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POSIZIONE DI MORONI

L’ISTRUTTORIA SUL CAMBIO DI ASSETTO SOCIETARIO NELLA TKAST DEL 2005 E SUL SISTEMA DELLE DELEGHE

POSIZIONE DI MORONI

MORONI è dirigente e responsabile dell’Area Tecnica e Servizi della TKAST con ufficio a Terni alle dirette dipendenze dell’a.d. ESPENHAHN604; investito dei poteri di rappresentanza di cui al punto 5.10 della delibera del CdA del 1997; delegato da ESPENHAHN in tema di igiene e sicurezza sul lavoro in data 19.4.07; in passato ha fatto parte del WGS di TKL di Duisburg (v. test.

Mario BRIZZI).

604 Come da organigramma febbraio 2007 sequestrato

195 In particolare va qui riportato il contenuto dell’ultima delega in tema di sicurezza che gli viene riconfermata da ESPENHAHN il 19.4.07 (e formalmente inviata alla ASL) in cui si apprezza che la responsabilità che gli viene delegata non viene limitata allo stabilimento di Terni ma solo all’incarico di cui si occupa l’area tecnica di cui MORONI è responsabile (fra cui dell’Area Acquisti, Approvvigionamenti, Impianti, Servizi, Materie Prime e Materiali):

“Come a sua conoscenza il Consiglio di Amministrazione della nostra società svoltosi il 2 marzo u.s. mi ha riconfermato della carica di consigliere delegato, affidandomi la responsabilità in materia di Controllo di Gestione e di Approvvigionamento, di Amministrazione e Finanze e di Sistemi Informativi.

L’ampiezza dei poteri attribuitimi e spettantimi, anche quale componente di organi sociali di altre Società del Gruppo e l’espletamento degli stessi in unità produttive allocate in diverse città (Terni e Torino) non mi consentono di svolgere operativamente compiti in materia di igiene e sicurezza sul lavoro e di tutela dell’ambiente interno ed esterno degli stabilimenti di Terni e Torino. Come peraltro noto a Lei sono stati espressamente demandati dal Consiglio di Amministrazione della Thyssen Krupp AST SpA i poteri di cui ai punti 5.8, 5.9 e 5.10 del sistema dei “Poteri di rappresentanza”

approvati dalla stesso CdA nella riunione del 23 gennaio 1997. Riconfermo e rinnovo pertanto a Lei nel modo più ampio, nella sua qualità di Responsabile dell’Area Acquisti, Approvvigionamenti, Impianti, Servizi, Materie Prime e Materiali, tutti i miei poteri concernenti qualsiasi attività rientrante nell’espletamento degli obblighi di legge in materia di igiene e sicurezza sul lavoro e tutela dell’ambiente interno ed esterno connessi con i poteri anzidetti, che saranno da Lei esercitati in piena autonomia e con la più ampia facoltà di decisione ed avvalendosi eventualmente di ogni forma di subdelega, già attuata o da attuare, ai suoi collaboratori, siano essi dirigenti o preposti. Utilizzerà in piena autonomia il budget a lei assegnato e qualora questo fosse insufficiente vorrà immediatamente informarmi per gli opportuni provvedimenti. In particolare e a scopo esemplificativo, ricordo fra gli oggetti della presente delega gli obblighi in tema di igiene e sicurezza sul lavoro e tutela dell’ambiente interno ed esterno, da preservare anche attraverso la costante ed attenta gestione e manutenzione degli impianti e/o dei segmenti di impianti e/o delle apparecchiature di presidio ecologico allocati nelle Aree di sua responsabilità, nonché l’osservanza di ogni norma relativa all’attività lavorativa.

Sono certo che la sua preparazione ed esperienza, usufruendo anche della consulenza del Servizio aziendale di Prevenzione e Protezione, ove da Lei ritenuto del caso, Le consentiranno lo svolgimento di ogni mandato, sia per quanto concerne l’attività dell’Area a lei affidata, sia per quanto concerne l’oggetto della presente delega.

Proprio nell’ambito di tale responsabilità lo abbiamo già ritrovato nelle mail sequestrate quale snodo decisionale essenziale nel pianificare gli investimenti in materia di sicurezza antincendio nello stabilimento di Torino nel periodo immediatamente successivo all’incendio del 2002.

Si riportano le mail a lui inviate da SALERNO e CAFUERI quando lo stabilimento di Torino realizzava stentatamente e mai completamente le opere studiate da QUETO e soggette al controllo del Comando dei Vigili del Fuoco:

196

• il 16.7.03 CAFUERI invia a MORONI una mail605 in cui allega l’aggiornamento dei preventivi per i lavori di messa a norma e sottolinea che la loro mancata realizzazione comprometterebbe l’ottenimento del C.P.I.

