4.2 Ancora sul problema di Dirichlet per regioni limitate
4.2.1 Funzioni di Green e nuclei di Poisson
∆ϕ = f funzione assegnata,
ϕ|
∂Ω= ψ funzione assegnata,
∇ϕ · n|
∂Ω= ψ
1funzione assegnata.
(4.12)
Infatti, dai teoremi di unicit`a per il problema di Dirichlet e Neumann, sappiamo che in generale
questo problema pu`o non ammettere soluzione assegnando ϕ|
∂Ωe ∇ϕ|
∂Ω· n
contemporaneamen-te e arbitrariamencontemporaneamen-te. In qualche modo per pocontemporaneamen-ter usare la procedura detta dobbiamo estrarre il
dato incognito ∇ϕ|
∂Ωda quelli noti: ψ e f . Oppure dobbiamo modificare la formula in modo da
non richiedere la conoscenza del dato ∇ϕ|
∂Ωche non pu`o essere assegnato indipendentemente
da ψ.
4.2.1 Funzioni di Green e nuclei di Poisson.
Per usare (4.10) al fine di scrivere la soluzione del problema di Dirichlet in funzione dei dati
al bordo, possiamo cercare di modificare G
nin modo da far sparire in (4.10) il termine
con-tenente il gradiente di ϕ e cercare di usare i soli dati di Dirichlet. In questo modo potremmo
riuscire a produrre un candidato della soluzione del problema. Con un problema di Neumann
si pu`o procedere similmente anche se noi ci limiteremo a trattare il problema di Dirichlet
unica-mente. Abbiamo la seguente proposizione che ci porta verso la direzione voluta.
Proposizione 4.1. Sia Ω ⊂ R
ninsieme aperto non vuoto a chiusura compatta e con bordo
dato da una superficie regolare orientabile. Sia {v
Ω(x, ·)}
x∈Ω⊂ C
2(Ω) una classe di soluzioni
dell’equazione:
∆
yv
Ω(x, y) = 0 , (x, y) ∈ Ω × Ω
per le quali valga anche:
v
Ω(x, y) + G
n(x, y) = 0, se x ∈ Ω e y ∈ ∂Ω .
Allora valgono i fatti seguenti.
(a) Per ogni funzione ϕ ∈ C
0(Ω) ∩ C
2(Ω) con ∇ϕ e ∆ϕ limitate su Ω, vale:
ϕ(x) =
Z
ΩG
Ω(x, y)∆ϕ(y)d
ny +
I
∂ΩN
Ω(x, y)ϕ(y)dS(y) , per ogni x ∈ Ω, (4.13)
dove G
Ω(x, y) := G
n(x, y)+v
Ω(x, y) e N
Ω(x, y) := ∇
yG
Ω(x, y)·n|
y∈∂Ω(con n versore uscente da
∂Ω) sono detti rispettivamente la funzione di Green ed il nucleo di Poisson per il problema
di Dirichlet per l’equazione di Poisson su Ω.
(b) Per ogni fissato x ∈ Ω, Ω \ {x} 3 y 7→ G
Ω(x, y) si estende univocamente per continuit`a ad
una funzione C
2(Ω \ {x}), armonica su tutto Ω \ {x} e nulla su ∂Ω.
(c) Se (x, y) ∈ Ω × Ω, allora
In particolare, quindi per ogni fissato y ∈ Ω, Ω \ {y} 3 x 7→ G
Ω(x, y) si estende univocamente
per continuit`a ad una funzione C
2(Ω \ {y}), armonica su Ω \ {y} e nulla su ∂Ω. ♦
Schema di dimostrazione. (a) Fissiamo x ∈ Ω e quindi scegliamo una classe di domini Ω
,
con le stesse caratteristiche di Ω, per ∈ (0, δ) con δ > 0, in modo tale che Ω
⊂ Ω
0⊂ Ω se
<
0e ∪
∈(0,δ)Ω
= Ω.
