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Indice di Riduzioni delle emissioni (in fase solida, liquida, gassosa) in ambiente (RE):

L’APPROCCIO INTEGRATO QUALITA’, AMBIENTE E SICUREZZA:

4. Indice di Riduzioni delle emissioni (in fase solida, liquida, gassosa) in ambiente (RE):

RE= R-T Dove:

R rappresenta le emissioni in fase liquida, solida e gassosa nell’ambiente (Release to the envi-ronmental).

T rappresenta i Rifiuti Trattati (Amount Treated), definiti come la quantità di rifiuti rimossi o distrut-ti in un processo di trattamento sia in sito che all’esterno, quale ad esempio l’ossidazione termica, l’incenerimento, la combustione per il recupero energetico ed i trattamenti chimici/biologici.

STABILIMENTO S. Marco Evangelista – DECENNIO 1990 ÷ 2000: Andamento indici

La figura 3 riporta relativamente a tale periodo il numero di infortuni, l’indice di gravità (espresso come giorni di assenza dal lavoro per infortunio ogni 200.000 ore lavorate), l’indice

di frequenza (numero di infortuni che hanno comportato un’assenza dal lavoro di almeno un giorno ogni 200.000 ore lavorate), il numero di medicazioni (infortuni lievi che si sono risolti con un intervento nell’ambito dell’ambulatorio di fabbrica), l’indice di housekeeping e l’indice unsafety act; confrontando tali dati con i cambiamenti tecnici-organizzativi avvenuti nel corso del decennio è possibile individuare una netta correlazione tra i cambiamenti stessi ed il nume-ro di medicazioni riscontrati nello stesso periodo.

Infatti risulta evidente una riduzione del numero degli interventi di primo soccorso nel 1993.

Tale decremento potrebbe essere motivato dalla conclusione nel 1993 della cassa integrazione e con il contemporaneo riassetto produttivo che vedeva la realizzazione di un nuovo impianto di produzione nastri adesivi per imballaggi.

Evidentemente l’attenzione insufficiente dovuto a fattori esterni giocava un ruolo fondamenta-le nel verificarsi di piccoli infortuni, mentre un riassetto produttivo, impianti nuovi ed una inversione di tendenza nelle assunzioni e nelle dimissioni creava un nuovo spirito di approccio al mondo del lavoro.

La dimostrazione del cambio di mentalità risulta evidente nelle nuove metodologie di approc-cio alla sicurezza. Dove una attenzione ormai consolidata alla parte meccanicistica-impiantisti-ca veniva integrata con nuove metodologie di approccio alla sicurezza maggiormente impernia-te nelle verifiche e controlli routinari e molto più vicine agli operai in impernia-termini di parimpernia-tecipazio- partecipazio-ne e coinvolgimento.

Si iniziano così ad effettuare infatti in quegli anni i primi AUDIT di sicurezza intesi come con-trollo dello stato di ordine e pulizia dei reparti ovvero ”Housekeeping” e successivamente anche l’indice di “Unsafety act “, quale controllo e riscontro in campo degli atti insicuri eventualmen-te commessi dagli osservati. Risale al 1999 la contrattualizzazione “dell’attitudine alla sicurez-za”, in particolare la direzione aziendale, consapevole della necessità di favorire lo sviluppo di quella “cultura” della sicurezza indispensabile per prevenire i comportamenti errati alla base di qualsiasi evento infortunistico, ha inserito nel calcolo del premio di partecipazione, l’indice di sicurezza ed attitudine che contribuisce nel calcolo globale per un valore pari al 20%.

Tale indice è determinato sulla base di audit effettuati periodicamente e ciclicamente dai rap-presentati dei lavoratori della sicurezza, dal responsabile di reparto e da un membro dell’uffi-cio sicurezza nonchè un superiore, per i vari reparti e sono considerati positivi, quindi contri-buiranno per un certo valore tabellato se il risultato degli stessi è inferiore ( meno infortuni e atti insicuri rispetto a quelli previsti) al target proposto per gli anni corrispondenti.

Figura 3

L’attenzione dell’azienda verso l’informazione e la formazione del personale, in particolare modo per i neoassunti, è evidenziata dalla fig. 4 che riporta relativamente al periodo ’90 ÷’00, il numero di infortuni, il numero di medicazioni e il numero di nuovi assunti. L’inserimento in un contesto organizzato, dopo un periodo di informazione in aula e formazione direttamente sul campo ( il numero di ore di formazione pro-capite è passato dalle 0.1 ore del ’90 a circa 2.6 ore del ’99), rende rapidamente il neoassunto equivalente agli altri, al punto che, nonostante le evidenze statistiche [8] che si riscontrano in letteratura, di un maggior accadimento degli infortuni per i lavoratori recentemente assunti nell’impresa, presso la 3M di S. Marco Evangelista tale situazione non è stata riscontrata nel corso del periodo considerato. Tale aspet-to è particolarmente importante, in quanaspet-to nell’azienda negli ultimi dieci anni sono avvenuti una serie di cambiamenti tecnici-organizzativi che hanno portato l’organico complessivo ad una riduzione del 49 % (dalle 840 unità del 1990 alle 409 unità del 2000), mentre le nuove assun-zioni negli ultimi quattro anni sono state pari a 129 unità.

