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CAPITOLO 3: LA MONETA COMPLEMENTARE DI NANTES

3.3 LA MONETA DI NANTES

Risulta utile dunque, al fine di delineare l'ossatura della moneta complementare, analizzare nei dettagli un caso pratico, quello di Nantes.

Come spiega nel 2012 Pascal Bolo, all'epoca assessore al bilancio del comune di Nantes:

"Le imprese hanno problemi di liquidità e di accesso al credito. Ancora nel 2008, durante la prima grande crisi finanziaria, riuscivano a resistere grazie alle riserve finanziarie. Ma dopo, il paradosso è stato che le imprese pur avendo degli ordini non riuscivano a metterli in produzione, non potevano pagare i fornitori perché le banche non gli facevano credito. Questa crisi di liquidità adesso tocca tutta la collettività. Per questo abbiamo deciso di agire"144.

In questa prospettiva, una moneta locale di conto è tutto ciò che occorre per porre in essere uno schema di compensazione di crediti fra imprese locali. Sarà sufficiente riprendere le caratteristiche costitutive delle camere di compensazioni globali ed europee e di ricalibrarle in funzione degli attori locali: al posto dei paesi vi saranno le imprese; importazioni ed esportazioni saranno sostituite da rapporti di clientela e fornitura. Cambiano gli attori e lo spazio della

144 M. Buono, Smarcamenti in campo, 22 aprile 2012 su http://www.report.rai.it/dl/Report/puntata /ContentItem-571e19e3-6925-4313-acd8-d90453d280c4.html.

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loro interazione, ma i vantaggi connessi alla compensazione non mutano di natura.

Ed è proprio questo il "fil rouge keynesiano" che consente di comprendere appieno il lavoro di Amato e Fantacci, i quali coadiuvati da un team di esperti e supportati dall'amministrazione nantese, hanno portato avanti il progetto di una moneta complementare ideata per il capoluogo della regione dei Paesi della Loira.

Così, tra il 2011 e gli inizi del 2012, grazie alla spinta di Jean-Marc Ayrault, ex sindaco della città (nonché ex primo ministro francese del governo socialista di François Hollande), si pensò ad una moneta che favorisse gli scambi all'interno del territorio di Nantes, caratterizzato all'epoca da una dimensione di economia residenziale che sfiorava il 30%; una valuta che avesse come obiettivo quello di costituire una banca pubblica, la quale potesse intermediare almeno il 15% del PIL dell'agglomerazione nantese, che era dell'ordine dei 10 miliardi (dunque una banca che potesse far circolare al suo interno 1 miliardo e mezzo di Euro). Ayrault, quindi affidò ai due professori della Bocconi il compito di implementare una nuova moneta (il cui nome in origine, come ricordato, era bonús) complementare all'Euro e avente lo scopo di realizzare un sistema di credito cooperativo tra aziende in modo da rafforzare l'economia locale e avviare un circuito virtuoso, il quale consentisse di godere di più risorse per acquistare prodotti delle imprese che facevano parte del sistema145.

Nel 2011, pertanto, la scelta è ricaduta sul Crédit Municipal, come cuore del sistema per la gestione del pagamento in moneta locale nantese; e in seguito ad una preconvalida del quadro giuridico/tecnico e alla realizzazione di uno studio di fattibilità, si è deciso di varare un comitato direttivo nell'aprile del

145 G. Ruffolo e S. Sylos Labini, Il film della crisi: la mutazione del capitalismo, Torino , Giulio

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2012146. Trattasi di un'iniziativa ambiziosa, progettata in co-costruzione con

importanti attori economici: Chambre de Commerce et d'Industrie, Chambre des Métiers et de l'Artisanat, Chambre de l'Economie Sociale et Solidaire.

Progetto presieduto da Pascal Bolo (Vice-presidente del Crédit Municipal) e composto dalla seguente squadra operativa:

• Jacques Stern, Direttore generale del Crédit Municipal di Nantes • Massimo Amato, Consigliere scientifico del Crédit Municipal di

Nantes (coadiuvato da un team di esperti tra cui figura anche Luca Fantacci)

• Patrick Forgeau, Consigliere del Sindaco • Frédéric Vasse, Consigliere del Sindaco

• Daniel Jouvenet, Chambre de Commerce et d'Industrie (CCI) • Jocelyn Angelliaume, Chambre des Métiers et de l'Artisanat

(CMA)

• Yannick Ducleux, Vice-presidente della Chambre Régionale de l'Economie Sociale et Solidaire (CRESS)

• Yannick Lefeuvre, Direttore del Conservatoire National des Arts et Métiers (CNAM)

