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CAPITOLO 3: LA MONETA COMPLEMENTARE DI NANTES

3.4 FUNZIONI E OBIETTIVI

Quanto fin qui è stato delineato in riferimento al Progetto di Nantes, costituisce lo scheletro, fondamentale per sostenere l'«organismo» incarnato dalla moneta complementare; tuttavia innestata l'ossatura occorre a questo punto tratteggiare un sistema nervoso che garantisca il corretto funzionamento della struttura nel suo complesso e che qui troverà espressione tramite "le funzioni e gli obiettivi" della moneta nantese.

Concentrandosi dapprima su questi ultimi, risulta evidente come alcuni degli intenti che il Progetto di Nantes si prefigge siano a dir poco ambiziosi; tuttavia ciò non vuol dire che sia proibitivo realizzarli.

Analizzandoli nello specifico, gli obiettivi cui mira la moneta di Nantes saranno finalizzati, sia ad incrementare la percentuale del commercio locale: almeno il 10% degli scambi che si compiono sul territorio della comunità nantese a regime potrebbero essere fatti in moneta locale, il che equivarrebbe alla partecipazione di 3.000 imprese a fronte delle 30.000 totali (in prospettiva, ciascuna impresa porterà dentro il sistema i propri clienti e fornitori, in modo da poter pagare questi ultimi e farsi pagare dai primi in moneta locale; i pagamenti non si faranno integralmente in valuta locale, bensì in percentuale161); sia a mettere in comunicazione una domanda ed un'offerta che altrimenti

161 Ad esempio: a fronte di una fattura di 1.000 euro, 700 potrebbero essere pagati in euro e il

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rimarrebbero allo stato latente162, creando ponti tra una domanda che permetta

alle famiglie di arrivare a fine mese ed un'offerta potenziale delle imprese che hanno i propri magazzini colmi di merce invenduta.

L'obiettivo principale che, tale moneta locale persegue, consiste nel propiziare la soddisfazione dei bisogni primari dei cittadini e "dare pane e lavoro" così come riportato sull'incisione della moneta di Wörgl163.

Figura 4: Moneta deperibile di Wörgl

Una moneta locale che evita di ristagnare grazie alla circolazione, garantita da incentivi alla spesa, e che genera benefici nei confronti di imprese, famiglie e amministrazioni pubbliche. A Nantes, la Camera di compensazione

162 Una domanda latente si ha quando esiste un consistente segmento di mercato che ha un

reale bisogno commerciale, o di servizio, a cui non corrisponde sul mercato un'adeguata offerta specifica.

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fra le aziende aderenti al programma di moneta locale, come accennato in precedenza, viene gestita da una banca pubblica164 comunale. In tal senso, a

questo punto dell'analisi, una domanda sorge spontanea: " Perché non lasciare che siano le imprese stesse a creare la struttura che ritengono più adatta alle loro esigenze?".

Ebbene, tale quesito ha attraversato anche le menti della squadra operativa del "Progetto". E nonostante paia chiaro che vi sia la possibilità che talune imprese possano eludere il carattere pubblico, ad esempio consorziandosi, tuttavia risulta altresì indubbio che la dimensione pubblica resti importante poiché queste camere di compensazione locali potrebbero diventare una soluzione sistematica al problema dei ritardi dei pagamenti delle pubbliche amministrazioni (Pa) nei confronti delle imprese.

Difatti, ragionando per ipotesi: se la Pa potesse pagare ed essere pagata in moneta locale, si libererebbero dai vincoli di bilancio tutti gli Enti del territorio che aderiscono al Patto di stabilità e che quindi non possono spendere euro; così i crediti delle imprese nei confronti della Pa diverrebbero immediatamente liquidi all’interno della camera di compensazione. E una volta accreditate le loro spettanze in moneta locale, potrebbero immediatamente spenderle presso altre imprese, quindi riattivare il circuito virtuoso dei pagamenti, bloccato a causa dei ritardi della Pa165.

Inoltre, una moneta siffatta, porterebbe benefici al sistema bancario: in effetti se è vero che le banche avrebbero meno clienti, è altresì vero che le stesse assumerebbero minori rischi. Il meccanismo della moneta locale potrebbe dunque riattivare il credito bancario specializzato (perché le banche ridurrebbero il credito a breve termine).

164 In quanto svolge una funzione pubblica.

165 E. Cosmelli, No all’economia delle banche: in Francia arriva la moneta locale, 16 aprile 2013

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Altro obiettivo fondamentale perseguito dalla valuta locale, risulta: sostenere al contempo, impresa, lavoro e occupazione mediante una Camera di compensazione che coinvolge imprese e lavoratori; il credito in compensazione, difatti, potrebbe funzionare non solo nei rapporti fra imprese, ma anche nei rapporti fra individui, sul modello delle «banche del tempo»166, ma con il consistente vantaggio di poter utilizzare la moneta locale anche per pagare le imprese e senza l’obbligo di legare il trasferimento di crediti fra persone, allo scambio di favori sulla base delle ore impiegate da ciascuno.

Una moneta siffatta, consente infine di ritornare alla differenziazione tra moneta locale e internazionale (vigente da Carlomagno a Napoleone)167.

Delineati gli obiettivi che intende realizzare il Progetto nantese, occorre ora puntualizzare le funzioni connaturate ad una moneta locale. Nello specifico, quest'ultima si propone di essere anti-ciclica, non nel senso che si oppone al ciclo, ma nel senso che isola dalle fluttuazioni; risulta quindi a-ciclica, ovvero mette al riparo dalle fluttuazioni dei tassi d'interesse e dalle condizioni di accesso al credito sui mercati internazionali168. Essa, inoltre, si configura come

una valuta: territoriale ma non localistica, affiancandosi alla moneta ufficiale per aumentare la sua competitività e contribuendo indirettamente all'economia nazionale e internazionale; alternativa e maggiormente funzionante rispetto alla moneta ufficiale (senza cioè i difetti tipici della moneta).

166 Edgar Cahn concepì nel 1986 il "Time dollar" (o Banca del tempo), un sistema di

compensazione multilaterale la cui unità di scambio fondamentale non è denominata in relazione ad una moneta esistente (come l'Euro), bensì rispetto al tempo. I partecipanti al sistema offrono parte del proprio tempo a favore di altri membri; il tempo così dedicato è registrato in un sistema di debiti e crediti spendibili nei confronti di altri partecipanti.

167 La moneta di conto (la lira) voluta da Carlomagno, resterà il punto di riferimento istituzionale

fino alle riforme inglesi della fine del XVII secolo ed alla loro estensione europea, per opera dell'imperatore Napoleone, mille anni dopo.

168 Alla pari del Wir svizzero risulta quindi indipendente dal mercato finanziario e dalle

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Una valuta locale che permetterebbe, da un lato, di distruggere moneta: il corretto funzionamento della moneta di Nantes poterebbe difatti alla distruzione della moneta stessa, ovvero resterebbe nelle mani di nessuno (zero potere della moneta); dall'altro, di fronteggiare l'accumulazione169 consentendo di catturare gli scambi di un territorio, mutualizzarli (inserendoli cioè in una rete di mutuo soccorso) attraverso uno schema cooperativo, compatibile con le dinamiche dell'economia di mercato (intesa come economia basata sugli scambi in equivalenza), ma non con l'accumulazione capitalistica.