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3.2 Ulteriori propriet` a delle funzioni armoniche in R n

3.2.3 Teorema della media e principio del massimo in forma forte

Un’altra importante conseguenza del teorema 3.2 `e il cosiddetto teorema della media.

Teorema 3.4. (Teorema della media). Sia ϕ : Ω 7→ R, con Ω ⊂ R

n

aperto non vuoto,

una funzione armonica. Allora, per ogni x ∈ Ω vale l’identit`a , detta formula della media

superficiale:

ϕ(x) = 1

V ol(∂B

R

(x))

I

∂BR(x)

ϕ(y)dS(y), (3.20)

dove B

R

(x) `e una palla aperta centrata in x di raggio finito R > 0 con B

R

(x) ⊂ Ω,

arbitraria-mente scelta. Similarbitraria-mente vale anche la formula della media volumetrica:

ϕ(x) = 1

V ol(B

R

(x))

Z

BR(x)

ϕ(y)d

n

x(y) . (3.21)

Dimostrazione. Sia R il raggio della palla B

R

(x). Utilizziamo un sistema di coordinate polari

sferiche centrate in x. Dalla (3.17) e tenendo conto del fatto, gi`a notato, che n · ∇

y

G

n

(x, y) =

∂Gn(r) ∂r

, abbiamo:

ϕ(x) =

I

∂BR(x)

ϕ(y)G

n

(r)

∂r dS(y) −

I

+∂BR(x)

G

n

(r)∇ϕ(y) · n dS(y)

=

I

∂BR(x)

ϕ(y)G

n

(r)

∂r dS(y) −G

n

(R)

I

+∂BR(x)

∇ϕ(y) · n dS(y) .

L’ultimo integrale `e nullo perch`e ϕ `e armonica (teorema 2.8), mentre il primo, usando (3.10) si

pu`o scrivere:

I

∂BR(x)

ϕ(y) 1

V ol(∂B

R

(x))dS(y) =

1

V ol(∂B

R

(x))

I

∂BR(x)

ϕ(y)dS(y) .

Passiamo alla seconda formula della media. Applichiamo la prima formula della media alla classe

di palle B

r

(x) di raggio r, con 0 < r ≤ R, ed usiamo un sistema di coordinate polari sferiche di

centro x, coordinata radiale r e coordinate angolari ω. Avremo allora che, da (3.20) vale:

V ol(∂B

r

(x))ϕ(x) =

I

∂Br(x)

ϕ(r, ω)dS(r, ω) (3.22)

e quindi, integrando in dr da r = 0 a r = R:

ÇZ

R 0

V ol(∂B

r

(x))dr

å

ϕ(x) =

Z

R 0

ÇI

∂Br(x)

ϕ(r, ω)dS(r, ω)

å

dr . (3.23)

Il primo integrale produce proprio il volume della palla B

R

(x) moltiplicato per la costante ϕ(x),

mentre il secondo produce l’integrale di volume su tale palla della funzione ϕ, decomposto in

due integrazioni in coordinate polari. In definitiva otteniamo la formula della media volumetrica

(3.21):

V ol(B

R

(x))ϕ(x) =

Z

BR(x)

ϕ(y)d

n

x(y) .

Questa identit`a riscritta come in (3.23), derivando in R ed osservando che (0, R

0

) 3 r 7→

H

∂Br(x)

ϕ(r, ω)dS(r, ω) `e continua se ϕ `e continua (come si prova subito dal teorema della

con-vergenza dominata) riproduce la formula della media superficiale (3.22). 2

`

E importante osservare che i teoremi della media sono in realt`a equivalenti all’armonict`a della

funzione come chiarito dal seguente importante teorema.

Teorema 3.5. (Condizioni equivalenti all’armonicit`a.) Sia Ω ⊂ R un aperto non vuoto

e ϕ : Ω → R una funzione C

0

(Ω). I seguenti fatti sono equivalenti.

(a) ϕ `e C

2

(Ω) ed `e armonica su Ω.