Dato che, se x ∈ Ω `e fissato, vale ∆
yv
Ω(x, y) = 0 quando y ∈ Ω (per y ∈ ∂Ω, ci`o vale per
continuit`a tenendo conto che la funzione `e C
2fino al bordo), pertanto:
Z
Ω
ϕ(y)∆
yv
Ω(x, y)d
ny = 0
per ogni funzione ϕ : Ω → R. Se ammettiamo che ϕ ∈ C
2(Ω), dalla seconda identit`a di Green
abbiamo come conseguenza:
0 =
Z
Ωv
Ω(x, y)∆
yϕ(y)d
ny +
I
+∂Ωϕ(y)∇
yv
Ω(x, y) · ndS(y) −
I
+∂Ωv
Ω(x, y)∇
yϕ(y) · ndS(y) .
Sommando membro a membro con (4.10) calcolata su Ω
e definendo G
Ω(x, y) = G
n(x, y) +
v
Ω(x, y), si ha:
ϕ(x) =
Z
ΩG
Ω(x, y)∆
yϕ(y)d
ny +
I
+∂ΩN
Ω(x, y)ϕ(y)dS(y) −
I
+∂ΩG
Ω(x, y)∇
yϕ(y) · ndS(y)
dove N
Ω(x, y) := ∇
yG
Ω(x, y) · n|
y∈∂Ω. Se ora assumiamo che ϕ ∈ C
0(Ω) ∩ C
2(Ω) e che ∇ϕ e
∆ϕ siano limitati su Ω, possiamo calcolare il limite per → 0 essenzialmente usando il teorema
della convergenza dominata ottenendo
ϕ(x) =
Z
ΩG
Ω(x, y)∆
yϕ(y)d
ny +
I
+∂ΩN
Ω(x, y)ϕ(y)dS(y) ,
dove abbiamo trascurato il contributo dovuto all’ultimo integrale di bordo che vale zero nelle
nostre ipotesi in quanto G
Ω(x, y) = 0 se y ∈ ∂Ω. Nel passaggio precedente per l’integrazione
sul bordo si procede come segue, scegliendo con cura la classe dei domini Ω
in modo che
∂Ω
= f
(∂Ω), per una classe di funzioni regolari f
: ∂Ω → Ω parametrizzate in ∈ [0, δ),
che prendono valori in un fissato intorno di ∂Ω in modo tale che, in particolare, f
0sia la
funzione identit`a. La misura naturale su ogni ∂Ω
viene scritta come quella su ∂Ω moltiplicata
per una funzione continua positiva (la derivata di Radon Nykodim). In questo modo ogni
integrazione su ∂Ω
, componendo le funzioni integrate con la funzione f
, pu`o sempre vedersi
come un’integrazione su ∂Ω, con una misura che `e quella di ∂Ω moltiplicata per una funzione
che tiene conto di . Il teorema della convergenza dominata viene applicato per calcolare il limite
→ δ
−per un integrale eseguito nella variabile y su ∂Ω per funzioni delle variabili y ∈ ∂Ω e
∈ [0, δ), congiuntamente continue sul compatto ∂Ω × [0, δ
0], dove δ
0< δ con δ > 0 e fissato a
piacere.
(b) La dimostrazione `e ovvia per definizione di G
Ω, dalle propriet`a note di v
Ωe G
n. Si noti che
G
Ωresta comunque singolare per x = y dato che tale `e G
n, mentre v
Ω(x, x) `e comunque ben
definita.
(c) Fissiamo x
1, x
2∈ Ω con x
16= x
2e consideriamo il volume, con ovvie notazioni, Ω
=
Ω \ (B
(x
1) ∪ B
(x
2)). Su tale volume le funzioni: y 7→ G
Ω(x
1, y) e y 7→ G
Ω(x
2, y) sono regolari,
armoniche e si annullano sul bordo esterno di Ω
, dato da ∂Ω. In conseguenza dell’armonicit`a :
0 =
Z
Ω
(G
Ω(x
1, y)∆
yG
Ω(x
2, y) − G
Ω(x
2, y)∆
yG
Ω(x
1, y)) d
ny .
