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Come già notato in precedenza Bordas non menziona l‟opera dell‟Alessandri datata 1560.

Interessante notare come non venga mai citato né nominato il Professor Abate Marco Mastrofini del quale si è servito, come visto nel capitolo sul verbo, per illustrare la quadripartizione delle voci verbali.

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6.8.1 Alessandri

Alessandri ha il notevole primato di aver concepito uno strumento pratico per l‟apprendimento della lingua castigliana rivolto ad un pubblico toscano, basandolo sul confronto sistematico degli aspetti più caratteristici dei due idiomi e facendo molta attenzione alle specifiche difficoltà di apprendimento.

Il paragone della lingua toscana et castigliana è prodotta strutturalmente

sotto forma di libro e destinata all‟uso immediato di circuiti sociali e culturali che si identificano con le classi a stretto contatto con la Corte di Spagna e con gli spagnoli residenti o in visita in Italia. Si tratta di un oggetto di consumo, di uno strumento “utile” nato all‟interno del processo di estensione dell‟alfabetizzazione e a fianco della discussione che fondò la disciplina linguistica dei volgari nell‟Europa moderna (Chierichetti 1997, p. 6 ).

Dell‟autore non si hanno molte notizie biografiche se non che probabilmente fu educatore del Duca di Montalto; l‟opera è un volumetto pubblicato a Napoli nel 1560, formata da circa 145 fogli. Alessandri dichiara di essersi «secondo il poter [suo] affaticato» a imparare «non solo per uso come sogliono quasi tutti i forestieri (benché spesse volte imperfettamente) ma ancora per lunga lettione & osservationi certissime» il parlar Castigliano che aveva «avvertito nella Corte di Spagna poco tempo fa esser copioso, leggiadro e di molta autorità» (Alessandri 1560, p. III).

Il libro viene presentato con una breve introduzione basata sulla lettura dei migliori autori e sulla diligente raccolta dei termini stranieri. Il Paragone fu pubblicato senza indice e la sua struttura può essere così schematizzata:

I parte: Retta scrittura et pronuntia II parte: Nomi

III parte: Pronomi IV parte: Verbi

123 V parte: Voci indeclinabili

Alessandri ha coscienza di offrire un prodotto “nuovo”, essenzialmente pratico, diretto al pubblico italiano ma utilizzabile anche da quello spagnolo. Coerentemente, la raccolta dei termini e delle regole grammaticali, ha carattere empirico (Chierichetti 1997, p. 11).

6.8.2. Mastrofini

L‟abate Marco Mastrofini, romano d‟adozione, dopo aver conseguito gli studi in filosofia e teologia venne ordinato sacerdote; successivamente gli fu affidata la cattedra di filosofia e matematica nel seminario di Frascati. Dedicò la maggior parte dei suoi studi in questi ambiti disciplinari infatti, con il suo Teoria e

prospetto o sia Dizionario critico dei verbi italiani conjugati, deviò dalle sue

scritture tradizionali: «Se alcuni (né già saran pochi) si meraviglieranno che io alla filosofia deviassi agli studj delle parole, sappiano che di essi meravigliomi anch‟io» (Mastrofini 1830, p. XI). Allora perché scrivere un‟opera così distante dai suoi studi e dalle sue abitudini? Nella dedica al Cardinal Pacchia dichiara che il testo è un chiaro intento di delineare l‟origine dei verbi affiancandoli all‟autorità dei grandi libri d‟Autore e quindi si scardina dall‟attività rigida dei grammatici della Crusca: «[…] non coi gridi dei grammatici che contendono, più che ragionano» (Mastrofini 1830, p. IX).

Il Dizionario si presenta come una grande raccolta di verbi italiani, coniugati secondo tutte le maniere e corredati da esempi di autore (Boccaccio e Petrarca in primis); vengono spiegate nei minimi dettagli le eccezioni e tutto ciò che si possa ricondurre alla morfologia verbale.

