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LA GESTIONE DELLA SICUREZZA NELLE GRANDI IMPRESE IL MODELLO DUPONT F. Polli *

* Responsabile del Sistema di Gestione Ambientale e del Laboratorio di Analisi di DuPont de Nemours Italiana (Bolzano).

RIASSUNTO

In questo documento viene trattato il tema dell’organizzazione della sicurezza nella DuPont de Nemours Italiana. Sono riportati i fattori che hanno portato DuPont ad essere considerata tra le multinazionali con il più alto standard di sicurezza al mondo. Attraverso esempi concreti viene mostrato come lo stabilimento di produzione di fitofarmaci di Bolzano abbia applicato e rese proprie procedure e policies della casa madre di Wilmington (U.S.A.). Vengono inoltre sottoli-neati gli aspetti che secondo DuPont vanno seguiti piu attentamente al fine di gestire corretta-mente la sicurezza in azienda creando una vera e propria “cultura della sicurezza”.

DuPont de Nemours è una Science Company fondata nel 1802 a Wilmington (Delaware- US) da E.I DuPont

Early Du Pont powder mill along the Brandywine, Wilmington, Del. Our founder, E.I. du Pont de Nemours

Per i primi 100 anni circa di attivita’, DuPont ha prodotto nel Delaware (USA) polvere da sparo.

Dal 1900 in poi la società ha focalizzato i suoi sforzi nella realizzazione di nuovi prodotti ad alto valore tecnologico nei campi della diagnostica, arredamento, elettronica, trasporti, alimenta-zione, moda e della salute.

Forse alcuni non sanno che DuPont è l’azienda che ha inventato:

• la prima fibra FIBRA sintetica: il Nylon,

• il primo fluoropolimero, il PTFE (politetrafluoroetilene), materiale con cui in tutto il mondo si rendono antiaderenti le pentole,

• la fibra resistente alla fiamma con cui sono costruite tute ignifughe per vigili del fuoco, astronauti e piloti di formula 1,

• la fibra ad altissima resistenza meccanica con cui vengono realizzati giubbotti antiproietti-le, guanti e caschi per motociclisti, e molti altri prodotti di vasto impiego

• e che il 75% dei 40 materiali plastici più diffusi sul mercato è il risultato di scoperte scien-tifiche di DuPont.

DuPont opera in 65 stati ed ha 97 000 dipendenti

La DuPont de Nemours Italiana produce e commercializza tra le altre cose fitofarmaci e concimi fogliari. La sede di Cologno e lo stabilimento di produzione di Bolzano occupano in totale circa 150 dipendenti (solo settore Crop Protection-Protezione delle colture). Lo stabilimento di Bolzano è stato acquisito da DuPont nel 1985 dalla società Amonn che operava nel sito dagli

anni ’50. Lo stabilimento di Bolzano fa parte della sezione Manufacturing EMA (Produzione Europe, Middle East, Africa) ed opera esclusivamente nel settore dei prodotti per l’agricoltura.

A Bolzano sono impiegati 50 dipendenti fissi e 30 stagionali, nel periodo da gennaio a maggio in cui è richiesta maggior manodopera. In questo periodo l’orario di lavoro è costituito da tre turni di 8 ore.

Organizzazione nnella ggestione ddella SSicurezza

Nel 1816 un grave incidente si verificava nello stabilimento di produzione di polvere da sparo di Wilmington. Nonostante le severe norme di sicurezza, un’improvvisa esplosione causava 40 vittime fra gli operai e distruggeva praticamente l’intero impianto. Il fondatore della societa’, che abitava nelle vicinanze, scampava miracolosamente alla morte. Questa amara lezione avreb-be influito su gran parte delle future attività del gruppo e portato ad una gestione sistemati-ca della sicurezza.

