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BEST PRACTICE 2.5

2.6 RISCHI DOVUTI A ESPLOSIONI

2.6.2 Gestione degli esplosivi

Non è consentito l’uso di esplosivi, accessori detonanti e mezzi di accensione diversi da quelli distribuiti dal direttore o per impieghi diversi da quelli consentiti dal d.p.r. 128/1959. Come stabilito dall’art. 35 d.lgs. 624/1996, qualora non sia pre-visto un deposito specificamente asservito all’attività estrattiva, il Direttore respon-sabile assicura che l’esplosivo sia fornito, per quanto possibile, in prossimità dei punti di utilizzo ed in tempi immediatamente precedenti l’impiego dello stesso. La sosta degli esplosivi all’interno del cantiere in attesa del loro impiego è consentita in ambienti idonei alla loro conservazione e sotto la custodia del personale appo-sitamente designato per evitarne l’uso improprio o la sottrazione. Il trasporto degli esplosivi nell’ambito del cantiere può essere effettuato solo con mezzi e con modalità approvati dall’autorità di vigilanza.

Al momento della consegna, il personale preposto è tenuto a verificare scrupolo-samente lo stato di conservazione degli esplosivi e degli accessori, quali le micce e i detonatori, scartando e riconsegnando al fornitore i materiali che presentano involucri deteriorati ed emananti odori acri, fuoriuscita di polverino, ossidazioni e anomalie in genere. Le micce a lenta combustione devono essere controllate, prima dell’impiego, al fine di accertare la velocità media di propagazione del fuoco, annotando in apposito registro i tempi di combustione accertati rispetto a quelli indicati dal fornitore, scartando le partite che mostrino scostamenti del 5% in più o in meno. Qualora, per diverse ragioni, a fine giornata risultassero notevoli quan-tità di esplosivo in esubero si provvederà a contattare la ditta fornitrice per la resti-tuzione del materiale che, nell’attesa, dovrà essere opportunamente sorvegliato.

Nel caso di quantitativi residui modesti, il materiale verrà distrutto con le modalità previste nell’Ordine di Servizio dal personale abilitato al mestiere di fochino.

Dovranno essere scrupolosamente seguite le procedure di caricamento, prepara-zione e brillamento delle mine, sia con innesco a fuoco che mediante esploditori elettrici. In quest’ultimo caso, occorre evidenziare le problematiche operative lega-te alle criticità nella preparazione del circuito elettrico che collega i vari detonatori alla linea di tiro. Tale tipologia di innesco andrebbe evitato durante manifestazioni temporalesche in prossimità dell’area di cava così come occorre evitare la vicinan-za di impianti o apparecchiature che possano creare delle differenze di potenziale e quindi correnti indotte nel circuito di accensione, al fine di scongiurare il pericolo di attivazione accidentale dei detonatori. In questi dispositivi rientrano anche i telefoni cellulari, di ampia diffusione, che devono essere spenti a partire dalla fase di caricamento. Ciò premesso per le situazioni di innesco elettrico, le procedure di caricamento, preparazione e brillamento delle mine possono così riassumersi:

a. allontanamento dei dipendenti dall’area dell’esplosione. Gli addetti allo sparo delle mine, prima di procedere al collegamento degli inneschi, devono assicu-rarsi che gli altri lavoratori, anche di eventuali cantieri limitrofi, siano al riparo dalla esplosione (proiezione di materiale e dai gas o fumi che si producono. La

definizione delle distanze di sicurezza e la verifica dell’allontanamento di uomi-ni e mezzi è demandata al Direttore responsabile o al Sorvegliante in sua assen-za. Occorre dare, di norma, un allarme con tre diversi segnali acustici, a mezzo di tromba o altro sistema idoneo, di cui il primo per avvertire gli operai o altri di ripararsi, il secondo dopo l’avvenuto accertamento che tutte le persone si siano riparate prima di dar luogo all’accensione delle mine e il terzo segnale per avvisare del cessato pericolo;