Applicando la seconda identit`a di Green al secondo membro scritto sopra e tenendo conto che il
contributo dovuto all’integrale di superficie su ∂Ω si annulla dato che G
Ω(x
1, y) = G
Ω(x
2, y) = 0
se y ∈ ∂Ω, otteniamo che:
I
+∂B(x1)G
Ω(x
1, y)n · ∇
yG
Ω(x
2, y) dS(y) −
I
+∂B(x1)G
Ω(x
2, y)n · ∇
yG
Ω(x
1, y) dS(y)
+
I
+∂B(x2)G
Ω(x
1, y)n · ∇
yG
Ω(x
2, y) dS(y) −
I
+∂B(x2)G
Ω(x
2, y)n · ∇
yG
Ω(x
1, y)) dS(y) = 0 .
Si osservi che la divergenza che si ha nel primo integrale per → 0
+`e unicamente dovuta alla
divergenza di G
n(x
1, y) per y → x
1. Fissando coordinate polati centrate in x
1, tale divergenza
`
e di ordine
2−nse n > 2 oppure ln se n = 2. Tuttavia l’area della superficie ∂B
(x
1) tende a
zero con rapidit`a
n−1oppure rispettivamente. Da ci`o si conclude che il primo integrale tende a
0 per → 0
+. Lo stesso discorso vale per il quarto integrale. Nel secondo integrale, la divergenza
`
e invece dovuta a n · ∇
yG
n(x
1, y), y → x
1. Usando un sistema di coordinate polari centrate in x
1si vede che n · ∇
yG
n(x
1, y) = 1/vol(∂B
(x
1)) come gi`a osservato nella dimostrazione di (c) del
teorema 3.1. Tale divergenza si compensa esattamente con il limite a 0 dell’area della superficie
∂
(x
1) quando → 0
+, lo stesso discorso vale per il terzo integrale. (Si osservi che il contributo
dovuto ai termini v
Ω(x, y) `e sempre nullo nel limite per → 0
+dato che tali funzioni sono
regolari nel dominio considerato e vengono integrate su domini di misura che tende a zero.)
Ragionando nella dimostrazione di (c) del teorema 3.1 si verifica facilmente che, prendendo il
limite per → 0
+si ottiene un valore finale dato dai seguenti contributi :
0 − G
Ω(x
2, x
1) + G
Ω(x
1, x
2) + 0 = 0 .
Da cui: G
Ω(x
2, x
1) = G
Ω(x
1, x
2). Dato che vale anche G
n(x
2, x
1) = G
n(x
1, x
2) per definizione,
concludiamo che v
Ω(x
2, x
1) = v
Ω(x
1, x
2) quando x
16= x
2. Questa identit`a per v
Ωvale
banal-mente anche nel caso x
1= x
2, dato che v
Ω(x, x) `e definita per ogni x ∈ Ω.
Si osservi infine che, per definizione, per ogni x ∈ Ω, y 7→ G
Ω(x, y) `e una funzione C
2(Ω \ {x}),
armonica e nulla su ∂Ω. Pertanto per ogni y ∈ Ω, Ω 3 x 7→ G
Ω(x, y) = G
Ω(y, x) si estende
univocamente per continuit`a ad una funzione C
2(Ω \ {y}), armonica e nulla su ∂Ω. 2
L’espressione (4.13) fornisce ϕ in termini delle sole quantit`a assegnate in un problema di
Diri-chlet su Ω. Tale formula pu`o essere usata per determinare la soluzione del problema di Dirichlet.
Sussiste infatti il seguente teorema.