(b) Vale la formula della media volumetrica (3.21) per ogni palla aperta B

R

(x) di centro

x ∈ Ω e raggio R > 0 tali che B

R

(x) ⊂ Ω.

(c) Vale la formula della media superficiale (3.20) per ogni palla aperta B

R

(x) di centro

x ∈ Ω e raggio R > 0 tali che B

R

(x) ⊂ Ω. ♦

Una conseguenza diretta del teorema della media `e un rafforzamento del principio del massimo

che dimostriamo in due parti.

Lemma 3.1. (Principio del massimo forte su una palla.) Sia B

R

(x

0

) una palla aperta

in R

n

, di raggio R > 0 finito centrata in x

0

e ϕ : B

R

(x

0

) → R una funzione armonica in B

R

(x

0

)

e continua in B

R

(x

0

). Se vale uno dei seguenti fatti:

ϕ(x

0

) = max

BR(x0)

ϕ ,

oppure

ϕ(x

0

) = min

BR(x0)

ϕ ,

oppure

|ϕ(x

0

)| = max

BR(x0)

|ϕ| ,

allora la funzione ϕ `e costante su B

R

(x

0

). ♦

Dimostrazione: E sufficiente dimostrare la tesi per il caso ϕ(x`

0

) = max

x∈B

R(x0)

ϕ, in quanto

se vale la seconda ipotesi, cambiando segno alla funzione ϕ, si ricade nella prima situazione. Se

vale la terza ipotesi allora deve valer la prima oppure la seconda (Dato che non `e del tutto

eviden-te dimostriamo quest’ultimo fatto. Ci sono tre casi da considerare. (i) ϕ ≥ 0 in B

R

(x

0

); in questo

caso |ϕ(x)| = ϕ(x) e dunque, |ϕ(x

0

)| = max

B

R(x0)

|ϕ| equivale a dire ϕ(x

0

) = max

B

R(x0)

ϕ. (ii)

ϕ ≤ 0 in B

R

(x

0

); in questo caso |ϕ(x)| = −ϕ(x) e dunque, |ϕ(x

0

)| = max

B

R(x0)

|ϕ| equivale

a dire ϕ(x

0

) = min

B

R(x0)

ϕ. (iii) ϕ assume sia valori positivi che valori negativi in B

R

(x

0

),

in questo caso il valore massimo raggiunto da ϕ `e positivo e quello minimo `e negativo. Nella

situazione considerata, il valore massimo raggiunto da |ϕ| deve necessariamente corrispondere

al massimo valore di ϕ oppure al minimo valore di ϕ cambiato di segno, se non corrispondesse

a nessuno dei due non potrebbe essere il massimo per |ϕ|. Allora abbiamo due sottocasi. (a) Il

valore massimo che la funzione |ϕ| assume `e il massimo di ϕ; in questo caso, dato che tale valore

di ϕ `e positivo, la condizione |ϕ(x

0

)| = max

B

R(x0)

|ϕ| equivale a dire ϕ(x

0

) = ± max

B

R(x0)

ϕ.

Se risultasse ϕ(x

0

) = − max

B

R(x0)

ϕ, significherebbe ϕ(x

0

) = min

B

R(x0)

ϕ altrimenti ci

sarebbe-ro valori pi`u piccoli di ϕ(x

0

) raggiunti da ϕ e quindi ci sarebbero valori pi`u grandi di |ϕ(x

0

)|

raggiunti da |ϕ|, cosa impossibile per ipotesi. (b) Il valore massimo che la funzione |ϕ|

assu-me `e, cambiato di segno, il minimo di ϕ; in questo caso la condizione |ϕ(x

0

)| = max

B

R(x0)

|ϕ|

equivale a dire ϕ(x

0

) = ± min

B

R(x0)

ϕ. Se risultasse ϕ(x

0

) = − min

B

R(x0)

ϕ, significherebbe

ϕ(x

0

) = max

B

R(x0)

ϕ altrimenti ci sarebbero valori pi`u grandi di ϕ(x

0

) raggiunti da ϕ e quindi

ci sarebbero valori pi`u grandi di |ϕ(x

0

)| raggiunti da |ϕ|, cosa impossibile per ipotesi.)

