4.2. Front-‐end dell’innovazione 124
4.2.2. Generazione delle idee 132
Il punto di partenza dell’Innovation Life Cycle Process è costituito dalla generazione delle idee.
La generazione delle idee rappresenta il momento di sintesi creativa delle conoscenze riguardanti le opportunità di mercato e le tecnologie disponibili; rappresenta cioè il processo di trasformazione delle informazioni in concept preliminari.
Questa fase deve esser più ampia possibile e deve esser in grado di sfruttare al meglio non solo tutto il potenziale interno all’organizzazione ma anche quello esterno. Sfruttare il potenziale interno significa creare una cultura aziendale capace di render l’innovazione l’obiettivo di ogni soggetto appartenente all’azienda, ponendo in questo modo al pari livello la carriera manageriale che quella tecnica. Per esempio, 3M ha popolato il comitato direttivo con leader sia manageriali che tecnici, creando figure di innovation manager o innovation champion, che garantiscano stimoli all’innovazione in tutte le sedi operative ed in ogni zona geografica. Dall’altra parte, la ricerca all’esterno delle idee è molte volte un punto strategico fondamentale per le aziende. Cisco, per esempio, ha una strategia che punta all’acquisizione d’idee “in fasce”, attraverso strategie selezionate in base al livello di sviluppo delle idee; l’azienda ha così creato una rete di intelligence che monitora le start-‐up. Così facendo Cisco in alcuni casi acquista le aziende quando ritiene che esse al loro interno abbiano già promettenti tecnologie identificate, in altri avvia un’acquisizione di partecipazioni azionarie. Altro esempio è quello di Toyota che ha invece instaurato una profonda strategia di collaborazione con i suoi fornitori, con i quali attiva una collaborazione fin dall’avvio del processo di sviluppo dell’innovazione e con i quali spartisce i rischi legati all’investimento, fondando società ad hoc nelle quali interviene nell’azionariato. Questo è il caso, per esempio, in cui Toyota ha creato una joint venture, Advics, per sviluppare un sistema frenante innovativo, coinvolgendo Sumitomo (esperto nelle tecnologie dei cavi elettrici), Denso (leader nei controlli elettronici), ed Aisin Seiki (esperti nell’implementazione di sistemi frenanti tradizionali).
La generazione delle idee è un processo complesso che comprende due fasi distinte: 1. la fase di ideazione delle opportunità;
2. la fase di selezione delle idee.
1. La fase d’ideazione delle opportunità
La prima fase dell’idea management, cioè la fase d’ideazione delle opportunità,
può avvenire in modi molto diversi: da processi creativi lasciati alla totale casualità dell’immaginazione individuale a processi “progettati” in modo sistematico e centrati sull’organizzazione di eventi ( come ad esempio “workshop” d’innovazione utilizzando tecniche di gestione dei processi creativi di gruppo). Le sorgenti delle idee possono essere i soggetti interni o esterni all’impresa ( ad esempio fornitori, clienti, consulenti o il “pubblico”, cioè persone qualsiasi che entrano in contatto con l’impresa attraverso il web).
Le imprese, infatti, tipicamente generano circa la metà delle loro opportunità internamente, come per esempio nei laboratori di ricerca o dall’immaginazione di brillanti venditori. Le opportunità possono però esser generate anche esternamente, includendo i consumatori, le università, gli investitori. Coca-‐Cola per esempio, combina questi due approcci. Essa ha creato la Diet Coke, la Coca Zero ed altre bevande di successo internamente, ma l’azienda ha anche percepito opportunità esternamente, come il caso di diverse acque minerali e del drink energetico Powerade.
Così come un’opportunità può esser generata sia internamente che esternamente, così essa può esser selezionata sia internamente che esternamente. Per esempio, Staples usa i propri clienti per generare le idee che vengono poi selezionate internamente. Viceversa, Lutron Electronics, il maggior produttore di luci di controllo, rende i propri clienti giudici dei propri innovation tornament ( si veda paragrafo). Lutron ha migliaia di prodotti sul mercato, molti di questi sono exploratory offering che se popolari, possono diventare le maggiori linee di business. La selezione esterna può anche prevedere che i consumatori votino proposte d’innovazioni future presentate online o attraverso i mass media.
Se si combinano le due domande, cioè dove vengono create le proprie opportunità e chi è che fa le selection decision, è possibile generare quattro tipi di configurazioni organizzative, mostrate in Figura 4.4.
