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I flussi dell'area civile

IL BILANCIO SOCIALE DEL TRIBUNALE DI FIRENZE

7. Le attività del tribunale

7.1 I flussi dell'area civile

Le attività dell’area civile risultano distinte in contenzioso ordinario, volontaria giurisdizione, rito del lavoro, esecuzioni e fallimenti.

Il settore del contenzioso ordinario ricomprende un notevole numero di tipologie di procedimento, tutte regolate dal rito processuale ordinario o da riti processuali speciali; del contenzioso civile ordinario fanno parte ad esempio il diritto di

famiglia e delle persone, i giudizi possessori, quelli relativi alle imprese, la contrattualistica, le locazioni e la responsabilità extracontrattuale.

I procedimenti speciali o sommari sono invece i decreti ingiuntivi, i provvedimenti cautelari, gli accertamenti tecnici preventivi; essi vengono definiti “procedimenti speciali” poiché sono diversi dal contenzioso ordinario sia nei presupposti che nello svolgimento del procedimento.70 Esistono quindi diversità

strutturali tra i vari procedimenti in funzione della complessità o della specificità delle singole tipologie e pertanto anche lo svolgimento dell’attività di cancelleria risulta estremamente variabile.

Il settore della volontaria giurisdizione, invece, tratta questioni di status, e cioè diritti della persona (amministrazioni di sostegno, tutele, interdizioni, protezione internazionale), di famiglia (separazioni e divorzi non contenziosi), o di rapporti a carattere successorio (eredità giacenti, procedure di accettazione di eredità beneficiata).

Il processo del lavoro regola invece i procedimenti in materia di lavoro e di previdenza e assistenza obbligatoria; esso segue un rito speciale che si caratterizza, rispetto al rito ordinario, per la maggiore concentrazione, rapidità e soprattutto oralità, oltre che per i maggiori poteri attribuiti al giudice del lavoro. L’intento è quello di favorire una soluzione in tempi rapidi della controversia, anche attraverso tentativi di conciliazione. La materia lavoristica è affidata a giudici con competenza esclusiva, che fanno parte di un’unità organizzativa con personale di cancelleria interamente dedicato alla sezione.

La materia delle esecuzioni civili è particolarmente complessa. Segue solitamente il giudizio contenzioso ed è finalizzata a consentire la soddisfazione dell'interesse del creditore il cui diritto è stato riconosciuto con provvedimento giurisdizionale definitivo e può riguardare sia la corresponsione di una somma di denaro, sia rilascio o la consegna di un bene mobile o immobile, sia l'adempimento dell'obbligo di fare o non fare a carico della parte soccombente. I procedimenti sono suddivisi in esecuzioni immobiliari e mobiliari. Il pignoramento è il primo atto dell’espropriazione forzata: attraverso questo atto il creditore pone un vincolo

70 Nella fase iniziale i procedimenti speciali sono caratterizzati da cognizione sommaria e, nello svolgimento, da una maggiore rapidità di definizione. Essi non vengono definiti con sentenza ma con decreto o ordinanza.

sui beni del debitore. In una seconda fase viene disposta la vendita forzata dei beni pignorati per distribuirne la somma ricavata tra i creditori La materia fallimentare riguarda l’accertamento dello stato di insolvenza di un imprenditore, la dichiarazione del fallimento, l’identificazione del patrimonio, il riconoscimento dei creditori, la gestione e la liquidazione dell’impresa fino al risarcimento dei creditori.

Nelle procedure fallimentari ricopre un ruolo di fondamentale importanza il curatore fallimentare, cioè colui che amministra il patrimonio fallimentare e compie tutte le operazioni di liquidazione sotto vigilanza del giudice e del comitato dei creditori.

