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CAPITOLO 3: IL “POPOLAMENTO NOMADE-PASTORALE” NELLA VALLE

C- Le fonti islamiche

3.7 I principali siti funerari a kurgan della media valle dello Zeravshan

3.7.1 L’area settentrionale delle Media Valle

3.7.1.1 La necropoli di Orlat

Bibliografia: Pugachenkova G., 1989, Drevnosti Miankalya, Tashkent.

La necropoli è situata sulla sponda del fiume Saganak, nei pressi della città di Orlat. Nel 1981, dopo un accurato rilievo topografico, vennero scavati 9 kurgan. Gli scavi erano diretti da G. Pugachenkova per l’Accademia delle Scienze dell’Uzbekistan.

Nel rilievo topografico dell’area sono indicate complessivamente 31 tumuli organizzati a piccoli cluster di 4-6 elementi dei quali purtroppo non è possibile ricavare l’orientamento delle strutture. I kurgan scavati hanno un diametro variabile tra 10 e 25 metri e sono a inumazione sia multipla sia individuale.

Il kurgan KG-1 ha un diametro di 27 m e profondo 2,90. Il dromos (2 x 1 m) è orientato a N-S. Nel kurgan sono state trovate tre sepolture in camere tipo catacomba. Le sepolture 1 e 2 hanno una struttura con muri perimetrali. Sono stati identificati i resti ossei di un uomo di circa 30-35 anni e di un adolescente di circa 10-12 anni. Gli inumati giacevano in posizione supina con orientamento E-W. Il corredo funebre era composto da un vaso in ceramica, una spada del tipo sarmatico, un pugnale, 17 punte di freccia a tre punte, fibbie, borchie con testa conica e un vago di collana.

Il kurgan KG-2 ha un diametro di 14 m e comprende sepolture multiple organizzate in una struttura a catacomba con dromos, orientato lungo l’asse NW-SE, e camera di sepoltura a pianta trapezoidale con angoli arrotondati. L’ingresso della camera era stato sigillato da mattoni in crudo e, a espressione di un aspetto fortemente cultuale, sono stati trovati di fronte all’ingresso della camera i resti di due grandi cani deposti di fianco e affrontati. Nella camera di sepoltura sono stati rinvenuti i resti ossei di due individui, dei quali uno sesso maschile di circa 30-35 anni con testa orientata a nord e l’altro di una donna di 20-25 anni con testa orientata a ovest. Vicino all’ingresso sono stati trovati resti di vasi in ceramica e molte estremità di archi in osso. Al centro della camera erano raccolte 21 punte di freccia in ferro ed altre parti di archi. Sul lato nord-occidentale era stata collocata una collana con vaghi infilati in un filo d’oro. Inoltre è stato trovata una placchetta in osso su cui sono state incise scene di battaglie con fanti e cavalieri dalle

armature caratteristiche. Infine facevano parte del corredo numerose armi tra cui una spada, un rasoio, due pugnali e numerose fibbie e borchie.

Il kurgan KG-3 aveva un diametro di 18 m e un’altezza fino a 70 cm. Al centro del tumulo era stato aperto il passaggio del dromos a pianta trapezoidale orientato lungo l’asse nord-sud. La camera di sepoltura, del tipo a catacomba, situata ad una profondità di circa 4 m, si presentava a pianta rettangolare con angoli arrotondati e orientata lungo l’asse E-W. Il lato nord-orientale era ricoperto da mattoni. Nella camera non sono stati trovati resti di individui, ma c’erano evidenti tracce di saccheggio. Tuttavia sono stati trovati alcuni oggetti relativi a ciò che restava del corredo funerario. Al centro della camera c’erano sparse punte di freccia in ferro. Come offerta al defunto c’erano ossa di montone. Nei pressi dell’ingresso sono state trovate tracce di vasi in ceramica.

Nel kurgan KG-4 è stata rinvenuta una sepoltura in fossa a pianta quadrata con pozzo di accesso e ingresso chiuso da lastre di pietra. La camera di deposizione era collocata ad una profondità di 2,8 m dal piano di campagna e orientata lungo l’asse sud/ovest- nord/est. Nella camera era deposto un unico individuo in posizione supina con la testa orientata a sud-ovest. Un pugnale di ferro con impugnatura in legno, una spada a doppia lama di ferro. Sulla parete della camera era appoggiata un’asta di ferro con un gancetto all’estremità. Al centro della camera erano state deposte due bottiglie con manici in legno e copertura in pelle. alla sinistra del torace c’era un oggetto circolare in osso la cui funzione non è stata ricostruita. Facevano parte del corredo anche punte di freccia in ferro e un arco di cui si sono conservate solo le parti in osso. Nei pressi del bacino è stata trovata una fibbia in ferro e all’altezza della cintura si era conservata una placca in osso con la raffigurazione di un cavallo in corsa, tipologicamente simile a quella rinvenuta nel kurgan KG-2. Infine, vicino alla gamba destra sono state individuate tre punte di freccia a tre facce.