L’attività di coordinamento della sicurezza in DuPont viene svolta dalla funzione comune SHE (Safety-Health and Environment) dell’area EMA di Ginevra. Per cio’ che concerne l’organizza-zione complessiva dell’attività di tutti coloro che nei vari siti EMA si occupano di tematiche ambientali e di quelle legate alla salute ed alla sicurezza, il gruppo ha predisposto uno schema,

strutturato per aree operative per definire nel dettaglio i compiti che ricadono sotto la respon-sabilità della funzione SHE e di quelli che sono invece affidati ai responsabili di linea. Alcune delle principali aree individuate sono :

• l’interpretazione delle normative e degli standards,

• l’auditing (con distinzione fra audit affidati agli addetti SHE e quelli condotti dai manager e dai tecnici di linea),

• la stesura di procedure,

• la formazione,

• l’attività di reporting per le istituzioni governative,

• la formulazione di statistiche e di reporting interna,

• l’analisi degli incidenti,

• le ispezioni (i controlli di qualità e l’ispezione della funzionalità dei macchinari sono affida-te ai affida-tecnici di linea),

• la partecipazione a comitati o networks,

• le attività connesse alla certificazione ambientale,

• lo sviluppo dei progetti.

Il datore di lavoro ai sensi del DLgs 626/94, è per il sito di Bolzano il responsabile dello stabi-limento e risponde direttamente al responsabile SHE Europe. Accanto a quest’ultimo opera l’RSPP (responsabile servizio protezione e prevenzione) che agisce in stretto contatto con il plant manager. All’RSPP fanno capo i responsabili della sicurezza dei singoli reparti. Essi sono stati nominati lavoratori in charge of safety. Nel periodo in cui l’attività produttiva procede sui tre turni hanno la piena autorità di interrompere in qualsiasi momento il processo produttivo in caso di mancato rispetto delle norme di sicurezza.

Il rappresentante dei lavoratori (RSL) è un tecnico specializzato in possesso di buone compe-tenze tecniche, distintosi in anni precedenti per una partecipazione attiva ai safety meeting (meeting di sicurezza). Il rapporto del RSL con il responsabile di stabilimento e con il RSPP è improntato al dialogo ed alla collaborazione. Il medico competente è un libero professionista, specializzato in medicina del lavoro ed è affiancato da personale infermieristico.

Un’organizzazione sistematica della sicurezza oltre che ad un impegno verso la comunità rap-presenta un atteggiamento coerente verso il codice di comportamento Responsible CCare abbrac-ciato da DuPont.

Responsible Care è un’iniziativa volontaria portata avanti dalle industrie chimiche al fine di ottenere una gestione responsabile dei prodotti chimici e migliorare le performance nei campi della sicurezza salute ed ambiente (SHE). Prima sviluppata in Canada dall’Associazione dei Produttori Chimici Canadesi (CCPA), Responsible Care è stata successivamente adottata dall’Associazione dei Produttori Chimici Americani (CMA) e si è quindi diffusa in circa 40 stati di tutto mondo. DuPont de Nemours ha preso l’impegno di implementare Responsible Care in tutti i suoi impianti chimici sparsi nel mondo includendo Responsible Care nell’impegno globale in termini di sicurezza salute ed ambiente (SHE). Responsible Care è costituita da una serie di prin-cipi guida articolati in sei codici: prevenzione dell’inquinamento, Product Stewardship, salute e sicurezza degli impiegati, sicurezza dei processi, distribuzione, informazione della comunità/risposta alle emergenze.

In armonia con questo impegno DuPont ha scelto inoltre di aderire al Servizio Emergenze Trasporti (SET) (1)mediante il proprio centro di emissione di schede di sicurezza e la sua rete di esperti di prodotto che 24 ore su 24 sono pronti a fornire indicazioni in caso di emergenza (DUCHEM HHELP).

SET è un’iniziativa volontaria promossa in Italia da Federchimica (federazione italiana delle indu-strie chimiche) nell’ambito del programma europeo ICE (International Chemical Industry Council), orientato alla prevenzione ed alla gestione delle emergenze nel trasporto di prodotti chimici.