Figura 4.4.: Le quattro configurazioni organizzative del processo d’innovazione
Fonte: Terwiesch C., Ulrich K. T., 2009, Innovation Tournaments, creating and selecting Exceptional opportunities
Osservando la Figura 4.4.,in alto a destra, si può vedere un’azienda come Youtube che crea e seleziona le opportunità esternamente; QVC, l’ homeshopping retailer, opera allo stesso modo. Quest’ultima azienda usa un’innovation contest per cercare prodotti promettenti creati da piccole aziende e da investitori indipendenti.
Se si esce dal rettangolo alto a destra della figura, il livello dell’innovazione interna aumenta. Focalizzarsi internamente può ridurre la varietà delle idee aziendali, ma permette benefici di coordinamento ed efficienza.
Le quattro configurazioni organizzative così emerse, individuate dagli autori di Innovation Tournaments, sono:
• Integrated innovators. L’innovazione in questo caso avviene internamente all’azienda, spesso dentro un singolo dipartimento. I principali punti di forza di quest’approccio sono: aiuta le imprese a costruire un efficiente portafoglio, consente agli innovatori di indirizzare i propri sforzi per sostenere al meglio la direzione strategica, ed inoltre consente all’organizzazione un forte controllo del processo.
• Experimentalists. Questi innovatori fanno affidamento al mercato per la selezione delle opportunità. Essi generano le opportunità internamente ma le testano attraverso mercati e forum pubblici per determinare quelle che meritano ulteriori investimenti;
• Publishers. Essi eccellono nella selezione piuttosto che nella creazione. Essi lasciano all’esterno la generazione delle idee e si affidano al customer behaviour per indirizzare le decisioni di selezione. Hermann Miller, il venditore di forniture per l’ufficio che ha creato la popolare Aeron chair, rientra in questa categoria.
• Innovation Hosts. Gli innovation host, tra cui Youtube e Newgrounds, non hanno bisogno di generare idee o intraprendere difficili decisioni di selezione. Essi semplicemente servono un mercato dove l’innovazione germina.
Nessuna di queste organizzazioni deve esser giudicata giusta o sbagliata. La configurazione organizzativa di un’azienda dipende dalla capacità dell’impresa e dall’ambiente nel quale opera. Maestro Maazel, per esempio, non ha il bisogno di indire un’ audience survey per trovare un violinista. Lui stesso è esperto violinista e grazie alla sua esperienza è in grado di trovare da solo un buon musicista,
York Philharmonic. I dirigenti di MTV, invece, spesso non sanno bene quale può esser una buona opportunità. Il pubblico dei populer media, infatti, è molto variegato e mutevole e cosa rende uno show divertente agli occhi del pubblico, spesso è difficile da predire; l’unico modo che essi hanno per esser vincenti è quello di affidarsi a tentativi ed errori ed alla selezione esterna.
Anche la struttura dei costi di un’azienda incide pesantemente su quale approccio intraprendere. Boing non può creare dozzine di diversi progetti di aereo, che costano miliardi di dollari per esser sviluppati, solo per vedere quello che il cliente giudica il migliore.
Skarzynski e Gibson hanno esplitato quattro regole per progettare, ampliare e migliorare il front-‐end dell’innovazione, in modo che diventi capace di creare un flusso continuo di nuovi prodotti, servizi, strategie, e businesses ricchi e creativi. Esse sono:
1. Coinvolgere molte menti 2. Seminare abbastanza semi 3. Ampliare il front end. 4. Aumentare le combinazioni
1. Coinvolgere molte menti
• “ Coltivare” innovatori in azienda
Invece di attingere dall'enorme potenziale di creatività che è latente in tutta la loro organizzazione, molti dirigenti continuano a considerare l'innovazione come la provincia esclusiva di uno o due reparti specializzati.
Il problema è radicato nella nozione diffusa che considera i dipendenti “ordinary” come incapaci di esser una fonte di innovazioni creative.
Peter Skarzinski e Rowan Gibson sottolineano come invece siano proprio i dipendenti ordinari quelli che possono creare innovazione, ma solo se
l'organizzazione è disposta a sviluppare una struttura sociale che gli insegni ed incoraggi ad essere innovatori.
Essi credono che la chiave di volta per creare innovazione sia far capire alle aziende che “l'innovazione inizia con me ".
