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Lo scopo: continuare ad imparare

La capacità di comunicare nelle lingue straniere è stata inclusa dal Parlamento Europeo e dal Consiglio dell’Unione Europea tra le otto competenze chiave necessarie all’ individuo per

l’apprendimento permanente e per poter esercitare il proprio diritto di cittadinanza attiva nei paesi dell’

Unione europea.

Il curricolo linguistico del primo ciclo delineato dalle Indicazioni prevede l’apprendimento di due lingue straniere, una a partire dalla scuola primaria, l’altra a partire dalla scuola secondaria di primo grado. Le due lingue sono necessarie per preparare l’individuo ad affrontare positivamente l’incertezza e la mutevolezza degli scenari sociali e professionali, presenti e futuri.

Nella scuola primaria, l’apprendimento della prima lingua straniera è finalizzato a fare acquisire capacità di comunicazione orale di base e ad assicurare un primo contatto con la lingua scritta tramite la lettura per arrivare successivamente all’ elaborazione testi semplici.

Nella scuola secondaria di primo grado il lavoro sui testi scritti si intensifica in modo da portare gli alunni ad una padronanza relativamente equilibrata della lingua orale e di quella scritta.

Anche per la seconda lingua straniera, che viene avviata nella scuola secondaria di primo grado,

l’apprendimento è finalizzato a far acquisire capacità di ricezione e produzione nella lingua orale e in quella scritta.

E’ quindi chiara la costruzione di un percorso verticale fra i diversi ordini di scuola negli insegnamenti e negli apprendimenti delle lingue, sottinteso e da realizzare da parte delle scuole un percorso trasversale che avviene integrando gli insegnamenti / apprendimenti della lingua italiana con quelli delle lingue

straniere: le regole morfologiche, sintattiche, lessicali e della comunicazione traggono nuova linfa e infinite possibilità di sviluppo proprio dall’interazione dell’italiano con le lingue straniere, siano germaniche o neolatine.

La competenza del saper apprendere, dell’imparare ad imparare diventa il fulcro di questo processo per formare individui che sappiano e vogliano continuare ad imparare. E il curricolo linguistico si presta particolarmente allo scopo, in quanto fa acquisire determinate consapevolezze agli studenti:

 comprendere che una buona comunicazione, chiara e strutturata, e ricca da un punto di vista lessicale, costruisce il futuro cittadino;

 acquisire le conoscenze sapendo come e quando usarle;

 acquisire schemi mentali logici e ordinati che organizzino le conoscenze grammaticali;

 adattare le proprie conoscenze a contesti sempre nuovi;

 “rubare” termini lessicali da altre lingue, adattandoli e integrandoli alla lingua italiana, creando neologismi efficaci;

 riscoprire e arricchire il significato di termini italiani riflettendo sui corrispondenti neolatini;

 essere consapevoli che l’apprendimento non deve essere solo scolastico, ma personale, quotidiano, ininterrotto nel corso degli studi e della vita.

Al termine del primo ciclo sono previsti Traguardi in parte comuni per le due lingue straniere, anche se il loro insegnamento usufruisce di un monte ore diverso. Infatti è il grado di maturazione dell’alunno che consente di raggiungere determinate capacità cognitive e interculturali, anche con competenze linguistiche che si pongono a livelli diversi: se lo studente sa come imparare ad imparare, riesce a usare questa sua competenza per imparare più velocemente.

Gli Obiettivi di apprendimento sono articolati in base alle attività linguistico-comunicative indicate dal Quadro comune europeo di riferimento:

 ricezione orale (ascolto);

 ricezione scritta (lettura);

 produzione orale non interattiva (prevista solo nella scuola secondaria di primo grado);

 interazione orale;

 Produzione scritta.

Nei primi tre anni della scuola primaria le attività comunicative riguardano in particolare la sfera delle ricezione, intesa quale comprensione orale e scritta globale di un messaggio adeguato all’età dell’allievo:

l’alunno coglie parole familiari e nomi noti in testi semplici di uso quotidiano. L’interazione è intesa come momento di comunicazione: memorizzare dialoghi, simularli, inserirli in un preciso contesto aiuta ad acquisire sicurezza e a mettere alla prova le proprie conoscenze.

Nella scuola secondaria gli obiettivi didattici disciplinari diventano l’acquisizione delle abilità di

comprendere, parlare, leggere e scrivere: dare e comprendere informazioni in una comunicazione di tipo quotidiano, fare brevi descrizioni, leggere e comprendere testi brevi.

Infine, si cerca di portare tutti gli alunni, anche quelli con maggiore difficoltà di apprendimento, al raggiungimento degli obiettivi minimi, almeno relativamente alla comprensione e a semplici produzioni orali.

Tali produzioni, orali e scritte, partono sempre dall’imitazione di modelli: l’uso delle espressioni linguistiche avviene dapprima come automatismo per poi diventare più consapevole, seguendo un percorso di

apprendimento / acquisizione che è verticale fra i diversi ordini di scuola.

L’ampliamento dell’offerta formativa

Per sorreggere queste conoscenze, a partire dal secondo anno della scuola secondaria e in alcuni casi il quarto o quinto anno della scuola primaria, il nostro istituto offre lezioni contestuali fra docenti di classe e docenti madrelingua: l’onere del servizio è a carico delle famiglie, con costi ridottissimi e assolutamente abbordabili. Ascoltare la pronuncia, essere impegnati a seguire le fila di un discorso vero, reale, non mediato, e cercare di comprendere termini e senso di frasi pronunciate da un docente madrelingua aiuta gli allievi a mettere alla prova tutte quelle conoscenze e abilità che si sono acquisite, di fronte ad un interlocutore che non simula, ma riproduce esattamente tutte quelle situazioni di comunicazione che si debbono fronteggiare nella realtà. La scuola ritiene che il lettorato madrelingua sia di importanza fondamentale per gli studenti, sia per loro un grande stimolo e un’opportunità di crescita: è, di nuovo, l’occasione per imparare ad imparare e continuare ad imparare.

