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FINALITA’ GENERALI

CONTINUITÁ E ORIENTAMENTO

FINALITA’ GENERALI

 Conoscere le modalità di accoglienza in ognuno dei segmenti ;

 elaborare e concordare strumenti di comunicazione (sintetici) comuni (anche a conclusione del percorso scolastico);

 documentare le esperienze (significative) condotte da ogni scuola secondo sistemi e modalità comuni

 favorire e riprendere occasioni di formazione del personale docente comuni in materia di continuità;

 coordinare i curricoli / conoscere e confrontare metodologie;

 promuovere (coordinamento e programmazione) iniziative culturali nel territorio (continuità orizzontale e verticale).

Il gruppo dei docenti assicura la necessaria unità dell’insegnamento e la sua organicità mediante la collaborazione tra gli insegnanti e l’attività di programmazione.

Il perseguimento degli obiettivi educativi e cognitivi delineati dal progetto d’Istituto conferisce unitarietà e coerenza agli interventi del gruppo docente, essendo tali obiettivi diretti agli stessi scopi pur attraverso differenti contenuti disciplinari e differenti stili d’insegnamento.

Appare anche fondamentale che gli insegnanti contitolari nelle medesime classi individuino criteri, principi e atteggiamenti comuni cui attenersi.

L’Istituto si impegna ad attuare il necessario raccordo tra i diversi gradi dell’istruzione, attraverso periodici incontri degli insegnanti della scuola primaria con i docenti della scuola dell’infanzia e della scuola

secondaria di 1° grado per l’elaborazione di attività progettuali comuni.

Al fine di rendere possibile una reale continuità curricolare tra i diversi ordini scolastici i docenti hanno individuato i seguenti obiettivi trasversali considerati punto di arrivo di un segmento scolastico e di partenza del successivo.

Scuola dell’Infanzia - Scuola Primaria

 Interagire con adulti e compagni rispettando semplici regole di comportamento

 Partecipare alle attività proposte prestando attenzione e impegno

 Acquisire le principali autonomie personali (utilizzo del bagno, gestione del vestiario…)

 Aver cura del proprio materiale e di quello di uso comune

 Rispettare le consegne assegnate

 Saper ascoltare e prestare attenzione

 Comprendere un messaggio orale

 Produrre un messaggio orale

 Comprendere e produrre messaggi nei codici non verbali

 Osservare

 Utilizzare strumenti e materiali utilizzando tecniche e procedimenti

 Memorizzare.

Negli ultimi due anni per la continuità tra questi due ordini di scuola le insegnati utilizzano il PROGETTO COPS.

CoPS – Cognitive Profiling System

Metodo per la valutazione psicometrica nella scuola dell’infanzia

Nell’anno scolastico 2016/2017 tutte le insegnanti delle nostre scuole dell’Infanzia hanno partecipato al Corso di Formazione “CoPS”. A partire dall’anno scolastico successivo, 1 insegnante per scuola ha approfondito l’argomento ed ha iniziato la somministrazione.

Il progetto CoPS si articola in tre fasi, effettuate dalle insegnanti:

1. Somministrazione individuale dei test (ottobre-dicembre). I test sono divertenti giochi al computer con simpatici personaggi.

2. Potenziamento tramite attività didattiche specifiche per ogni area.

3. Ri-test finale nelle aree deficitarie per valutare i progressi conseguiti.

Riteniamo utilissimo questo strumento come valutazione del processo evolutivo dei nostri bambini che frequentano l’ultimo anno di scuola dell’infanzia, in vista dell’ingresso alla scuola primaria.

CoPS Cognitive Profiling System (sistema per tracciare il profilo cognitivo) è un metodo interamente computerizzato per la valutazione psicometrica dei bambini in età compresa tra i 4 anni e 0 mesi e gli 8 anni e 11 mesi. Il metodo permette agli insegnanti di identificare nei bambini punti di forza e debolezze in ambito cognitivo.