Teorema 4.2. Sia Ω ⊂ R
ninsieme aperto, non vuoto, a chiusura compatta e con bordo dato
da una superficie regolare orientabile. Sia G
Ωuna funzione di Green per il laplaciano su Ω con
nucleo di Poisson N
Ω. Se valgono i seguenti fatti:
(i) la funzione v
Ω:= G
Ω− G
n`e di classe C
3(Ω × Ω \ ∆), dove abbiamo definito ∆ :=
{(x, x) | x ∈ ∂Ω}, e
(ii) vale l’identit`a :
lim
x→x0
I
∂Ω
N
Ω(x, y)ψ(y)dS(y) = ψ(x
0) , per ogni ψ ∈ C
0(∂Ω) e ogni x
0∈ ∂Ω, (4.14)
allora valgono i due seguenti fatti.
(a) la funzione:
ϕ(x) :=
Z
ΩG
Ω(x, y)f (y)d
ny +
I
∂ΩN
Ω(x, y)ψ(y)dS(y) , per x ∈ Ω (4.15)
estesa per continuit`a su Ω `e soluzione del problema di Dirichlet
ß
∆ϕ = f ,
ϕ|
∂Ω= ψ , (4.16)
per ogni scelta delle funzioni assegnate f ∈ C
02(Ω) e ψ ∈ C
0(∂Ω).
(b) Esiste al pi`u una funzione di Green G
Ωper l’equazione di Poisson con condizioni di
Diri-chlet su Ω soddisfacente (i) e (ii) (e quindi un unico nucleo di Poisson associato). ♦
Dimostrazione. (a) Fissato un qualsiasi x
0∈ Ω si consideri una palla aperta B(x
0) ⊂ Ω con
B(x
0) ⊂ Ω. La funzione B(x
0) × suppf 3 (x, y) 7→ v
Ω(x, y)f (y) `e limitata e lo sono tutte le sue
derivate in x di ogni ordine (essendo tale funzione con le sue derivate continue su un compatto),
dunque esister`a una funzione costante g ≥ definita sull’insieme, di misura finita per ipotesi, Ω, e
tale funzione maggiora i valori assoluti delle derivate in x fino al secondo ordine di v
Ω(x, y)f (y)
per tutti i valori di y ∈ Ω uniformemente in x ∈ B(x
0). Possiamo allora derivare sotto il segno
di integrale in x ∈ B(x
0) due volte ottenendo, da (b) del lemma 4.1
∆
xZ
Ωv
Ω(x, y)f (y)d
ny =
Z
Ω∆
xv
Ω(x, y)f (y)d
ny = 0 .
Similmente, dato che f ha supporto compatto e pertanto
Z
ΩG
n(x, y)f (y)d
ny =
Z
RnG
n(x, y)f (y)d
ny
Per (d) del teorema 3.1 abbiamo che:
∆
xZ
Ω
Mettendo tutto insieme abbiamo ottenuto che:
∆
xZ
Ω
G
Ω(x, y)f (y)d
ny = f (x) .
La funzione B(x
0) × ∂Ω 3 (x, y) 7→ N
Ω(x, y)f (y) `e derivabile in x e le sue derivate sono limitate,
essendo funzioni continue su un compatto: per costruzione x 6= y lavorando nell’insieme detto.
Come prima possiamo derivare due volte sotto il segno di integrale ottenendo
∆
xI
∂ΩN
Ω(x, y)ψ(y)dS(y) =
I
∂Ω∆
xN
Ω(x, y)ψ(y)dS(y) = 0 ,
dato che possiamo applicare il teorema di Schwartz, essendo v di classe C
3e G
ndi classe C
∞(per argomenti non coincidenti):
∆
xn · ∇G
Ω(x, y) = n · ∇∆
xG
Ω(x, y) = 0
in quanto G
Ω(x, y) `e , per costruzione, armonica in x se x 6= y. In definitiva
∆
xÅZ
ΩG
Ω(x, y)f (y)d
ny +
I
∂ΩN
Ω(x, y)ψ(y)dS(y)
ã
= f (x) .
La funzione ϕ `e quindi in C
2(Ω) per costruzione (anzi `e in C
4(Ω)).
