maestro. Bas. Pent. 1. 3. p. 55. Saglire a la gaggia. E 4. 9. p. 101. Jennariello sagliette sopra la gaggia pe bedere co n’acchiale de vista longa ec.
Gaggio, Gagio. Dono ad un publico ufficiale
per favore ricevuto o per riceverlo. In fr. gages vale Stipendio, Salario. Vott. Sp. cev. 173. Comme portavano no gaggio, accossì st’allietto connannava le pene. (Qui dal contesto par che
valga Contravventore). Bas. Pent. 2. egr. p. 248.
A cierte masaute A li quale è conciesso de chiammare… Gagie li grance suoje, li furte frutte. (Le st. 1674 e 1679 leggono Magie). E 4. p. 120. Lo jodece l’ha puosto Nomme de lieto gagio e ammollamiento.
Gagliarda. Gagliarda, sorta di ballo. Gagliardamente. Gagliardamente. Tard. Vaj.
36. Mpummanno gagliardamente se soleva spisso spisso mbrejacare.
Gagliardezza. Gagliardezza, Gagliardia. La
Mil. 2. 1. Ncocciosella, non me cride Ch’aggio
l’ossa mmescottate, Gagliardezza e sanetà.
Gagliardia. Gagliardia. Cap. Il. 5. 106. Le
chiavaje ncuorpo tanta gagliardia ec.
Gagliardo. Gagliardo, Forte, Vigoroso;
talvolta vi si aggiunge e tuosto. La Mil. 2. 1. Ca songo chiù gagliardo de n’acciaro. Ciucc. 8. 2. Damme li ciucce, e statte ncellevriello A darmille ch’agnuno sia gagliardo. Bas. M. N. 3. p. 260. Abboccate, gagliarde, agre ed asciutte. (Parla di
vini). E 7. p. 314. Non saje ca sto gagliardo
Comm’a lione ec.? E Pent. 4. 2. p. 20. La vertù è… arco gagliardo da resistere a terremote de li travaglie. E 10. p. 117. Pe farela chiù gagliarda figliare. Stigl. En. 7. 33. E co gagliarde mura La cetate farraje. Cap. Il. 1. 82. Quann’è gagliardo Lo musto.
A la gagliarda vale Gagliardamente. Fas. Ger. 4. 1. Ntramente li crestiane a la gagliarda
Travagliano. E 11. 51. La fruscia a la gagliarda lo montone. Stigl. En. 8. 125. Lloco siente Fare taglia ch’è russo a la gagliarda.
Gaglio. Lo stesso che Quaglio.
Gaglioffo. Gaglioffo. Tard. Vaj. 171. Cheste
gaglioffe, quanno hanno spennato buono no pover ommo, ec.
Gaglione. Lo stesso che Guaglione. Cap. Il.
1. 51. Ntennite a me, ca vuje site gagliune. E 93. Se nne venne na frotta de gagliune. Am. Forc. 4. 19. Mo ch’è gaglione, mo ch’è n’ommo sulo.
*Gaifo. Lo stesso che Gaffio, Verone, Terrazzino. Anche i Villani usarono Gueffo e
Gheffo nel medesimo significato. Nel
Pentamerone della st. di Porcelli si legge un pajo
di volte Gaiso, pel facile scambio dell’esse e dell’effe nelle stampe anteriori al nostro secolo. Non debbo tacere che il Quattromani, in un articolo inserito negli Annali civili, disse essere
Gaiso una Scala esterna di una casa, e che siffatte
scale furono fatte abbattere dal vicerè Pietro de Toledo. Bas. Pent. 1. 6. p. 77. Affacciatose Zezolla a no gaifo de la casa soja. E 3. 7. p. 329. Li gaife, le latrine, ec. E 5. 4. p. 159. Vederraje
ncoppa a no gaifo de na casa sette femmene che starranno a filare. (Porc. ha gaiso). E 8. p. 192. Nennillo s’era puosto a no gaifo de lo palazzo. E 9. p. 198. Affacciatose a no gaifo. E p. 206. Jettaje chell’acqua e chelle penne a n’arvaro fore no gaifo. (Porc. ha gaiso). Tard. Def. 213. Mmeranno pe li gaife e fenestre.
