NOTE INTRODUTTIVE ALLA LETTURA DEI RISULTATI
9. Caratteristiche delle scuole e apprendimento della matematica
9.1 IL “CLIMA” DELLA SCUOLA E DELLA CLASSE
9.1.1 Fattori relativi agli studenti che infl uiscono sul clima di apprendimento
In generale i dati di PISA mostrano che una percezione positiva del clima discipli-nare da parte degli studenti, così come una percezione positiva da parte del dirigente del comportamento disciplinare degli studenti e del loro morale, sono in relazione con risultati di apprendimento comparativamente migliori.
9.1.1.1 Clima disciplinare
Agli studenti si è chiesto di indicare (su una scala a quattro livelli) con che fre-quenza si verifi chino situazioni che disturbano le lezioni di matematica. Nella fi gura che segue si riportano le percentuali di chi è d’accordo o molto d’accordo con ciascu-na delle aff ermazioni relative al clima discipliciascu-nare.
Figura 9.1: Percentuale di studenti che dichiarano che le seguenti cose si verifi cano
“sempre” o “la maggior parte delle volte” nelle lezioni di matematica
Gli studenti non ascoltano ciò che dice l’insegnante
C’è rumore e confusione
L’insegnante deve aspettare a lungo prima che gli studenti facciano silenzio
Gli studenti non possono lavorare bene
Gli studenti iniziano a lavorare solo molto tempo dopo l’inizio della lezione
Austria 31 27 33 27 30
Canada 29 39 28 18 31
Corea 27 a 19 18 21
Finlandia 36 48 35 19 32
Francia 33 46 38 25 42
Germania 22 25 32 26 26
Grecia 35 43 35 29 39
Italia 37 42 39 25 33
Messico 29 27 26 24 34
Polonia 33 27 30 21 22
Spagna 30 35 36 24 35
Stati Uniti 32 34 26 19 27
Svizzera 28 33 32 26 31
Ungheria 28 28 30 22 19
Media OCSE 31 36 32 23 29
Trento 31 37 37 19 25
Nord Est 42 48 41 25 34
Fonte: OCSE 2004 e database OCSE-PISA 2003/INValSI.
Ciò che più spesso disturba le lezioni di matematica, dal punto di vista degli stu-denti, è uno stato di rumore e confusione e il fatto che l’insegnante debba aspettare a lungo prima che gli studenti facciano silenzio, entrambi indicati come qualcosa che avviene sempre o quasi sempre dal 37% degli studenti del Trentino (e rispettivamente dal 42% e dal 39% di quelli italiani e dal 36 e dal 32%% degli studenti in media nei Paesi dell’OCSE). Inoltre, circa uno studente su tre dichiara che in tutte o in quasi tutte le lezioni di matematica gli studenti non ascoltano quello che dice l’insegnante.
Le risposte degli studenti a tali domande sono state utilizzate per costruire un indice del “clima disciplinare”, che fornisce indicazioni sulla misura in cui l’ambiente della classe è favorevole all’insegnamento/apprendimento (in base alle percezione de-gli studenti) durante le lezioni di matematica (Tabella 9.1 in Appendice).
Figura 9.2: Clima disciplinare come lo percepiscono gli studenti durante le lezioni di matematica
-1,00
Fonte: OCSE 2004 e database OCSE-PISA 2003/INValSI.
Il Trentino ha un valore che non si discosta in modo signifi cativo dalla media inter-nazionale (0,08), mentre è più elevato di quello della macroarea del Nord Est (-0,2) e dell’Italia in generale (-0,1), entrambi negativi. Tra i Paesi selezionati, la Grecia è quello in cui gli studenti dichiarano che vi sono maggiori problemi di disciplina durante le lezioni di matematica, con un punteggio inferiore a -0,2, mentre i Paesi in cui il clima disciplinare è percepito come migliore sono Austria e Germania con un punteggio superiore a 0,2.
In Trentino, così come in Italia e in media nei Paesi dell’OCSE, il clima discipli-nare risulta positivamente associato con i risultati degli studenti: tra gli studenti che si trovano nel quartile superiore della distribuzione dell’indice e quelli che si trovano nel quartile inferiore vi è una diff erenza di 26 punti, sulla scala di matematica (Nord Est 38 punti, Italia 35 punti, OCSE 50 punti) e a ogni unità dell’indice3 corrisponde una diff erenza di 10 punti (media OCSE 18 punti).
3 Occorre ricordare che un’unità degli indici di PISA (tranne l’indice occupazionale) corrisponde a una deviazione standard.
9.1.1.2 Aspetti del comportamento degli studenti che incidono sul clima scolastico
Ai dirigenti scolastici si è chiesto di indicare (sempre su una scala a quattro livelli) in che misura l’apprendimento degli studenti sia ostacolato da fattori quali l’assenteismo (degli studenti), il disturbo delle lezioni da parte degli stessi, le intimidazioni o il bullismo. Nella seguente tabella si riporta la percentuale di studenti iscritti a scuole nelle quali i dirigenti dichiarano che l’apprendimento è ostacolato in una certa misura o molto da tali fattori.
Figura 9.3: Percentuale di studenti iscritti a scuole nelle quali i dirigenti dichiarano che l’apprendimento degli studenti è ostacolato dai seguenti fattori
Assenze degli
Fonte: OCSE 2004 e database OCSE-PISA 2003/INValSI.
