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4. IL RILIEVO MATERICO

4.2. La facciata

Foto raddrizzamento della facciata della Cattedrale di Volterra.6

L’elaborato grafico relativo al rilievo materico dettagliato è presente nell’Allegato 1.

Come già anticipato, la facciata della Cattedrale si presenta fortemente rimaneggiata con numerosi elementi di riutilizzo di età antica.

92 Eseguendo un’analisi più dettagliata dei materiali, dei rapporti stratigrafici e delle tecniche costruttive, si possono individuare sei fasi costruttive:7

I fase: muratura pressoché regolare, con filari di pareggiamento. Presenza di elementi

di utilizzo e uso di diversi materiali edilizi: panchina locale, pietra di Pignano (tufo bianco) e selagite di Montecatini Val di Cecina; molto probabilmente databile al XII - primi del XIII secolo. Questa datazione coincide con l’ipotesi secondo cui l’ampliamento ad opera di Nicola Pisano della seconda metà del Duecento sarebbe arrivato fino alle dimensioni odierne delle Cattedrale.

II fase: muratura in pietra panchina, con filari regolari posti ad altezza variabile, giunti

verticali e piani di posa perfettamente orizzontali (tecnica “a filaretto” del XIII secolo), riscontrabile nelle porzioni spioventi delle navate laterali, probabilmente rimaneggiate a seguito dell’innalzamento delle coperture in queste zone.

III fase: muratura regolare con conci in panchina di medie e grandi dimensioni, questi

ultimi di riutilizzo, molto probabilmente un tempo impiegati nel circuito difensivo di età medio repubblicana.

IV fase: aggiunta di elementi decorativi in marmo policromo: il piccolo rosone al centro

del timpano superiore e il portale di ingresso, databili al XIV secolo.

V fase: rifacimenti dell’alzato in tufo e panchina, con l'inserimento di rosoni e altri

elementi decorativi.

VI fase: abbassamento del piano di calpestio del sacrato e creazione di una base

sporgente modanata in panchina.

Nella parte superiore della facciata sono presenti vari elementi architettonici in pietra di Pignano: gli archetti decorativi poggianti su colonnine in corrispondenza della navata centrale e su mensole in corrispondenza delle navate laterali; il rosone centrale di grandi dimensioni; le due aperture più piccole laterali (evidentemente inserite in murature precedenti) e il cornicione di età romana, che segue l’andamento del grande oculo e i cui frammenti servono anche da mensola agli archetti decorativi delle navate laterali. Un altro cornicione si trova negli elementi a spiovente del tetto ma non sembra essere

7 C. Toscani, La Cattedrale di Santa Maria Assunta in Volterra: lettura stratigrafica dell’elevato e studio

dei riutilizzi di età antica, in “Quaderno del Laboratorio Universitario Volterrano XIV, 2009/ 2010”, Pisa, Tipografia di Agnano, 2011

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93 di riutilizzo, poiché le caratteristiche stilistiche sono riconducibili a età medievale; il motivo è a volute vegetali, con fiori centrali diversi tra loro e di varie dimensioni.

Nella parte inferiore della facciata la stratigrafia si presenta maggiormente leggibile, essendo individuabili attività edilizie precedenti e rimaneggiamenti successivi. Anche in questo caso i materiali lapidei utilizzati consistono in: pietra panchina locale gialla e grigia, pietra di Pignano, selagite e marmo policromo (bianco di Carrara, verde di Prato e rosso). Si individuano una serie di elementi di riutilizzo di età antica e quattro epigrafi, di cui tre commemorative e una inserita come concio nella muratura.

Le paraste sono composte in prevalenza da conci in panchina, tra cui alcuni blocchi ben squadrati di grandi dimensioni (molto probabilmente provenienti dalla muratura del circuito difensivo di età medio repubblicana) e da un numero esiguo di conci in tufo.

La parete sinistra, in conci di panchina e pietra di Pignano con un arco in laterizio, presenta numerosi interventi, come il taglio per l'inserimento del rosone; quattro blocchi di riutilizzo nella parte bassa, mentre nella parte alta sono inserite tre mensole modanate in panchina su cui poggia un cornicione liscio: questi elementi sono speculari ai medesimi visibili sulla parete destra della facciata, sebbene queste ultime siano in tufo e molto probabilmente da interpretarsi come riutilizzi di età romana. Sempre sulla parete sinistra, infine, è presente un’epigrafe commemorativa, inserita a posteriori nella muratura: l'iscrizione si data 1538, è in marmo bianco e ricorda un restauro dell'edificio ad opera di Paolo Maffei.

All'interno del decoro romboidale, così come sul lato opposto della facciata e in posizione speculare, restano tracce di un elemento circolare murato; s’ipotizza che vi fossero intarsi in marmo policromo, simili a quelli attualmente conservati al Museo di Arte Sacra di Volterra, datati al XIV secolo.

Nella muratura a sinistra del portale è stata inserita un’altra epigrafe in marmo, datata al 1576, che ricorda la visita del pontefice Gregorio XIII al tempo del vescovo Guidone.

Il portale monumentale è composto, nella parte alta, da un cornicione marmoreo modanato, molto probabilmente un riutilizzo di età romana, che si appoggia a una muratura in conci di panchina e tufo, mentre ai lati dell'arco centrale vi sono elementi

94 squadrati in serpentino. Una serie di archi concentrici compone la decorazione principale: il primo arco presenta un motivo vegetale a palmette, dentelli e ovuli; il secondo è liscio; il terzo ha due distinte decorazioni, nella parte superiore a triangoli in marmo bianco e verde, nella parte inferiore semplici conci lisci in serpentino; l’arco centrale presenta due fasce oblique e speculari, decorate con un motivo a triangoli alternati in marmo bianco e verde; infine, un elemento romboidale policromo, in posizione centrale, incornicia un fiore a quattro petali. Sotto l’arco si trova il cornicione in marmo bianco, con orlo sporgente liscio e decoro ad intaglio in quattro fasce orizzontali di palmette, dentelli e ovuli. I capitelli del portale sono molto probabilmente elementi di riutilizzo, databili stilisticamente all’età romana imperiale.8

Fig.0. Dettaglio in marmo policromo del portale.9

Per quanto riguarda la parte destra della facciata, è costituita da conci in panchina, pietra di Pigano e selagite con elementi di riutilizzo di grandi dimensioni che influenzano l'altezza dei filari: queste murature si datano al XII - primi del XIII secolo.

Su questo lato è presente un’apertura ad arco, coeva alla muratura, da cui originariamente si accedeva alla navata laterale sud, che attualmente risulta tamponata. A destra del portale si trova un concio in tufo con iscrizione.

8C. Toscani, La Cattedrale di Santa Maria Assunta in Volterra: lettura stratigrafica dell’elevato e studio dei riutilizzi di età antica, Op. Cit.

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