• Usare il Potere della Rete
Un ottimo modo per coinvolgere centinaia o addirittura migliaia di dipendenti nel processo di condivisione delle conoscenze e di creazione di nuove idee è di usare il potere della Rete.
IBM, Per esempio, spesso utilizza Internet per la sua idea on-‐line "jamming". In certe occasioni, infatti, la società invita i dipendenti IBM di tutto il mondo, e certe volte anche i suoi clienti e consulenti, a partecipare ad un globale, open sources “allenamento” d’ideazione.
• Guardare Oltre la Propria Organizzazione
Ciò che è nuovo è la possibilità di utilizzare il web per attingere da un serbatoio mondiale in continua espansione di creatività umana (per coinvolgere l'immaginazione ed il know-‐how di milioni di cervelli al di fuori dell'organizzazione). Esso rappresenta il potere di aprire il processo d’innovazione delle aziende al libero scambio con il resto del mondo.
Per fare un esempio, si prenda P&G. Attraverso il suo programma d’innovazione, denominato Connect and Develop, i ricercatori della società possono utilizzare un portale web chiamato InnovationNet per farsi aiutare nel trovare soluzioni ai loro problemi scientifici.
Un altro esempio è rappresentato ancora da IBM. Il colosso informatico ha infatti avuto un notevole successo con il suo sito web alphaWorks che collega i ricercatori interni ed il gruppo di prodotto con una grande comunità di sviluppatori di software esterni. L'obiettivo è favorire il pensiero collaborativo e la conversazione riguardo le tecnologie emergenti di IBM.
• Dar forza alla Community dei Volontari
Il Web permette alle aziende di connettersi con persone esterne all'organizzazione “le cui passioni si collegano ai problemi aziendali ", come sostiene Gary Hamel. Si consideri al modo in cui Linux, il sistema operativo open-‐source, è stato sviluppato.
per undici architetture di computer e che contenga più di 213 milioni di linee di codice sorgente. Se Linux fosse stato sviluppato da programmatori di software compensati per il loro lavoro, sarebbe costato miliardi di dollari. Invece, è stato creato gratuitamente da una comunità mondiale di volontari.
Google è un'altra azienda che ha capito come coinvolgere i volontari dall'esterno dell'organizzazione. Durante la sua annuale Code Jam compatition, Google, infatti, fornisce agli sviluppatori di tutto il mondo la possibilità di lavorare al suo problema più arduo riguardante il software. Le ricompense in contanti sono modeste, ma il vero incentivo per i concorrenti è la possibilità di vedere il loro codice incorporato nel motore di ricerca onnipresente di Google.
2. Seminare abbastanza semi
Al suo interno, l’innovazione implicherà sempre un elemento di serendipità; le azienda possono migliorare drammaticamente le probabilità che la serendipità avvenga attraverso la comprensione che l'innovazione è in gran parte un gioco di numeri.
Ovviamente non è facile accettare che da tutte le idee generate solo il 10% garantiscono degli esperimenti, e che circa il 90% di questi esperimenti non daranno l'apprendimento desiderato; ma, come I’ analogia VC illustra, il vero problema non è quante volte si fallisce, ma il valore dei propri successi.
Ancora una volta, Google rappresenta un buon esempio. I suoi fondatori, Larry Page e Sergey Brin, hanno colto l'aritmetica dell’innovazione. Essi hanno ricreato in Google lo stesso ambiente della Silicon Valley ed il loro obiettivo è stato quello di creare sempre nuovi "Googlettes": nuove idee di business, di servizi e di applications software che nascevano sì in piccolo ma che costituivano potenziali fonti di reddito future.
3. Ampliare il Front-‐End
Al fine di evitare la “miopia dell’innovazione” bisogna cercare di allargare il front end dell’innovation pipeline in modo che diventi aperto a tutta una serie di diverse opportunità d’innovazione.
Ad esempio, considerate le seguenti categorie di innovazione: • Innovazioni tecnologiche
• Innovazioni di prodotto • Innovazioni sui servizi • innovazioni operative • innovazioni di costo • Esperience innovation • Mangement innovation
• innovazioni sul business model • innovazioni di settore
Anche se questa lista con i vari tipi d’innovazione non è per nulla esaustiva, è importante tenere a mente che estendendo il proprio pensiero al di là dei nuovi prodotti, delle tecnologie, o semplicemente del " cool " design, si potrà ampliare in modo significativo la portata dell’ innovazione.
