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3.2.1 Brevi cenni storic

II. Fase 2: Assestamento dell’organico e riorganizzazione del lavoro.

Tra le tante novità introdotte dalla riforma, quelle di carattere gestionale sono state certamente fra le più difficili da “impiantare” all’interno della macchina museale. Se da un lato l’introduzione delle nuove procedure amministrative e della nuova gestione di bilancio è stata resa possibile seguendo regole e direttive precise, dall’altro, la riorganizzazione del lavoro e del personale è stata affidata alla sola capacità degli attori in gioco (nuovi direttori, vecchio personale, nuovo personale, collaboratori) di negoziare le proprie capacità, i propri ruoli e, anche, i propri interessi.

I primi due mesi (Novembre- Dicembre 2015) del nuovo corso della Galleria, dunque, hanno rappresentato un periodo di dialogo iniziale, durante il quale la nuova Direttrice Cristiana Collu (insediatasi formalmente il 1° Novembre 2015) si è confrontata tanto singolarmente quanto in maniera collegiale con tutto il personale. La struttura dell’organigramma aggiornata a prima della riforma era la seguente:174

• Soprintendente

• Affari generali e personale

• Archivi (archivio generale- archivio bioiconografico e fondi storici) • Biblioteca

• Collezioni (primo Ottocento- secondo Ottocento- primo Novecento- secondo Novecento- collezioni contemporanee- donazioni e giardini di sculture- gabinetto dei disegni e delle stampe)

173 I variazione in aumento 2016: € 270.000; II variazione in aumento 2016: € 2.204.000.

174 L’organigramma presentato è stato tratto da un comunicato stampa del 2011 in cui si annunciava la presentazione del nuovo allestimento proposto dall’ex Sovrintendente Marini Clarelli.

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• Informatica e siti web • Laboratorio di restauro • Manutenzione

• Osservatorio sui visitatori • Ufficio del consegnatario • Ufficio del Soprintendente • Servizio architettura

• Servizio comunicazione culturale

• Servizi vigilanza, accoglienza e comunicazione • Servizi educativi

• Servizi di prevenzione e manutenzione • Studi e pubblicazioni

• Ufficio catalogo • Ufficio mostre

• Ufficio prestiti e registrazione • Ufficio stampa

Il fatto che si parli di “Servizi”, invece che di “Uffici”, in relazione ad importanti aree funzionali quali quelle dell’architettura, della comunicazione, dei servizi educativi o delle pubblicazioni, risente di un’impostazione ormai datata che non attribuisce loro la stessa importanza di aree funzionali canoniche come mostre o prestiti.

Oltre ad iniziare a lavorare sul nuovo allestimento, quindi, la Direzione ha posto nuove basi, “avviando una riorganizzazione del lavoro su base collegiale, secondo le grandi aree funzionali previste dalla Riforma”175 (direzione; strutture, allestimenti e sicurezza; cura e gestione delle

collezioni, studio didattica e ricerca; marketing, fundraising, servizi e rapporti con il pubblico, pubbliche relazioni; amministrazione, finanze e gestione delle risorse umane).

In questo periodo di confronto, protrattosi anche nell’anno successivo, si sono contati circa: - 87 riunioni di settore

- 217 incontri con funzionari e personale AFAV (assistenti alla fruizione, accoglienza e vigilanza)

175 Da Report 2016.

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- 257 incontri individuali con il personale - 725 riunioni con esterni

- 4 incontri con tutto il personale

La necessità di far funzionare la “macchina museale” secondo i nuovi criteri, unita all’assenza di Uffici veri e propri dedicati alla didattica, alla comunicazione e alle pubbliche relazioni, hanno portato quindi la Direzione a ridistribuire il personale esistente, affidando ad alcune risorse nuovi compiti in linea con le richieste del legislatore, sentiti i pareri di ognuno.