L’attività SET è disciplinata da un protocollo di intesa del Dipartimento della Protezione Civile della presidenza del Consiglio dei Ministri volto a regolare i rapporti tra Federchimica, la direzione gene-rale della Protezione Civile e Servizi Antincendi del Ministero dell’Interno. SET si propone di forni-re collaborazione alle Pubbliche Autorità (Vigili del Fuoco, Protezione Civile, ecc.) in caso di inci-denti su strada e ferrovia, con l’intervento modulato su tre livelli:

1. informazioni sul prodotto e trasmissione delle schede di sicurezza;

2. mobilitazione sul luogo dell’incidente di un tecnico qualificato seguendo la logica della com-petenza sul prodotto;

3. mobilitazione sul luogo dell’incidente di una squadra di emergenza aziendale seguendo la logica della prossimità geografica.

SET testimonia l’impegno di DuPont nel fornire, volontariamente, risposte concrete nel senso di una politica di miglioramento continuo nell’area della sicurezza, della salute e dell’ambiente coerente-mente ai principi del programma Responsible Care per uno sviluppo durevole e sostenibile.

L’azienda inoltre è dotata una squadra di pronto intervento interna la quale effettua esercita-zioni di emergenza, alle esercitaesercita-zioni partecipano anche i Vigili del Fuoco della città di Bolzano.

Pianificazione

La pianificazione delle attività dipende sicuramente dagli obbiettivi che ci si è prefissi.

Aggirandosi per gli stabilimenti DuPont ci si puo’ imbattere in qualche cartellone recante la

scritta “L’obiettivo è zero”. Chi conosce DuPont sa che questa frase è applicata ai settori della sicurezza e delle emissioni inquinanti. Questo è divenuto ormai uno slogan che DuPont ha scel-to come obiettivo per la riduzione degli incidenti e che ha applicascel-to poi anche alla gestione delle emissioni nell’ambiente. Infatti, mentre in anni precedenti l’impegno di DuPont aveva come scopo la riduzione della metà degli indici di frequenza e di gravità degli infortuni, l’o-biettivo che attualmente l’azienda si prefigge è l’azzeramento degli indici stessi. L’impostazione generale della politica della sicurezza è sintetizzata nelle espressioni:

“Tutti gli incidenti possono essere evitati “ e “Il nostro obiettivo è “0”.

Questo obiettivo è ampiamente riflesso nella politica dell’azienda:

Il nostro gruppo ha inoltre elaborato linee guida molto dettagliate “Gli Standards”, proce-dure che DuPont da parecchi anni oramai ha creato, aggiorna e segue quotidianamente.

Inoltre ogni sito è libero di imporre vincoli più severi nel caso in cui si evidenzino situa-zioni particolari. Durante la valutazione dei rischi infatti è emerso che la mansione che pre-senta un maggior rischio potenziale è risultata quella relativa agli interventi su macchine ed apparecchiature ed al caricamento delle materie prime. Per questa tipologia di lavoro sono state predisposte specifiche azioni di prevenzione e di protezione, quali ad esempio, il rilascio dei permessi di lavoro o la protezione delle apparecchiature con lucchetti dei quali esiste una sola chiave in possesso all’operatore che sta effettuando la manutenzione (Lock-Tag-Try). Particolarmente pericolosa è considerata l’attività di pulizia di grandi loca-li chiusi come i silos. Per lo svolgimento di tale attivita’, compiuta da almeno due operai, sono previsti il rilascio di specifici permessi scritti (cosi’ come per l’utilizzo di fiamme libe-re), oltre all’effettuazione di un addestramento ad hoc ed all’utilizzo di particolari proce-dure di sicurezza.