4. Ampliare le combinazioni
Secondo gli autori, le innovazioni che hanno veramente cambiato le regole del gioco sono quelle che sono nate nei punti di intersezione tra i vari tipi di intuizioni. Le Radical business innovation sono quasi sempre il prodotto di una " collisione creativa "; cioè, esse si basano su una combinazione di intuizioni provenienti da quattro diverse categorie identificate come: i dogmi inosservati (le ortodossie), i trend inespressi (le discontinuità), le competenze o gli asset strategici sottoutilizzati, i bisogni inespressi dei clienti (si veda Capitolo 2).
L’ obiettivo delle aziende che aspirano ad esser innovative dovrebbe essere quello di prendere i diversi “discovery insight” scaturiti da queste “quattro lenti” distinte
e metterli gli uni contro gli altri per vedere se la collisione apre nuove opportunità d’ innovazione.
Si prenda come esempio la lavastoviglie Briva ideata da Whirlpool. L'idea di questo prodotto altamente innovativo è nata dalla combinazione tra i vari tipi di intuizioni strategiche:
• Discontinuità: se si osserva un qualsiasi elettrodomestico medio (la lavastoviglie, il frigorifero, la lavatrice…), giudicando dalle dimensioni, si può intuire che esso sia stato progettato probabilmente per una famiglia costituita da quattro persone; Eppure il gruppo demografico cresciuto più rapidamente in ogni paese sviluppato nel corso degli ultimi venti anni è rappresentato dalle famiglie mononucleari (questo non rappresenta un trend invisibile);
• Bisogni insoddisfatti dei clienti: apparecchi domestici concepiti per persone singole;
• Ortodossie: le lavastoviglie sono grandi scatole che si trovano sotto il piano di lavoro della cucina vicino al lavandino. Whirlpool ha sfidato se stessa ed il settore chiedendosi: "Perché una lavastoviglie non dovrebbe essere più simile a un forno a microonde, molto piccolo, compatto e veloce?”
• Core competence: una delle competenze principali di Whirlpool è la progettazione, produzione e commercializzazione di apparecchi di alta qualità a basso costo. La stessa società ha chiesto come si potrebbe utilizzare questa competenza per creare e commercializzare una lavastoviglie che si adatterebbe perfettamente allo stile di vita di un single.
Le idee, durante questa fase, posson venire presentate nei modi più “disparati”.
Eccone alcuni suggeriti da Gijs Wulfen18, esperto di innovation management :
1. In una parola 2. Con un’immagine 3. Attraverso un report
4. Con una mood board 5. Ballando
6. Con un tabellone pubblicitario
7. Attreverso Prezi, un web-‐tool per realizzare presentazioni 8. Facendo un disegno
9. Facendo un quadro 10. Attraverso un magazine 11. Con una mindmap
12. Disegnando una story-‐board 13. Facendo una statua
14. Disegnando un cartone 15. Tramite un sito web
16. Attraverso un enorme post-‐it 17. Facendo un film
18. Creando un app
19. Attraverso una pubblicità commerciale 20. Cantando una canzone
21. Facendo un giornale 22. Facendo un flash mob 23. con un gioco
24. scrivendo un opera teatrale 25. presentandola come un libro 26. mettendola in una mongolfiera
27. mettendo un prototipo su uno scaffale di un negozio 28. creando un giocattolo
29. attraverso un mini business case
2. la fase di selezione delle idee
Le idee individuate devono venir “filtrate” in modo rigoroso attraverso un processo di decision making (stage and gate) il quale deve venir presidiato in ottica interfunzionale, rispettando i tempi prestabiliti d’attuazione.
Questa fase inizia con un briefing aziendale, il quale deve includere tutti gli elementi fondamentali per alimentare il processo di selezione: obiettivi di prezzo, prodotti concorrenti, segmento/i target, tasso di riapplicabilità ed intercambiabilità, margine e market share, metodi e costi di produzione, canali distributivi, costi di garanzia ed obiettivi ecc. Per esempio, nel caso di un’azienda alimentare codesto processo si è innescato generando 3000 idee, facendo partire 750 progetti, che hanno sviluppato 200 prodotti, tra i quali 10 hanno avuto successo sul mercato. È indubbio che vedendo questi risultati è alto rischio di investire in prodotti che non avranno successo; quindi da questa osservazione deriva il bisogno di governare il processo in modo estremamente rigoroso.