• il 23.1.04 Raffaele SALERNO comunica il cronoprogramma dei lavori concordato con i Vigili del Fuoco a Daniele MORONI e p.c. ESPENHAHN, chiedendo la collaborazione del primo per rispettare quanto concordato con i Vigili del Fuoco.

• il 28.9.04 CAFUERI spedisce a MORONI (e p.c. a SALERNO e a Mauro DONNINI) una missiva con l’indicazione delle spese (per 510.000 euro e 400/500.000 euro606) per le opere la cui realizzazione viene indicata come indispensabile entro il 31.12.05 secondo le linee concordate con i Vigili del Fuoco. CAFUERI sottolinea che è indispensabile l’intervento di MORONI, la cui disposizione è necessaria per poter proseguire nella trattativa col fornitore.

• l’11.10.05 CAFUERI scrive a PENNESI (e p.c. a SALERNO e MORONI) chiedendo un suo sopralluogo a Torino per completare la valutazione tecnica delle offerte dei vari fornitori.

Lo ritroviamo quale tecnico di piena fiducia da parte di ESPENHAHN nell’individuare la interferenza fra le opere prevenzionali da adottare a Torino e la decisione della chiusura di tale stabilimento:

• il 2.12.2005607 nel board ESPENHAHN, PRIEGNITZ e PUCCI discutono fra di loro dei problemi gestionali di Torino e del relativo piano di investimento per gli anni 05-06, 06-07 e 07-08 e decidono che il responsabile controllo gestione BERKENHEIDE dovrà specificare gli investimenti per i prossimi anni insieme a MORONI

• il 9.12.05 MORONI risponde608 ad ESPENHAHN riservatamente come da accordi allegando l'elenco del costo delle attività più importanti sostenute o da sostenere per ammodernamenti, sostituzioni parti meccaniche, revisioni nello stabilimento di Torino nell'anno 2004/05(anche per la Linea 5).

Lo ritroviamo come tecnico sistematicamente attento all’adozione di tutti i presidi antincendio dopo focolai avvenuti a Terni.

• Massimo PENNESI, autore della citata Specifica Tecnica della LAF4, dice609 che nello stabilimento di Terni si tenevano mensilmente delle riunioni di Fire fighting, cui prendevano parte ESPENHAHN e MORONI e in cui si analizzavano gli incendi o i principi di incendio che erano avvenuti, se ne ricostruivano le cause e si approntavano le contromisure per minimizzare i rischi futuri (sull’esistenza di tali riunioni sono state

605 faldone 120 pagine 1-42

606 Vedasi appalti lanciati e offerte raccolte

607 Documento sequestrato ripreso a P. 26 di ct Rivella/Pedone in Fald. 18/A

608 Fald. 123 p. 226-228

609 Ud. 9.6.09

197 acquisite anche le e-mail 16.10.2007 di PENNESI 610 e 22.11.2007 di STEFANINI per ESPENHAHN611 tratte dai pc sequestrati).

Lo ritroviamo presente a riunioni in cui si discute dell’utilizzo dei fondi stanziati da TKL per la prevenzione incendio (testimonianza PENNESI).

Lo ritroviamo coinvolto in prima persona da ESPENHAHN nello scegliere l’opera prevenzionale fra quelle proposte da TKL al meeting di Krickebeck del 17 febbraio 2007 da far finanziare con i fondi straordinari, fino agli ultimi studi per la APL5 una volta trasferita a Terni:

• Il 5.3.07 alle 8.23 ESPENHAHN invia una nuova mail a MORONI con la quale gli chiede se ha verificato cosa delle prescrizioni venute da Krickenbeck si sia rivelato utile per la TKAST

• Ciò innesca una serie di mail nello stesso 5.3.07 fra MORONI che sollecita PENNESI612 a elaborare delle risposte da fornire a ESPENHAHN e PENNESI che prende tempo per poter dare una risposta tecnicamente adeguata e dice che MENECALI sta studiando un’analisi svolta dal gruppo apposito di Duisburg [il WGS] in cui si danno direttive per unificare le misure di prevenzione da adottare per le linee A&P nei vari stabilimenti TK. MENECALI presenterà un lavoro esplicativo per la giornata del 7.3. Ma MORONI lamenta il ritardo nello studio della questione e avverte PENNESI che già domani pomeriggio ESPENHAHN gli chiederà di rispondere. PENNESI si affretta a chiedere a MENECALI una nota sintetica in base alla quale possa dare una risposta a ESPENHAHN.