Controlli -- AAudit

Al fine di mantenere il sistema in buone condizioni e di realizzare una situazione di migliora-mento continuo, particolare rilievo assume la parte dedicata al controllo (audit). Il sito di Bolzano ha programmato i seguenti audit

Audit ISO 14001 sistema di gestione ambientale (interni ed esterni) Audit ISO 9002 sistema di gestione della qualità (interni ed esterni) Audit SHE (safety, health and environment)

Audit Distribution (Logistica e spedizioni- audit interni ed esterni)

L’organizzazione degli audit da parte di DuPont Europe, che sono condotti in modo rigoroso e dettagliato, prevede un dialogo diretto e continuato tra i verificatori ed il responsabile di sta-bilimento. Il RSPP effettua inoltre regolarmente, presso lo stabilimento, audit interni, durante i quali con l’ausilio di una check-list, vengono controllati alcuni ambiti dell’organizzazione della sicurezza in azienda (il comportamento del personale, lo stato delle attrezzature, l’adeguatez-za delle procedure ed il rispetto di queste ultime da parte dei lavoratori, le condizioni igieniche degli ambienti di lavoro). Le risultanze degli audit esterni e delle verifiche ispettive interne ven-gono utilizzate per predisporre modifiche al programma di interventi e provvedere all’identifi-cazione di responsabilità operative specifiche.

Anche nel caso di infortuni di lieve entità viene predisposta, dai responsabili di sicurezza del-l’area EMA della SBU (Strategic Business Unit) una meticolosa verifica presso lo stabilimento, tesa ad indagare le cause dell’accaduto e ad analizzare la presenza di eventuali carenze nel sistema gestionale.

Il risultato dell’audit in caso di incidente viene comunicato a tutta l’organizzazione via E-mail, di modo che serva da esempio su cosa poteva essere fatto meglio. Questa informazione viene poi trasferita agli operatori durante i trainings.

Grazie ad un lavoro di raccolta e classificazione di dati relativi a migliaia di infortuni, DuPont è giunta alla conclusione che esiste un preciso rapporto fra il numero totale degli incidenti lievi e la relativa frequenza e gravità degli stessi.

L.W.C.= Lost Workday Case R.W.C.= Restricted Workday Case M.T.C.= Medical Treatment Case

L’impegno nella prevenzione degli infortuni lievi è considerato quindi della massima importan-za in quanto condizione basilare per la diminuzione della probabilità di incorrere in infortuni dalle conseguenze gravi.

La classificazione degli incidenti avviene considerando le seguenti definizioni. Se un dipenden-te non può lavorare in un turno programmato a causa di un incidendipenden-te occorso sul lavoro, il gior-no di lavoro perso corrisponde ad un Lost Workday Case (LWC). La modifica di un turgior-no pro-grammato per permettere all’operaio di riprendere il lavoro nel turno successivo si traduce in un LWC (2). L’indice LWC (Lost Workday Case) Rate è calcolato su una base di 200 000 ore/uomo:

Analogamente viene calcolato il Restricted Workday Case Rate (Rapporto RWC)

Un Restricted Workday Case (RWC) è rappresentato da un incidente occorso sul lavoro che impe-disca al dipendente di svolgere una o più parti del suo regolare lavoro. Se l’operaio non è in condizioni di svolgere parte dei turni successivi a causa di un ricovero ospedaliero o dei suc-LWC Ra te = N u m b e r o f L o s t W o r k d a y C a s e s x 2 0 0 . 0 0 0

L W C R a t e =

LWC Ra te = T o t a l e x p o s u r e h o u r s

cessivi trattamenti medici l’incidente viene classificato come RWC. La modifica di un turno pro-grammato per porre rimedio all’impossibilità di svolgere completamente il proprio lavoro si tra-duce in un RWC(2). In altre parole i giorni che trascorrono dal momento in cui è avvenuto l’in-cidente fino al giorno in cui l’operaio può riprendere la stessa mansione che lo ha causato sono considerati RWC.

Il Total Recordable Rate considera anche i casi di incidenti richiedenti solo un trattamento medi-co (MTC):

Un Medical Treatment Case (MTC) include ogni caso in cui sia richiesto un trattamento medico.

