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Gli effetti della stagionalità sulla gestione finanziaria

Andamento della quantità di ombrelli venduti in un anno solare

2.5 Gli effetti della stagionalità sulla gestione finanziaria

Comprendere anticipatamente la dinamica tecnica-operativa rappresenta un passaggio utile e fondamentale all’approfondimento, in quanto alcuni dei principali presupposti e dei concetti già introdotti possono ritornare e ripresentarsi durante la trattazione della dinamica finanziaria e monetaria.

Se si è assimilato il concetto di ottica sistemica nel momento in cui si vanno a compiere delle valutazioni sull’attività d’impresa, si può già in parte aver intuito che gli aspetti operativi/economici e finanziari/monetari risultano essere ovviamente collegati e interdipendenti.

La scelta di mantenere separati questi aspetti, talvolta resa impossibile dai collegamenti inevitabili che sono sorti nel corso della trattazione, è stata fatta per chiarire ed evidenziare maggiormente le caratteristiche e le variazioni economiche separandole dalle dinamiche finanziaria e monetaria.

L’ordine di trattazione, invece, è conseguenza del fatto che comunemente e di prassi i cicli e le modalità con cui emergono i valori seguono, anche in impresa, questa successione.

Detto ciò proseguiremo la trattazione delle modalità con cui la stagionalità influisce sulla gestione finanziaria e delle modalità di manifestazione di questo fenomeno attraverso le fluttuazioni dei valori.

Prima di tutto si vuole però chiarire l’utilizzo dei termini finanziaria e monetaria (in riferimento alla gestione, alla dinamica di formazione dei valori ecc.) considerato che spesso vengono utilizzati come sinonimi.

Finanziario si riferirà al sorgere di crediti o debiti.

Monetario invece si riferirà al momento in cui tale debito/credito derivante dalle operazioni della gestione economica/operativa diventerà liquido, si convertirà in denaro effettivamente disponibile per poter essere reimpiegato in quello che viene comunemente definito il flusso o il ciclo monetario.

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Figura tratta da BRUNETTI G., Le decisioni finanziarie nell'economia d'impresa – seconda edizione, Franco Angeli, Milano, 1978, pag. 58

Questa immagine illustra le modalità con le quali si esplicita l’intera attività aziendale di una tipica impresa industriale.

L’attività di produzione necessita per il suo svolgimento di fattori produttivi (materie prime, manodopera, ecc.) che dovranno essere reperiti acquistandoli nei relativi mercati.

Le modalità di pagamento, immediato o dilazionato, fanno registrare, a seconda dei casi, un’uscita di denaro (pagamento immediato) o la formazione di un debito (pagamento dilazionato).

Le differenze, soprattutto a seconda della dilazione ottenuta, dal punto di vista della dinamica monetaria, sono ovviamente rilevanti.

Una volta immessi nel processo, tolta la parte che viene immagazzinata o che è in corso di lavorazione, i prodotti disponibili per la vendita vengono resi disponibili sul mercato.

Da questa attività derivano gli incassi che saranno disponibili sotto forma di denaro contante, anche in questo caso in relazione alle condizioni di pagamento concesse.

Una dilazione renderà fruibili i mezzi monetari per poterli poi allocare, a seconda delle necessità al risparmio, a nuovi investimenti o all’acquisto di nuovi fattori produttivi, chiudendo così il cerchio e ponendo le basi per il proseguimento dell’attività nel tempo.

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Figura tratta da ALOI F., ALOI A., Il budget e il controllo di gestione per le PMI, edizione V, IPSOA, Milano, 2012 Tavola 2.2, pag. 19

L’analisi della contrapposizione tra valori economici e valori finanziari, considerando che il momento di registrazione contabile quasi tutte le volte coincide, risulta essere di poco interesse ai fini dello studio della stagionalità, in quanto l’andamento delle due dinamiche tende appunto a coincidere.

Nel momento in cui si osserva un fenomeno economico si rileverà in contropartita la relativa variazione finanziaria.

Con questo non si vuole sminuire l’importanza della formazione dei valori dell’attivo e del passivo nello specifico, né tantomeno mettere in dubbio la rilevanza nell’utilizzo di questi per altri scopi o analisi di altro tipo (valutazione rischiosità, indebitamento, analisi per indici e altre considerazioni che si possono trarre dai valori finanziari).

Ciò che risulta più interessante è invece la dinamica monetaria, ovvero il tempo intercorrente tra il momento in cui un fatto economico si manifesta e il relativo momento temporale, nel quale si rileva la “trasformazione” in mezzi monetari.

“L’importanza della contrapposizione tra i due andamenti – quello economico e quello monetario – sta nel fatto che è proprio il loro sfasamento temporale a creare le maggiori difficoltà interpretative all’imprenditore, dato che l’osservazione della sola dinamica dei componenti di reddito non basta a mantenere la puntualità nei pagamenti e a sincronizzare opportunamente questi ultimi con gli incassi in modo che non si manifestino fenomeni di «temporanea illiquidità», se non addirittura di insolvenza”132.