Figura 4

Per quanto riguarda l’andamento infortunistico nel corso del periodo considerato, la tabella 3 riporta gli infortuni avvenuti ripartiti per agente materiale e per sede della lesione.

Il costo complessivo sostenuto dall’INAIL a fronte di infortuni e malattie professionali è stato di circa 136 milioni, di cui circa 45 milioni per gli infortuni accorsi nel reparto sintesi polie-stere, circa 75 milioni nel reparto lavorazione poliepolie-stere, circa 16 milioni per il personale addet-to alla vigilanza e all’attività amministrativa .

Le frequenze infortunistiche riscontrate, in particolare gli indici di frequenza e gravità degli infor-tuni, sono nettamente inferiori alle medie del comparto di appartenenza, ciò ovviamente a dimo-strazione che un sistema di gestione della qualità, della sicurezza e dell’ambiente, consente di ridurre sia gli indici infortunistici e i relativi costi a carico dell’azienda e della collettività (costi totali degli infortuni sono stimati pari a circa 3-5 volte i costi diretti o assicurativi), sia l’impatto sull’ambiente esterno (la figura 5 riporta relativamente al periodo ‘90÷’00 l’andamento dell’indi-ce di generazione dei rifiuti in confronto con l’obiettivo definito dal management di riduzione del 50 % a partire dal 1990), sia la riduzione degli scarti, che come Juran ha dimostrato nel 1972 [9], le risorse economiche recuperate dalla non qualità vanno ad incrementare l’utile netto dell’a-zienda.

Conclusioni

I sistemi qualità, ambiente e sicurezza, implementati dall’azienda in modo indipendente si stanno integrando in un unico sistema di gestione. Il sistema qualità e quello ambientale con-dividono gli stessi principi generali. Analogamente pur non rappresentando delle prescrizioni per la ISO 14000, gli aspetti della sicurezza sul lavoro possono essere integrati dalla gestione ambientale.

L’analisi dei processi per quanto concerne l’impatto ambientale e la riduzione dei rischi per i lavoratori, permette di individuare nuove alternative progettuali, nuove opportunità di riduzio-ne dei costi e di aumento di efficienza.

Il raggiungimento di un Sistema Integrato permette all’azienda di assicurare l’unicità della gestione, ottimizzare le attività e le risorse, ridurre significativamente i costi negativi di quali-tà, ambiente e sicurezza.

L’analisi dei dati dell’ultimo decennio relativamente allo stabilimento di S. Marco Evangelista,

Figura 5

ha evidenziato come pur non avendo definitivamente completato l’integrazione dei tre sistemi, la 3M Italia -Stabilimento di S. Marco Evangelista, ha raggiunto notevoli risultati sia per quan-to riguardo l’impatquan-to ambientale, con la riduzione delle emissioni e della produzione dei rifiu-ti, sia relativamente alla sicurezza sviluppando e implementando un sistema di monitoraggio non solo degli eventi infortunistici ma addirittura dell’attitudine alla sicurezza degli operatori, che incentivata anche dal punto di vista economico ha prodotto degli indici infortunistici net-tamente inferiori alle medie del comparto di appartenenza. Infine, l’attenzione alla qualità del processo/prodotto, alla soddisfazione del cliente, agli aspetti etici nella gestione del contratto, comportando riduzione degli scarti e aumento dell’efficienza e dell’efficacia dei processi pro-duttivi ha come effetto l’aumento del profitto dell’azienda.

In definitiva, la scelta dell’alta direzione di integrare la qualità, l’ambiente e la sicurezza in un unico sistema coerente, perfettamente inserito nel sistema di gestione aziendale, ha una moti-vazione sia sociale, in quanto in tal modo nell’impresa si realizza il massimo di attenzione al valore dell’uomo, sia economica attraverso la massimizzazione del profitto per il capitale e il reddito per coloro i quali vi lavorano.

BIBLIOGRAFIA

UNI EN ISO 9001: Edizione 1994 - Sistemi qualità - Modello per l'assicurazione della qualità nella progettazione, sviluppo, fabbricazione, installazione ed assistenza.

UNI CEI EN 46001: Edizione 1996 - Dispositivi Medici - Requisiti Particolari per l'applicazione della EN ISO 9001

AVSQ ´94: Edizione 1998 - ANFIA Valutazione sistemi qualità - Lista di riscontro

UNI EN ISO 14001: Edizione 1996 - UNI EN ISO 14001- modello per la gestione ambientale OHSAS 18001: Edizione 1999 - Guide to Occupational health and safety management systems – Specifications

UNI EN ISO 8402: Edizione 1995 – Gestione per la qualità ed assicurazione della qualità -Termini e definizioni

UNI EN ISO 10013: Edizione 1996 - Guida per l'elaborazione dei manuali della qualità

R. d’Angelo: Investire nella prevenzione: un caso pratico la fiat auto di Pomigliano – quaderni