• Il 28.3.07 Paolo REGOLI613 ha preparato la risposta e la invia614 a ESPENHAHN e p.c. a MORONI con la lista dettagliata dei progetti per TKAST (preparata dal punto di vista tecnico da MORONI, PENNESI e LISI) con importi complessivamente anticipati rispetto a quelli stanziati per Torino da TKL615 (indicativi cioè di una maggior urgenza di interventi immediati): per il 06/07: 9,1 milioni di euro; per il 07/08: 2,7 milioni di euro).

L'allegato presenta slides di tale progetto616: ci sono specificazioni dettagliate di singoli interventi per Terni, mentre si prevede per Torino la cifra di 1 milione e mezzo di euro solo sotto la voce generica Area a freddo; subito dopo viene riportata la cifra appostata di 1 milione di euro indicata per Attività di valutazione interna mediante verifica dell’assicurazione.

610 Fald. 120 p. 345- 359

611 Fald. 121 p. 144. Vedi ad esempio Documento contenuto nel faldone 121 pagina 143-144 avente per oggetto

“Riunione fire fighting”: Luogo: UFFICIO DR. ESPENHAHN Inizio: martedì 16/10/2007 9.30 Fine: martedì 16/10/2007 10.30 Ricorrenza: (nessuna) Stato riunione: Accettato. Partecipanti necessari: Moroni Daniele; Pennesi Massimo; Segala Alessandro; Brascugli Gustavo; Regoli Paolo. Partecipanti facoltativi: Arus Maria Silvia; Bianconi Sabrina; Valentini Maria Laura - e-mail del 22.11.2007 da Stefanini (per conto di Espenhahn) ad una serie di persone (tra le quali Moroni, Pennesi, Regoli, Segala ecc..) avente per oggetto “riunione Fire fighting” con la quale si convoca una riunione nell’ufficio del dr. Espenhahn il 11.12.2007 dalle ore 11.30 alla 12.30.

612 Fald. 120 pagg 366-367

613 Poi sentito in Ud. 31.3.2010

614 p. 61 di rel. Rivella/Pedone in Fald. 18/A

615 Ricordiamoli: 13 milioni di euro (8+5)

616 In fotocopia a p. 64 di Rivella/Pedone

198

• Il 2.10.07: PENNESI inoltra a REGOLI e per conoscenza a MORONI, LISI, DONNINI, MAGNANELLI i documenti in base ai quali ottenere l'autorizzazione agli investimenti antincendio step 2 (07-08). Segue dettaglio tecnico per RIZZI riguardo gli impianti Zmil54 e LAF5 617.

• Il 3.10.07 REGOLI risponde a MORONI chiedendo tempo per presentare la richiesta in attesa di dati senza andare dal board in continuazione 618.

• Lo stesso 3.10.07 MORONI gli risponde non accettando lo slittamento perché l’autorizzazione all’investimento per il fire prevention è di estrema urgenza in quanto relativa ad attività strategiche per la sicurezza degli impianti e per la riduzione delle franchigie (TKAST già in ritardo). Il board sarà disponibile ad essere disturbato anche più volte per consentirci lo svolgimento ottimale del nostro lavoro!

• Il 16.10.2007619 PENNESI scrive la mail a RIZZI e p.c. a MORONI in cui si relaziona sulle opere pianificate per la APL5: pianificati un rivelatore e un estintore nella zona di uscita della APL5 per proteggere le unità idrauliche, un rivelatore alla saldatrice, all’accumulo orizzontale, e infine 4 rivelatori ed estintori sul decapaggio.

Lo ritroviamo perfettamente informato delle opere richieste da AXA per abbassare le franchigie e della strategia di trattativa al ribasso rispetto a tali prescrizioni:

• Da: Pennesi Massimo

Inviato: mercoledì 28 novembre 2007 17.35620 A: Moroni Daniele; Lisi Leonardo; Donnini Mauro

Oggetto: I: Client: 1-49/057 (ThyssenKrupp) Plant: IT-05/003.004

E’ un bel guaio !! Aldilà di quanto detto finora adesso ci scrivono (e ci ho anche parlato per provare a convincerli) che non accettano la mancanza di spegnimento nelle cabine elettriche. Verranno il 19-20-21/12 per parlarne.