Sia dunque ϕ(x

0

) = max

B

R(x0)

ϕ, dimostriamo che ϕ(x) = ϕ(x

0

) per ogni x ∈ B

R

(x

0

), per

continuit`a ci`o varr`a anche per x ∈ ∂B

R

(x

0

).

Supponiamo per assurdo che esista x

1

∈ B

R

(x

0

) con ϕ(x

1

) 6= ϕ(x

0

), per le ipotesi fatte, deve

essere ϕ(x

1

) < ϕ(x

0

). Fissiamo R

0

> 0 con R

0

< R tale che x

1

∈ B

R0

(x

0

). ϕ sar`a

armoni-ca su tutto B

R0

(x

0

). Per la continuit`a di ϕ, scegliendo 0 <  < |ϕ(x

0

) − ϕ(x

1

)|, esister`a una

palla aperta B

δ

(x

1

) ⊂ B

R0

(x

0

) centrata in x

1

e di raggio δ > 0 tale che |ϕ(x) − ϕ(x

1

)| <  se

x ∈ B

δ

(x

1

). Di conseguenza, se x ∈ B

δ

(x

1

), vale anche: ϕ(x) < ϕ(x

0

). In particolare varr`a

ϕ(x) < ϕ(x

0

), se x ∈ K := B

δ/2

(x

1

) dato che B

δ/2

(x

1

) ⊂ B

δ

(x

1

). Applichiamo il teorema della

media volumetrica alla palla B

R0

(x

0

):

V ol(B

R0

(x

0

)) ϕ(x

0

) =

Z

BR0(x0)

ϕd

n

x =

Z

BR0(x0)\K

ϕd

n

x +

Z

K

ϕd

n

x . (3.24)

K `e compatto per costruzione e quindi esiste max

K

ϕ, con max

K

ϕ < ϕ(x

0

) per costruzione di

K. Quindi

Z

K

ϕd

n

x ≤

Å

max

K

ϕ

ã Z

K

d

n

x < ϕ(x

0

)

Z

K

d

n

x .

Dato che vale anche, essendo ϕ(x

0

) il valore massimo di ϕ,

Z

BR0(x0)\K

ϕd

n

x ≤ ϕ(x

0

)

Z

BR0(x0)\K

d

n

x ,

da (3.24) segue subito che:

V ol(B

R0

(x

0

))ϕ(x

0

) < ϕ(x

0

)

Z

BR0(x0)\K

d

n

x+ϕ(x

0

)

Z

K

d

n

x = ϕ(x

0

)

ÇZ

BR0(x0)\K

d

n

x +

Z

K

d

n

x

å

,

ossia

V ol(B

R0

(x

0

)) ϕ(x

0

) < V ol(B

R0

(x

0

)) ϕ(x

0

) ,

che `e assurdo e, pertanto, il punto x

1

con ϕ(x

1

) < ϕ(x

0

) non pu`o esistere in B

R0

(x

0

) e quindi

nemmeno in B

R

(x

0

). 2

Il risultato appena dimostrato ci consente di estendere il principio del massimo, nel senso forte

appena visto, a funzioni armoniche su regioni Ω diverse da un palla.

Teorema 3.6. (Principio del massimo forte.) Sia Ω aperto, connesso a chiusura compatta

in R

n

e sia ϕ ∈ C

2

(Ω) ∩ C

0

(Ω) armonica su Ω. Se vale una delle seguenti condizioni per qualche

x

0

∈ Ω:

(i) ϕ(x

0

) = max

ϕ, oppure

(ii) ϕ(x

0

) = min

ϕ, oppure

(iii) |ϕ(x

0

)| = max

|ϕ|,

allora ϕ `e costante e vale ovunque ϕ(x

0

) su Ω. ♦

Dimostrazione 1 (dimostrazione diretta con uso di cammini continui). Dimostriamo la

tesi nel caso in cui sia verificata la prima ipotesi. Se vale l’ipotesi (ii), allora possiamo ricadere

in (i) cambiando segno a ϕ, mentre se vale (iii), allora si ricade in (i) o in (ii) con lo stesso

ragionamento del lemma precedente. Notiamo infine che `e sufficiente mostrare la validit`a della

tesi in Ω, perch´e da questa segue, per la continuit`a di ϕ, la tesi in Ω.