Se B(x
0) `e una palla aperta centrata in x
0∈ ∂Ω tale che ∂B(x
0) ∩ supp f = ∅, la funzione
(x, y) 7→ G
Ω(x, y)f (y) per (x, y) ∈ (B(x
0) ∩ Ω) × Ω `e continua con supporto compatto incluso in
(B(x
0) ∩ Ω) × supp f (le singolarit`a di G
Ωper x = y non hanno effetto visto che tali punti sono
fuori dal supporto). Sia C ≥ 0 una costante che maggiora (x, y) 7→ G
Ω(x, y)f (y) sul dominio
detto. La funzione costante Ω 3 y 7→ C `e integrabile dato che Ω ha chiusura compatta. Possiamo
allora applicare il teorema della convergenza dominata e concludere che
lim
x7→x0Z
ΩG
Ω(x, y)f (y)d
ny =
Z
Ωlim
x7→x0G
Ω(x, y)f (y)d
ny = 0 ,
dove abbiamo usato il fatto che lim
x7→x0G
Ω(x, y) = G
Ω(x
0, y) = G
Ω(y, x
0) = 0 quando x
0∈ ∂Ω
e y ∈ Ω. Se infine vale anche la condizione 4.14, allora ϕ definita in (4.15) ed estesa su ∂Ω
come ϕ(x) := ψ(x) `e continua su Ω e, banalmente, soddisfa le condizioni al bordo. Mostriamone
la continuit`a in ogni punto x
0∈ Ω = Ω ∪ ∂Ω. Se x
0∈ Ω la funzione ϕ `e continua in x
0per
costruzione, essendo di classe C
2, e non c’`e nulla da provare. Se invece x
0∈ ∂Ω si procede come
segue. Per ogni > 0 possiamo trovare un intorno aperto A
di x
0tale che, se x ∈ A
∩ Ω
allora |ϕ(x) − ϕ(x
0)| < come conseguenza di (4.14). Dato che ψ `e a sua volta continua in x
0,
per ogni > 0 possiamo trovare un intorno aperto A
0di x
0tale che, se x ∈ A
0∩ ∂Ω allora
|ψ(x) − ψ(x
0)| < . In definitiva, tenendo conto del fatto che ϕ = ψ su ∂Ω, se > 0, esiste un
intorno di x
0∈ ∂Ω, B
:= A
∩A
0, tale che se x ∈ B
∩Ω = B
∩(Ω∪∂Ω), allora |ϕ(x)−ϕ(x
0)| < .
(b) Ovviamente `e sufficiente dimostrare l’unicit`a della funzione di Green quando `e valutata per
x, y ∈ Ω (con x 6= y), i rimanenti punti del bordo vengono inclusi nella dimostrazione per
continuit`a . Sia G
0Ωun’altra funzione di Green soddisfacente (4.14). Per ogni problema di
Dirichlet (4.16), l’unica (per il teorema 2.3) soluzione ϕ si potr`a anche scrivere come:
ϕ(x) :=
Z
ΩG
0Ω(x, y)f (y)d
ny +
I
∂ΩN
Ω0(x, y)ψ(y)dS(y) .
Se scegliamo ψ identicamente nulla su ∂Ω, per differenza con (4.15) avremmo che, per ogni
x ∈ Ω e per ogni f ∈ C
02(Ω):
0 =
Z
Ω
[G
0Ω(x, y) − G
Ω(x, y)]f (y)d
ny .
Supponiamo per assurdo che per fissati x, y ∈ Ω con x 6= y, G
0Ω(x, y) − G
Ω(x, y) = l 6= 0.
Assumiamo senza perdere generalit`a l > 0. In una palla aperta di raggio finito B centrata in
y e con x fissato, G
0Ω(x, y) − G
Ω(x, y) si manterrebbe in [l − , l + ] con l − > 0. Potremmo
allora trovare una funzione f ∈ C
02(Ω) il cui supporto `e contenuto in B che abbia integrale
stret-tamente positivo pari a k. In modo tale che R
Ω[G
0Ω(x, y) − G
Ω(x, y)]f (y)d
ny ≥ k(l − ) > 0 che
`
e impossibile. Quindi G
0Ω(x, y) = G
Ω(x, y) su Ω × Ω per x 6= y. 2
Osservazioni 4.2.