Testimoniano quest’intensa attività di confronto, numerosi verbali di tavoli tecnici, disponibili pubblicamente sul sito del Mibact: nel verbale dell’11 Dicembre 2015, ad esempio, viene fatta presente da alcuni membri del personale la necessità di assegnare nuovi funzionari (personale di area III) ai Servizi rimasti scoperti, a seguito di mobilità (comunicazione, studi e servizi educativi); a tale richiesta, la Direzione ha risposto di aver già proceduto ad incontri individuali con il personale, “ritenendo utile sentire prima il personale Afav sul tema dell’organizzazione del lavoro”.

Nel successivo verbale dell’8 Gennaio 2016, la trattativa era ancora in corso: alcuni funzionari lamentavano un demansionamento a causa della cessione al Polo del Lazio degli altri tre musei di cui era composta la ex-Sovrintendenza; altri funzionari esprimevano invece il proprio interesse a ricoprire nuovi ruoli nelle aree funzionali scoperte.

Una delle questioni più interessanti sollevate riguardava invece il personale AFAV (Assistenti alla fruizione, accoglienza e vigilanza- Area II):176 tra le idee di “riordino del museo” espresse dalla Direttrice, vi era quella di un passaggio orizzontale, utilizzando, su proposta dei diretti interessati, dieci risorse Afav a supporto del 50% dei diversi ambiti della Galleria, prendendo atto del fatto che “avendo recepito richieste e aspettative […] alcuni vogliono svolgere esclusivamente la funzione di vigilanza mentre altri hanno presentato istanza per poter

svolgere anche altre attività”.177 Alcune sigle sindacali, tuttavia, lamentando il carattere

176 Si tratta della figura professionale che rappresenta la maggior parte degli organici dei musei pubblici italiani. Appartiene alla Fascia II, pertanto non si configura “funzionario”: oltre alle mansioni di accoglienza dei visitatori e vigilanza nelle sale, fanno capo a questa figura tutte quelle attività volte a migliorare la fruizione delle collezioni; il personale Afav può quindi presentare progetti di promozione e attività didattiche e divulgative.

177 Nel profilo del personale Afav, è previsto infatti il servizio al di fuori dei turni di vigilanza nella misura massima del 50% per lo svolgimento di attività coerenti. La decisione è stata motivata dal fatto che, a seguito del

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informale della decisione e l’assenza di ordini e comunicazioni di servizio specifici, hanno espresso parere non favorevole:178 nonostante ciò, la “sperimentazione di collaborazione del personale” che la “Direttrice per esigenze contingenti e nell’immediatezza ha proceduto in via unilaterale” ha proceduto a fare, è stata comunque avviata.

Una decisione simile si può riscontrare anche nel processo di riassetto organizzativo di un altro museo ad autonomia speciale, la Reggia di Caserta: anche in questo caso, la decisione del Direttore Felicori di “far transitare il personale Afav verso gli uffici, adibendolo a mansioni amministrative”, ha suscitato i malumori dei sindacati, facendo scoppiare un caso nazionale.

L’ultimo punto su cui conviene soffermarsi per comprendere meglio tutte le sfaccettature di una situazione complessa, è la questione dei collaboratori e dei consulenti esterni: essendo stata dotata di autonomia finanziaria, la Galleria, nelle vesti della Direttrice, ha potuto assumere nuovi collaboratori, non inquadrati come dipendenti pubblici né facenti capo alle regole di contrattazione imposte dal Ministero, bensì considerati come diretti dipendenti della Direzione. Tutti loro presentano un profilo più o meno simile: giovani tra i 25 e i 30 anni, neolaureati o in procinto di laurearsi. Alcuni di loro sono confluiti in Uffici già consolidati, come l’Ufficio mostre; ad altri sono stati invece affidati ambiti nuovi, come il Digitale e i Progetti speciali.

Oltre all’assunzione di collaboratori, la Direzione ha fatto poi più volte ricorso a consulenti esterni, soprattutto per quanto concerne la stipulazione di partnership e sponsorship con attori del settore privato.