In questa sezione sono analizzati gli andamenti delle pendenze, sopravvenienze e definizioni e gli indicatori per i procedimenti di area civile. Come già anticipato i dati dei fascicoli riportati, sono estratti dai registri informatici SICID e SIECIC71 e

sono stati validati in sede di ispezione. Mi è sembrato particolarmente interessante soffermarmi sugli indicatori che emergono in questa sezione civile, dato che il mio lavoro sarà più improntato sulla contabilità e meno sulla parte giuridica. Per ciò che attiene ai flussi civili, sono stati elaborati tre indici per valutare la performance del Tribunale e per confrontare i risultati con quelli ottenuti da altri tribunali; essi sono l’indice di ricambio, l’indice di durata e l’indice di smaltimento.

L'indice di ricambio altro non è che il rapporto fra i procedimenti definiti e quelli sopravvenuti nell’anno. Il suo valore di riferimento è 1: se l’indice è superiore a 1 indica che l'ufficio ha smaltito un numero di procedimenti superiore a quello dei sopravvenuti con conseguente diminuzione delle pendenze, se al contrario è inferiore a 1 significa che l’ufficio non ha esaurito tutte le sopravvenienze generando nuova pendenza.

Le procedure si differenziano molto e non possono essere confrontate tra di loro sulla base degli indicatori, ciò che è importante invece è analizzare la variazione

71 Sono le sigle che identificano i sistemi informativi utilizzati dagli Uffici Giudiziari. Il SIECIC è il Sistema Informativo per le Esecuzioni Civili Individuali e Concorsuali. Il SICID è il Sistema Informativo Contenzioso Civile Distrettuale. Nel punto di accesso l'archivio SIECIC viene identificato dalla scritta "Esecuzioni individuali e concorsuali" ed è suddiviso nei Registri: Procedure Concorsuali, Esecuzioni Immobiliari, Esecuzioni Mobiliari. Il SICID è identificato come "Contenzioso Civile e Diritto del Lavoro" ed è suddiviso nei Registri: Contenzioso Civile, Diritto del Lavoro, Volontaria Giurisdizione.

degli indicatori nel tempo, per evidenziare tendenze al miglioramento o al peggioramento. Per tutti i procedimenti si nota un miglioramento tra il 2011 e il 2012, con una tendenza ad esaurire tutti i procedimenti in ingresso, in generale quindi il risultato è positivo. Per i fallimenti in particolare emerge la grande mole di definizioni che nel 2008 e nel 2009 sono state circa il triplo delle sopravvenienze.

A differenza dell’indice di ricambio, l’indice di smaltimento considera anche le pendenze ad inizio periodo: esso si calcola infatti facendo il rapporto tra i definiti e la somma dei pendenti iniziali e dei sopravvenuti durante l’anno. Il suo valore varia tra 0 e 100%, dove 100% indica che sono stati definiti tutti i procedimenti presenti e non è rimasta pendenza, mentre 0 indica che non è stato esaurito nemmeno un procedimento. Mentre si dimostra un miglioramento per quanto riguarda il ricambio, lo smaltimento dell’arretrato appare più difficoltoso; in generale l’indicatore risulta stabile negli anni, con un lieve miglioramento per le esecuzioni e un lieve peggioramento per la volontaria giurisdizione. In generale se la tipologia di procedura è caratterizzata da un alto numero di procedimenti aperti rispetto ai flussi in ingresso e in uscita, l’indice di smaltimento risulterà basso. In questo caso dall’analisi conviene escludere le procedure fallimentari perché questo indice non rispecchierebbe l’effettivo trend positivo già evidenziato.

L'indice di durata, indicato anche come indice di giacenza media, è invece una stima in giorni della durata media di un procedimento, ottenuta dividendo la media dei pendenti durante l’anno per la semisomma di sopravvenuti ed esauriti. In altri termini è la durata stimata dei procedimenti sulla base della capacità attuale di smaltimento. Ogni procedura è caratterizzata da una diversa durata del procedimento, anche nel rispetto dei tempi minimi previsti dalla legge. I procedimenti di maggior durata sono i fallimenti (6 anni e mezzo circa nel 2012, considerando che la media italiana secondo dati ISTAT 2009 supera gli 8 anni) e le esecuzioni immobiliari (4 anni nel 2012).