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CAPITOLO 3: IL “POPOLAMENTO NOMADE-PASTORALE” NELLA VALLE

A- Le fonti occidentali

Le prime attestazioni dell’esistenza di un territorio identificato con il nome Sogdiana appare nelle fonti achemenidi relative alle liste delle satrapie e dei paesi

117 conquistati77. Quasi contemporaneamente anche Erodoto nelle sue Storie dedica due passi principali ai Sogdiani elencandoli tra le satrapie achemenidi “I Parti, Chorasmi, i Sogdi e gli Arii versavano 300 talenti ed erano la sedicesima satrapia (Erodoto III, 93). In un altro passo descrive gli usi militari e cita il comandante che guida l’esercito sogdiano (Erodoto VIII, 66).

Al dominio dei sovrani achemenidi successe quello di Alessandro Magno78 e dei regni Greco-Battriani. Proprio, forse, per la sua posizione centrale, la Sogdiana dal periodo ellenistico in poi conosce ben pochi momenti di pace, a causa sia di continue conquiste da parte di imperi esterni sia per invasioni di popolazioni nomadi, provenienti dalla Mongolia e dalla Cina, principalmente tra il II a. C. e il II d.C79. La spedizione di Alessandro Magno del 328 a.C. dovrebbe essere considerata una tra le principali fonti antiche sull’Asia Centrale.

Arriano, lo storico al seguito di Alessandro Magno, descrive la Sogdiana come la terra alleata di Spitamene e come una regione piena di fortezze in cui si era rifugiata in quel periodo la maggior parte della popolazione. Spesso anche da Arriano, come scriverà più tardi Strabone, la Sogdiana viene contrapposta alla regione degli Sciti80 e dei Battriani. Dalle parole di Arriano sembra che la regione fosse governata da un satrapo imposto da Alessandro al quale i Sogdiani non si erano sottomessi. Fu questa una delle principali cause per cui il comandante macedone volle invadere nuovamente la Sogdiana, una volta arrivato in Battriana81.

Strabone colloca la Sogdiana all’estremo delle terre orientali oltre il Caucaso, il regno dei Parti e la regione dei Margiani. Afferma che esistono tre entità: la Battriana, la Sogdiana e le terre degli Sciti nomadi. Gli abitanti della Sogdiana sarebbero divisi dai nomadi Sciti dal fiume Iaxarte a nord, mentre li dividerebbe dalla Battriana il fiume Oxus a sud82.

77 Come attesta anche Erodoto (mettere riferimento-capitolo), la Sogdiana faceva parte della XVI satrapia

achemenide.

78 È principalmente Arriano che racconta nella sua Anabasi di Alessandro l’arrivo del Macedone in

Sogdiana con la distruzione di alcune città tra cui Maracanda. Strabone (XI, XI, 4) ci parla invece della fondazione di alcune città. La stessa notizia viene tramandata da Giustino (XII, 5, 13)

79 Sono queste le popolazioni seminomadi di cui parla e riferisce Strabone (XI, VIII, 2-6). Anche le fonti

cinesi ci riferiscono di uno spostamento di popolazioni alla fine del I millennio che sono, probabilmente, le stesse a cui fa riferimento Strabone

80 In Arriano IV, 17, 6 si intuisce che la Sogdiana confina con la terra degli Sciti Massageti, in riferimento

alla fortezze di Gabe, probabilmente situata a ovest della ragione in quanto si fa riferimento ad un territorio moto desertico ove avvengono i primi scontri tra i Macedoni e i Massageti.

81 Arriano IV, 15, 1-7 82

Strabone XI, VIII, 8. Tuttavia scavi archeologici condotti dagli archeologi uzbeki e francesi hanno determinato che l’area culturale della Battriana si estende anche a nord dell’Oxus sin dalle più antiche fasi protostoriche, creando una regione culturale unica con il nord dell’Afghanistan, indicato come Battriana

Plinio nel VI libro della sua Naturalis Historia elenca una lunga carrellata delle popolazioni che abitano ad est del Mar Caspio, nominando territori, regioni e città. Al paragrafo XVIII, 49-50 nomina i Sogdiana, che vivono più in la dei Chorasmi, Gandari, ariani Zarangri, Arasmi e altri, dove si trova la città di Panda e ai suoi confini la città di Alessandria, fondata da Alessandro Magno83. Qui, ci dice l’autore latino, ci sono molti altari dedicati a Ercole e a Libero Padre84.Questa terra, dove sono stati condotti Ciro e Alessandro, comprende il fiume Iaxarte, odierno Syr-Darya, che gli Sciti chiamano

Silim e che Alessandro e i suoi soldati pensavano essere il Tanais. Sappiamo che questo

fiume venne oltrepassato da Demodamas, il generale di Seleuco e Antioco.

Segue un lungo elenco di popoli che abitano ai margini della Sogdiana. A nord è possibile trovare il popolo degli Sciti, proprio quelli che i Persiani hanno sempre chiamato Saka di cui i più famosi sono i Saka, Massageti, Dahi, Issedoni, gli Astaci, i runici, i Pestici, gli Homodoti, gli Histi, gli Edoni, i Cami, Camaci, gli Euchati, gli Arimaspi, gli Antacati, i Chroasai, gli Oecteai. Dopo questo breve paragrafo, Plinio si sposta a descrivere la Battriana per arrivare fino all’India.

Tra le fonti classiche tarde, Giustino nelle Storie Filippiche nel Prologo al libro XLI e XLII parla e riferisce in relazione alle vicende del regno dei Parti le invasioni da parte delle popolazione nomadi, dette Sarauci e Asiani, invadono la Battriana e la Sogdiana. Inoltre nei libri XII e XIII cita i Sogdiani sia come popolo invaso dall’esercito macedone sia come regione spartita tra i Diadochi.

Oltre agli storici e storiografi anche i trattati geografici85 riportano la fisionomia antica dell’Asia. Tra i principali geografi l’opera di Tolemeo86. Nel libro VI, 12 vi è un’ampia descrizione della Sogdiana dal punto di vista geografico, con pochi accenni alla tipologia del popolamento. Tolemeo nelle prime righe da la posizione esatta della Sogdiana e dice, in accordo con Plinio, che questa confine a occidente con gli Sciti ed è delimitata dal fiume Oxus (Amu-Darya), a nord è delimitata dal fiume Iaxarte (Syr- Darya), e a sud e sud-ovest confina con la Battriana ed il fiume Oxus ne costituisce il confine naturale. Dai monti a sud dipartono due fiumi che si dice attraversino la Sogdiana (VI, 12,1-3). Oltre alle risorse idriche, la Sogdiana sembra anche circondata Settentrionale. Non è della stessa opinione C. Rapin il quale sostiene che al di là delle connessioni culturali il vero confine considerato dai geografi classici tra Battriana e Sogdiana è il fiume Oxus (Rapin, 2005).

83 Potrebbe trattarsi di Alessandria Eschate “l’ultima”

84 Segno probabilmente tangibile del sincretismo religioso con il

85 P’iankov I.V., 1997, Srednjaja Azija v antichnoi geograficheskoi tradicii, Moskva.

86 Rapin C., 2005, L’Afghanistan e l’Asia Centrale nella geografia mitica degli storici di Alessandro e

119 da una serie di catene montuose (VI, 12, 4). Le città che vengono menzionate sono posizionate in zone montuose e Tolemeo evidenzia, principalmente, Cyreschata, Alessandria Eschate, Tribactra, Alexandria Oxiana, Drepsa Metropolis, Maruka e Cholbisina (VI, 12, 5-6).