Dato che Ω ⊂ R

n

aperto e connesso, allora `e connesso per archi continui. Sia dunque x

1

∈ Ω

e γ : [a, b] → Ω continua con γ(a) = x

0

, γ(b) = x

1

. Mostriamo che ϕ(x

1

) = ϕ(x

0

). Ci`o prova

la tesi per l’arbitrariet`a di x

1

∈ Ω. Assumendo la validit`a di (i), per ogni palla di raggio finito

B

R

(x

0

) centrata in x

0

e con B

R

(x

0

) ⊂ Ω deve anche evidentemente essere:

ϕ(x

0

) = max

ϕ = max

BR(x0)

ϕ .

Applicando il teorema precedente concludiamo che ϕ(x) = ϕ(x

0

) per ogni x ∈ B

R

(x

0

). La

controimmagine dell’aperto B

R

(x

0

) secondo la funzione continua γ deve essere un aperto

(rela-tiviamente alla topologia di [a, b] indotta da R) che include il punto γ(a) = x

0

. Di conseguenza,

ci sar`a un intervallo [a, ), con a <  ≤ b e con γ(t) ∈ B

R

(x

0

) se t ∈ [a, ), per cui ϕ(γ(t)) = ϕ(x

0

)

se t ∈ [a, ). L’insieme

`

e non vuoto (per quanto appena dimostrato  ∈ S) ed `e limitato superiormente da b < ∞, quindi

esiste L = sup S ≤ b.

Supponiamo per assurdo che L < b, in tal caso ϕ(γ(t)) = ϕ(x

0

) per t ∈ [a, L) e per continiut`a

ϕ(γ(L)) = ϕ(x

0

). Esister`a dunque una palla centrata in γ(L) e di raggio ρ > 0, che indichiamo

con B

ρ

(γ(L)) ⊂ Ω, tale che

4

B

ρ

(γ(L)) ⊂ Ω. Come prima:

ϕ(γ(L)) = max

ϕ = max

Bρ(γ(L))

ϕ .

e quindi ϕ(x) = ϕ(x

0

) costantemente su B

ρ

(γ(L)). Come prima, la controimmagine della palla

aperta B

ρ

(γ(L)) secondo la funzione continua γ `e un aperto che continene L per

costruzio-ne. Su tale aperto ϕ(γ(t)) = ϕ(x

0

). In particolare dovr`a dunque valere ϕ(γ(t)) = ϕ(x

0

) in

un intorno destro di L, per cui L non pu`o essere il sup di S e siamo quindi giunti ad un

as-surdo. Dovr`a dunque essere L = b e pertanto ϕ(γ(t)) = ϕ(x

0

) se t ∈ [a, b). Per continuit`a:

ϕ(x

1

) = ϕ(γ(b)) = ϕ(x

0

).

Dimostrazione 2 (con altre propriet`a della connessione). Dimostriamo la tesi, nel solo

caso (i) dato che gli altri seguono da questo, in un altro modo. Supponiamo che per x

0

∈ Ω

valga ϕ(x

0

) = max

x∈Ω

ϕ =: M . Dato che Ω `e aperto ci sar`a una palla aperta B

r

(x

0

) di raggio

finito r > 0 centrata in x

0

la cui chiusura `e contenuta in Ω. Dato che M `e anche il massimo di

ϕ su B

r

(x

0

), per il principio del massimo forte sulla palla, avremo che ϕ(x) = M se x ∈ B

r

(x

0

).

