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GLI EVENTI CONSERVATI NELLA MEMORIA DEL COMPUTER DELLA LINEA: PASSARONO ALCUNI MINUTI FRA L’ INNESCO DELL’INCENDIO E

LE CAUSE DEL DISASTRO E DELLE MORTI

6. GLI EVENTI CONSERVATI NELLA MEMORIA DEL COMPUTER DELLA LINEA: PASSARONO ALCUNI MINUTI FRA L’ INNESCO DELL’INCENDIO E

L’INTERVENTO SUL POSTO DEGLI OPERAI

Quest’ultima annotazione difensiva, secondo la quale vi sarebbe stato da parte degli operai un ritardo nell’aver avvistato l’incendio (annotazione che presuppone il loro obbligo di continua sorveglianza dell’impianto) muove anche dall’analisi di dati elettronici che si sono conservati e che

129 Discussi da ct Queto in ud. 7.4.09 e descritti in relazione alle pp. 17/21-21/21

130 I Ct hanno costruito una struttura con una base di calcestruzzo di dimensioni 2.66x3.2 m e spessore 20 cm su cui sono state infisse delle travi in ferro di altezza 20 cm. ad imitazione della zona sottostante l’impianto ove era avvenuto l’incendio (peraltro sulla essenzialità dell'ossigeno come comburente e sulla dipendenza della combustione anche dalla ventilazione dell'aria v. p. 13-14/37 di relazione degli stessi QUETO-BETTA in Fald. 18/A)

131 BETTA in ud. 7.4.09 p. 135 di trascr.

132 P. 55 di trascr. ud. 21.4.09

61 secondo i calcoli dei ct della Difesa dimostrerebbero che il ritardo nell’intervento è stato dell’ordine di 10 minuti133.

La linea APL5 è dotata di un server che registra gli EVENTI (cioè i comandi inviati alla linea dagli addetti e i segnali che l’impianto invia automaticamente)134. Una sorta dunque di scatola nera dell’impianto e delle fasi del disastro.

Il PM ne ha acquisito la memoria e vediamo cosa essa dica135- secondo le elaborazioni delle ct del PM ing. MARMO136 e della Difesa Ingg. BETTA e QUETO137- per le fasi precedenti e contemporanee all’incendio138.

Ai dati del server si aggiungono qui in corsivo altri dati descrittivi della lavorazione nascenti dai Rapporti di produzione della Linea 5 sequestrati139.

• ore 20.06.52 comando di arresto linea dal pulpito (si sta lavorando il coil 506016 sull’aspo 1 e l’arresto è dovuto a difetti carta bruciata140)

• ore 21.39.43: avvio della linea

• ore 21.40.21: arresto linea per esaurimento del loopcar d'ingresso

• ore 21.48.55: avvio della linea

[ore 22: cambio turno]la lavorazione del coil 506016 sull’aspo 1 è indicata come non ultimata

• dalle ore 22 alle ore 22.42 si ultima la lavorazione del coil 506016

• ore 22.42 si inizia la lavorazione del coil 495846 sull’aspo 2

• ore 23.07.46.7 : segnale di arresto linea141;

• alle 23.20 la lavorazione del coil 495846 sull’aspo 2 viene indicata come non ultimata

• dalle 23.20 alle 00.30 Guasto elettrico Anomalia Aspo 1

• ore 00.31.05- 00.35.43: serie di comandi inviati dall’operatore dal pulpito [SCHIAVONE]

per avviare la linea sull’ Aspo1 che ha caricato il coil 495841142

133 A dimostrazione dell’entità del ritardo di intervento degli operai, i Ct della difesa QUETO e BETTA hanno depositato una loro relazione –in Fald. 18/E- in cui si cerca di quantificare il tempo di utilizzo degli estintori, che viene fissato in 75”

134 Prof. Norberto Piccinini ud. 25.3.09

135 tenendo conto che si è corretta l'ora errata del pc rifacendosi a quella del server, Ing. Rodolfo GIRARDO ct del PM in ud. 26.5.09

136 Ud. 23.9.09 e relazione p. 41 e ss. in n. 11 di Fald. 18/A, relaz. n. Fald. 18/C prodotta in ud. 30.6.10

137 Rell. N.1, 3, 4 e 5 di Fald 18/A e Ud. 30.6.10

138 V. pure ct del PM ing Girardo Rodolfo sui Registro sulla correzione della sfasatura delle registrazioni orarie, Eventi n. 4 e 5, ct pm ing. Allamano e Marmo di Fald. 18/A,

139 v. riepilogo in p. 10/37 di relaz. QUETO/BETTA

140 Beltrami in udienza ha spiegato che la espressione corrisponde al fenomeno di carta adesa giunta al forno

141 per motivi elettrici (su indicazione del manutentore a p. 58/72 di relaz. QUETO-BETTA). Per il server V. p. 8/37 di QUETO/BETTA. E qui va aperta una parentesi: il fatto che la linea sia stata attiva dalle ore 21.40 alle 23.07 non significa necessariamente che l’imbocco del nastro dell’ aspo1 fosse avvenuto dopo le 22, cioè ad opera della squadra subentrante, perché la lavorazione che riprende alle 21.40 riguarda ancora l’aspo 2. Dunque la necessità di imboccare il nastro dell’aspo 1 potrebbe essersi verificata sia prima che dopo le 22 [n.d.e].