*Gaima. Non so donde il de Ritis, seguito dal d’Ambra, abbia tratta questa lezione, che asseverantemente ripete alla v. Giaima. Nel Tasso del Fasano ch’egli cita, tanto nel testo e nelle note dell’edizione originale, quanto nella st. del Porc. si ha sempre Giaima, e questa voce trovasi nello Scoppa e nel Galiani.
Gaina. Gherone, secondo il d’Ambra. Io so
che vale Guaina, Vagina. Fr. gaine, sp. vaina.
Gaiso. V. Gaifo.
Gaitaniello, Gajetaniello, Gaetaniello.
Varietà di melo che ha preso il nome da Gaeta.
Pirus malus v. juliana. Cerl. Zing. 1. 10. Magno
le mela gaetanelle. E Tram. am. 2. 6. E io la stimo un milo gaitaniello. Cest. Mell. 6. Nce sta lo milo alappio e gaetaniello. Bas. P. F. 5. 2. p. 212. Quante so… a Gajeta mela gaitanella.
Gajola. Gabbia. Bas. M. N. 9. p. 343. Oh Dio,
che fosse ciaola… Ma non che me mettisse a na gajola. Tior. 1. 3. Tienela, Ammore, a na gajola, e strilla: A tre tornise chi la vo vedere.
Trappola, Ingegno da prendere uccelli. Ciucc. 12. 7. Pe pigliare Li povere Ambraciuote a la gajola. E 50. Tu co rezze e gajole te nne viene, E cca nce vonno mazze comme terra.
Prigione o altro luogo chiuso. V. Cajola.
Cort. Cerr. 3. 13. Lo fece sta ngajola comm’a
grillo. E 22. Commo potesse fa che da gajola Fosse pe nnustria soja scapolato. E Ros. 4. 6. p. 90. Ca no stanno ngajola Ogne cosa s’aggiusta.
Cap. Il. 1. 37. Ma saccio ca nne tiene una ngajola
Sott’a la tenna.
Fig. Prigione amorosa. Fas. Ger. 4. 26. Miette, si puoje, Goffredo a la gajola. De ssi bell’uocchie e bocca graziosa. Cerl. Pam. nub. 2. 15. La gajola vostra sarria bona pe sto pappagallo. (Qui l’anfibologia è più oscena).
Cort. M. P. 4. 12. E mill’aucielle stero a na
gajola. (Id.).
Grillo, Ponte pensile di cui si servono i muratori per restaurare cupole, torri, ec.
Gajolaro. Costruttore o Venditore di gabbie. Gajolella. Dim. di Gajola. Bas. Pent. 3. 5. p.
307. Lo mese drinto na gajolella.
Gala. Gala, Abbigliamento e adornamento
più elegante e pomposo dell’ordinario in alcune feste e in alcuni determinati giorni che pur diconsi Gale o de gala. Onde dicesi Gala de
corte, Juorno de gala, La truppa sta ngran gala, Meza gala, Li bastemiente fanno gala de bannere, A San Carlo nc’è serata de gala. Ciucc. 9. 30.
S’accommenza Agnuna de vuje aute de manera A bestì, che nce sia na comparenza Co na gala de spanfio. Pag. M. d’O. 10. 5. La parzonalaria de lo casale Venut’era co gala muto bella. Lo Sagliem. 1. 7. Cancaro! m’ha la gala rovinata. Cap. Son. 183. Ognuno ngala S’avea fatta na vesta assaje
186
sforgiosa. Fas. Ger. 20. 28. E beste e mprese e gale. Vill. Epit. 116. E li dieje… Faceano na gran gala. E 129. Lo zito puosto ngala.
Parafango di una carrozza.
Galana. Lo stesso che Galano nel primo
sign.
Galanetta. Dim. di Galana. Stigl. En. 12. 23.
E tutte le chiomere a galanette Le ntrezzano co nocche e nocchetelle.
Galaniello. Diminutivo di Galano nel primo
sign. Stigl. En. 5. 18. Co galanielle de varie colure Se ngiorlannaje. E 8. 141. Na pelle De lione ntrezzata a galanielle. E 167. De tela d’oro aveano li sargiuotte Listiate de nocche e galanielle.