E più in generale lo ritroviamo perfettamente al corrente delle richieste di opere prevenzionali da parte di AXA, di come queste possano interferire con il trasferimento di Torino, già oggetto di discorsi riservati fra l’a.d. e MORONI:

• Il 16.4.07 Wilhelm FISCHER, responsabile TKR per l’Italia, invia a SALERNO e RIZZI621 la lista delle varie misure (anche alternative) per le linee 4 e 5 abbozzate con l'AXA e chiede a SALERNO di effettuare la sua scelta entro il 27.4.07. SALERNO se la fa tradurre da LUCENTI e poi non decide niente perchè già

• Il 17.4.07 SALERNO la gira a ESPENHAHN, sottolineando che devono decidere entro il 27.4.07622.

• Lo stesso 17.4.07 ESPENHAHN chiede a MORONI623 di verificare se le misure concordate con AXA siano in linea con quanto si sono detti in passato. Lo invita a parlare a RIZZI per

617 P. 81 di relazione Rivella/Pedone e, per tutte le mail seguenti, v. fasc. 1 di Fald. 27

618 P. 82 di relazione Rivella/Pedone

619 faldone 120 pag. 345-359

620 faldone 120 pagine 202-208

621 P. 98 di relazione Rivella/Pedone

622 P. 100 di relazione Rivella/Pedone

199 la giustificazione ufficiale per usare anche PPS [plastica] nelle linee e infine gli chiede di parlare a FISCHER del futuro di Torino.

Abbiamo già notato che il quadro che emerge da queste ultime mail non potrebbe essere più netto:

la scelta fra il ventaglio di protezioni richieste da AXA per le linee di Torino (compresa la APL5) non rientra nelle capacità decisionali della dirigenza di Torino (SALERNO) ma spetta a Terni e in particolare a ESPENHAHN (cui SALERNO gira il 17.4.07 la richiesta di FISCHER).

Ma ESPENHAHN non decide da solo: richiede al dirigente MORONI (che qui appare nella sua veste di responsabile della pianificazione degli investimenti antincendio per Torino che gli è attribuita nel capo di imputazione e con cui intrattiene da tempo un rapporto fiduciario e riservato) di verificare la compatibilità fra le varie scelte e ciò che si sono detti in passato, chiarendo qualche parola dopo cosa intenda dire perché lo incarica pure di parlare a FISCHER del futuro di Torino.

E’ chiaro che ESPENHAHN e MORONI intendano perfettamente che può essere antieconomico effettuare spese per uno stabilimento in via, per ora riservata, di chiusura: come vedremo, lo stesso ESPENHAHN dirà nel suo esame dibattimentale di essersi consultato con il suo responsabile per la sicurezza MORONI prima di decidere il finale slittamento (from Turin) dell’impiego dei fondi straordinari TKL a dopo il trasferimento a Terni degli impianti di Torino.

In definitiva: nella primavera del 2007 AXA e TKR chiedono formalmente a SALERNO ma sostanzialmente a ESPENHAHN di scegliere quale protezione adottare fra quelle per il momento abbozzate per le linee di Torino; ESPENHAHN, MORONI e FISCHER (ma non SALERNO) già sanno che Torino deve essere chiuso; ESPENHAHN e MORONI si consultano per verificare se sia economico effettuare le spese per le opere prevenzionali in previsione della prossima chiusura dello stabilimento; MORONI deve chiarire le scelte strategiche di risparmio aziendale (il futuro di Torino) a FISCHER.

Dopo evidentemente un chiarimento fra MORONI e FISCHER, quest’ultimo è in grado di capire perfettamente quali sono le vere poste in gioco, cioè la non convenienza della spesa a Torino per opere quando è già deciso il suo trasferimento. Infatti:

Da: Fischer, Wilhelm

Inviato: venerdì 31 agosto 2007 17.25 303 A: Salerno Raffaele Cc: Pennesi Massimo; Magliocchetti Augusto

Oggetto: Reminder: Annealling & Pickling Lines TKL-AST, Torino

Egregio Sig. Salerno, in data 16 aprile 2007 Lei ha ricevuto le liste relative alle misure di protezione antincendio concordate con i nostri assicuratori e riguardanti le linee di produzione APL 4 e APL 5 (si veda e-mail sotto). Come Lei sa, queste liste descrivono le misure di protezione antincendio da applicarsi alle linee APL 4 e APL 5 per ridurre le voci detraibili legate alla produzione da 100m€ a tassi più consueti. Pertanto tali documenti debbono essere controllati e sottoscritti da AST, assicuratori (AXA + HDI) e TKRI. Vi sono modifiche programmate per queste linee dopo il loro trasferimento a Terni? Queste liste sono applicabili alla nuova situazione a Terni? Ha senso che queste liste vengano sottoscritte prima che la linea di produzione venga trasferita a Terni?

