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RISORSE E COMPETENZA MATEMATICA DEI QUINDICENNI

NOTE INTRODUTTIVE ALLA LETTURA DEI RISULTATI

9. Caratteristiche delle scuole e apprendimento della matematica

9.2 RISORSE E COMPETENZA MATEMATICA DEI QUINDICENNI

In questa sezione si considerano diversi aspetti relativi alle risorse delle scuole, che vengono messi in relazione con le prestazioni degli studenti. Tra questi aspetti si considerano in particolare, il tempo investito nell’apprendimento e la percezione che il dirigente ha dell’adeguatezza rispettivamente del personale, delle risorse didattiche e delle infrastrutture.

9.2.1 Tempo dedicato all’apprendimento

Una prima risorsa nel processo di apprendimento/insegnamento è costituita dal tempo durante il quale gli studenti sono impegnati in attività di apprendimento. Esso costituisce uno dei fattori sui quali è possibile intervenire per migliorare i risultati dell’istruzione, aumentandolo e/o ottimizzandone l’uso.

In media, gli studenti quindicenni del Trentino hanno poco più di 26 ore alla setti-mana di istruzione, tempo che supera di 2 ore la media dell’OCSE (24 ore) (media Ita-lia: 26 ore e mezza). Tra i Paesi con il numero di ore settimanali più basso (22-23 ore) vi sono Finlandia, Germania, Polonia, e Stati Uniti, mentre tra quelli con il numero di ore più elevato (da 27 a 30) vi sono Austria e Corea. All’interno di tale monte ore 3 ore e mezza sono, in media, dedicate alla matematica (Italia 3,6, media OCSE 3,3).

L’insegnamento istituzionale però costituisce solo una parte del tempo di appren-dimento degli studenti. A questo si aggiunge il tempo dedicato a casa ai compiti e quello impiegato in corsi di recupero o di potenziamento, alle ripetizioni e ad altri corsi al di fuori della scuola.

Gli studenti della Provincia di Trento dichiarano di dedicare allo studio al di fuori della scuola, in media, più di un terzo del tempo complessivo dedicato all’apprendi-mento, cioè 14 ore alla settimana (media Italia 13 ore, media OCSE 9 ore). Tra i Paesi nei quali i quindicenni dedicano allo studio al di fuori della scuola un tempo più limitato vi sono Austria, Finlandia e Svizzera (dove il tempo speso per lo studio al di fuori della scuola non supera il 20% del tempo complessivamente impegnato dall’ap-prendimento di tipo scolastico), mentre tra i Paesi in cui tale tempo è più elevato vi sono, oltre all’Italia, Corea, Grecia, Messico, Spagna e Ungheria.

I compiti rappresentano la porzione maggiore di tale tempo, con una media che per l’Italia è pari a 10 ore e mezza alla settimana (contro una media OCSE di circa 6 ore) delle quali 3 e mezza dedicate ai compiti di matematica (a confronto di una media OCSE di circa 2 ore e mezza). Nel caso di Trento il tempo dedicato ai compiti è di circa 12 ore alla settimana. Il risultato è che in Trentino, così come in generale in Italia e in Corea, Grecia, Messico e Turchia gli studenti sono impegnati complessiva-mente più di 40 ore alla settimana in attività di apprendimento legate alla scuola, tra quelle passate in classe e quelle dedicate allo studio fuori dall’orario scolastico (media OCSE: 35 ore).

Come già rilevato in altre indagini in Italia, il tempo dedicato ai compiti, che co-stituisce un indicatore della motivazione degli studenti e del valore accordato alla riuscita scolastica, sia del lavoro e dell’impegno richiesto dagli insegnanti agli stu-denti, presenta una relazione positiva con i risultati di apprendimento, anche se le

diff erenze nei punteggi legate a un numero crescente di ore speso nei compiti non sono signifi cative.5

Figura 9.17: Ore dedicate ai compiti a casa e risultati di matematica, Provincia di Trento Ore dedicate ai compiti

a casa % 15enni

Errore Standard

Punteggio di matematica

Errore Standard

Fino a 2 ore 9.6 1.1 536 9.6

Da più di 2 a 4 ore 9.0 1.0 535 10,4

Da più di 4 a 10 ore 37.4 1.7 551 5.3

Da più di 10 a 15 ore 23.0 1.5 556 6.1

Oltre 15 ore 21.0 1.5 555 6.3

Fonte: database OCSE PISA 2003/INValSI.