Galano. Galano, Cappio o Fiocco di nastri,
Nastriera, ed anche semplicemente Nastro, Fettuccia. Stigl. En. 1. 118. Annodecava Sotto la zizza nuda lo jeppone Co no galano d’oro. (Il de
Ritis qui lo spiega per Cinto). E 5. 88. Sto vetiello
Che de galane e scisciole sta chino. E 10. 35. Co no galano d’oro li capille… annodecate. Fas. Ger. 16. 30. E nce ha (alla spada) tanta galane arravogliate Che sarria bona pe l’attarantate. E 34. Sciccaje, jettaje galane e zagarelle Che tenea ncuollo. Cap. Il. 1. 106. E bedarrà chi è buono pe galane E chi è buono pe fa li sanguinacce. Mandr.
rep. 5. 17. Scritto tene a galano giallo e berde:
Libertà stima assaje chi poje la perde.
Zerbino, Damo, Galante. Sp. galan. Bas. P. F. 3. 8. p. 136. O conca si, galano d’Amarille. Cap.
Son. 24. Vi che galano, ed ha na gran carpeta.
(Credo che erri il Mormile spiegandolo per
Scimunito, Babbuasso). E 130. Sti galane… Si te
tornano quant’hanno arrobbato, Nude le bedarraje senza cammise. V. Galbano.
Galantaria. Galanteria, Sfoggio di eleganza.
Stigl. En. 9. 6. Era assaje grossa la cavallaria, E li
vestite, oh che galantaria! (Porc. ha galanteria).
Ol. Nap. acc. 4. 79. Chello ch’a no segnore sarria
stato Sfuorgio e galantaria, a chisto è niente. Liberalità, Generosità. Pag. Rot. 19. 9. Co n’adarchia Tratta a lo manco e co no bello muodo, Co cevertate e co galantaria, Se non le vuoje da carne, dalle vruodo. E M. d’O. 1. 2. Ddo co galantaria sempe cortese Stiste co mico. E 15.
arg. Menechiello, ommo ricco, tutte tratta
Ngalantaria co na marennella. Fas. Ger. 18. 32. Tanta galantarie ghievano a monte. Cort. C. e P. 8. 205. Co la soleta galantaria soja.
Ornamento grazioso ed elegante, per lo più di piccole dimensioni e di non poco valore, Oggetto bello e prezioso. Pag. M. d’O. 5. 22. A comprà carche anelluccio, Pe ncuollo a essa na galantaria, No po de jancaria ec. Bas. Pent. 1. 6. p. 78. Chi le cercaje vestite da sforgiare, chi galantarie pe la capo, chi cuonce pe la facce. E 5. 3. p. 153. La regina stessa n’averria potuto mettere nsiemme accossì belle galantarie. Fas. Ger. 2. 18. Manco se mese na galantaria. Stigl. En. 5. 129. Ciesso de Tracia sta galantaria… a patremo donaje. E 8. 183. E de lo tempio appenne a lo portone Chelle galantarie che ha recevute.
Galantarario. Venditore di galantarie, ed
anche Merciajo girovago, una specie di Chincagliere.
Galante. Galante, Elegante, soprattutto nel
vestire, e dicesi pure delle vesti ed ornamenti, prendendosi per Bello, Vistoso. Perr. Agn. zeff. 5. 46. O Pimpa mia galante, Mo che si asciouta azzettame p’amante. E Mal. Ap. 7. Li cuoche… Lo fanno (il cibo) chiù galante e saporito. Tior. 1. 6. Cecca se mese duje galante zuoccole. E 29. Galante comm’a sciore de jenestrece. E 4. 14. Laudonia Che d’essere se penza galantissema. E 30. Quanno cammine e baje tutta galante Pare na mula co gualdrappa e sella. E 7. 1. Quanta chiù nuje pe dicere galante Parole asciammo. Bas. M.
N. 8. p. 326. Comme s’è fatto sforgiuso e galante
Stammatina Renzullo. Cap. Son. 44. No lo vedite comme va galante? E 170. E co lo tuppo e co lo guardanfante Facevano na vista assaje galante.
Stigl. En. 6. 122. No seburco de marmola galante. Ciucc. 10. 53. No vestetiello ch’era assaje
galante.
