Gli strumenti di pianificazione e gestione delle aree protette sono diversi a seconda del tipo di area e dei casi analizzati. In Italia, pur avendo previsto un quadro di strumenti giuridici di pianificazione delle aree protette, gli organismi di gestione dei parchi godono di un buon grado di autonomia e di possibilità organizzative interne derivanti dagli statuti che permettono il controllo del territorio con propri regolamenti. Ciò è associato al fatto che i parchi regionali hanno introdotto sostanziali modifiche al modello organizzativo tipico del parco convenzionale.
Dall’altra parte il modello tedesco pone in essere la completa autonomia dei Länder federali nel definire i meccanismi di governo territoriale, che tendono ad essere più strategici sia nella tutela che nelle azioni intraprese dato che si inizia ad integrare il settore privato nelle diverse forme di gestione.
Infine, la Francia, partendo da una pianificazione generale statale per la biodiversità ed una pianificazione per aree specifiche legate a settori relazionati, mostra un significativo controllo delle aree sotto tutela. Nonostante ciò le aree protette e gli spazi naturali dispongono di piani ampiamente concertati nei diversi ambiti territoriali con una partecipazione e una capacità decisionale importante.
1.6.1 Francia
strategia nazionale per la Biodiversità emanata nel 2004, nella quale sono stati sviluppati 10 piani d’azione settoriali: agricoltura, patrimonio naturale, aree protette, territori, pianificazione urbana, foreste, mare, infrastrutture di trasporto e ricerca all’estero. La strategia è in sostanza di governo centrale, ma una dozzina di regioni francesi hanno adottato strategie proprie per la protezione della Bio-diversità che completano spesso in maniera esaustiva le metodologie nazionali.
Questa strategia è complementare ad altri strumenti di programmazione nazionale come il piano d’azione 2008-2010 che persegue quattro obiettivi principali: promuovere una strategia di creazione delle aree protette, migliorare la governance e la gestione concertata del patrimonio naturale, promuovere lo sviluppo sostenibile delle aree protette ed incoraggiare la ricerca sulla biodiversità. Lo strumento principale di pianificazione dei parchi nazionali è la carta del parco redatta in collaborazione con gli attori locali per realizzare un progetto condiviso di protezione e sviluppo sostenibile del territorio a valenza quindicennale.
Per i parchi regionali esiste uno strumento simile quale la carta che stabilisce a valle di una concertazione tra lo Stato, i comuni, i dipartimenti gli obiettivi della regione e le misure per lo sviluppo impostato su dodici anni. Risulta anche un programma d’azione utile nella fase gestionale del breve termine.
1.6.2 Italia
In Italia, la legge sulle aree protette su tutto il territorio e per tutti i parchi nazionali è vincolata ad un approccio nella pianificazione fortemente marcato, tra il piano del parco ed il suo regolamento, nel piano pluriennale di sviluppo si associa la fase di pianificazione a quella di programmazione, nell’ottica tutt’altro che minimalista di arrivare alla regolamentazione economica e sociale del parco. In generale, le regioni hanno seguito questo stesso modello, anche se alcuni hanno previsto un piano ed altri hanno raccolto necessità di un regolamento.
A livello procedurale per ogni singolo parco lo statuto, documento di autonomia della aree protette italiane, è adottato dal consiglio direttivo, e
dopo aver raccolto pareri della Comunità del Parco è formalmente approvato dal Ministero dell'Ambiente, o dalle regioni nel caso di parco regionale. L’iter prevede poi che lo stesso sia sottoposto ad un processo consultivo che dura 80 giorni affinché i comuni, le comunità montane, le regioni possano fare le adeguate osservazioni. La durata minima è 10 anni. Come ampiamente riportato il Piano del Parco prevale su altri strumenti di pianificazione, e ciò che negli intenti del legislatore doveva avere come risposta una grande capacità di comunicazione e coordinamento con settori vitali della società, a volte si è rivelato più un problema che altro.
Il piano pluriennale economico e sociale promuove attività compatibili con la conservazione del parco. Dopo l’emanazione della comunità del parco previo parere del consiglio direttivo, viene definitivamente adottato dalle regioni. I governi locali sono consultati anche nella stesura del Regolamento del parco approvato dal Ministero o dalla regione a seconda del tipo di parco.