(1) Nelle ipotesi di validit`a del teorema precedente sappiamo risolvere, su Ω dato, ogni
proble-ma di Dirichlet con dati ψ ∈ C
0(∂Ω) e f ∈ C
02(Ω). La conoscenza della funzione di Green non
permette di risolvere un problema di Dirichlet, ma ogni problema di Dirichlet (se valgono tutte
le ipotesi richieste).
(2) La validit`a della condizione (4.14) `e abbastanza generale. Daremo una condizione sufficiente
affinch´e essa valga nella prossima proposizione.
(3) Cambiamenti della definizione della funzione G
Ωsull’insieme ∆ non alterano,
evidentemen-te, i risultati in (a). Si osservi che anche la relazione (4.14) `e indipendendte dal valore assunto
da G
Ωsu ∆.
Proposizione 4.2. Nelle ipotesi del teorema 4.2, la condizione (4.14) `e verificata se, per ogni
x
0∈ ∂Ω e per ogni palla aperta B
δ(x
0) centrata in x
0e con raggio δ > 0 vale:
I
∂Ω\Bδ(x0)
N
Ω(x, y)dS(y) → 0 per Ω 3 x → x
0.
♦
Dimostrazione. La dimostrazione usa il seguente lemma:
Lemma 4.1. Il nucleo di Poisson N
Ω(x, y) soddisfa:
N
Ω(x, y) ≥ 0 se x ∈ Ω, y ∈ ∂Ω ed anche
I
∂Ω
N
Ω(x, y) dS(y) = 1 , per ogni x ∈ Ω. (4.17)
♦
Dimostrazione del lemma. Infatti, se x ∈ Ω `e fissato e B
r(x) `e una palla aperta di raggio
r centrata in x con B
r(x) ⊂ Ω, la funzione Ω \ B
r(x) 3 y 7→ G
Ω(x, y) = G
n(x, y) + v
Ω(x, y)
`
e sicuramente negativa su ∂B
r(x) scegliendo r sufficientemente piccolo, visto che G
n(x, y)
di-verge a −∞ quando y → x, mentre v(x, y) rimane limitata nell’intorno di x. Per costruzione
G
Ω(x, y) = 0 se y ∈ ∂Ω. Dato che il massimo di Ω \ B
r(x) 3 y 7→ G
Ω(x, y) `e assunto sul bordo
del dominio (essendo la funzione armonica nell’interno del dominio e continua sulla chiusura),
concludiamo che tale massimo `e sicuramente 0 e che G
n(x, y) < 0 nell’interno del dominio per
il principio del massimo forte. Segue facilmente che −n · ∇
yG
n(x, y) ≤ 0 quando y ∈ ∂Ω, dove
−n punta verso l’interno: se ci`o non fosse, dato che G
n(x, y) = 0 su y ∈ ∂Ω, troveremmo una
curva C
1, y = y(t), che entra in Ω partendo da y(0) ∈ ∂Ω, lungo la quale t 7→ G
n(x, y(t)) cresce
raggiungendo valori positivi. Notiamo poi che, se x ∈ Ω:
I
∂ΩN
Ω(x, y) dS(y) =
I
∂Ωn · ∇
yG
n(x, y) dS(y) +
I
∂Ωn · ∇
yv
Ω(x, y) dS(y) .
Consideriamo i due integrali a secondo membro. Il secondo integrale vale 0, dato che y 7→ v
Ω(x, y)
`
e armonica su Ω e vale il teorema 2.8. Il primo integrale vale invece 1, applicando la formula
(3.17) alla funzione g che vale costantemente 1 su R
n. In definitiva:
I
∂Ω
N
Ω(x, y) dS(y) = 1 , per ogni x ∈ Ω.
