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La Formazione Metodologica e Tecnica

di Marcantonio Catelani, Francesca Pezzati, Gabriele Renzini,

5. La Formazione Metodologica e Tecnica

Soffermandosi sulla formazione metodologica e tecnica, realizzata nell’a.a. 2017/2018, coinvolgendo i docenti di tutto l’Ateneo, molta importanza hanno avuti i momenti di presentazione dell’iniziativa e delle sue finalità, che costi- tuiscono un requisito fondamentale affinché l’iniziativa venga correttamente recepita. In tale ottica, il Progetto DIDeL è stato prima discusso in Consiglio di Amministrazione (aprile 2017), e poi presentato ai Presidenti delle Scuole, ai Presidenti dei Corsi di Laurea, alla Commissione Didattica di Ateneo (dicem- bre 2017).

5.1. Formazione Metodologica

Dall’esperienza maturata nel primo periodo di sperimentazione nell’a.a. 2016/2017, che ha visto l’implementazione dello sportello e-learning solo pres- so la Scuola di Studi Umanistici e della Formazione, è emersa l’ipotesi di ef- fettuare lo sportello di coaching individuale in forma itinerante nelle diverse Scuole, così da agevolare il più possibile i docenti.

A tale scopo, è stato previsto un modello in cui l’esperto tecnologo si sposta in ognuna delle 10 Scuole dell’Ateneo, predisponendo così un calendario degli incontri a partire dal mese di gennaio 2018. Contestualmente, è stato considera- to anche un giorno di sportello settimanale generale per tutte le Scuole, che vie- ne realizzato ogni martedì presso SIAF. Trattandosi di incontri personalizzati, gli sportelli si svolgono su appuntamento individuale: attraverso la piattaforma Moodle, ciascun docente ha la possibilità di visualizzare le date degli sportelli e di riservare l’orario che preferisce.

Ad integrazione delle attività di sportello, sono stati previsti seminari meto- dologici, nei mesi di gennaio-febbraio, in base alle disponibilità delle aule di- dattiche. Anche in questo caso, i seminari hanno tenuto conto delle specifiche esigenze delle diverse aree didattiche, pertanto il primo seminario è stato pensa- to per l’area scientifico-tecnologica, il secondo per quella delle scienze sociali e l’ultimo per l’area umanistica e della formazione.

L’ordine temporale per il supporto alle Scuole è basato sul numero di richie- ste di attivazione di insegnamenti in piattaforma Moodle, ovvero è legato all’e- sigenza di utilizzo della stessa.

5.2. Formazione Tecnica

Come anticipato, la formazione tecnica viene effettuata attraverso va- rie modalità quali laboratori, supporto telefonico giornaliero, supporto per e-mail quotidiano, incontri personalizzati con docenti in SIAF su appunta- mento. In particolare, l’attività di formazione tecnica presso SIAF ha preso avvio nell’a.a. 2015/2016, ed è stata ulteriormente implementata negli anni successivi, alla luce dei riscontri positivi ottenuti da parte dei partecipanti. Per l’anno accademico 2017-18, sono stati previsti in media 2 laboratori al mese, per un totale di 16 interventi formativi nel periodo gennaio-dicembre 2018. Ciascun laboratorio affronta una specifica tematica: si distinguono in particolare i laboratori di livello base, che costituiscono una prima familia- rizzazione con la piattaforma e con le impostazioni fondamentali (iscrizioni studenti, inserimento contenuti ecc.), dai laboratori specifici, che invece sono dedicati ad alcune attività in particolare, quali compiti, quiz, webconference. I laboratori sono rivolti a un numero massimo di 15 docenti partecipanti per volta, per tale motivo è richiesta la prenotazione online. Al laboratorio sono presenti 3 tecnici dello Staff Moodle dell’Ateneo fiorentino ed è predisposto 1 PC per ogni docente, in modo da poter effettuare delle prove pratiche con il supporto degli esperti.

6. Conclusioni

Nell’Ateneo fiorentino è da tempo attiva una piattaforma Moodle il cui uso si è essenzialmente caratterizzato, salvo rare eccezioni, come repository di ri- sorse. L’impiego limitato della piattaforma ha motivato l’avvio di una colla- borazione che integrasse l’aspetto tecnico con quello metodologico- didattico. Tale collaborazione, concretizzata di recente con Colleghi dell’Ateneo esperti

di metodologie di didattica online, ha permesso la progettazione, la realizza- zione e l’applicazione del progetto DIDeL. Ancorché mantenuta la caratte- ristica di didattica in presenza, tipica dell’Università degli Studi di Firenze, DIDeL si configura come strumento a supporto di tale forma di didattica, in cui l’integrazione degli aspetti tecnici con quelli metodologici favorisce il raggiungimento di uno degli obiettivi strategici fissati dall’Ateneo per il bien- nio 2016-2018.