• Marie-Thérèse Panhéleux, Crédit Municipal di Nantes

Il 7 marzo 2012 rappresenta il punto d'avvio del progetto, giorno in cui Jean-Marc Ayrault, Pascal Bolo e i presidenti delle tre Camere sopracitate si riunirono a Basilea per incontrare il responsabile della banca Wir. Questo incontro permise di constatare l'interesse economico nei confronti di un

146 Le prime riflessioni su una valuta locale per il territorio di Nantes sono nate nell'estate del

2010. Due visite WIR a Basilea nel 2010 e nel 2012 hanno confermato la pertinenza di tale strumento per sostenere lo sviluppo economico del territorio metropolitano. Le conclusioni dello studio di fattibilità, affidate nel 2011-2012 al team dell'Università Bocconi di Milano, sotto l'autorità del professor Massimo Amato, sono andate nella medesima direzione. Dagli studi inoltre, risultò evidente la esigenza della presenza del Crédit Municipal de Nantes (CMN), vero motore del progetto sia dal punto di vista tecnico che finanziario.

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territorio, fino ad allora inesplorato, quale la moneta complementare. I diversi attori presenti decisero dunque, a fianco del Crédit Municipal, di dare inizio alla fase di costruzione del progetto di una moneta complementare per il territorio.

Qualche mese dopo venne ufficializzato il modello organizzativo del progetto, il quale prevedeva un'unità di monitoraggio e coordinamento, un comitato direttivo e otto gruppi di lavoro sui seguenti argomenti:

• Contabilità e organizzazione fiscale del sistema • Evoluzione del Crédit Municipal

• Definizione dei termini giuridici dei contratti

• Mobilitazione della popolazione e integrazione dei cittadini nel sistema

• Elaborazione del funzionamento dell'Associazione degli aderenti al circuito della moneta di Nantes

• Pedagogia e mobilitazione delle imprese • Comunicazione e marketing del progetto • Modello economico

Il Crédit Municipal di Nantes avrebbe messo a disposizione degli imprenditori del circuito, conti in bonús, inteso come un’unità di conto interna.

Sin dagli esordi il "progetto nantese" mirava alla costituzione di una moneta avente, tra le altre, le seguenti peculiarità: non era alternativa, bensì un complemento della moneta nazionale (si affianca all'Euro); non era sostitutiva ma complementare alla moneta ufficiale, avente il compito di intermediare tra gli scambi locali, implementando un circuito di moneta e credito locali147; non era

147 P. Bolo, Une monnaie pour Nantes: complémentaire, locale, plus libre, plus solidaire, plus humaine; Enjeux et perspectives, Nantes, 10 ottobre 2012 su http://www.nantes-

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cartacea ma elettronica148, il che implicava che non vi fosse la necessità di

battere moneta e di stamparla, configurandosi dunque come pura unità di conto149.

La moneta di Nantes, alla pari del bancor e del Wir svizzero, poggia le sue fondamenta su di una Camera di compensazione, in cui i debiti che derivano dall'acquisto di beni si pagano con la cessione di altri beni; generando dunque un sistema che permette di pagare i debiti attraverso i propri crediti150. Questa Camera di compensazione viene a configurarsi come una sorta di banca per le imprese, la quale presenta peculiarità rispetto al sistema bancario così com'è comunemente inteso. Le imprese posseggono difatti un conto corrente denominato in moneta locale, il quale dà diritto alle stesse di accedere ad una linea di credito che esse possono utilizzare per pagarsi a vicenda all'interno di una Camera di compensazione; quest'ultima, ha il compito di valutare il merito creditizio, fornendo un'apertura di credito ad ogni impresa, commisurata alla solidità della stessa, nonché al suo giro d'affari e al suo grado d'integrazione nell'economia locale151.

Nello specifico, la compensazione a livello locale, richiede che le imprese che vi partecipano abbiano una parte dei clienti e una parte dei fornitori operanti all’interno del territorio. Ed è precisamente il grado di adesione di ciascuna

148 Ciascun aderente al sistema ha a disposizione un conto all'interno del Crédit Municipal che

può essere attivato e consultato attraverso il sito internet, l'applicazione smartphone o la carta di credito dedicata.

149 Ossia come "moneta scritturale di tipo bancario" utile a determinare la situazione

debito/credito fra i soggetti.

150 Tale meccanismo permette, ad esempio al soggetto Y di usare i propri crediti per pagare i

fornitori.

151 La Camera di compensazione valuta il potenziale di spesa/acquisto di un'impresa nel

territorio per poi decidere a quale tasso farla entrare nel sistema (es. se il tasso di partecipazione di 1 impresa Y è del 15%, inizialmente la banca non fornirà più del 5%; la banca si mantiene su una posizione prudente perché se per caso le cose dovessero andare male per l'impresa, questa avrà rischiato una quota ragionevolmente bassa del proprio fatturato, potendosi ritirare senza troppi danni).