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Il fatto inoltre che, all’interno del ciclo operativo, gli acquisti e l’approvvigionamento di beni da utilizzare nel processo produttivo siano precedenti alla vendita e al successivo momento dell’incasso, presuppone un’attenzione particolare su uno degli aspetti che può essere classificabile tra i più critici, ovvero le modalità con le quali si reperiscono i mezzi monetari. La criticità deriva soprattutto dalla molteplicità delle variabili che entrano in gioco, tra tutte il costo di utilizzo, le modalità e i tempi di rimborso.

Il fabbisogno finanziario, intendendo con questo termine la gestione dei mezzi da impiegare nei vari processi aziendali richiede valutazioni tali da evitare i più comuni problemi che possono sorgere da una gestione superficiale.

“Una situazione di difficoltà finanziaria può originare ostacoli nella stipula dei contratti di acquisto, con ritardi tali da avere conseguenze negative sulla politica delle scorte; complicazioni nella negoziazione dei prezzi, anche a causa della impossibilità di ottenere condizioni vantaggiose in seguito alla richiesta di forti dilazioni di pagamento; necessità di un maggiore ricorso ai finanziamenti esterni, con una perdita progressiva della forza contrattuale nella negoziazione dei tassi e delle condizioni di ottenimento del credito; ritardi nella politica del rinnovamento degli impianti e dei beni strumentali ad un funzionale ed efficiente svolgimento della gestione aziendale”133.

Se a questi effetti si aggiunge una ulteriore conseguenza della mancanza di mezzi finanziari, ovvero l’impossibilità di cogliere opportunità derivanti da particolari condizioni del mercato, si comprende ancor di più la rilevanza e l’importanza di questa variabile al giorno d’oggi in un ambiente altamente competitivo e che lascia poco spazio all’improvvisazione.

Premesso ciò, proseguiremo considerando come la stagionalità all’interno del ciclo monetario si possa evidenziare e quali possano essere gli squilibri e l’instabilità provocati dalla sua presenza.

Le conseguenze sul fabbisogno saranno sicuramente evidenziabili sulla quantità di mezzi monetari di cui disporre e sulla durata, ovvero la lunghezza dell’intervallo di tempo in cui si manifesta la necessità di denaro.

Queste caratteristiche dipendono a loro volta da altri fattori come l’attività interessata da stagionalità in primis, ma anche dalla dimensione dell’impresa, dalle tipologie di prodotti,

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CAVAZZONI C., La dinamica finanziaria nel sistema di impresa : strumenti e metodologie di analisi, G. Giappichelli Editore, Torino, 2002, pag. 11

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dalla durata e dalla conformazione del ciclo produttivo, dalla fase del ciclo di vita attraversata dai prodotti.

Il fabbisogno può essere classificato a seconda dei casi costante, variabile o fluttuante. Ognuna di queste tipologie può essere presente in azienda singolarmente o limitatamente a determinati casi in compresenza di un’altra forma.

Escludendo il caso limite di un fabbisogno nullo, circostanza tra l’altro verificabile solamente qualora l’impresa riesca a far corrispondere alla perfezioni i diversi cicli di incasso/pagamento, nella maggior parte delle ipotesi non è possibile a priori catalogare e collegare classi di imprese con una specifica forma della funzione di fabbisogno.

La prima tipologia definita come costante è prevista per l’appunto in quei casi nei quali non si rilevano rilevanti variazioni della quantità di mezzi necessari, che rimane nel tempo pressoché la stessa. Questo può dipendere dal prodotto, disponibile per la vendita durante tutto l’anno e a materie prime necessarie per la produzione negoziabili a loro volta in qualsiasi periodo.

Esempio tipico è rappresentato da imprese di produzione dotate di strutture proprie, stabili e già ben avviate nel mercato all’interno del quale sono presenti con prodotti provvisti delle appena citate caratteristiche.

Il fabbisogno variabile, al contrario, è tipico di aziende che si avvalgono di strutture flessibili, vuoi perché svolgono solo una funzione, la vendita ad esempio, come nel caso delle imprese commerciali o perché si occupano della fornitura di servizi.

La variabilità deriva in questo caso dall’imprevedibilità degli effetti e della portata della domanda, quindi delle entrate rispetto al sostenimento dei costi, ma anche dalla durata del periodo nel quale si protraggono le punte nello svolgimento della loro attività.

Questo non deve essere confuso con la terza e ultima possibile tipologia di manifestazione della stagionalità ovvero quella fluttuante.

All’interno di questa categoria ricadono la maggior parte delle imprese caratterizzate da stagionalità.

La tipologia di stagionalità, intesa considerando la/le attività colpite dal fenomeno, influenza innanzitutto la frequenza e la durata di manifestazione del fabbisogno.

