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2. L’INDAGINE STORICA

3.2. Gli interni

Interno della Cattedrale oggi. 52

52 Immagine tratta dal sito

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Interno della Cattedrale visto dal presbiterio verso l’ingresso.53

3. L’INDAGINE ARCH ITETTONICA

81 Entrando dall'ingresso principale, da Piazza San Giovanni, ci troviamo nel corpo a croce latina, con una navata centrale e due laterali, confluenti ciascuna in una scalinata conducente al transetto e al coro quadrangolare affiancato da due cappelle gotiche per lato. L'impianto planimetrico della Cattedrale è spartito in dieci valichi da due filari di undici colonne; la navata centrale ha una lunghezza di 40 metri, che con il transetto e il coro arriva a 58, e una larghezza complessiva di 16 metri, per 16 metri di altezza; mentre le navate laterali, voltate, hanno un’altezza massima di 11 metri; il transetto è lungo 39 metri e una largo sei54, esso è chiuso della cappella di San Paolo a sinistra e da quelle del Sacramento a destra, dalla quale si accede anche alla cappella di San Carlo che affianca il primo tratto della navata di destra.

Della primitiva costruzione (risalente alla fine dell’XI – inizio del XII secolo), il transetto mostra la massa muraria caratterizzata da conci di arenaria di medie e piccole dimensioni, perfettamente squadrati e spianati con una resa delle superfici a vista particolarmente accurata, eseguita con strumenti a lama liscia e le quattro monofore digradanti, molto strette, che si aprono ai lati del coro in alto, riaperte dopo la soppressione delle tribune.

Nella parete di fronte, ai lati del grande arco che inquadra la sala dei fedeli, delle quattro finestre rettangolari, aperte alla fine del Cinquecento, le due sulla destra sono entrambe vere aperture, mentre sulla sinistra una è stata tamponata, probabilmente

in occasione della costruzione della cappella di San Carlo, e riprodotta in affresco.

Dalle colonne della navata centrale partono i dieci archi che suddividono il soffitto delle navate laterali con volte a crociera; il raccordo con la parete è risolto con un basso capitello in piano, a guscio, privo di decorazione; gli intradossi di questi archi, così come di quelli tra le colonne, ripropongono il motivo a fasce delle pareti. In linea con lo stacco degli archi si aprono, su ciascun lato, tre finestre strombate, di forma rettangolare; sulla parete destra solo la finestra centrale è una vera apertura, mentre le altre due sono mere decorazioni.

Dall’esame delle murature interne della Cattedrale si capisce chiaramente che le strutture delle navate laterali e centrale non formano un tutt’uno con il muro del transetto, ma che a questo si addossano: entrambi i fianchi della navata maggiore si

54 Alessandro Furiesi, Cecilia Guelfi, La città e il territorio: strade, piazze, palazzi, chiese, ville e opere

82 appoggiano, infatti, con periodiche ammorsature, alle murature del corpo trasverso; tale disunità muraria non si avrebbe se la costruzione fosse avvenuta in un unico tempo.

Inoltre, dal punto di vista decorativo, nel sottotetto della navata centrale è visibile la parte superiore della parete del transetto, caratterizzata da una serie di archeggiature cieche sormontate da un oculo, che fa pensare che in una prima fase questa muratura costituisse la facciata esterna di una chiesa preesistente.

La Cattedrale è dunque formata da due corpi murari: uno di un primo tempo (eretto sul perimetro dell’attuale transetto), l’altro di un secondo tempo (il corpo longitudinale a tre navate).55

Il transetto almeno per un certo tempo fu senza dubbio l’antica Cattedrale.

Posizione dell’antica Cattedrale, corrispondente all’attuale transetto, secondo le evidenze archeologiche.

55 Umberto Bavoni, La cattedrale di Santa Maria Assunta e il Museo diocesano di arte sacra di Volterra,

3. L’INDAGINE ARCH ITETTONICA 83

Ammorsatura tra il transetto e il cleristorio destro.56

Ammorsature tra il transetto e il cleristorio sinistro.57

56 Foto dell’autrice. 57 Foto dell’autrice.

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Decorazione visibile sulla parete del transetto, dal soffitto della navata centrale, sopra al cassettonato. 58

Tracce di un antico oculo nella soffitta del transetto. Osservando le caratteristiche del materiale di riempimento, è probabile che in un primo tempo sia stato tamponato per

realizzare una monofora, e successivamente chiuso in maniera definitiva. 59

58 Foto dell’autrice. 59 Foto dell’autrice.

3. L’INDAGINE ARCH ITETTONICA

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Particolare della decorazione visibile nel sottotetto della navata laterale sinistra, sulla parete sinistra del transetto, che originariamente costituiva un fronte esterno.60

Cappella di San Carlo, fianco destro del transetto che originariamente doveva essere una parete esterna. Sono ben visibili tracce delle antiche decorazioni,

e delle semicolonne spianate all’epoca dei restauri degli anni Trenta.61

60 Foto dell’autrice.

86 A partire dalla metà del XII secolo le fonti attestano la presenza di una ecclesia maior: è dunque ai primi decenni del 1100 che si attribuiscono i lavori di ingrandimento dell’edificio. In questa fase il corpo basilicale era dotato di dieci monofore a tutto sesto nel fianco sud, e nove nel fianco nord, dove la muratura si arrestava prima di arrivare alla facciata, in quanto lo spazio rimanente era occupato dall’originario campanile.

Ampliamento dell’originaria Cattedrale fino alle dimensioni odierne, secondo le evidenze archeologiche.

Il paramento murario è realizzato in conci di pietra ben squadrati e perfettamente spianati, probabilmente con uno strumento a lama piana; mentre gli elementi lapidei degli archi di valico sono spianati e decorati con una lavorazione a spina di pesce.

3. L’INDAGINE ARCH ITETTONICA

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Conci in pietra visibili nel cleristorio destro.62

Particolare della lavorazione a spina di pesce degli archi di valico.63

Particolare dell’attacco dell’abside alla mura del transetto. Si nota la differente tessitura muraria ed è evidente che il transetto (a sinistra) fosse preesistente.64

62 Foto dell’autrice. 63 Foto dell’autrice.

88 Le indagini archeologiche non hanno evidenziato aspetti in grado di confermare le ipotesi secondo cui l’antica Cattedrale fosse dotata di un atrio e, di conseguenza, di una facciata arretrata rispetto all’attuale. Si ritiene quindi che l’ampliamento precedente all’inaugurazione del 1120, avesse raggiunto le dimensioni odierne, almeno per quanto riguarda lo sviluppo planimetrico.

Per ciò che attiene agli ampliamenti relativi alla realizzazione del coro, delle cappelle ai lati del coro, delle cappelle Serguidi, Inghirami, S.Carlo e della Misericordia, fonti storiche ed evidenze archeologiche sono concordi.

Infine, nonostante gli studi archeologici, numerosi dubbi rimangono circa l’innalzamento della quota dei tetti delle navate laterali, come si vedrà in seguito.

Sintesi dell’evoluzione costruttiva delle fasi successive della Cattedrale. Fonti storiche evidenze architettoniche coincidono.

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