b. controllo degli accessi e dei movimenti nell’area della cava e protocollo di sgom-bero efficace del cantiere dove ha luogo lo sparo, impedendo l’ingresso con presidio ad ogni accesso e disponendo una momentanea sospensione delle attività di estrazione, del traffico interno e, se necessario, nelle strade adiacenti previa autorizzazione dell’ente gestore;

c. uso di rifugi antiesplosione adeguati, fissi o mobili, qualora le condizioni del cantiere non garantiscano sufficiente protezione al personale, unitamente a sistemi di contenimento delle proiezioni quali: piastre di acciaio, sistemi con reti o funi metalliche, anche intrecciate, sistemi realizzati con pneumatici di autovettura o autocarro nonché sistemi “misti” con pannelli antisiluro e reti metalliche;

d. analisi post-esplosione di ogni volata, per determinare se lo sparo è stato esegui-to come previsesegui-to. L’addetesegui-to al brillamenesegui-to, quando possibile, conterà ad alta voce il numero delle mine esplose in successione. Nel caso vi siano evidenze, o il dub-bio, che una o più mine non siano esplose, il fochino vieterà l’accesso al luogo pericoloso prima che sia trascorsa un’ora dal momento del primo colpo, e il sor-vegliante impartirà le istruzioni necessarie. In ogni caso non può essere consen-tito l’accesso ai luoghi interessati dalla esplosione prima che i gas prodotti si siano diradati e, comunque, non prima di dieci minuti dall’ultima esplosione;

e. ispezione del fronte di abbattimento e disgaggio di sicurezza. Dopo ogni volata di mine il fochino, in presenza del Sorvegliante, procederà ad un attento esame del fronte per individuare mine inesplose o residui di materiale esplosivo nel fondo di mina provvedendo, nel caso, alla rimozione con attrezzi idonei. Solo successi-vamente il personale addetto deve provvedere al disgaggio di sicurezza mediante la rimozione dei materiali che presentino pericolo di distacco prima che qualsiasi lavoro di avanzamento possa riprendere con sufficienti livelli di sicurezza;

f. esame di tutti gli incidenti mancati, da cui trarre utili informazioni per prevenire il ripetersi di simili accadimenti e suggerimenti per la messa a punto di nuove procedure in ottica di miglioramento delle condizioni di sicurezza;

g. comunicazioni efficienti ed efficaci, anche relativamente ai pericoli associati al trasporto di esplosivi;

h. valutazione e sviluppo di strategie di prevenzione degli incidenti, sviluppo di procedure di sicurezza sul lavoro, implementazione di pratiche di lavoro che soddisfano legislazione e standard, individuando strategie per il monitoraggio e l’aggiornamento delle informazioni sulla sicurezza;

i. formazione

Figura 2.6.2 - : Fattori che influenzano la sicurezza

(Fonte: Bajpayee T. et al 2004 [1]. Rielaborazione degli autori)

Appare chiaro come la formazione e l’istruzione del personale coinvolto nelle ope-razioni di brillamento svolgano comunque un ruolo fondamentale nella prevenzio-ne degli incidenti ambientali e di sicurezza e prevenzio-nella costruzioprevenzio-ne e prevenzio-nel miglioramento della base di conoscenze dei dipendenti. Possono aiutare il brillatore, l’equipaggio e gli altri operatori a sviluppare un livello di consapevolezza più elevato per iden-tificare i pericoli e applicare tecniche di mitigazione adeguate.

I perforatori poi, in particolare, dovrebbero essere addestrati a cercare qualsiasi anomalia geologica e riferire tali informazioni ai brillatori, per permettere a questi ultimi di considerare tutti i dati disponibili per determinare i limiti dell’area di esplosione per ogni colpo. Per riassumere, di seguito una lista dei fattori coinvolti nelle attività legate all’utilizzo degli esplosivi nelle cave, da considerare con la dovuta attenzione per la valutazione dei rischi.

RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI E NORMATIVI, SITOGRAFIA E IMMAGINI

[1] Bajpayee T., Rehak T., Mowrey G., Ingram D. 2004, Blasting injuries in surface mining with emphasis on flyrock and blast area security, J. Safety Res., 35(1),47-57.

[2] Bajpayee T., Verakis H., Lobb T. (2005), Blasting Safety - Revisiting Site Security, Proc . 31st Ann. Conf. Explos. Blasting Tech, Orlando, FL, February 6-9, 2, 1-13.

[3] Decreto del Presidente della Repubblica 19 marzo 1956, n. 302 - Norme di prevenzione degli infortuni sul lavoro integrative di quelle generali emanate con decreto del Presidente della Repubblica 27 aprile 1955, n. 547.

[4] Decreto del Presidente della Repubblica 9 aprile 1959, n.128 Norme di Polizia delle Miniere e delle Cave.

[5] Decreto legislativo 19 maggio 2016, n. 81 Attuazione della direttiva 2014/28/UE concernente l’armonizzazione delle legislazioni degli Stati mem-bri relative alla messa a disposizione sul mercato e al controllo degli esplosive per uso civile.

[6] Decreto ministeriale 10.06.2005, Ministero delle Attività Produttive. Modifiche all’elenco dei prodotti esplodenti riconosciuti idonei all’impiego nelle attività estrattive (ss.mm.ii).

[7] Decreto ministeriale 6 febbraio 2018 Norme per il rilascio dell’idoneità di pro-dotti esplodenti ed accessori di tiro destinati all’impiego estrattivo.

[8] Decreto ministeriale 8.04.2008 - “Speciali limiti all’importazione, commercia-lizzazione, trasporto e impiego di detonatori ad accensione elettrica a bassa e media intensità nonché all’impiego e al trasporto degli altri esplosivi di 2° e 3° categoria”.

[9] Decreto ministeriale 9 agosto 2011 Modificazioni agli allegati A, B e C al rego-lamento per l’esecuzione del testo unico delle leggi di pubblica sicurezza, approvato con regio decreto 6 maggio 1940, n. 635.

[10] Kricak L., Kecojevic V., Negovanovic M., Jankovic I., Zekovic D. 2012, Environmental and safety accidents related to blasting operation, American Journal of Environmental Science, 8 (4), 360-365.

[11] Legge 18 aprile 1975 n. 110 - “Norme integrative della disciplina vigente per il controllo delle armi, delle munizioni e degli esplosivi”.

[12] Regio Decreto 18.06.31 n. 773 - Approvazione del testo unico delle leggi di pubblica sicurezza.

[13] Regio Decreto 6.5.1940, n. 635 - Approvazione del regolamento per l’esecuzio-ne del testo unico 18 giugno 1931, n. 773 delle leggi di pubblica sicurezza -

“Classificazione degli esplosivi” in categorie da 1 a 5, indispensabili da cono-scere per trattarli ed usarli correttamente e con le precauzioni prescritte secondo l’appartenenza ad una o all’altra categoria.

[14] Selva L., Nardin G., SOGECA, 2013, Manuale corso formazione fochini: gestio-ne degli esplosivi in sicurezza”.

[15] US Department of Interior, Office of Surface Mining Reclamation and Enforcement - Bureau of mines, 1987, Information circular 9135, Proceedings of “Bureau of Mines Technology Transfer Seminar, Chicago, Ill.

[16] Figura 2.6.1 Inail DCPC. Gallerie delle Immagini. Rielaborazione degli Autori.

[17] Figura 2.6.2 Bajpayee et al. 2004 [1] Rielaborazione degli Autori.

[18] Best practice 2.6. Inail DIT e CONTARP. Elaborazione degli autori.