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La federazione europea degli spazi naturali e rurali metropolitani e periurban

CAPITOLO 2 ANALISI DI ALCUNI CASI DI STUDIO SPAGNOL

2.3 Il parco di Collserola

2.3.9 La federazione europea degli spazi naturali e rurali metropolitani e periurban

Federazione europea degli spazi naturali e rurali metropolitani e periurbani (Fedenatur) nasce di fatto dal crescente impegno e dalla sensibilità della maggioranza dei cittadini alla tutela dell’ambiente, nei contesti in cui questo ne ha più bisogno e dove l’ambiente stesso è più vulnerabile, ma allo stesso dove è più prossimo e immediatamente fruibile. L’estensione smodata delle periferie ha fatto in modo che le città venissero spogliate del rapporto città- campagna e quindi si è resa necessaria l’istituzione di una serie di parchi peri- urbani che oltre ad assolvere alle funzioni enunciate di sistema protetto metropolitano, e oltre a quelle insite di dare un blocco fisico al consumo di suolo, divenivano laboratori in cui ripensare e sperimentare le relazioni tra la città e quello che restava della naturalità attorno ad esse.

Le città, specialmente le grandi, per la loro posizione strategica e per una miriade di situazioni economiche e sociali, sono soggette ad alta densità antropica e sottoposte ad impatti demografici spesso non indolori per la vita di chi vi si stanzia. È quindi emersa sempre più l’esigenza di una collaborazione e di un confronto di procedure e conoscenze, per tutelare l’intima e particolarissima natura di questi ecosistemi fragili.

Si è innescato quindi un processo virtuoso seguito dagli atti costitutivi che ha portato negli anni alla strutturazione della rete di parchi periurbani che non è a ben veder solo una rete di parchi prossimi ai grandi centri ma è un laboratorio permanente di buona pratiche condivise, che sperimenta e divulga in una vasta serie di manifestazioni, lo scambio di conoscenze, di pratiche e di

esperienze tra i soci aderenti. La Federazione109 è nata all’indomani delle

riflessioni sul Simposio sulle aree naturali nelle aree metropolitane e suburbane, tenutasi a Barcellona nel 1995, ispirato a sua volta dalle conclusioni del vertice di Rio del 1992, che ancora una volta ponevano l’accento sull’implementazione di un quadro di scambi permanenti a livello europeo, tra i gestori di questi siti suburbani.

Partendo dall’assunto che oltre l’80% della popolazione europea vive in aree urbane o suburbane, e che esistono profondissime differenze nella concezione dei parchi propriamente detti, i parchi nazionali, i cosiddetti Santuari della Natura e i parchi che andavano a costituirsi in rete, questi sono caratterizzati da una accessibilità molto più ampia se non proprio da una contiguità che li apre ad un pubblico molto più vasto, con tutti i problemi che ne conseguono in termini di mantenimento della biodiversità. Così questi spazi devono essere

109 Gli scopi della Federazione sono sostanzialmente quelli di: Creare un'organizzazione

legalmente riconosciuta dotata di autonomia patrimoniale perfetta talchè delle obbligazioni assunte risponde unicamente la Federazione con il proprio patrimonio. Promuovere la protezione e la valorizzazione di spazi naturali e rurali, sottoposti a particolare pressione per la loro collocazione metropolitana o periurbana, spazi da considerare per la formulazione di strategie di sviluppo sostenibile. Creare una rete di informazione e di documentazione a servizio degli scopi individuati in questo articolo, a tal fine vengono utilizzati mezzi di comunicazione con carattere di periodicità. Coordinare azioni di ricerca e di scambio di esperienze anche attraverso la realizzazione di studi applicati alla protezione, conservazione e valorizzazione degli spazi naturali e rurali periurbani, come pure, fra le altre iniziative, organizzare fori di discussione e divulgazione, congressi, visite, scambi di personale tecnico. Promuovere l'utilizzazione, compatibile con lo sviluppo sostenibile, delle risorse presenti in questi spazi. Porre attenzione ai bisogni ricreativi e ludici della cittadinanza, attenzione basata sull'uso compatibile con la conservazione degli spazi protetti, evitando l'impiantarsi sul territorio di attività di forte impatto negativo dal punto di vista ecologico. Promuovere, con questa finalità, gli strumenti di sensibilizzazione, diffusione ed educazione ambientale. Difendere la diversità degli ecosistemi e dei paesaggi e promuovere criteri di gestione ecologica dell'agricoltura nel quadro dello sviluppo sostenibile. Promuovere azioni di ricerca e di scambio di esperienze inerenti le risorse destinate al finanziamento delle attività legate alla realizzazione degli scopi previsti dal presente articolo. In generale, elaborare e promuovere politiche di gestione, di conservazione e di valorizzazione di questi spazi.