I casi sono molti e derivano dalle altrettante possibili combinazioni di attività soggette a stagionalità e illustrate nei paragrafi precedenti.

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Di regola, in generale, è possibile osservare un andamento del fabbisogno opposto a quello del ciclo produttivo soprattutto, ed è questo il caso più frequente che l’incasso/il pagamento avvenga a termine e non in contanti.

Dal lato dei costi si può individuare la situazione secondo la quale l’acquisto dei materiali e degli altri fattori produttivi si manifesta in maniera anticipata rispetto alla produzione/trasformazione. Ci sarà in questo caso un aumento del fabbisogno.

Dal lato dei ricavi la situazione si presenta opposta in quanto gli incassi, a termine, ridurranno il fabbisogno solo dopo un lasso di tempo intercorrente dal momento della effettiva cessione o prestazione del servizio. L’effetto della stagionalità si evidenzia quindi maggiormente nelle punte di fabbisogno o di disponibilità concentrate in periodi di durata limitata.

Per far fronte a questo fenomeno si richiede una gestione e una ricerca della combinazione tale da permettere di ridurre la fluttuazione e la variabilità. Questi due fattori che costituiscono le cause di maggiore incertezza possono essere limitati cercando di far coincidere i cicli incassi/pagamenti oppure diversificando la produzione con prodotti e/o servizi a stagionalità opposta in modo tale da neutralizzare in tutto o in parte l’andamento oscillante ed incerto.

L’impossibilità di prevedere in maniera corretta la stagionalità rende a sua volta incerta la valutazione dei risultati ottenuti.

L’esperienza, la disponibilità di informazioni e di strumenti adeguati, le conoscenze e le capacità dei manager possono ovviare a questa eventualità.

Ma di questo si parlerà nel successivo capitolo.

Nel concludere questo capitolo si vuole comunque ricordare che “Quando l’andamento di un

dato fenomeno sembra essere quasi privo di fluttuazioni stagionali […] ciò potrebbe anche risultare dall’influsso di diverse variazioni stagionali che si annullano reciprocamente; vale a dire le molteplici variazioni stagionali che si concentrano su quel determinato fenomeno, danno, come risultato combinato, una mancanza di stagionalità od una oscillazione debolissima per le quantità osservate”134.

Il numero di attività soggette a stagionalità potrebbe perciò essere decisamente maggiore di quanto si possa ritenere e supporre ad una prima e poco approfondita analisi.

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SUPERTI FURGA F., Le fluttuazioni di breve periodo nell’economia delle imprese, Giuffrè editore, Milano, 1965, pag. 113

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2.6 Conclusioni

In questo secondo capitolo, dopo aver approfondito il concetto di gestione e l’ottica sistemica che caratterizza la maggior parte delle imprese moderne, si è analizzato il significato di stagionalità da un punto di vista sia etimologico che economico.

Successivamente si è proseguito esaminando gli effetti generati dalla stagionalità sulle diverse funzioni aziendali che possono essere interessate da questo fenomeno e di come le sue differenti tipologie e modalità di manifestazione influenzano la gestione dal punto di vista economico, finanziario e monetario.

Si è potuto perciò comprendere come la stagionalità sia un fenomeno complesso, che si può presentare in diverse forme, può influenzare l’attività aziendale nel suo insieme o in riferimento a singole funzioni o classi di operazioni, ha diversi legami con il tempo che ne caratterizza la durata, l’intensità e le modalità di gestione da parte di chi in impresa si trova a dover prendere delle decisioni a riguardo.

Emerge quindi ancora una volta l’importanza del fenomeno il quale, per queste e per le successive motivazioni riscontrate nelle righe precedenti e in quelle successive, non può essere trascurato, considerato in maniera approssimativa o lasciato fuori controllo.

Essere consapevole che un evento si verificherà, non significa tuttavia avere la certezza degli effetti, di quali saranno i costi che si dovranno sostenere, i ricavi che si otterranno, i mezzi finanziari necessari da impiegare, le somme che si percepiranno ecc….

La gestione della stagionalità è quindi solo in parte collegabile all’attività dell’uomo il quale si dovrà giocoforza avvalere di strumenti a supporto delle proprie decisioni.

Soprattutto in quelle particolari situazioni in cui alla “normale” turbolenza causata dalla mutevolezza e dall’incertezza delle condizioni degli attuali scenari economici e sociali si aggiungono l’imprevedibilità nella dinamica di formazione dei valori causata dalla stagionalità si può facilmente comprendere perché dotarsi di strumenti di programmazione e controllo più che una possibilità, un’alternativa rappresenti non solo una necessità, ma anche e soprattutto un’opportunità per poter competere in ambienti caratterizzati da indeterminatezza.

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CAPITOLO 3

PIANIFICAZIONE STRATEGICA ED ELABORAZIONE DEL BUDGET