Questo conclude la dimostrazione. 2
Proseguendo con la dimostrazione principale, abbiamo che, in conseguenza del secondo risultato
in (4.17):
I
∂ΩN
Ω(x, y)ψ(y)dS(y) = ψ(x
0)
I
∂ΩN
Ω(x, y)dS(y) +
I
∂ΩN
Ω(x, y)(ψ(y) − ψ(x
0))dS(y) .
In altre parole, per ogni fissata palla B
δ(x
0):
I
∂ΩN
Ω(x, y)ψ(y)dS(y) − ψ(x
0) =
I
∂ΩN
Ω(x, y)(ψ(y) − ψ(x
0))dS(y) = A
δ(x) + A
0δ(x) . (4.18)
dove:
A
δ(x) :=
I
∂Ω\Bδ(x0)N
Ω(x, y)(ψ(y)−ψ(x
0))dS(y), A
0δ(x) :=
I
∂Ω∩Bδ(x0)N
Ω(x, y)(ψ(y)−ψ(x
0))dS(y).
Consideriamo ora una successione di punti Ω 3 x
n→ x
0se n → +∞. Avremo che
lim sup
nI
∂ΩN
Ω(x
n, y)ψ(y)dS(y) − ψ(x
0)
≤ lim sup
n|A
δ(x
n)|+lim sup
n|A
0δ(x
n)| = lim sup
n|A
0δ(x
n)|,
dato che lim sup
n|A
δ(x
n)| = 0, essendo per ipotesi (usando anche il fatto che |N
Ω(x
n, y)| =
N
Ω(x
n, y)):
|A
δ(x
n)| ≤ sup
y∈∂Ω\Bδ(x0)|ψ(y) − ψ(x
0)|
I
∂Ω\Bδ(x0)|N
Ω(x
n, y)|dS(y) → 0 se n → +∞ ,
dato che sup
y∈∂Ω\Bδ(x0)
|ψ(y) − ψ(x
0)| `e finito per la continuit`a di ψ sul compatto ∂Ω.
Concludiamo che:
lim sup
nI
∂ΩN
Ω(x
n, y)ψ(y)dS(y) − ψ(x
0)
≤ lim sup
n|A
0δ(x
n)| ,
per ogni δ > 0. Mostriamo che possiamo rendere piccolo a piacere il secondo membro scegliendo
δ > 0 opportunamente. Dato che ψ `e continua su ∂Ω, per ogni fissato > 0 deve esistere δ > 0
tale che |ψ(y) − ψ(x
0)| < se y ∈ ∂Ω con ||y − x
0|| < δ e quindi:
|A
0δ(x)| ≤ sup
y∈∂Ω∩Bδ(x0)|ψ(y) − ψ(x
0)|
I
∂Ω∩Bδ(x0)|N
Ω(x, y)|dS(y) ≤
I
∂Ω|N
Ω(x, y)|dS(y)
=
I
∂ΩN
Ω(x, y)dS(y) = .
Il risultato vale per ogni x ∈ Ω e quindi anche per x
n. Concludiamo che, per ogni > 0:
lim sup
nI
∂ΩN
Ω(x
n, y)ψ(y)dS(y) − ψ(x
0)
≤ .
Abbiamo ottenuto che, comunque fissiamo una successione Ω 3 x
n→ x
0se n → +∞
0 ≤ lim inf
nI
∂ΩN
Ω(x
n, y)ψ(y)dS(y) − ψ(x
0)
≤ lim sup
nI
∂ΩN
Ω(x
n, y)ψ(y)dS(y) − ψ(x
0)
≤ 0 .
E quindi, per ogni successione Ω 3 x
n→ x
0se n → +∞, vale:
lim
n→+∞I
∂ΩN
Ω(x
n, y)ψ(y)dS(y) − ψ(x
0)
= 0 .
L’arbitrariet`a della successione implica che vale la tesi:
lim
Ω3x7→x0I
∂ΩN
Ω(x
n, y)ψ(y)dS(y) = ψ(x
0) .
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Nel documento
Fondamenti di FISICA MATEMATICA II: Introduzione alla Teoria delle Equazioni alle Derivate Parziali del Secondo Ordine
(pagine 98-105)