Ne consegue che il sottoinsieme A := {x ∈ Ω | ϕ(x) = M } ⊂ Ω `e aperto (e lo `e quindi anche

nella topologia relativa di Ω). D’altra parte, dato che ϕ : Ω → R `e continua e {M } `e un insieme

chiuso di R, avremo anche che ϕ

−1

(M ) `e un insieme chiuso nella topologia relativa di Ω. Come

ben noto dai corsi di topologia, dato che Ω `e connesso, gli unici suoi sottoinsiemi

contempora-neamente aperti e chiusi (nella sua topologia relativa) sono Ω e ∅. Essendo A non vuoto per

ipotesi si deve avere che A = Ω e, per continuit`a, ϕ(x) = M se x ∈ Ω. Questa `e la tesi. 2

Osservazioni 3.3.

(1) Abbiamo dato una dimostrazione del principio del massimo forte senza usare il fatto che le

funzioni armoniche sono analitiche reali (risultato che non abbiamo dimostrato completamente)

e quindi soddisfano la proposizione 3.3. La dimostrazione del pricipio del massimo forte segue

infatti facilmente dalla proposizione 3.3 osservando che, nelle ipotesi del teorema 3.6, la

funzio-ne ϕ `e sicuramente costante in una palla aperta B

R

(x

0

) ⊂ Ω come provato nella parte iniziale

della dimostrazione data sopra. In virt`u del fatto che Ω `e aperto e connesso con B

R

(x

0

) ⊂ Ω,

dalla proposizione 3.3 segue allora che, su tutto Ω, ϕ deve coincidere con la funzione ψ che vale

costantemente ϕ(x

0

) (ed `e quindi armonica) dato che ϕ

BR(x0)

≡ ψ

BR(x0)

.

(2) La proposizione 3.3 consente di rafforzare ulteriormente l’enunciato del principio del

massi-mo forte come segue, rifernendosi all’esistenza di punti estremali locali. Ricordiamassi-mo che x

0

∈ Ω

`

e, rispettivamente, un punto di massimo locale o di minimo locale per la funzione f a valori

4

Una palla aperta di raggio r > 0, centrata in γ(L) ed inclusa in Ω esiste sicuramente perch`e γ(L) ∈ Ω che `e aperto. La palla concentrica alla precedente, ma di raggio ρ := r/2, `e quella che cerchiamo.

reali e definita sull’aperto Ω, se esiste un intorno aperto J ⊂ Ω di x

0

tale che max f 

J

= f (x

0

)

o, rispettivmante, min f 

J

= f (x

0

).

Corollario del principio del massimo forte su una palla e della proposizione 3.3.

Sia Ω ⊂ R

n

, non vuoto, aperto, connesso e sia ϕ armonica su Ω. Se vale una delle seguenti

condizioni per qualche x

0

∈ Ω:

(i) x

0

`e un punto di massimo locale per ϕ, oppure

(ii) x

0

`e un punto di minimo locale per ϕ, oppure

(iii) x

0

`e un punto di massimo locale per |ϕ|

allora ϕ `e costante e vale ovunque ϕ(x

0

) su Ω. ♦

Dimostrazione. `E sufficiente provare la tesi nel caso (i), dato che gli altri due casi si riducono

a questo. Per ipotesi esiste una palla aperta B ⊂ B ⊂ Ω centrata in x

0

su cui ϕ(x

0

) `e il valore

massimo raggiunto da ϕ in B. Il principio del massimo forte in una palla implica che ϕ sia

costantemente uguale a ϕ(x

0

) su B. La proposizione 3.3 implica infine che la funzione ϕ debba

coincidere con la funzione armonica in Ω che vale costantemente ϕ(x

0

) su Ω. 2

Osservazioni 3.4. Il corollario di sopra ha una conseguenza importante in elettromagnetismo

nota come Teorema di Eearnshaw. In termini fisici e nella versione pi`u elementare il teorema

dice che non `e possibile produrre un campo elettrostatico non nullo in una regione aperta Ω ⊂ R

3

che dia luogo ad una configurazione di equilibrio stabile in Ω per una carica elettrica che subisce

il campo elettrico. Si sta assumendo che tale configurazione corrisponda ad un punto di minimo

locale della funzione potenziale elettrico e ci`o `e impossibile per il corollario enunciato sopra: il

campo elettrico sarebbe nullo.

3.2.4 Teorema di Liouville per le funzioni armoniche in R

n

e non esistenza di