Tali informazioni sono d’aiuto:

Nella diagnosi della dislessia (o altra difficoltà specifica dell’apprendimento) Nella valutazione di varie altre esigenze educative particolari

Nell’identificazione di svariate difficoltà nello sviluppo Nell’identificazione dei modi d’apprendimento dei bambini

Nel differenziare i provvedimenti educativi per i bambini con difficoltà d’apprendimento

Nel creare insegnamenti ed esercizi d’apprendimento personalizzati per tutti i bambini compresi nella fascia d’età specificata.

La somministrazione di CoPS è relativamente semplice, ma l’interpretazione dei risultati ottenuti con CoPS e l’attivazione di misure educative adeguate richiedono perizia ed esperienza educativa.

Idealmente, CoPS dovrebbe essere utilizzato per lo screening di tutti i bambini all’ingresso della scuola all’età di quattro o cinque anni, o appena dopo. In questo modo, CoPS permette di individuare molti di quei bambini che, con tutta probabilità, sono destinati ad incontrare notevoli difficoltà nell’apprendimento delle

competenze di base, ma che in questo stadio potrebbero passare inosservati. I problemi che questi bambini incontrano possono quindi essere prontamente affrontati, prima di sperimentare le conseguenze negative degli insuccessi. In questi casi, CoPS è in grado di rivelare le cause cognitive delle difficoltà d’apprendimento e permette quindi di costruire programmi educativi personalizzati.

CoPS fornisce una valutazione diretta delle seguenti aree di abilità cognitiva:

Memoria sequenziale visivo/spaziale (spazio/temporale) Memoria sequenziale visivo/verbale (simbolica)

Memoria associativa uditivo/visiva Memoria sequenziale uditivo/verbale Apprendimento associativo visivo/verbale Consapevolezza fonologica

Discriminazione uditiva Discriminazione cromatica

Inoltre, CoPS fornisce una valutazione indiretta della:

Velocità di processo delle informazioni Velocità di processo motorio

Tutti questi fattori rafforzano i processi d’apprendimento e sono particolarmente importanti nei primi stadi dello sviluppo delle competenze di base: leggere e scrivere.

Scuola Primaria- Scuola Secondaria di 1° grado Ambito non cognitivo

 Saper interagire con adulti e compagni in modo corretto rispettando le regole della convivenza democratica

 Partecipare alle attività scolastiche prestando attenzione e impegno

 Sapersi organizzare in modo responsabile (esecuzione dei compiti assegnati, gestione del materiale, del tempo…)

 Saper eseguire un compito assegnato con affidabilità e precisione.

Ambito cognitivo

 Conoscere i contenuti essenziali

 Prestare attenzione per fornire risposte adeguate

 Comprendere un messaggio orale

 Produrre un messaggio orale

 Leggere in modo abbastanza veloce e corretto

 Comprendere un messaggio scritto

 Produrre un messaggio scritto

 Produrre un messaggio nei codici non verbali (grafico, tecnico, sonoro, gestuale)

 Saper osservare

 Memorizzare

 Avviarsi all’acquisizione di un metodo di studio.

Orientamento

Il fondamentale ruolo orientativo della scuola secondaria di 1° grado, ribadito dalle riforme al sistema di istruzione e formazione nel nostro paese recentemente apportate dal Parlamento, trova fondamento nelle raccomandazioni diffuse nel corso degli anni Novanta dalla Commissione della Comunità europea agli stati membri.

Il progetto di orientamento sviluppato dall’istituto si articola in stretta sinergia con il progetto di Educazione alla Salute e prevenzione del disagio, essendo finalizzato all’acquisizione delle competenze orientative essenziali che, nello specifico, aiutano a superare con successo le transizioni e, in una visione più generale dell’individuo, vengono messe in gioco nei momenti decisionali cruciali e nella costruzione di un progetto di vita realistico, sostenuto da valori e aspettative socialmente condivisibili.

