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LA MONETA DEPERIBILE COME ANTIDOTO ALLA CRISI

CAPITOLO 2: LE MONETE COMPLEMENTAR

2.3 LA MONETA DEPERIBILE COME ANTIDOTO ALLA CRISI

CRISI

Il denaro, per Gesell, corrisponde alla circolazione sanguigna della società; e, come l'organismo muore se il sangue viene tolto, così, se il denaro

98 A. Medici, Gesell: un genio insuperato, 9 aprile 2013 su https://www.ingannati.it/2013/04/09/gesell-

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viene immobilizzato in attività speculative, la società viene soffocata dal ristagno e dalla disoccupazione. Una soluzione al problema è rintracciabile, secondo l'economista, nelle "banconote che arrugginiscono", ovvero in una riforma organica del denaro, il quale non deve più configurarsi come un corpo estraneo alla società, bensì diventarne il fulcro, prodotto, gestito e finalizzato al bene della comunità stessa. Una delle idee principali dell'economista tedesco, o, perlomeno, quella che più è stata discussa, criticata e, qualche volta messa in pratica, riguarda per l'appunto il cosiddetto Schwungeld, (termine tedesco che corrisponde allo stamp scrip inglese), ossia il "denaro prescrittibile" (o secondo i traduttori della Teoria keynesiana, la "moneta stampigliata")99.

Come accennato poc'anzi, secondo la prospettiva di Gesell, solo costituendo un sistema monetario che metta sullo stesso piano la moneta e tutti gli altri beni e servizi (tassando con una media del 5% il costo di detenzione annuale), si potrebbe aspirare ad un'economia stabile, senza le oscillazioni provocate dalla speculazione monetaria. Per tale motivo, egli avanzò l'ipotesi che la moneta dovesse essere soggetta ad una "tassa di circolazione"100.

Il primo obiettivo che si prefigge Silvio Gesell è dunque quello di parificare le condizioni della domanda e dell’offerta, per ottimizzare l’efficacia dello scambio di merci, ottenendo una più ampia distribuzione della ricchezza a costi minori. La sua idea risolutiva raggiunge al contempo altri fini, trai quali: regolare la circolazione monetaria, scongiurare le crisi, promuovere la piena occupazione e abbattere i profitti da capitale.

Considerando che l'offerta risulta vincolata da una ferrea costrizione101, allora, ne deduce l’economista tedesco, bisogna costringere anche il denaro a

99 L. Gallesi, Op. cit., p. 9, 13.

100 M. Kennedy, La moneta libera da inflazione e da interesse: Come funziona il sistema monetario e come cambiarlo, Bologna, Area 51 publishing, 2014, pp. 21-22.

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presentarsi sul mercato, indipendentemente dalla volontà e dagli umori del possessore. Per far sì che ciò accada il mezzo proposto è il Freigeld, che alla lettera significa “libermoneta”: trattasi di una valuta gravata da una piccola tassa d’uso da corrispondersi settimanalmente102; in pratica una moneta deperibile, alla stregua delle merci che deve acquistare103. La costrizione in questione, nasce dal fatto che diventa interesse del possessore spenderla, prima che maturi la scadenza della tassa104.

Nello specifico, analizzando gli effetti, Gesell prevede che domanda e offerta, avendo entrambe la stessa convenienza di essere scambiate, concluderanno le transazioni nel modo più rapido e la circolazione monetaria si assesterà alla massima velocità consentita dalle strutture commerciali, stimolandole al contempo a potenziare quegli elementi che possano aumentarne ulteriormente la velocità. Smaltite le antiche giacenze, il flusso di produzione e acquisti si stabilizzerà, perché come l’intera produzione di merci costituisce offerta, così l’intera massa monetaria costituirà domanda, scongiurando così le crisi da sovrapproduzione.

Nella prospettiva geselliana, anche chi è in possesso di denaro in eccesso sarà motivato a prestarlo, non più alle sue condizioni, ma con un interesse tendente a zero; un denaro dinamico e in continua circolazione (e non statico-accumulativo), poiché tutti avranno vantaggio a impegnarlo105.

102 Perdendo ogni settimana un millesimo del suo valore nominale, ossia circa il 5% annuale, a

spese del possessore.

103 Per Gesell occorre trasformare il denaro in una merce deperibile se si desidera migliorarlo

come mezzo di scambio.

104 Nello specifico la tassa sulla cartamoneta si paga applicando il relativo bollo settimanale

negli appositi spazi con data prestampata, posti sul retro della banconota.

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Soltanto in questo modo la domanda sarà indipendente dalle aspettative di mercato, dalle previsioni di raccolto, dalla speculazione, dalle azioni dei politici e infine dal capriccio dei possessori.

In effetti, trasformando il denaro in una merce deperibile verrebbero eliminate le anomalie della forma tradizionale del denaro, costringendo la domanda ad apparire regolarmente sul mercato, indipendentemente da ogni altro fattore politico, economico o naturale (speculatori, banchieri e capitalisti non influenzerebbero più la domanda); ulteriore conseguenza dell'adozione di una moneta siffatta sarebbe che tutte le riserve di denaro privato sparirebbero automaticamente grazie all'inevitabile circolazione forzata. Il Freigeld di fatto separa i mezzi di scambio da quelli di risparmio, impedisce le stagnazioni economiche e rende disponibili molti capitali di investimento convergenti sui settori produttivi, promuovendo la piena occupazione, tanto più che l’acquisto in contanti sarà preferito a quello a credito, abbattendo così il fabbisogno di liquidità delle aziende.

In definitiva, il denaro di Gesell si pone l'obiettivo di costituire uno strumento di scambio differente, complementare alla forma tradizionale di denaro, la quale sparisce quando comincia a scarseggiare, e inonda il mercato non appena diventa più abbondante (divenendo uno strumento di frode e usura).

Il Freigeld ovviamente non elimina l’egoismo umano e l’interesse privato, ma costringendo la domanda a pareggiarsi con l’offerta li incanala verso fini utili alla società106.

106 Nell'ottica geselliana, la circolazione del denaro libero doveva essere salvaguardata

dall'Ufficio Valutario Nazionale, il quale garantiva la parità del cambio della vecchia moneta con la nuova, stabilizzava il livello generale dei prezzi (aumentando o diminuendo la circolazione monetaria) e infine controllava integralmente sia la sua fabbricazione che la sua distribuzione.

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