9.2.2 Risorse umane

Il questionario scuola chiedeva ai dirigenti di indicare su una scala a quattro livelli (da “per niente” a “molto”) in che misura la didattica risentisse della carenza o dell’ina-deguatezza delle risorse umane della loro scuola, e più precisamente della mancanza o dell’inadeguatezza di insegnanti di matematica qualifi cati, di insegnanti di scienze qualifi cati, di insegnanti di italiano qualifi cati, di insegnanti di lingua straniera qualifi -cati e di insegnanti con esperienza. Valori positivi in tale indice indicano che i dirigen-ti ritengono che la didatdirigen-tica risenta dell’inadeguatezza del personale docente, mentre valori negativi indicano che essi non ritengono che la didattica risenta di ciò.

Il valore dell’indice (0,08) non si discosta signifi cativamente dalla media interna-zionale ed è uguale a quello medio dell’Italia. Come a livello nainterna-zionale, anche nel caso del Trentino non si è rilevata una relazione tra tale indice e i punteggi di matematica degli studenti.6

9.2.3 Risorse didattiche e infrastrutture

Il questionario scuola chiedeva ai dirigenti di indicare anche in che misura la di-dattica risentisse dell’inadeguatezza o della carenza di risorse didattiche o delle

infra-5 Occorre ricordare che tale dato è un dato dichiarato e non un dato accertato.

6 Nella lettura di questi dati occorre considerare che l’adeguatezza del corpo docente non è stata accer-tata in relazione a un’unità di misura comune a livello internazionale, come ad esempio il numero di studenti per insegnante, ma in base alla percezione da parte dei dirigenti scolastici del fatto che l’appren-dimento degli studenti sia o meno ostacolato da eventuali carenze a livello di insegnanti.

strutture. Le risorse didattiche elencate comprendevano libri di testo, computer per la didattica, soft ware per la didattica, calcolatrici, materiali della biblioteca, materiali audiovisivi e attrezzature e materiali del laboratorio di scienze, mentre per quanto ri-guarda le infrastrutture si chiedeva una valutazione dell’edifi cio scolastico e degli spa-zi esterni, degli impianti di riscaldamento e di quelli di illuminaspa-zione e delle aule.

Sulla base delle risposte ottenute sono stati costruiti due indici, che riguardano rispettivamente la percezione della qualità delle risorse didattiche e di quella delle infrastrutture. Valori positivi in tali indici indicano che i dirigenti non ritengono che le risorse didattiche della scuola e le sue infrastrutture costituiscano un problema per i processi di apprendimento/insegnamento.

L’indice relativo alla risorse didattiche ha un valore positivo elevato per il Trentino (0,90), ben superiore a quello medio dell’Italia (0,14), a indicare che le scuole della Regione sono molto bene equipaggiate - sulla base delle dichiarazioni dei dirigenti - in rapporto alla media internazionale e nazionale. Tra i Paesi dove tale indice ha valori superiori a 0,50 vi sono Corea, Stati Uniti e Svizzera.

La percezione dei dirigenti scolastici è più positiva della media internazionale e na-zionale anche per quanto riguarda le infrastrutture, con un valore di 0,32 sull’indice (media Italia -0,03). Tra i Paesi in cui i valori di questo indice sono più elevati, a indicare una percezione positiva delle infrastrutture scolastiche, vi sono Corea e Svizzera, men-tre tra i Paesi nei quali questo viene percepito come un grosso problema vi è la Grecia.

Per quanto riguarda la relazione tra le risorse didattiche e le infrastrutture, da un lato, e i risultati degli studenti, dall’altro, la diff erenza nei punteggi per unità dell’indi-ce è bassa e non è signifi cativa. Videll’indi-ceversa, tale diff erenza è signifi cativa nel caso del-l’Italia nel suo complesso, con 37 punti di vantaggio per gli studenti che si collocano nel quartile superiore della distribuzione delle risorse didattiche (rispetto a quelli nel quartile inferiore) e 28 punti di vantaggio nel caso delle infrastrutture, a indicare la presenza di scuole connotate da uno svantaggio sia nei risultati sia nelle condizioni materiali in cui si realizza l’apprendimento.