Le competenze orientative che rappresentano le finalità del progetto si possono ricondurre a:

 conoscenza di sé, del proprio stile cognitivo e delle proprie risorse e degli interessi, ma anche dei bisogni , delle aspirazioni e dei desideri;

 conoscenza della realtà territoriale e delle sue possibili opportunità, e, nel contempo, consapevolezza del rapido evolversi della realtà medesima;

 capacità di collegare le due competenze precedenti per operare scelte coerenti e realistiche;

 capacità di sostenere la decisione presa e di progettarne il percorso di realizzazione.

Aspetto fondamentale e imprescindibile di un progetto di orientamento è una costante attenzione al tema dell’autovalutazione; non si tratta, però, di organizzare una specifica attività sul tema, quanto di

strutturare l’intera azione didattica e valutativa in tale direzione.

L’orientamento, perciò, non si prefigura come il contenuto di una nuova disciplina, bensì come percorso trasversale che può trovare collocazione all’interno della progettualità disciplinare e collegiale, lungo l’arco di tutto il triennio della scuola secondaria di 1° grado: così è, da sempre, nel nostro istituto, dove la

collaborazione e la sinergia fra i docenti di classe è sempre orientata al raggiungimento della più consapevole possibile autovalutazione da parte dell’allievo.

A partire dalla classe prima, il percorso della scuola secondaria di primo grado punta a far sì che l’allievo sappia conoscersi, comprendersi, valutarsi, riconoscersi nei mutamenti dell’età adolescenziale,

monitorarsi, potenziarsi, consolidarsi, evolversi, e quindi possa scegliere in serenità il proprio futuro corso di studi.

Conoscere il territorio, l’ambiente, le opportunità; riconoscere l’importanza di un percorso di studi

professionali; riconoscere l’opportunità per altri di intraprendere un percorso di studi tecnologici, orientati oggi alla formazione più completa possibile del nuovo cittadino europeo; confermare, al contempo,

l’opportunità di alta formazione culturale offerta dai licei in tutti i loro indirizzi : queste sono le opportunità che gli allievi si trovano a valutare e che i docenti cercano di vagliare per offrire loro informazioni,

suggerimenti, confronti e simulazioni per affrontare la scelta, facendoli sempre riflettere sulle loro potenzialità e sulla loro esperienza scolastica pregressa, prefigurando gli scenari di un loro inserimento futuro in una realtà scolastica diversa.

Il tutto, naturalmente, tenendo conto dei diversi contesti familiari, decisivi per la scelta.

Seguendo tale linea e perseguendo tale scopo, il nostro Istituto da tempo intrattiene relazioni di scambio con Istituti Secondari di II grado del territorio, visitando le singole scuole e impegnandosi in progetti

destinati a far conoscere le realtà operative dei singoli indirizzi: proficua è stata ed è stata la collaborazione con l’Istituto Ciampini (ITIS), i cui laboratori scientifici ospitano i nostri allievi per dimostrazioni di

esperimenti ed attività varie.

Lo scorso anno scolastico (2014/15) ha visto inoltre il nostro Istituto coinvolto in un progetto di continuità a più ampio respiro, che vedeva come attori principali il Liceo Amaldi di Novi Ligure e

l’Università di Alessandria. L’esperienza, foriera di future collaborazioni negli anni a venire, ha coinvolto alcune classi terze della nostra sezione di scuola secondaria, il Liceo scientifico tradizionale ed il liceo classico: occasione di crescita umana e professionale anche per gli insegnanti coinvolti, che hanno tratto da questa collaborazione occasioni di crescita e di formazione notevoli.

La domanda di fondo intorno a cui sostanzialmente ci si è mossi è stata la seguente: quali obiettivi formativi dovrebbe privilegiare il lavoro didattico nella Secondaria Superiore per preparare effettivamente gli studenti agli studi universitari? e, analogamente, in quale direzione dovrebbe muoversi la formazione nella Secondaria di I grado per supportare efficacemente l’ingresso nelle Scuole Superiori? La domanda appariva tanto più urgente quanto più lo scambio testimoniava gli sforzi effettivamente compiuti sul campo, da una parte e dall’altra, per garantire un positivo raccordo tra i diversi livelli della formazione. In particolare i docenti universitari (aree matematica, informatica, biologica e chimica) lamentavano le sempre crescenti difficoltà degli studenti a livello di:

- abilità logiche e linguistiche;

- capacità di accostare in modo attivo e critico i contenuti, anche con una certa consapevolezza del livello meta cognitivo;

- concettualizzazione ed elaborazione autonoma dei problemi, in un’ottica meno descrittiva e applicativa e invece più flessibile e critica per quanto attiene a ipotesi, modelli, linguaggi.