Per verificare l’allineamento e l’armonizzazione tra la strategia di posizionamento e di prodotto dell’azienda e gli sviluppi innovativi deve esser condotta l’ analisi di prefattibilità. Essa deve: valutare tutte le implicazioni derivanti dall’innovazione, valutare il Total Cost of Ownership, governare la complessità di prodotto o di gestione che ne deriva ed esplorare il mercato per stimarne il potenziale livello d’accettazione. Inoltre, durante questo processo di valutazione dell’innovazione bisogna bilanciare, coerentemente con le strategie aziendali, il possibile vantaggio competitivo e l’attrattività sul cliente con il rischio dell’immaturità tecnologica dell’innovazione, una lacunosa corrispondenza con le aspettative del mercato, l’incompleta qualità provata del prodotto.
La letteratura riguardante i processi creativi evidenzia con chiarezza come il processo di generazione e selezione debba essere organizzato servendosi del principio della selezione naturale darwiniana; questo processo deve cioè contenere una fase di divergenza (che deve massimizzate il numero e la varietà delle idee) ed una in cui avviene la selezione dei migliori. Terwiesch e Ulrich utilizzano l’espressione “ innovation tournaments”: la generazione delle idee deve essere gestita ed interpretata
Gli innovation tournament (si veda paragrafo 4.2.4.), infatti, forniscono un modo strutturato per gestire il fuzzy front end dell’innovazione e si rifanno al seguente principio: Nemmeno il miglior processo di sviluppo prodotto può creare exceptional value se viene alimentato da opportunità mediocri.
Figura 4.5.: il front-‐end dell’innovazione e gli innovation tournament
Fonte: Terwiesch C., Ulrich K. T., 2009, Innovation Tournaments, creating and selecting Exceptional opportunities
La fase di selezione riguarda la progettazione dei meccanismi e degli strumenti per la valutazione e la selezione delle idee sulle quali l’azienda andrà ad investire per continuare il viaggio attraverso l’imbuto dell’innovazione. Le idee selezionate diventano il portafoglio dei progetti di sviluppo.
Le scelte strategiche di un’azienda “prendono il via” quando essa inizia ad investire.
Attraverso il portafoglio progetti, che stabilisce dove allocare le risorse umane e finanziarie, avviene la concretizzazione della strategia d’innovazione. La gestione del portafoglio progetti (portfolio management) è quel processo decisionale che riesamina ed aggiorna costantemente ed in modo dinamico una lista di progetti d’innovazione. Mediante tale processo i nuovi progetti vengono valutati, selezionati ed ordinati secondo priorità; i progetti già attivi possono venire
accelerati o viceversa abbandonati; le risorse disponibili possono venire allocate o riallocate tra i progetti attivi.
La gestione del portafoglio progetti è fondamentale per il successo reddituale e competitivo dell’impresa per tre ragioni:
• Gestire il portafoglio significa concretizzare, rendendo operativa, la strategia aziendale ( quali prodotti, tecnologie, mercati verranno aggrediti?);
• Gestire il portafoglio significa stabilire l’allocazione delle risorse preziose e scarse riguardanti la produzione, la progettazione ed il marketing;
• Gestire il portafoglio significa bilanciamento degli investimenti in termini di rischiosità e profittabilità e bilanciamento tra progetti d’innovazione a lungo e breve termine.
4.2.3. Il secondo point of performance dell’Innovation Diamond
Il secondo point of performance dell’Innovation Diamond è costituito dall’impiego delle risorse ed il focalizzarsi sui giusti progetti, ossia il portfolio management. Il portfolio management riguarda l’allocazione delle risorse all’interno del business. I best performing business vantano un reale sistema di portfolio management che aiuta il leadership team ad allocare efficacemente le risorse nelle giuste aree e progetti.
I best performers hanno un portafolio dove:
• i development project sono allineati con la strategia di business e
l’allocazione delle risorse del portafoglio rispecchia la strategia di business; • c’è il giusto bilanciamento tra i progetti: per esempio, tra i progetti di lungo
e breve termine; tra quelli ad alto e basso rischio;
• la classificazione dei progetti avviene in termini di priorità, e solitamente i portafogli contengono progetti ad alto valore;
• avviene il giusto equilibrio tra le risorse disponibili ed il numero di progetti in corso.