Dal punto di vista dei dirigenti scolastici, il problema che maggiormente ostacola l’apprendimento è costituito dall’assenteismo degli studenti. Il 67% degli studenti di Trento (e il 68% degli italiani) è iscritto a scuole nelle quali il dirigente scolastico percepisce l’assenteismo degli studenti come un ostacolo all’apprendimento (media OCSE del 48%) e il 43% degli studenti di Trento (63% Italia) a scuole nelle quali il
dirigente percepisce come un ostacolo all’apprendimento il fatto che gli studenti sal-tino le lezioni (media OCSE 30%). Paesi nei quali l’assenteismo è maggiormente in-dicato come un ostacolo all’apprendimento sono Canada, Grecia e Stati Uniti. L’altro ostacolo all’apprendimento è costituito dal fatto che gli studenti disturbano le lezioni, problema che riguarderebbe - in base alle risposte dei dirigenti - il 33% degli studenti (percentuale che conferma quella ricavata sulla base delle risposte degli studenti alle domande sui comportamenti che disturbano le lezioni di matematica.
Sulla base di tali risposte è stato costruito un indice degli aspetti del comporta-mento degli studenti che incidono sul clima scolastico, che fornisce indicazioni re-lative all’incidenza di problemi di comportamento da parte degli studenti, sulla base della percezione del dirigente scolastico (Tabella 9.2).
Figura 9.4: Aspetti del comportamento degli studenti che incidono sul clima scolastico
-1,00
Fonte: OCSE 2004 e database OCSE-PISA 2003/INValSI.
Trento ha un valore (0,41) più alto della media dell’Italia e di quella dell’OCSE (entrambe pari a 0,0) rispetto a tale indice. Considerando i dati dell’Italia nel suo insieme, tra gli studenti che frequentano le scuole che, secondo le dichiarazioni dei presidi, sono aff ette dai maggiori problemi disciplinari di comportamento degli stu-denti (nel 25% inferiore della distribuzione dell’indice) e quelli iscritti alle scuole con meno problemi di comportamento vi è una diff erenza di 61 punti in media, nei risultati di matematica. Un’unità dell’indice corrisponde a una diff erenza di 26 punti per l’Italia nel suo insieme e 19 punti in media nei Paesi dell’OCSE, mentre nel caso
di Trento un’unità dell’indice non corrisponde a una diff erenza apprezzabile nei pun-teggi di matematica.
Al di là del fatto che gli aspetti del comportamento sintetizzati in tale indice possano o meno essere considerati come critici per individuare scuole caratterizzate da uno svan-taggio nei risultati e per quanto l’indice indichi una percezione comparativamente posi-tiva dei comportamenti degli studenti, rimane da approfondire il problema dell’assentei-smo degli studenti che potrebbe indicare una disaff ezione nei confronti della scuola.
9.1.1.3 Morale e impegno/coinvolgimento degli studenti
Sempre ai dirigenti scolastici è stato chiesto di dare una valutazione del morale degli studenti, indicando in che misura fossero d’accordo con aff ermazioni quali “agli studenti piace stare a scuola”, “gli studenti lavorano con entusiasmo”, “gli studenti dan-no importanza ai risultati scolastici” e “gli studenti sodan-no collaborativi e rispettosi”.
Figura 9.5: Percentuale di studenti iscritti a scuole nelle quali i dirigenti sono d’accordo o molto d’accordo con le seguenti aff ermazioni
Agli studenti del loro meglio per apprendere il più
Fonte: OCSE 2004 e database OCSE-PISA 2003/INValSI.
Con le risposte a tali domande è stato costruito un indice del “morale e impegno/
coinvolgimento degli studenti”, che fornisce indicazioni relative all’atteggiamento de-gli studenti nei confronti della loro vita scolastica, sulla base della percezione del dirigente scolastico (Tabella 9.3 in Appendice).
Figura 9.6: Morale e impegno/coinvolgimento degli studenti
-1,00
Fonte: OCSE 2004 e database OCSE-PISA 2003/INValSI.
Il Trentino ha un valore di 0,10 nell’indice del “morale e dell’impegno/
coinvolgimento degli studenti”, che non si discosta tuttavia in modo signifi cativo dal-la media dell’Italia (-0,06).
All’aumento di un’unità dell’indice corrisponde un decremento di 10 punti sulla scala di matematica, che suggerisce - nel caso di Trento - l’ipotesi che i dirigenti delle scuole con i risultati più elevati abbiano aspettative più elevate nei confronti degli studenti e del loro impegno di quelli delle scuole con i risultati più bassi (Tabella 8.3 in Appendice).
9.1.1.4 Inserimento a scuola
Un ulteriore aspetto del “clima” della scuola, dal punto di vista degli studenti, è costituito dalla misura in cui si sentono a loro agio a scuola, in particolare per quanto riguarda i rapporti sociali, cioè su quanto si sentano inseriti, facciano amicizia
facil-mente, abbiano l’impressione di stare simpatici o viceversa si sentano esclusi, fuori posto e soli.
Figura 9.7: Indice dell’inserimento a scuola
-1,00
L’indice che sintetizza le risposte degli studenti alle diverse domande relative a questo aspetto ha un valore di -0,11,4 leggermente inferiore alla media internazionale e alla media italiana (0,05) (Tabella 8.4 in Appendice). A livello di studenti tale indice non è in relazione con i risultati di matematica.
Tra i Paesi nei quali gli studenti si sentono maggiormente a loro agio nel contesto scolastico vi sono Austria, Germania, Spagna e Svizzera, mentre all’estremo opposto della distribuzione Corea e Francia (ma anche Giappone) sono tra i Paesi nei quali gli studenti si sentono meno bene a scuola. In Corea il 55% degli studenti ha l’impressio-ne di non stare simpatico ai compagni e in Francia la metà o più degli studenti non si sente inserita a scuola.