Liberale, Magnifico, Splendido. Ciucc. 1. 23. Voze esse galante Isso pure co lloro. Pag. Rot. 18. 5. Reccone nfunno nfunno, fa galante Feste e banchette de juorno e matino. Perr. Agn. zeff. 6. 5. O Ciommo, chillo decette, galante, Vero cardascio e vero cammarata. Cap. Il. 6. 54. De patemo… Non so si fuje galante cavaliero. Fuorf. 2. 3. 41. Chi vo fa lo galante e sbarattone.
Farela galante vale Mostrare liberalità e
magnificenza. Pag. Rot. 16. 11. Pe lo contrario po autre galante La fanno.
Ben dato, Bene assestato. Fas. Ger. 3. 45. Tira no galante Revierzo, ed a lo scianco l’ha cogliuto.
Usasi come nome per Zerbino.
Galanteria. Lo stesso che Galantaria. Bas.
M. N. 6. p. 305. È na galanteria de mal augurio.
(Porc ha galantaria). Val. Fuorf. 2. 3. 13. Si no nte muste co galanteria.
Galantiare. Fare il galante, Corteggiare. Viol.
vern. 41. Lo gioja se la jea galantejanno. Am. Som. 3. 5. La galantejava no perzonaggio de la
qualetà mia.
Galantomazzo, Galantommazzo. Accr. di
Galantommo. Fas. Ger. 3. 59. Ed è galantommazzo a pe fi mponta. E 6. 57. E lebbertate Porzì le dette lo galantomazzo. E 14. 29. A chiste duje cossì galantomazze. Pag. Rot. 17. 7. Chi te lo chiamma… galantommazzo.
Galantommo. Galantuomo; ma oltre al sign.
di Uomo onesto, prendesi per Chi non è nè nobile nè plebeo. Vott. Sp. cev. 270. Chille che bonn’essere galantuommene hanno d’assarvare quanto leggiuto avite nchisto libbro. E 271. A lo juorno d’oje chiste songo li chiù gran galantuommene de lo munno. Ciucc. pr. 2. Paricchie galantuommene de Napole. Sadd. Lo
Simm. pr. (?) Lo primmo capo è n’arresemmegliamiento che ha no cierto galantommo co n’ommo ordenario. Lo Sagliem. 1. 9. Donca mo sacce fare Co sto signore ch’è no galantommo. Cap. Son. 132. Juro da galantommo. Bas. Pent. 2. egr. p. 252. Lo chiammano quieto, ommo da bene, Galantommo.
187
Fuorf. 2. 3. 27. Vo fa de galantommo la mogliera.
Iron. come in lat. bonus vir. Cap. Il. 3. 90. Sso galantommo che nn’ha fatte miglia.
Miezo galantommo. V. Miezo. Lo tiempo è galantommo. V. Tiempo.
Galantomo. Lo stesso che Galantommo.
Cerl. Ars. 1. 5. De buscia de galantomo. Vott. Sp. cev. 32. Comme soccedie a no galantomo. Pal. Donn. van. 2. 10. A chillo galantomo.
Galappio. Calappio, Galappio. Cap. Il. 1. 36.
Te faccio no galappio Che te sia doce comm’a mil’alappio.
Galbaneto. Galbano. Mandr. as. 2. 11.
Dittamo, galbaneto e cera jonna.
Galbano. Galbano. Rocc. Georg. 4. 64. Lo
galbano, Erva che tant’addora, ncoppa miette Lo fuoco. (La st. ha per errore galano; ma è poi
errore del traduttore l’aver creduto che Virgilio parlasse della pianta, quando in vece parla della gommaresina che se ne estrae).
Galbineo. Così è reso il lat. galbaneus dal
Rocc. Georg. 3. 107. E co lo sciauro galbineo
falle No nciarmo.
Galeota. Galeoto. Lo stesso che Galiota. Bas.
M. N. 4. p. 272. Pasto de galeote e marinare.
Galera. Galera, Galea, Nave a remi e a vele.
Perr. Agn. zeff. 2. 39. De galera co doje ntenne. Cap. Son. 117. A manejà no rimmo De galera. Stigl. En. 8. 175. Se vedea scafaccio Co fuoco e
fierro d’uommene e galere. Cort. C. e P. 2. p. 142. Le galere s’accostaro nterra. Ciucc. 9. 41. Che pareano ceriffe de galera.