Grande spazio viene dedicato anche alla comparazione delle voci verbali dal latino all‟italiano. L‟opera, grazie alla sua struttura chiara e concisa, è un

124 ottimo manuale per l‟apprendimento dei verbi da parte di parlanti L2: secondo la mia opinione è proprio per questo che Bordas lo ha ampliamente utilizzato nella parte relativa alla spiegazione dei Verbos.

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Conclusioni

Dal mio studio è emerso che il Compendio non è stato concepito come strumento di apprendimento autonomo bensì è stato scritto come supporto alla didattica e all‟insegnamento dell‟italiano L2. Esso infatti non presenta una raccolta organica di regole grammaticali, ma ricorre all‟utilizzo del metodo gesuita basato su dialoghi tra insegnante ed alunno per riuscire a spiegare le regole fondamentali della lingua straniera, costituendo quindi un valido aiuto nell‟organizzazione dell‟insegnamento stesso.

Nella Gramática si evidenzia invece come Bordas non soltanto abbia attinto a piene mani dalla Nouveau Peretti di Ballin, ma come già a partire dall‟indice essa risulti quello che ai giorni nostri verrebbe definito vero e proprio plagio. È necessario però al tempo stesso render merito a Bordas il quale, grazie ai suoi studi di italiano, ha inserito spiegazioni supplementari a quelle fornite da Ballin. Sulle basi dell‟opera di Mastrofini aggiunge chiarimenti nella sezione della morfologia verbale e, grazie alle varie traduzioni dialettali dei famosi dialoghi del Salviati, illustra la difficile e complessa varietà diatopica dell‟italiano ottocentesco.

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Pagine Web

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Ringraziamenti

Desidero ringraziare la carissima Prof.ssa Roberta Cella per la piena e costante disponibilità a chiarire ogni mio dubbio durante la stesura di questo lavoro: voglio ringraziarla non solo per l’aiuto che mi ha fornito in ambito professionale ma anche per la sua umanità. La stima che provo per lei è immensa.

Voglio ringraziare la Prof.ssa Rosa García per aver accettato con entusiasmo di fare da correlatrice alla mia ricerca.

Un ringraziamento speciale va alla Dottoressa Giada Marini il cui supporto in questi mesi mi ha letteralmente salvato la vita.

Vorrei ringraziare mio padre e mia madre: grazie al loro supporto morale ed economico ho potuto realizzare questo grande traguardo e di ciò non gliene sarò mai abbastanza grata.

Grazie a mia zia che mi ha fatto sempre un po’ da mamma; grazie a mia sorella per essermi sempre accanto.

Grazie a mio zio Lucio che è sempre al mio fianco in ogni azione che faccio ed in ogni pensiero che mi assale.

Ringrazio la mia famiglia tutta e soprattutto i miei nonni, che se ne sono andati senza nemmeno che me ne accorgessi ma che sono sicura mi guardino dall’alto con il petto pieno di orgoglio per la donna che sono diventata.

Grazie a Chiara e Camilla, la famiglia che mi sono scelta e della quale non posso fare a meno. Senza di loro la stesura di questo lavoro sarebbe stata impossibile. Ringrazio Cardiff, che ha segnato l’inizio di un nuovo percorso ed è riuscita a donarmi quella serenità che credevo fosse per me esaurita. Tramite questa esperienza ho capito che si può ripartire da zero e divenire nuovi senza mai scordarci chi eravamo.

Adesso vorrei dire grazie alle mie amiche di sempre e anche a chi è entrato nella mia vita da poco ma che non per questo ha un posto meno importante nel mio cuore. Un grazie al Pulmino tutto.

Grazie a Carlo e al suo sorriso.

Grazie a Franco Manetti che ha creduto in me offrendomi un posto da insegnante nella sua Scuola.

Grazie a Giacomino per il supporto linguistico.