142 p. 41 e ss, tabelle 5.1, 2 e 3 di ct Allamano e Marmo di Fald. 18/A,

62

• ore 00.35.46: la linea riparte (“ok open”) a velocità di 21 metri al minuto143 impostata alle ore 22.44;

• ore 00.35.48-00.36.07: segnalazioni dalla sezione chimica al pulpito [cioè a SCHIAVONE]

• ore 00.36.10 pronta risposta dal pulpito [SCHIAVONE] coerente col riavvio della linea;

• ore 00.44.09: annotazione dalla postazione del collaudatore [DEMASI] circa un difetto del nastro lavorato144

• ore 00.44.18: arresto della sezione di ingresso della linea145

[la lavorazione prosegue a valle attingendo al nastro accumulato nella sezione d’ingresso]

• ore 00.45.45: comando dal pulpito [SCHIAVONE] di ridurre la velocità della lavorazione a 18 metri al minuto146

• ore 00.45.50: ultimo comando dal pulpito [SCHIAVONE] di riavviare le pompe di lavaggio (start pompe lavaggio finale gruppo 1)

• ore 00.48.24: segnale inviato dal pc della centrale oleodinamica al supervisore per basso livello di olio nel serbatoio [già avvenuto il primo flash fire, n.d.e.];

• 00.48.39-00.53.10: segnali di allarme o malfunzionamenti inviati dai vari pc lungo la linea al server

Fra questi ultimi

• ore 00.53.00: segnale dalla centrale oleodinamica di minimo livello dell’olio

• ore 00.53.10 segnale di arresto della linea [si blocca il cedimento di altri flessibili].

Le differenti interpretazioni che di tali dati danno l’Accusa e le Difese sono le seguenti:

• secondo l’Accusa alle ore 00.45.45 SCHIAVONE ridusse la velocità di lavorazione della linea perché gli operai si erano già accorti dell’incendio in atto; non vi sarebbe alcuna contraddizione con l’ulteriore suo comando delle ore 00.45.50 di riavviare le pompe di lavaggio perché gli operai contarono di spegnere le fiamme -come facevano sempre- senza fermare l’impianto: dunque, seppure lo sfregamento fosse iniziato pochi attimi dopo il riavvio della linea delle 00.35.46, l’intervallo intercorso fra l’inizio dello sfregamento e l’intervento con gli estintori degli operai sarebbe stato di pochi minuti giacchè non si è in grado di quantificare con precisione quanti minuti intercorsero fra l’inizio dello sfregamento, la produzione e il palesamento delle fiamme, l’arrivo sul posto degli operai, la durata dei loro vani tentativi di spegnimento adottati (9 estintori ritrovati a fronte di 8

143 ibidem tabella 5.4; secondo ct BETTA-QUETO, per quella lavorazione la velocità avrebbe dovuto essere 37m/mim, P. 8/72 ct in Fald. 18/a

144 Di questo segnale si conosce il riferimento alla progressiva metrica 176 del nastro in lavorazione. Sviluppando una serie di equazioni correlate alla velocità di avanzamento del nastro il ct del pm fissa in questo orario l’annotazione. P.

50 di ct MARMO-ALLAMANO.

145 Si tratta di dato non rilevato dal pc ma calcolato dai ct del PM: v. pp. 46, 47 ct pm ing. Allamano e Marmo di Fald.

18/A. I calcoli dei ct della Difesa differiscono di pochissimo: 00.49.59 (p. 27/37 di relazione QUETO-BETTA).

BETTA ipotizza come probabile che l'arresto linea sia avvenuto su comando dal pulpito da parte di chi aveva avvistato l'incendio ma non esclude che sia invece avvenuto per un malfunzionamento della linea (p. 57 trascr. ud. 7.4.09). Nella relazione poi depositata (Fald. 18/C) ipotizza invece che l’arresto della sezione d’entrata siua avvenuto per il danneggiamento dovuto al fuoco di un componente elettrico vicino al punto di sfregamento

146 Tab. 5.6 Allamano e Marmo di Fald. 18/A

63 persone, azionamento anche della manichetta da parte di BOCCUZZI, alcuni operai salirono attraverso una scala al camminamento superiore ove fu trovato un estintore).

• secondo la Difesa degli imputati, invece, alle 00.45.45 SCHIAVONE ridusse la velocità non perché si fosse accorto delle fiamme ma solo perché aveva ricevuto la segnalazione dell’anomalia delle 00.44.09 dal collaudatore DE MASI (e perciò effettuò il comando di routine di riavviare le pompe di lavaggio); egli si accorse delle fiamme solo dopo le 00.45.50 (ultimi comandi dati dal pulpito); poiché lo sfregamento del nastro iniziò poche decine di metri dopo l’imbocco e dunque a ridosso dell’avvio della linea, cioè alle ore 00.35.46, considerando che il flash fire si produsse alle 00.48.24, ritenendo brevissima la durata di azionamento degli estintori, le Difese deducono che gli operai si accorsero dell’incendio con 10 minuti di ritardo (sostanzialmente dalle 00.35.46 alle 00.45.50).