degni della stessa importanza nei piani territoriali che altri spazi naturali, anzi paradossalmente la tutela deve essere più marcata perché gli elementi perturbatori sono molto più incidenti e contiguamente manifesti.

Fedenatur integra le aree urbane e suburbane che hanno una ricca qualità ambientale e una architettura giuridica di protezione delineata, urbano o ambientale, o equivalente, in ciascuno dei diversi Stati europei. La convinzione che decretò la genesi del progetto può sintetizzarsi nel fatto che uno spazio di protezione naturale può contribuire a garantire un corretto equilibrio tra uomo e natura e raggiungere un giusto equilibrio relazionale tra zone urbane e rurali.

Se i parchi sono momento per molti versi extra-ordinario della pianificazione locale e di area vasta, questi nelle prossimità delle aree urbane, possono fornire un grande contributo anche innescando studi, pratiche e ricerche per l’individuazione di nuovi strumenti di salvaguardia e innovativa pianificazione territoriale. Il parco può diventare quindi ancora di più, come sostenevano tra gli altri Giacomini e Romani nel loro celeberrimo saggio sul tema dei parchi, un modello nobile di gestione, che può esser preso ad esempio per gli altri organismi di governo del territorio, specialmente quando questi ne risentano direttamente per ragioni di conterminità. Quel parco totale di cui in maniera ideale si auspicava all’idea l’allargamento dei principi e delle pratiche che avvengono nei parchi alla pianificazione ordinaria facendo diventare l’urbanizzato alle stregua delle aree cuscinetto degli stessi. Una estensione ideale dell’attenzione al substrato e ai processi naturali ed umani per innalzare il livello e la sostenibilità della vita nelle città.

Fedenatur ha anche un ruolo consultativo e propositivo in quanto ente sovra- nazionale; non ultima la proposta che a breve questi proporrà presso il parlamento europeo, di istituire per legge la necessità che ogni città abbia una sua area protetta, che si diversifica dal verde urbano, e che il concetto di tutela

ambientale entri a far parte del modello città110. Insomma una contaminazione

produttiva, che non si esaurisce alla discussione su come limitare l’impatto

110

Da una intervista con Maria Martì direttore del Consorzio del parco di Collserola dove ha sede legale Fedenatur.

che i milioni di fruitori hanno sui parchi pariurbani111. Il tema negli anni è divenuto di grande confronto, anche perchè in questi ambiti si possono generare soluzione ardite e innovative al dì fuori di certi integralismi che caratterizzano i parchi a più marcata impronta protezionista.

Qui infatti i modelli si fondono e il salto di scala si percepisce quando ci si imbatte nella problematica non solo della relazioni a cavallo della frontiera, ma anche sui modelli di osmosi fruizionale, che sottende ad esigenze infrastrutturali, magari verdi ma legate alla mobilità città-area protetta. In Italia per esempio Federparchi ha avviato da alcuni anni una azione coordinata nell’ambito di specifiche tematiche geografico-territoriali, ognuna caratterizzata da problematiche gestionali e pianificatorie, come i temi seguenti: le Alpi, l’Appennino (progetto Ape in Italia per esempio), i sistemi fluviali, le coste marine e le isole.