Dal confronto sulle possibili ragioni di questi limiti sempre più diffusi sono emersi diversi punti di vista sui condizionamenti negativi (dilatazione quantitativa dei nuovi programmi, carenze di base via via

ereditate dai segmenti scolatici precedenti e non sanate, nuove modalità di approccio alle conoscenze favorite dalla pervasività dei mezzi multimediali), ma è emersa una concordanza generale sull’opportunità di privilegiare, in modo più concreto ed effettivo, il rafforzamento delle competenze traversali rispetto all’arricchimento del bagaglio di conoscenze specifiche.

Ci si è quindi interrogati su quanto potrebbe ancora fare –pur nei limiti di tali condizionamenti oggettivi- un diverso approccio alla didattica da parte dei docenti di tutte le discipline, anche di quelle umanistiche, che fosse meno centrato sulla completezza della conoscenza dei contenuti e più aperto quotidianamente al potenziamento delle competenze elaborative e delle capacità critiche.

- Discutere e definire in modo condiviso i più urgenti obiettivi comuni a livello di efficacia del metodo di studio e acquisizione di una forma mentis scientifica da parte degli studenti

- Integrare coerentemente obiettivi formativi e strategie didattiche in riferimento a un tema di lavoro comune, individuato nell’attività di “interpretare e costruire definizioni”, che implica la capacità di definire oggetti, concetti, processi in modo non passivo e meccanico ma attivo consapevole

- Promuovere presso gli studenti opportunità di potenziamento del metodo di studio (anche attraverso presa di coscienza dei presupposti metacognitivi del lavoro scolastico)

- Potenziare lo spessore realmente interdisciplinare dell’attività didattica a livello non tanto di contenuti quanto di competenze trasversali, con particolare attenzione all’asse di interazione logico-linguistico

- Produrre materiali che possano costituire un punto di riferimento per ulteriori sperimentazioni e per un confronto metodologico, anche a livello istituzionale, nel contesto dell’attuale dibattito sulla riforma della scuola

- Promuovere presso i docenti occasioni di aggiornamento e di autoformazione, con particolare attenzione alla riflessione critica sugli obiettivi effettivi del proprio operato

- Integrare e supportare le attività di orientamento alla scelta consapevole nei passaggi verso la Scuola Superiore e l’Università

La metodologia di lavoro è stata, è e sarà in buona parte determinata dagli esiti delle prime occasioni di scambio e confronto finalizzati appunto alla progettazione, ma si prevede di valorizzare le seguenti strategie:

1. Progettazione condivisa: intese preliminari di raccordo e primo incontro tra docenti referenti o

attuatori del progetto per concordare definitivamente obiettivi, contenuti e metodologia, individuare classi/gruppi di sperimentazione da coinvolgere, stendere formalmente il progetto definitivo

2. Confronto costante e organizzato: incontri in presenza e scambi per via telematica tra docenti/referenti del Progetto finalizzati a confronto, scambio, formazione/autoformazione, in particolare in ordine alla metodologia didattica

3. Esperienze di scambio in aula: interventi di docenti universitari nelle classi liceali e di docenti liceali nelle classi di Scuola Media; visite/esperienze didattiche delle classi di Scuola Media in Liceo e delle classi liceali all’Università; interazioni e scambi tra gruppi di studenti dei tre diversi livelli

4. Attuazione coerente in aula: inserimento di specifiche attività didattiche nel contesto della normale attività curricolare in aula

5. Condivisione dei prodotti finali e loro mediazione esterna, sul territorio.