Lombardia e Piemonte. I bovini sono stati raggruppati in base alla provenienza in 14 gruppi ognuno dei quali composto da 10 soggetti così selezionati: 7 bovini con lesioni pneumoniche macroscopiche e 3 privi di lesioni. In sede di macellazione, per ogni bovino considerato, sono stati effettuati i seguenti prelievi:
• Campione di sangue in corso di taglio ispettivo del muscolo cardiaco.
• Porzioni di lesione polmonare o, in assenza di reperti lesivi macroscopici, porzione di parenchima polmonare proveniente dal lobo apicale destro.
Sul siero ottenuto (1800 RPM per 10 min) dai campioni di sangue raccolti è stato effettuato un ELISA-test specifico per M. bovis.
I campioni di parenchima polmonare prelevati sono stati sottoposti ai seguenti esami:
• Esame batteriologico e ricerca micoplasmi con eventuale identificazione biomolecolare (PCR) sia per Mycoplasma spp. (genere) che per M. bovis (specie) eseguita a partire dalle colonie isolate attraverso la batteriologia.
• Esame istologico.
• Esame immunoistochimico [metodo avidina-biotina-perossidasi (ABC)] mediante utilizzo di anticorpo primario policlonale, prodotto in coniglio, specifico per M. bovis (6).
RISULTATI
Le lesioni macroscopiche osservate con più frequenza in sede di macellazione erano caratterizzate da aree rossastre di consolidamento parenchimale in gran parte
desquamativa cronica associata a peribronchiolite follicolare con presenza intralveolare di macrofagi e cellule giganti multinucleate.
La totalità dei vitelli a carne bianca (70/70) e ben il 76% dei bovini adulti (53/70) è risultato positivo all’esame sierologico per M. bovis. M. bovis, isolato batteriologicamente in 16 casi su 140 (11,5%), ha rappresentato in assoluto il patogeno batterico identificato con più frequenza a livello polmonare. Dall’indagine batteriologica è inoltre emerso come i campioni positivi pervenissero unicamente dal gruppo dei vitelli a carne bianca (Grafico 1). Tutti i campioni batteriologicamente positivi per M. bovis erano caratterizzati da reperti infiammatori cronici di cui: 7 casi di broncopolmonite catarral-desquamativa cronica; 7 casi di broncopolmonite catarral-
desquamativa cronica associata a fenomeni necrosuppurativi; singolo caso di polmonite fibrino-necrotica cronica; singolo caso di polmonite interstiziale cronica.
L’esame immunoistochimico ha evidenziato la presenza di immunopositività riferibile a M. bovis in 7 casi su 140. In tutti i 7 casi l’immunomarcatura si associava a un dato batteriologico positivo per M. bovis. Confrontando inoltre i risultati immunoistochimici con i reperti morfopatologici dei campioni batteriologicamente positivi per M. bovis, ne è
emerso come la positività immunoistochimica fosse correlata in modo significativo alla presenza di focolai di necrosi (Grafico 2). I focolai necrosuppurativi associati ai fenomeni di broncopolmonite catarral-desquamativa erano macroscopicamente caratterizzati da lesioni ascessuali contenenti essudato puriforme (Figura 1). Istologicamente tali lesioni presentavano accumulo di materiale necrotico granulare frammisto a cellule infiammatorie degenerate ad elevata componente macrofagica e reazione capsulare periferica con infiltrazione plasmacellulare. Le lesioni associate ai reperti di pleuropolmonite
fibrino-necrotica macroscopicamente consistevano in confluenti aree lobulari con
accumulo di materiale necrotico dall’aspetto caseoso circondato perifericamente da marcato
circondato da cellule infiammatorie degenerate, reazione fibroblastica ed infiltrazione istiocito-plasmacellulare (Figura 2). L’associazione tra patogeno e fenomeni necrosuppurativi veniva ulteriormente confermata dalla distribuzione di elevate quantità di antigene riferibile a M. bovis in rapporto alla periferia dei focolai di necrosi parenchimale e in associazione al materiale necrotico all’interno del lume di bronchi e bronchioli (Figura 3).