Nel caso dei parchi gestiti dal modello Consorzio, l’omologazione è solo locale, ma deve essere effettuata da tutti i soggetti coinvolti.
1.6.3 Germania
In Germania non risultano strumenti di pianificazione così dettagliata, come negli altri paesi, e tendono ad essere più di natura strategica, seguendo il principio della nuova governance introdotto nella gestione dello spazio protetto. Il piano paesaggistico, è indirizzato a tutto lo spazio aperto ed è prevalentemente uno strumento di tipo olistico che contempla lo sviluppo ed il mantenimento delle aree naturali. I parchi regionali sono previsti da un documento costitutivo, che stabilisce gli obiettivi ed il piano d’azione su un arco di 12 anni alla fine del quale una valutazione servirà a definire il nuovo documento. I parchi marini hanno un Consiglio che redige un piano di gestione a cui è demandata la responsabilità nel determinare le misure di protezione e di sviluppo sostenibile.
Un altro strumento importante, soprattutto per le amministrazioni locali, è il Regolamento per la mitigazione dell’impatto previsto dalla legge federale della natura e dal codice di costruzione federale. Ha una grande importanza per la gestione del territorio locale, perché include la compensazione per i
paesaggi locali interessati da progetti urbani e infrastrutture che possono essere materializzate nel trasferimento di suolo o di risorse economiche agli enti locali. Inoltre sempre nell’ottica strategica che caratterizza l’impostazione tedesca, sono state incorporate nuove forme di partnership pubblico-privato, come contratti di conservazione tra l’autorità ed un partner privato con lo obiettivo di strutturale conservazione della zona. Anche con l’introduzione della gara d’appalto se l’autorità stabilisce gli obiettivi e le misure per raggiungerlo il settore privato può presentare la proprio candidatura per gestire i servizi.
Uno dei punti deboli del sistema tedesco sono le difficoltà ad integrare la pianificazione più urbana e gestionale del territorio con la pianificazione degli spazi liberi aperti. Malgrado entrambi concorrano spesso nella gestione degli stessi ambiti territoriali, la direzione è delegata ad organismi settoriali indipendenti, che sviluppano strumenti di pianificazione propri che non integrano la prospettiva territoriale e ambientale.
Francia Tipologia di spazio protetto Strumenti di pianificazione
Strumenti di pianificazione generali: Strategia nazionale per la biodiversità
•10 piani d’azione settoriali
• piano d'azione 2008-2010
Parco nazionale • Documento del parco: progetto congiunto
tra il parco, gli enti locali per coordinare le politiche pubbliche nella regione, di durata 15anni.
• Regolamento
Parco naturale regionale • Carta Regionale Parco Naturale, progetto
concertato con i comuni, dipartimenti, e ha durata 12 anni
• Programma d’attuazione triennale.
Riserva naturale, naz. reg.o Corsica Riserve naturali nazionali dispongono di un
piano di gestione elaborato dal comitato consultivo
Parco naturale marino piano di gestione del parco predisposto dal
Consiglio di Amministrazione
Conservatori del litorale piano di gestione in partenariato con le
Conservatorio degli spazi naturali piano di gestione
Paesaggi classificati piano di orientamento alla gestione
Tabella 5: strumenti di pianificazione Francesi.
Italia Tipologia di spazio protetto Strumenti di pianificazione
Parco nazionale • statuto
• piano del parco
• piano pluriennale di sviluppo economico
• regolamento
Parco naturale regionale Gli strumenti sono di solito gli stessi dei
parchi nazionali . Alcune regioni hanno fuso il piano del parco con il piano di sviluppo in un unico documento di pianificazione ed hanno eliminato il regolamento.
Tabella 6: strumenti di pianificazione italiani
Germania Tipologia di spazio protetto Strumenti di pianificazione
Parco nazionale Strumenti di pianificazione generali:
•Programma del Paesaggio (Land)
• piano generale del paesaggio ( Governo e regione)
• Piano Paesaggistico (Comuni)
Parco naturale Contratto
Documento costitutivo
Tabella 7: strumenti di pianificazione tedeschi
Spagna Tipologia di spazio protetto Strumenti di pianificazione
Parco nazionale Piano direttore di uso e gestione
Parco naturale Piano speciale di protezione dell’ambiente
naturale e del paesaggio.