Tutto ciò ha generato dissapori fra il personale esistente, inquadrato regolarmente nell’amministrazione pubblica, e la Direzione, adducendo come motivazioni “l’utilizzo improprio” di queste risorse esterne e la possibilità di “ricorrere alle risorse presenti in Galleria

valorizzando le competenze dei lavoratori interni”.179

I molteplici aspetti del complesso riassetto organizzativo della Galleria appena esposti forniscono un quadro carico di ambiguità e incertezza, in cui portare avanti nuovi progetti e

riallestimento delle sale della Galleria ed essendo ridotto temporaneamente il numero di spazi espositivi aperti al pubblico, tale diverso utilizzo delle risorse “avrebbe risposto alle attuali e momentanee esigenze dell’Istituto”. 178 La questione è stata infatti portata al Segretariato generale, al fine di giungere ad una mediazione fra le parti (Verbale riunione 13 Giugno 2016).

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nuove attività è stata un’ulteriore occasione di negoziazione fra le parti in gioco, non senza difficoltà.

Per concludere il discorso, il nuovo Statuto, approvato il 23 Marzo 2017 e di cui si parlerà in seguito, continua ad articolare l’attività della Galleria in sette Servizi:

1. Servizi per la programmazione dell’attività espositiva, di ricerca e della catalogazione in collegamento con gli organi centrali e periferici del Ministero;

2. Laboratori per il restauro, la catalogazione e la didattica dei beni interessanti il patrimonio della Galleria;

3. Servizio per l’ordinamento, l’elaborazione e l’utilizzazione dei dati; gestione delle banche dati e del sito web della Galleria;

4. Servizio amministrativo-contabile e gestione del personale; 5. Servizio tecnico, logistico e di manutenzione generale; 6. Servizio di accoglienza e vigilanza;

7. Segreteria tecnica.

Come si evince però dall’ultimo report pubblicato, tali servizi sono stati tradotti in un organigramma leggermente differente rispetto a quello antecedente la Riforma. Il colophon aggiornato al 2017 è così articolato:

• Consiglio di amministrazione • Comitato scientifico

• Collegio dei revisori dei conti • Direttore

• Direzione amministrativa (ex Affari generali e personale) • Direzione personale (ex Affari generale e personale) • Ragioneria

• Manutenzione • Ufficio tecnico

• Ufficio tecnico informatico (ex Informatica e siti web)

• Archivi (archivio generale, archivio bioiconografico e fondi storici, archivio fotografico) • Biblioteca

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• Collegio tecnico-scientifico (ex Collezioni) • Ufficio mostre

• Ufficio prestiti e registrazione • Servizi educativi

• Conservazione • Biblioteca

• Gabinetto fotografico

• Ufficio stampa, comunicazione e relazioni esterne (ex Servizio comunicazione culturale e Ufficio stampa)

• Audiovisivi • Catalogo

• Studi e pubblicazioni

• Unità organizzativa dei servizi aggiuntivi • Ufficio consegnatario

• Assistenti di sala e collaboratori uffici (nel precedente organigramma distribuiti tra i vari uffici o rientranti in Servizi vigilanza, accoglienza e comunicazione)

• Personale Ales • Collaboratori • Stagisti • Volontari

• Servizi in concessione

Rispetto al precedente colophon, dunque, è da rilevare una riorganizzazione per aree funzionali (quelle della riforma), l’accorpamento dell’area Collezioni in quella più generica del Collegio tecnico-scientifico e la presenza dei collaboratori, personale esterno ben distinto dai “collaboratori uffici”. Questi ultimi, infatti, rientranti nella dicitura “assistenti di sala e collaboratori uffici”, rappresentano il personale Afav. E’ da rilevare positivamente anche la costituzione di un ufficio unico, l’ “Ufficio Stampa, comunicazione e relazioni esterne”, in cui rientrano anche le attività legate al marketing, al digitale e ai progetti speciali. E’ da sottolineare invece con sorpresa la soppressione dell’Osservatorio sul pubblico,

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particolarmente attivo prima della riforma. Solo recentemente, infatti, l’Osservatorio è stato ripristinato ed inizierà a lavorare a pieno regime nel 2019.