Pena della galera, che consisteva nel dover remigare sulle galee dello stato. Ciucc. 5. 5. Jevano comm’a tanta connannate Ngalera mmita.
Cerl. Fint. cant. 1. 1. Jette ngalera mmita. Lor. Gel. 1. 2. No muorzo de galera pe mariuolo. Vott. Sp. cev. 72. Ascette da diebbete e da galera, zoè
se lebberaje da chell’arpia de la mogliera, ch’era autro che galera pe chisso affritto.
Luogo dove sono i condannati alle galere, o come oggi si dice, ai lavori forzati, Bagno. Ciucc. 4. 8. Si mbe fosse fojuto da galera. Perr. Agn. zeff. 1. 82. E ha zuoppo no pede Lo negrecato perchè ghie ngalera. Cort. Ros. 2. 2. p. 36. Tu tu, chisto se frusta e ba ngalera. (Ripetuto in Cap. Son. 197). Bas. Pent. 1. 7. p. 93. E bolennolo mannare ngalera, Cienzo le cercaje la grazia. Fuorf. 2. 9. 46. Zzo more mpiso o dinto a na galera.
Esclamazione per dire che un fatto è degno di galera. Fas. Ger. 12. 87. Che lassaste pe farete, o galera! Amante de na mora.
Il complesso dei galeoti che sono in una galera. Cap. Son. 22. Zuffio (dice) ch’ha scapocchiata na galera. Fuorf. 2. 8. 16. Meglio correjarrisse na galera.
Vennuto ngalera dicevasi chi volontariamente
per mercede si facea rematore, Buonavoglia.
Capone de galera. V. Capone.
La Galera de tre legne è la Forca. V. Vocare.
Galera de diece rimme è lo Strangolamento
colle dieci dita. Cort. M. P. 8. 5. Tu saje ca pe le fare na galera A dece rimme jeze na matina.
Galessa. Calesso, ma dai più antichi s’intende
di un veicolo signorile. Val. Mez. 4. 44. Avea penzato de no nne parlare De ste galesse e de sti carrozzine. Zezz. Dem. 1. 1. Crosche, galesse ngrese e lavannare. Nov. Sp. 4. 39. Se mettesse La gabella a carrozze ed a galesse. Lo Sagliem. 2. 7. Mo trovo na galessa e mo nne voglio Sta guitta de moglierema portare. Ciucc. 6. 23. Vanno a pede, ngalessa, nzi ncarrozza. Cap. Il. B. 8. Po duje fratielle fatte pe galessa. (Cioè buoni a tirar un
calesso). Fuorf. 2. 10. 8. Chi va a na carriola e chi
ngalessa.
La galessa de masto Nicola. V. Scassare.
Galessella. Dim. di Galessa. Nov. Sp. 4. 40.
Na galessella quanto no varacchio.
Galessiere, Galessiero. Cocchiere di un
calesse, e per estensione qualunque Cocchiere da nolo. Cerl. Fint. cant. 1. 1. E nce fuje acciso lo galessiero. Vott. Sp. cev. 153. Lo povero galessiere disse ec. E appr. Lo galessiero levaje lo cavallo da sotta. Amic. Titt. 27. E nc’erano mporzì tre galessiere.
Galessino. Dim. di Galessa.
Galiazza. Galeazza. Fas. Ger. 16. 5. Galere,
Galiazze e galiune. Stigl. En. 5. 67. La galiazza… jeva moscia moscia. E 10. 76. E non me curo ca sta galiazza Rotta a piezze nce reste.
Galiero. Ghiro, ed anche la sua pelle. Perr.
Agn. zeff. 2. 5. Lo lloro rre d’adduobbio
ncoronato, De galiere è bestuto e se sta mpace.
Zezz. Papp. p. 18. Vino che… Te fa dormì seje
juorne qua galiero. Quattr. Ar. 85. Dormenno comme fusse no galiero.
*Soldato di marina, detto in isp. galerista. Notargiacomo.