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impresa all’economia locale (oltre ovviamente al suo merito creditizio) ciò che determina il grado ottimale della sua partecipazione al sistema di compensazione, ossia il suo tetto massimo non solo di indebitamento ma anche di accreditamento. Nella logica di un sistema di compensazione, l’impresa A accetterà di essere pagata in moneta di conto locale dall’impresa B, nella precisa misura in cui essa sappia già di poterla spendere presso un’altra impresa N aderente al circuito; è dunque la capacità di spesa tanto quanto la capacità di vendita a determinare il grado di partecipazione dell’impresa al circuito152.

La suddetta Camera, inoltre, prevede dei costi tra cui rientrano sia le commissioni, alla stregua di un qualsiasi intermediario, sia un tasso di decumulo, che spinga a spendere nel caso in cui un'impresa abbia maturato un credito; in aggiunta, ottenere un credito dalla camera di compensazione costa meno rispetto ad una banca, si riducono gli oneri finanziari. La banca, infatti, per prestare soldi deve ottenerli a sua volta, effettuando un'attività di raccolta il cui costo è elevato. La Camera di compensazione presta moneta facendo da intermediario fra le imprese debitrici e creditrici, annullando i costi e gli interessi sull’attivo; in tal modo il tasso d’interesse non solo sarà inferiore, ma anche indipendente dalle condizioni aleatorie del mercato monetario. Infine, il credito ottenuto in moneta locale verrà speso localmente, facendo quindi circolare valore all’interno del territorio, incrementandone il volume di attività economica153. Una Camera siffatta, oltre a garantire un rapporto debito/credito multilaterale, prevede anche tassi d'interesse nei confronti di debitori e creditori, i quali sono incentivati a spendere i loro crediti e a pagare i propri debiti in virtù di un sistema che punta all'equilibrio (in cui tutti i conti siano a zero). La

152 M. Amato e L. Fantacci, Come salvare il mercato dal capitalismo, cit., p. 159.

153 G. Chiesa, Moneta di Nantes: progetto della Bocconi Milano, 28 giugno 2012 su https://agiamosubito.wordpress.com/crisi-europea/moneta-di-nantes-progetto-della-bocconi- milano/.

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partecipazione di un'amministrazione locale, inoltre, permetterebbe di dare valore ai crediti delle amministrazioni locali; trattasi difatti di pubbliche amministrazioni portatrici di una domanda finale in grado di dinamizzare realmente gli scambi. Esse hanno il compito di rendere trasparente il funzionamento del circuito, organizzando forme di governance che diano rappresentanza agli stake-holders (portatori di interessi) chiamati a far funzionare la moneta nantese.

In aggiunta, consentendo alle imprese di pagarsi a vicenda senza dover ricorrere al credito bancario, la compensazione rappresenta dunque una forma di disintermediazione, la quale permette a quelle società che sono in un rapporto di clientela/fornitura reciproca di farsi credito a vicenda, non come sono costrette a farsi oggi, a causa della crisi, dilazionando i termini di pagamento (che siano imprese pubbliche o private), ma rendendo il rapporto di credito un rapporto multilaterale attraverso la Camera di compensazione. In questo modo il sistema degli scambi locali non si "ingessa" per una mancanza di denaro e si ovvia al problema del crudit crunch, consentendo alle imprese di ottenere un finanziamento del capitale circolante che non dipenda dalle banche (né dal mercato interbancario, né dall'incertezza dei mercati finanziari).

A livello locale, la Camera tiene conto delle dinamiche del territorio, quindi delle imprese che lo caratterizzano, prevedendo sia un sistema di cooperazione tra imprese (Contrattazione di 1o livello), sia da parte di

quest'ultime il pagamento di una parte di stipendio in valuta locale154 (Contrattazione di 2o livello) facendo entrare i lavoratori nella Camera di

compensazione e garantendo la trasformazione di parte del monte salari in un quantitativo di moneta spendibile solo ed esclusivamente sul territorio; in tal modo i salari pagati in moneta di Nantes sarebbero stati spesi in moneta locale facendo sì che il reddito si configuri come la domanda effettiva per i beni locali,

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permettendo così alla moneta elettronica di entrare nella circolazione più capillare del commercio al dettaglio, in modo tale da alleviare la pressione sull'occupazione.

Un sistema siffatto comporta per i lavoratori un aumento del potere d'acquisto senza che vi sia un sovraccarico fiscale (e contributivo) per le imprese; la presenza di un potere d’acquisto in mano ai lavoratori indurrà ad entrare nel circuito imprese produttrici o venditrici di beni di consumo, che potranno accettare crediti dai lavoratori e spenderli presso i propri fornitori all’interno della camera di compensazione. Assieme al numero di imprese appartenenti al circuito cresce dunque anche la quota di transazioni che ciascuna di esse riesce a pagare in moneta locale.