Tutti gli incidenti professionali sono come minimo considerati MTC. La perdita di coscienza ad esempio, viene classificata nel migliore dei casi come MTC e nei peggiori come RWC o LWC.

Prescrizioni mediche che comprendano multiple dosi di un trattamento medico sono da consi-derarsi MTC(2).

Tra i controlli, grande rilevanza assume il monitoraggio della salute dei lavoratori che è quindi svolto sistematicamente ed in modo rigoroso con visite periodiche e visite specialistiche per i nuovi assunti. I programmi di Integrated Health Care del gruppo sono impostati a partire da un approccio globale alle problematiche legate alla salute dei dipendenti, all’interno ed all’ester-no dei luoghi di lavoro. L’impegall’ester-no del gruppo è rivolto quindi a diffondere tra i propri dipen-denti uno stile di vita salubre, attraverso la promozione di programmi contro il fumo, l’abuso di alcol e le malattie cardiovascolari. Quest’impostazione è stata pienamente recepita nel sito di Bolzano, che è stato dichiarato dai vertici della DuPont De Nemours Italiana No Smoking Site.

è inoltre previsto, a carattere facoltativo, un servizio di check-up medico per tutti i lavoratori.

Con l’ausilio del computer e di un software sviluppato da medici di lunga esperienza (Wellness Checkpoint – InfoTec Inc.) è possibile stimare la probabilità che in un certo arco temporale pos-sano insorgere gravi patologie per ciascun dipendente che si sottoponga all’analisi.

LWC Ra te = N u m b e r o f ( R W C + L W C ) x 2 0 0 . 0 0 0 R W C R a t e =

LWC Ra te = T o t a l e x p o s u r e h o u r s

Totale Recordable RAte = Number of (RWC + LWC + MTC) x 200.000 Totale Recordable Rate =

Totale Recordable RAte = Total exposure hours

Addestramento

Nel sito di Bolzano è stato predisposto un dettagliato programma di interventi di migliora-mento della sicurezza sottoposto a continua revisione. L’informazione ai lavoratori sui rischi generali e su quelli specifici relativi alla loro mansione avviene tramite la diffusione di opuscoli accompagnata da una continua attività di informazione svolta durante i mee-ting periodici a cadenza mensile (Safety meemee-ting). A questi ultimi possono essere invitati anche esperti esterni per trattare argomenti specifici. Gli incontri periodici sono pensati oltre che come occasione di formazione, di aggiornamento e di informazione (quest’ultima viene costantemente assicurata anche attraverso la distribuzione di opuscoli e di manuali pratici) anche come momento di discussione e di dibattito, attraverso il quale far emerge-re nuovi fabbisogni ed esigenze formative.

Periodicamente vengono proposti da parte della funzione centrale del gruppo specifici pro-grammi di formazione su temi ritenuti degni di attenzione anche mediante esercitazioni prati-che (es. guida sicura).

Su tali temi tutte le sedi della DuPont sono chiamate ad organizzare iniziative di aggiornamen-to e di approfondimenaggiornamen-to. Il tema proposaggiornamen-to per il 2000 è staaggiornamen-to l’electrical safety. Nello stabili-mento di Bolzano sono stati quindi programmati interventi di formazione e di sensibilizzazio-ne, anche sulla base di incontri avuti dal plant manager con specialisti della materia apparte-nenti al gruppo. Tutti gli addestramenti vengono quindi registrati sulla scheda personale e sono oggetto di valutazione nel caso in cui la persona venga destinata a nuove mansioni.