A fronte di una prima fase di sperimentazione, si può ritenere che DIDeL possieda gli elementi tali da consentire l’uso della piattaforma Moodle in una modalità che va ben oltre la mera attività di repository, a favore di una moda- lità centrata sull’interazione docente-studente e tra studenti, tale da consentire, per determinati insegnamenti, un più efficace raggiungimento degli obiettivi formativi.

Ringraziamenti

Il Progetto DIDeL si fonda su una stretta collaborazione con il Dipartimen- to di Scienze della Formazione e Psicologia, ora FORLILPSI (Dipartimento di Formazione, Lingue, Intercultura, Lettere e Psicologia) nella figura della Prof. ssa Maria Ranieri. La sua attività di ricerca, prevalentemente incentrata sugli aspetti metodologici della didattica online, ha consentito di integrare gli aspetti tecnico-funzionali già presenti in Ateneo per la realizzazione di uno strumento completo. Si ringrazia la Prof.ssa Ranieri anche per il supporto fornito in alcune fasi di implementazione del progetto, come ad esempio le iniziative seminariali presso le Scuole.

Essendo DIDeL un progetto di Ateneo a supporto della didattica tradiziona- le, in presenza, esso non poteva prescindere da una adeguata contestualizzazio- ne e conoscenza nelle diverse aree della formazione che caratterizzano l’Uni- versità di Firenze come Ateneo “generalista”. Determinanti, in tal senso, per la spendibilità del progetto, sono state le indicazioni del Delegato allo sviluppo della didattica online dell’Università di Firenze, Prof. Andreas Formiconi.

Appare altresì doveroso ringraziare i Colleghi dello Staff Moodle (UdP E-Learning e Formazione Informatica – SIAF) per il contributo fattivo alla pro- gettazione e alla realizzazione di DIDeL. Si ringrazia infine la dott.ssa Isabella Bruni, che è entrata a far parte del progetto a dicembre 2017, e che si occupa in particolare del servizio di sportello, del monitoraggio di efficacia del progetto e della disseminazione.

Bibliografia

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Formiconi A.R., Catelani M., Ranieri M., Pezzati F. e Biagini G. (2016), E-learning

all’Università. Indagine esplorativa sulla didattica online nell’Ateneo fiorentino, in

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Hénard F. e Roseveare, D. (2012), Fostering Quality Teaching in Higher Education:

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Ranieri M. (2005), E-learning: Modelli e strategie didattiche, Erickson, Trento. Ranieri M., Pezzati F. e Raffaghelli J.E. (2017), Towards a model of faculty deve-

lopment in the digital age. The DIDE-L program’s case, in 11th International Technology, Education and Development Conference, 6-8 marzo 2017, IATED Aca-

1. Introduzione

Dagli anni Novanta ad oggi, il tema della qualità della didattica universita- ria è stato oggetto di crescente interesse sia a livello nazionale che internazio- nale, come il fiorire di iniziative in questo ambito testimonia. Nel nostro paese, l’attenzione al problema è attestata dai vari convegni organizzati dai diversi Atenei (Errico, 2017), dalle pubblicazioni nel settore (Bruschi e Ranieri, 2018; Felisatti e Serbati, 2017; Galliani, 2011) e dal lavoro svolto dagli attori istitu- zionali (si pensi al sistema AVA – Autovalutazione, Valutazione e Accredita- mento, promosso dal MIUR e avviato da ANVUR nel 2013). Sul piano interna- zionale, importanti organismi hanno sottolineato la centralità del rinnovamen- to degli approcci didattici per conseguire un miglioramento delle performance degli studenti (Hénard e Roseveare, 2012; EHEA, 2015; High Level Group on the Modernisation of Higher Education, 2013). Da questo punto di vista, la professionalità docente riveste un ruolo chiave come pure la formazione del- la docenza universitaria, ragion per cui negli ultimi anni si sono moltiplicati i progetti finalizzati al faculty development. Poiché l’innovazione delle pratiche pedagogico-didattiche passa oggi anche dall’adozione delle tecnologie dell’in- formazione e della comunicazione (TIC), l’invito degli organismi internaziona- li è di includere negli interventi formativi anche l’impiego delle TIC.

Il progetto DIDeL, di cui si è dato conto per gli aspetti istituzionali e or- ganizzativi nel capitolo precedente, nasce in questo contesto proponendo un modello multidimensionale per la formazione della docenza universitaria sull’e-learning. Il presente contributo illustra i primi risultati del progetto, sof- fermandosi sulle componenti metodologiche che lo caratterizzano: dalle risor- 1. Maria Ranieri, professoressa associata di Didattica generale e Pedagogia speciale presso l’Università di Firenze; Juliana E. Raffaghelli, professoressa associata di Tecnologie dell’educa- zione, Facoltà di Psicologia e Scienze dell’Educazione, Universitat Oberta de Catalunya (ES); Isabella Bruni, tecnologa, SIAF, Università degli Studi di Firenze.

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Il progetto DIDeL tra efficacia formativa