Il kurgan KG-6 era situato a circa 11 metri a sud-ovest del kurgan KG-4 e il tumulo si era conservato in elevato per circa 76 cm. In superficie era visibile l’ingresso del dromos a pianta quadrata. A circa 1 m di profondità era situato il pavimento del dromos. Nella parete sud-occidentale del dromos era stata ricavata una nicchia per la deposizione del defunto il cui ingresso era chiuso da due file di mattoni in argilla cruda, come già individuato nel kurgan KG-2. La catacomba era orientata a nord/est-sud/ovest e conteneva i resti di un individuo di sesso maschile di circa 35-37 anni, deposto in posizione supina con le mani adagiate sul torace. Sotto le ossa sono state rinvenute tracce di una lettiera di sassolini. Il corredo funebre era composto da due vasi in

141 ceramica (una fiasca e olla ansata), una fibbia in bronzo, parti in osso di un arco, presso la mano sinistra una spada a doppia lama. Intorno alle mani e ai piedi erano state individuate tracce di legno, segno della presenza di una probabile cassa lignea che accoglieva il corpo del defunto. All’altezza del bacino era appoggiata una fibbia di ferro a forma rettangolare. Facevano parte del corredo anche un rasoio con probabile immanicatura in legno e alcune punte di freccia a tre facce.

Il kurgan KG-9 era stato profondamente danneggiato da scavi clandestini e dall’impianto di una sepoltura moderna che aveva intercettato il tumulo. Le ossa dell’inumato erano state completamente disturbate, ma dalla posizione dei frammento di cranio è possibile stabilire che la testa era orientata a nord-ovest. Sul pavimento dell’ipogeo sono state trovate tracce di gesso, segno che la camera era stata intonacata prima della deposizione. Anche se disturbata, erano rimasti alcuni oggetti relativi al corredo funebre. Si tratta di alcune punte di freccia in ferro, un frammento di vaso in ceramica, frammenti di fibbie anulari in ferro e la parte in osso della struttura di un arco. Il Kurgan KG-8 era composto da una struttura posta a circa 3 m dal piano di campagna a doppia camera, di cui una fungeva da dromos e l’altra da vera e propria nicchia di deposizione. Nel dromos, come già ritrovato nel kurgan KG-2, c’era lo scheletro di un cane. Nella nicchia di deposizione nei pressi del defunto c’erano alcuni oggetti tra cui un vaso in ceramica, un coltello, alcune punte di freccia in ferro. Nell’angolo nord-est insieme a frammenti di ceramica erano stati trovati alcuni frammenti di carapace. Come offerta votiva per il defunto era stato deposto anche una parte di montone.

La necropoli di Orlat è una delle principali necropoli indagate nel territorio a nord di Samarcanda e testimonia la presenza di gruppi nomadico-patorali e soprattutto ne conferma la tipologia del rituale funerario. In base alle tipologie degli oggetti e dei confronti con tipologie simili rinvenuti in altri contesti funerari della Battriana orientale, la necropoli di Orlat può essere datata al II-I sec. a.C. fino al I-II sec. d.C.

3.7.1.2 Akjar-tepa

Bibliografia:

Il villaggio è situato a nord di Samarcanda. Complessivamente sono state scavate sette sepolture di cui quattro a ipogeo con dromos e tre a fossa semplice. La presenza dell’inumato è stata riscontrata nelle tombe 1, 2, 4, 5, 7 associata al rinvenimento del corredo funerario. Si tratta di oggetti in ceramica e in ferro. Nella tomba 1 sono stati rinvenuti complessivamente quattro vasi di cui un incensiere e una “fiaschetta”. Nelle trombe 4 e 5 sono state rinvenute due spade in ferro e frammenti di spada provengono anche dalla tomba 2. In base al materiale rinvenuto le tombe sono databili tra il III a.C. e il IV d.C.

Fig. 13: Schema tipologico dei corredi e delle strutture della necropoli di Akjar- tepa (da Obel’chenko, 1963)

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