Comunicazione

Lo scambio informativo tra i responsabili della sicurezza dell’area EMA ed il responsabile di sta-bilimento di Bolzano (il quale come detto, è direttamente coinvolto nella gestione della pre-venzione e mantiene i contatti con i dirigenti del gruppo addetti alla safety) avviene non solo attraverso i normali canali telematici (il plant manager è chiamato, ad esempio, a compilare questionari informativi sulle problematiche legate all’adozione di standards e procedure inter-ne) ma anche tramite incontri diretti dedicati alla discussione di tematiche di sicurezza che il gruppo considera degne di particolare approfondimento.

La direzione di stabilimento coordina i programmi di gestione della sicurezza non solo man-tenendo un rapporto molto stretto con RSPP ma anche inviando sistematicamente comunica-zioni al personale e partecipando alle riunioni periodiche ed a seminari, nel corso dei quali gli obiettivi dell’azienda in tema di sicurezza vengono portati a conoscenza dei dipendenti.

Dato il numero contenuto dei dipendenti, la comunicazione interna oltre che durante gli incontri periodici avviene anche per vie informali ed ufficializzata mediante apposito modu-lo (un modumodu-lo unico per tutti i tipi di comunicazione evita l’imbarazzo della scelta). Lo stes-so responsabile dello stabilimento, che mantiene contatti molto stretti con RSPP e con l’ad-detto alla manutenzione, ha pressoche’ quotidianamente la possibilità di raccogliere even-tuali pareri o proposte da parte del personale.

I rrapporti ccon ll’ambiente eesterno

La politica di attenzione alla sicurezza ha costituito indubbiamente un elemento capace di migliorare i rapporti sindacali. Più problematico è stato, a volte, il rapporto con i lavoratori sta-gionali, provenienti spesso da esperienze in realtà produttive molto meno attente ai temi della salute e della sicurezza.

La comunicazione esterna sui temi della prevenzione non ha raggiunto un livello di sviluppo apprezzabile. Maggiore interesse sembrano invece riscuotere nei cittadini le problematiche ambientali.

Per cio’ che riguarda il ruolo delle relazioni con imprese esterne nella definizione dei program-mi di sicurezza, notevole importanza riveste il rapporto con i fornitori di materie prime, di impianti e macchinari. La selezione e la valutazione di questi ultimi avviene sulla base di norme e di standard interne molto precisi che sono stabiliti a livello centrale. Il fornitore che accetta di lavorare con DuPont deve accettare attraverso la firma di determinati documenti anche di mantenere un atteggiamento e procedure che garantiscano la sicurezza nello stabilimento.

Anche la formazione dei fornitori è quindi un investimento che l’azienda fa valere attraverso collaborazioni che durano negli anni.

Responsabilità ee mmeriti.

Le risultanze dell’ attività di controllo sono tenute nella massima considerazione per le decisio-ni riguardanti gli avanzamenti di carriera e retribuzione. Il fattore fondamentale risiede infatti nell’attribuzione delle responsabilita’. In DuPont la sicurezza non è delegabile. Si potrà delega-re l’esecuzione di determinate mansioni che potranno essedelega-re seguite sicuramente meglio dal sottoposto, ma i risultati di un fallimento nella gestione della sicurezza ricade sempre sul mana-gement. Una cattiva performance nella sicurezza in DuPont grava molto di più sulla carriera che un flop nella gestione degli affari. I risultati conseguiti da ogni Business Unit sono misurati quindi non solo in base a criteri finanziari ma anche tenendo conto degli obiettivi ambientali e di sicurezza.

La sicurezza è trattata come una priorità del Business, ecco alcuni esempi:

• La sicurezza ha la precedenza quando produttività e safety sono in conflitto

• La sicurezza è una condizione d’impiego

• Basse performances nella sicurezza sono soltanto un’altra forma di inefficenza e non danno valore agli azionisti.

• Gli obiettivi di safety condizionano la variable compensation (premio in denaro annualmen-te distribuito in funzione dei propri risultati) del plant manager.

Si è responsabili dei fallimenti ma anche dei successi, quindi per quei lavoratori che si siano

Si è responsabili dei fallimenti ma anche dei successi, quindi per quei lavoratori che si siano