Inoltre la Contrattazione di 2o livello prevede, per il sistema delle imprese nel suo complesso, il rafforzamento della domanda, l'incremento della velocità del denaro circolante e l'aumento dei consumi, in quanto la parte dei salari pagata in moneta locale e utilizzabile solo sul territorio, garantirebbe il rafforzamento della domanda (e della produzione) locale congiuntamente all'irrobustimento delle condizioni di occupazione locale nel medio termine; pertanto, implicando per le imprese commerciali155 un incentivo ad entrare nella

Camera di compensazione, tale contrattazione, rivitalizzerà il rapporto stesso imprese-lavoratori.

Vi è infine, un'ulteriore potenzialità connessa all’inclusione dei lavoratori nel circuito: attraverso un decumulo applicato sui saldi del lavoratore, questi ultimi avrebbero contribuito al finanziamento di attività del terzo settore nantese per mezzo di una politica di incentivi alle donazioni; di fatto, parte dei saldi guadagnati dai lavoratori si sarebbe decumulata in un conto a parte utilizzabile dai privati per finanziare associazioni del terzo settore, le quali avrebbero potuto spenderle presso le imprese. Nel dettaglio, il decumulo prenderebbe così la

155 Tipologia di imprese che trovano grandi benefici nella vendita nei confronti di soggetti privati

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forma di un trasferimento di parte del saldo del conto corrente del partecipante (per esempio, lo 0,5% al mese) ad un altro conto corrente intestato al medesimo partecipante, ma con una destinazione diversa. Si verrebbe a creare un meccanismo in virtù del quale il frutto del trasferimento, pur rimanendo in possesso del medesimo individuo, non potrebbe più essere utilizzato per acquistare beni o servizi, ma dovrebbe essere donato al terzo settore, a seguito di una libera decisione di ogni individuo. Il decumulo sarebbe pertanto all’origine di un afflusso di potere d’acquisto locale ad attori del terzo settore. In tale ottica, ciò che non spendono gli individui su beni d’uso privati può essere così trasferito alle organizzazioni non profit per la fornitura di beni comuni e servizi di utilità sociale156.

Figura 3: schema del circuito locale nantese

Motore del circuito locale, la moneta nantese, non deve essere né troppa, né troppo poca, ma adeguata alle esigenze degli scambi; nello specifico

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non deve risultare né scarsa, né inflazionistica: il denaro viene creato in corrispondenza di uno scambio effettivo di merci157. Inoltre, delineando le

caratteristiche connaturate alla stessa, la valuta francese, non deve essere accumulabile ma semmai soggetta a decumulo158; meccanismo reso più semplice dalla natura elettronica della moneta, la quale prevede che all'interno della Camera di compensazione siano gravati da interesse non solo i "saldi a debito" (come avviene in qualunque banca), ma anche i "saldi a credito"159.

Altra peculiarità della moneta locale risulta rintracciabile nel fatto che essa non deve essere convertibile in moneta ufficiale, ma ancorata ad un rapporto di 1 a 1 con la stessa. In aggiunta, a differenza dell'Euro, si crea dagli scambi stessi e risulta disponibile senza restrizioni (non occorre perciò in tal senso fare affidamento al mercato interbancario e alla Banca Centrale Europea); trattasi quindi di una valuta non soggetta ai vincoli della moneta ufficiale e non in conflitto col monopolio della BCE160. Proprio rapportandola all'Euro, ulteriore prerogativa della squadra facente parte del "Progetto nantese", risulta essere quella di delineare una moneta fatta meglio rispetto alla moneta ufficiale; se quest'ultima ha corso legale (è imposta), quella locale ha corso volontario, quindi deve implicare dei vantaggi spenderla; trattasi di una valuta compatibile con le dinamiche dello scambio, ma che non deve esserlo con quelle capitalistiche; quindi conciliabile con la libertà dell'economia di

157 Moneta creata e distrutta dagli scambi, garantendo un meccanismo di equilibrio per quanto

riguarda le imprese.

158 Questa caratteristica prende spunto dall'esperienza di Wörgl: moneta soggetta a decumulo,

la quale se non veniva utilizzata (ovvero messa in circolazione) comportava una tassa; essa prevedeva un francobollo che conservava il proprio valore nominale.

159 Ad esempio: se un soggetto X ha un credito, questo non gli verrà remunerato, bensì sarà

incentivato a spenderlo.

160 In tal senso a Nantes, per Massimo Amato (e gli altri responsabili dello studio) prima ancora

di mettere le fondamenta del progetto è risultato opportuno trovare un terreno edificabile , quindi andare dall'autorità di controllo giudiziale della Banca di Francia per chiedere se, e a quali condizioni, si potesse procedere.

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mercato, ma che non ha bisogno dei mercati finanziari, ovvero di essere comprata/venduta. Infine condizione necessaria per il suo funzionamento è la fiducia.