SALERNO ancora una volta dimostra di non avere alcun reale potere decisionale perché non risponde a FISCHER e gira la sua richiesta il 3.9.2007624 a Terni, questa volta direttamente a MORONI:

Ciao Daniele, gli fai rispondere tu? [dove evidentemente la persona sottintesa è ESPENHAHN].

623 P. 101 di relazione Rivella/Pedone

624 faldone 130 pagina 133

200

***

Vediamo quali sono state le dichiarazioni auto difensive dell’imputato.

MORONI ha contestato625 che nell’incarico a lui conferito rientrasse anche la prevenzione dello stabilimento di Torino, rispetto alla quale egli interveniva solo su sollecitazione del direttore SALERNO o dei tecnici torinesi. In altri termini, la delega in materia di sicurezza che gli era stata conferita riguardava solo Terni.

Descrive così l’Area Tecnica e Servizi di cui era responsabile: era suddivisa in due uffici, Realizzazione Investimenti e Grandi Lavori (di cui era dirigente Donnini) e Servizi Generali (per lo stabilimento di Terni ed in particolare per la produzione).

L’area Realizzazione Investimenti e Grandi Lavori si occupava di attività di progettazione, preventivazione e supporto all'ufficio acquisti nella definizione dei contratti di appalto e poi di coordínamento delle attività in cantiere per rispettare i tempi, la qualità della prestazione, i costi e gli aspetti di sícurezza. I Servizi Generali si occupavano invece per Terni della manutenzione delle macchine e dei locali, dell’elettronica, della distribuzione fluidi, degli impianti ecologici.

Ha dichiarato che lo stabilimento di Torino era considerato come un reparto di TKAST nel senso che, per produzione, era autonomo ed aveva anche una piccola competenza ad occuparsi di miglioramenti, adeguamento o messa a norma degli impianti. Invece per gli altri servizi e in particolare per i progetti che esorbitassero dalle loro capacità tecniche e di spesa no e si appoggiava a Terni. Insomma era Torino che chiamava i tecnici di Terni in caso di necessità.

Si era occupato, su incarico di ESPENHAHN e dal punto di vista tecnico, dello studio di fattibilità del trasferimento delle varie linee da Torino a Terni.

Personalmente si era interessato di realizzare l’impianto antincendio per l’impianto B.A. dopo che era stato trasferito da Torino a Terni. Anche sui due Sendzimir trasferiti da Torino a Terni avevano predisposto impianti di spegnimento completamente nuovi perché lo standard di sicurezza su quelli interni era più elevato e perchè lo smontaggio e l’adattamento di quelli preesistenti sarebbe stato antieconomico. Sugli Sendzimir, che sono gli impianti più rischiosi, avevano realizzato impianti antincendio dotati di un numero elevato di sensori sulla gabbia contenente i cilindri che schiacciano l’acciaio e sulle centrali oleodinamiche che erano interrate (e quindi non vigilate da personale) e contenevano molto olio.

Aveva partecipato alla riunione preliminare che vi era stata a Terni quando era giunto BRIZZI per la visita degli impianti, ma non aveva partecipato alla visita. Ricorda bene le raccomandazioni di BRIZZI che avevano riguardato anche le zone di decapaggio, cosa nuova per loro in quanto erano considerate non a rischio e comunque (le loro a Terni) erano coperte con acciaio e mattoni e dunque sicure per i rischi di incendio. Ciò nondimeno avevano deciso di seguire le direttive dell’AXA e così avevano accettato di eseguire impianti su centrali idrauliche di ingresso e di uscita, nella saldatrice, nella decapaggio e nelle cabine elettriche. Non avevano preso in considerazione il rischio di presenza lì di carta perché non ve ne era stoccaggio. Sulla Linea 4 trasferita da Torino a Terni hanno previsto e collaudato un sistema di spegnimento su centrali idrauliche di ingresso e di uscita, nella saldatrice, nella decapaggio e nelle cabine elettriche. Tale sistema riguardava le zone intorno alle centrali, e lasciava fuori i banchi valvole, i tubi fissi che vi si diramavano e i flessibili. Sulle centraline inferiori ai 400 litri avevano installato anche i cd. boccioni, contenenti poco materiale estinguente, automatici nell’intervenire perché dotati di un sensore. Conviene che a Torino lungo la

625 Ud. 21.10.09