Galione. Galione. Fas. Ger. 1. 79. Crepa
sotto lo maro e scumma jetta D’arraggia attuorno a chille galiune. E 15. 7. Che nne porria portà no galeone. Stigl. En. 8. 174. Ncuntro li galiune già se jevano. E 175. Li galiune… Se jeano ncuntro.
E 10. 62. E non corze, volaje lo galione. Cort. Cerr. 2. 10. Ca chi vo nfenocchiare a Sarchiapone
De sale vo magnà no galione. Cap. Il. B. 15. E co la proda rossa galejune Unnece.
Donna assai tarchiata e popputa che avea questo soprannome. Tior. 2. 14. Tu passe de bellizze a Galione. E 9. 4. Tene janche doje zizzelle. Che ne ncaca a Galione.
Galiota, Galioto. Galeotto, Rematore di
galea; e perchè i più vi era condannati, n’è rimasto il nome a coloro che sono condannati ai lavori forzati. Bas. Pent. 2. 3. p. 180. E nuje facimmola… da marinaro a galiota. (Prov. come
in ital. V. Corzaro). Mandr. nn. 5. 2. Passaje da
sordato, Pe fa cinco carrine, a galioto. Cap. Il. 1. 91. Li galiote ognuno fa lo cuoco. Cerl. Zing. 2. 7. No sbirro, no galiota. Tard. Vaj. 179. Parola ausata da gente galiota e de vascia connezione. (Qui è usato come agg.).
Galiotta. Galeotta. Cerl. Ver. am. 1. 1. Chella
è na galiotta armata. E 3. 9. La galeotta mo venuta a la marina. E Merg. 2. 6. Na galiotta sparmata. Perr. Agn. zeff. 5. 64. La galiotta Fuje da lo maro a cierte scuoglie rotta. Cort. C. e P. 1.
188
commo cacazze de ciavola. E 137. Pigliata che fu la galiotta.
Lo stesso che Galiota.
Galitta. Casotto ove la sentinella si mette al
coperto. Fr. garitte e guérite. Quattr. Ar. 251. Pe me ntra li sordate e le galitte Mercurio protettore me sarvaje.
Contrada di Napoli più tardi occupata dalle vie Santa Brigida e Conte di Mola e vico Afflitto.
Galla. Galla. Bas. Pent. 2. egr. p. 246. Ca
vaje co le manzolle Sempre de galla, vitriuolo e alumma. Rocc. Georg. 4. 65. Co lo mele vesogna che se mmesca No po d’addore de galla ammaccata. Mandr. as. 2. 10. Acqua, vetriuolo e galla.
A galla vale A galla. Quattr. Ar. 78. E qua
cosa va a galla e qua va nfunno. Fuorf. 2. 5. 90. L’argiento resta nn’acqua e nne va a galla.
Gallaria, Galleria. Sala, Gran sala; ma dicesi
anche di Galleria che contenga oggetti d’arte.
Ciucc. 9. 31. Si volite vedè la gallaria, Saglimmo
ncoppa. Val. Gall. d’Ap. 3. Chest’era na segreta gallaria, Comm’aggio ditto, chiena de petture.
Cerl. Clar. 2. 6. Teneva… cammere, anticamere e
gallaria, e tutte proviste a la casa. Perr. Agn. zeff. 3. 56. Trasieno dinto de na gallaria. Tard. Def. 196. Sola dintro la galleria.
Galleria come termine di fortificazione. Sciat. 5. p. 275. Acciò pe la porta scassata da l’ariete non fosse trasuto l’aversario co quarche galleria.
Mandr. all. 5. 21. Chi detta pigna a scotolà
s’azzarda Senza na galleria.
Galledinnia, Galledinia, Galledinnio.
Tacchino, Dindio. Notisi che il pl. può essere anche pl. di Gallodinnia. Val. Fuorf. 1. p. 88. Ma quanno po li piede isso (il pavone) conzidera, E che so pevo de lo galledinnia, Se nn’amareggia. E 2. 5. 61. Jevano a mmorra comm’a galledinnia. (La st. orig. ha galledinia). Tior. 8. 3. Porzì pe galledinnia ed anatrelle. Ant. Ass. Parn. 2. (?) Pollanchelle De latte, galledinnie e paparune.
Picc. (?) La penta coda fa comm’a bentaglio Lo
galledinnio de superbia chino.
