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di Alberto Parola

3.1. Il progetto Irid

Il Progetto IRIDI11 (Incubatore di Ricerca Didattica per l’Innovazione) in-

tende avviare, citando il sito in nota, “un processo di innovazione della didat- tica nell’Università di Torino, attraverso attività di ricerca sui temi salienti per l’insegnamento-apprendimento in contesti accademici (le strategie didattiche, le pratiche di valutazione, il bilancio di competenze ecc.)”. In tal senso, la stra- da è lunga e tortuosa per una serie di motivi, non ultimi quelli riferibili alla quantità di soggetti da coinvolgere, le strategie per invitarli a un cambiamento, la percezione di un notevole carico di lavoro. Tuttavia, ciò che già è stato fatto appare piuttosto promettente, con il coinvolgimento di oltre cinquanta docenti.

Inoltre “alla ricerca [è] connesso un percorso di formazione dei docenti su questi temi e l’accompagnamento degli stessi nella riprogettazione di alcuni elementi dei corsi. Infine, l’iniziativa [è] oggetto di una valutazione di impat- to”: possiamo sostenere che il progetto possa rappresentare una delle strade possibili allo scopo di creare le condizioni di un efficace innesco delle connes- sioni mentali e organizzative necessarie al cambiamento. Il progetto è in corso e probabilmente farà seguito una pubblicazione ad hoc nel prossimo futuro.

3.2. Il progetto Start-UniTo

Nato nell’ambito delle strategie finalizzate all’aumento della qualità e dell’efficacia della didattica, il progetto “distance learning”12 di Ateneo (da qui

in poi il virgolettato si riferisce al testo online in nota) “intende promuovere e facilitare la transizione dalla scuola secondaria di secondo grado al sistema di- dattico universitario attraverso la realizzazione e la diffusione di una serie di insegnamenti, offerti interamente online, di avvicinamento al percorso univer- sitario”. In questo caso si tratta di coinvolgere attivamente gli studenti dell’ul- timo anno delle scuole superiori attraverso contenuti utili a conoscere il mondo universitario in modalità differente rispetto al passato (lo possiamo denomina- re orientamento attivo) e, nello specifico, attraverso l’offerta di alcuni corsi di gresso nel mondo universitario sono inferiori a quelli richiesti dalla legge italiana (dodici) oppure dove l’anno scolastico si conclude con un anticipo o un ritardo di sei mesi rispetto a quello italiano”, completa l’attuale iniziativa di UniTo in questo anno accademico (17-18) e il successivo (18-19). Per approfondimenti si veda www.unito.it/didattica/e-learning/progetto-foundation-programme.

11. La referente è Cristina Coggi, professore ordinario di Pedagogia Sperimentale, Università di Torino (www.unito.it/didattica/e-learning/progetto-iridi).

12. Si veda www.unito.it/didattica/e-learning/progetto-startunito. La referente è Lorenza Operti, vice rettrice alla didattica di UniTo.

UniTo, allo scopo di costruirsi una serie di rappresentazioni legate al linguaggio disciplinare, all’approccio scientifico, ma anche alle modalità di valutazione, assai differenti rispetto al mondo scolastico.

Ancora: “Oltre alle evidenti ricadute in termini di orientamento, il progetto si pone come strumento di facilitazione e motivazione/incoraggiamento/soste- gno all’avvio del percorso formativo universitario, con ricadute in prospettiva positive sulla riduzione del tasso di abbandono e di dispersione”. Questa è la seconda sfida, che consentirebbe una gestione più agevole in relazione ai disagi incontrati dai ragazzi già dal primo anno di corso. In sostanza, un orientamento attivo di questo tipo dovrebbe/potrebbe incidere efficacemente sulle politiche di controllo degli abbandoni, anche attraverso una diffusione capillare di inse- gnamenti online13 aperti al pubblico (con le finalità di terza missione e public

engagement) su tematiche ampie e generali, propedeutici rispetto ai corsi del primo anno già previsti nei piani di studio dell’Università. Tali corsi consenti- ranno di verificare la coerenza della propria scelta relativa agli studi universi- tari e il rilascio di una certificazione delle conoscenze acquisite, allo scopo di sostenere immediatamente il relativo esame e, quindi, la possibilità di acquisire anticipatamente i corrispettivi CFU.

4. Conclusioni

Per concludere, possiamo sostenere che in questo periodo si sono aper- ti nuovi scenari legati alla formazione e alla ricerca in relazione ai temi del digitale. Abbiamo sostenuto che essi potranno avverarsi grazie a una solida organizzazione interna delle accademie e alla costituzione di nessi all’interno di sistemi collaborativi tra istituzioni educative, mondo produttivo e territorio. Inoltre, tale visione potrà rendersi epistemologicamente, metodologicamente e strumentalmente effettiva grazie a “luoghi dedicati” a rendere operativi gli scambi interdisciplinari, le sperimentazioni di metodi didattici e di ricerca mi- rati ed efficaci, accompagnati da nuovi strumenti di osservazione della realtà. La Figura 1 indica chiaramente l’importanza della ricorsività di tale approccio e della determinazione di raggiungere risultati soddisfacenti nel medio termine con metodi misti di ricerca.

13. I corsi sono realizzati secondo gli attuali standard della didattica online europei ed inter- nazionali, utilizzando la piattaforma Moodle.

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