Per il terzo anno della scuola secondaria, è prevista la preparazione degli studenti per il primo livello del KET e del VELASQUEZ: l’istituto, a costi sempre contenuti, mette a disposizione i locali della scuola media

“G. Boccardo” per il corso di preparazione e la prova d’esame finale che certifica il livello di preparazione per le lingue inglese e spagnola. Le lezioni con l’insegnante di madrelingua francese hanno lo stesso scopo e presentano le stesse caratteristiche, ma non si prevede l’esame per la certificazione DELF A2 che viene normalmente sostenuto dagli studenti nel biennio della scuola superiore. Non si ritiene opportuno far sostenere l’esame per il DELF A1, troppo costoso e non spendibile né in campo lavorativo né in campo scolastico.

Gli stage linguistici

La scuola organizza, ogni anno, uno stage linguistico in Inghilterra, destinato alle classi seconde e terze della scuola secondaria, della durata di una settimana, in un college inglese: sono previsti corsi di

approfondimento durante la mattinata ed escursioni di vario genere nel pomeriggio. Gli studenti non solo hanno occasione di approfondire le loro conoscenze, ma acquisiscono ulteriori competenze per il fatto di vivere realtà culturali diverse, per il fatto di dover affrontare nella realtà quelle situazioni di comunicazione che hanno già simulato: vivono la realtà del viaggio, del college, dell’acquisto di beni, del pagamento degli stessi, della visione di cartelli, avvisi pubblicitari, manifesti, ordinano il proprio cibo, chiedono percorsi, conoscono usi e costumi diversi dalla loro consuetudine. I docenti ritengono fondamentale questa esperienza: per questo cercheranno, nonostante l’infittirsi di deterrenti burocratici e di carichi di responsabilità penali, di offrire ai loro studenti questa possibilità.

CLIL

Sempre nell’ottica del miglioramento dell’offerta formativa, la scuola ha in progetto di realizzare delle lezioni in lingua straniera che abbiano come contenuto un’altra materia curricolare: il cosiddetto progetto CLIL. Si tratta di osservare i meccanismi della lingua straniera applicandoli ad un discorso fluido e coerente con un contenuto ben determinato: parlare di storia, arte, geografia, scienze in lingua straniera significa arricchire il lessico di tecnicismi e strutturare la frase nelle regole grammaticali pulite che gli studenti sono abituati ad usare; significa far conoscere loro termini tecnici, espressioni idiomatiche; costringerli ad organizzare un discorso che presuppone la comprensione piena dei contenuti e l’uso corretto delle regole in corretta pronuncia; significa rielaborare un testo complesso usando con perizia il dizionario; significa acquisire competenze sempre maggiori e maggiormente verificabili.

L’offerta linguistica

La conoscenza della lingua inglese offre importanti opportunità, ormai note e chiare a tutti, soprattutto alla nostra utenza che ha ben compreso quanta importanza abbiano, in questo senso, i lettorati

madrelingua e, soprattutto, lo stage linguistico organizzati dal nostro istituto.

E’ anche grande l’opportunità che viene dalla conoscenza delle lingue neolatine: francese e spagnolo, lingue vivissime, parlate la prima in tutto il mondo arabo nordafricano, la seconda in tutto il Sudamerica, luoghi e realtà economiche con cui la nostra società avrà sempre più a che fare da un punto di vista

politico, geopolitico e anche economico. Ciò premesso e affermato, la grande importanza di queste lingue risiede soprattutto nell’arricchimento lessicale italiano che queste possono sviluppare.

Sullo stesso piano, con identici scopi, si pone lo studio di una quarta lingua, il latino. Destinato alle classi terze della Scuola Secondaria di Primo Grado, curato dai docenti di lettere con modalità e tempi diversi e personali, adattati ad ogni singolo gruppo – classe, il laboratorio di latino intende offrire un ampliamento dell’offerta formativa destinato non solo a coloro che proseguiranno i loro studi in licei, ma a tutti coloro che vogliano:

- Ampliare le proprie conoscenze semantiche;

- Migliorare la conoscenza e l’abilità nella lingua italiana;

- Potenziare le proprie capacità di ragionamento logico.

La lingua latina è madre della nostra e di tante lingue europee parlate in tutto il mondo: è una messe di sinonimi, iperonimi, termini polisemici, antonimi. Lo studio dei rapporti fra parole e significati amplia le conoscenze e rafforza le competenze linguistiche: permette di acquisire sicurezza nell’uso del

corretto termine nel corretto significato, consentendo di personalizzare il lessico e rendere originale il proprio discorso.

La lingua latina non può essere studiata se prima non si hanno conoscenze adeguate di analisi logica:

e “logica” ribadisce tutto l’insieme di conoscenze e competenze che tale analisi della frase porta con sé.

Un processo mentale che è alla base di ogni problem solving. La linguistica sviluppa più di ogni altra disciplina la capacità di osservare, ragionare, operare scelte, risolvere: è la vera competenza, acquisita la quale ogni conoscenza può innestarsi fruttuosamente nella mente degli studenti di oggi e dei

cittadini di domani. I nostri docenti si propongono riguardo il laboratorio di latino è proprio di avviare i ragazzi ai procedimenti di traduzione dal latino, a svelare i meccanismi della decodificazione e

ricostruzione della frase, in breve a intuire, risolvere, ricostruire. Il che è la vera competenza.