Gallenaccia. Pegg. di Gallina. Gallenaccio. Tacchino, Dindio.
Specie di fungo, Gallinaccio, Poliporus
giganteus.
Gallenaria. Moltitudine di galline. Picc.
Dial. 1. 38. Fattase adunare Mmiez’ a no prato la
gallenaria. E 39. Lo nibbio… Mmiezo se posa a la gallenaria.
Gallenaro. Gallinajo, L’insieme delle galline.
Fas. Ger. 10. 56. E mo so duje dinto no gallenaro. Sarn. Pos. 4. p. 269. Averriamo no gallenaro de
non avere nvidia a no prencepe. Cerl. Donn. serp. [2. 6.] Si le capitava no bauglio, no gallenaro, no nce sputava.
Gabbia da chiudere le galline, Pollajo. Quattr.
Ar. 29. Tutto lo gallenaro non l’avasta. Picc. Dial.
1. 14. Ntornejo de tavole lo gallenaro.
Nome di un uccello, Picus viridis o Coracius
garrulus.
Gallenella. Dim. di Gallina. Sarn. Pos. 4. p.
265. Da l’uovo de Cecca nne schiudette ne bella
gallenella. Ciucc. 8. 16. Le gallenelle ncopp’a n’asteciello. Pag. M. d’O. 7. 12. L’uovo… Ch’a me non fanno ciento gallenelle.
Gallenella, Gallenella riale, Gallenella follacara, si dice alla Folaga ed al Rallus chlorupus e aquaticus. Bas. Pent. 4. 5. p. 84. De
covarelle, de gallenelle, ec. Polpa della gamba del majale.
Sciure a gallenelle è il Pan porcino.
In pl. Nome di un giuoco fanciullesco, forse il giuoco a gallinenvennella mentovato dal Lasca nella Strega, 2. 1. V. Paparella. Cort. Lett. 225. A le gallenelle, a gatta cecata. Ser. Vern. 5. p. 50. De zompaparmo, de le gallenelle. Pag. Rot. 18. 28. A fa li juoche de le gallenelle. Bas. Pent. 2. ntr. p. 159. Non lassannoce… nè travo luongo, nè le gallenelle, nè lo viecchio n’è benuto.
Le Plejadi o Gallinelle. Rocc. Georg. 1. 61. Plejade dette… ca so gallenelle.
Galleniello. È il Rallus porzana, detto pure
Quaglia marina. Perr. Agn. zeff. 6. 93. Ncorvasto se straforma, e ngallenielle Li peccerille.
Galleniello riale o riale gruosso o
porcignuolo o porcigliuolo è il Rallus aquaticus. Galleniello pedocchiello si dice tanto il R. pusillus quanto il R. baillonii.
Galleria. V. Gallaria.
Galletiello. Specie di fungo, Capogallo,
Prunello buono, Cantharellus cibarius.
Galletta. Dim. di Galla.
Biscotto di forma rotonda con molti buchi, per uso de’ marinai, Galletta. Se ne fanno altresì con zucchero, burro ed altri ingredienti.
Fierre a galletta sono Ferri da ferrare, non
vuoti nel mezzo, ma a forma di biscotti rotondi.
Ciucc. 11. 48. Fierre a galletta, cuofane e
zappielle.
Galla, Galletta degli animali equini. Ciucc. 1. 24. E de sozzimma Nn’avea no parmo pe nfi a le gallette.
Gallettina. Dim. di Galletta nel sign. di
Biscotto.
*Galliare. Dominare come fa il gallo fra le galline, Spadroneggiare, Imbaldanzire. Sic.
gaddiari, sp. gallear. Fas. Ger. 10. 56. Pocca isso
gallejava ogne gallina, E mo so duje dinto no gallenaro. Cerl. Cronv. 2. 6. Fa l’ommo mo e galleja, ca la melizia e li menistre vanno a lo viento sujo. E Flor. 2. 6. Galleja tu co Zorimene… – Si gallejo, pozzo gallejà. Cap. Il. 5. 145. E mo Marte galleja.
Allegrarsi, Tripudiare. Bas. Pent. 5. 9. p. 207. Chi po dicere lo gallejare, grilliare, gongolare… che fece. Cap. Il. 2. 35. A te scauda Lo bedè