LA STAGIONALITÀ E GLI EFFETTI SULLA GESTIONE DELLE IMPRESE
2.2 Stagionalità: il significato economico
Dall’analisi etimologica della parola stagionalità si deduce facilmente come questa derivi e sia collegata al concetto di stagione. Il significato di stagione nella lingua italiana può prestarsi a diverse interpretazioni.
Si parla di stagione in riferimento a “ciascuno dei quattro periodi di tempo nei quali si divide
l’anno solare, in relazione al succedersi dei solstizi e degli equinozi, cioè primavera, estate, autunno e inverno: le quattro stagioni; […] periodo dell’anno, in riferimento alle stagioni climatiche o metereologiche: stagione piovosa, mite; […] periodo dell’anno, in relazione ai cicli della vita delle piante e alle attività agricole: la stagione della fioritura, della vendemmia; […] periodo dell’anno in cui si svolgono determinate attività: alta, bassa stagione, fine stagione; […] tempo propizio: frutto di stagione, fuori stagione; […] periodo nel quale si svolgono le gare in calendario di un determinato sport, anche compreso in due anni solari: la stagione calcistica, dello sci”111.
Ricorrente ed evidente in tutti i sopra citati possibili significati del termine appare il legame con un ulteriore aspetto decisamente rilevante in azienda, ovvero il tempo. L’importanza deriva, e lo si comprenderà con il proseguimento della trattazione, dall’influenza che questa variabile esercita sulle modalità di svolgimento e sul divenire delle operazioni in azienda. Tuttavia, anche il concetto di tempo può prestarsi a diverse interpretazioni.
Il trascorrere del tempo convenzionalmente misurato in azienda attraverso il calendario, l’anno solare e il bilancio d’esercizio può risultare fuorviante per chi si appresta ad analizzare nello specifico la formazione, l’andamento o le cause di manifestazione di determinati valori all’interno di aziende nelle quali i cicli operativi iniziano e si concludono in periodi differenti rispetto alla chiusura dell’esercizio112, oppure hanno durata annuale, ma comunque non coincidente con l’esercizio amministrativo113.
111 GABRIELLI ALDO, Grande Dizionario Hoepli italiano, nuova edizione, Editore Ulrico Hoepli Milano, Milano,
2011, pag. 2341
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In aziende operanti nel settore del turismo invernale (alberghi, stazioni sciistiche, negozi e attività situati in zone montane) il periodo di alta stagione, si colloca a cavallo tra i mesi di novembre/dicembre e di gennaio/marzo dell’anno successivo.
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In molte regioni, soprattutto del nord Italia, l’anno agricolo inizia l’11 Novembre (San Martino) per concludersi nella stessa data dell’anno successivo. La gestione di società sportive operanti nel calcio, nel motociclismo, nell’automobilismo risulta più adeguata se si osservano i fatti e i valori che si sono verificati nel corso della stagione sportiva che solitamente si svolge coinvolgendo i mesi di due anni consecutivi. In entrambi i casi la durata del periodo preso come riferimento, pur essendo uguale a quella dell’anno solare (365 giorni), differisce per la rilevanza assunta, per le aziende operanti in questo settore, dalla data di inizio e di fine.
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Si possono quindi individuare sostanzialmente due concetti di tempo, uno riferibile a quello convenzionalmente inteso come il trascorrere dei giorni, delle stagioni, degli anni, mentre un secondo definibile come “aziendale/amministrativo” attribuibile alle esigenze aziendali diverse a seconda delle attività svolte e delle caratteristiche di queste.
La precisazione appena terminata risulta utile e valida in quanto, questa, permette di distinguere una prima tipologia di stagionalità, maggiormente prevedibile in termini di individuazione dei momenti in cui si potrà riscontrare114, essendo legata per l’appunto a precisi istanti ricorrenti all’interno dell’anno solare come il divenire delle stagioni, i giorni e le festività del calendario115, da un secondo tipo di stagionalità in parte svincolata dal trascorrere del tempo “astronomico”116.
Questa prima classificazione, che non si limita a considerare “stagionali” solamente le aziende assoggettate ad un legame diretto con le stagioni intese nel loro significato più comune, ma al contrario estende il numero di possibili imprese coinvolte, permette di comprendere, facendola emergere, l’importanza e la diffusione di questo fenomeno.
Nel proseguire con la definizione e la trattazione della stagionalità si dovranno perciò tenere sempre ben presenti il significato e il senso attribuiti finora ai termini tempo e stagione.
114 La consapevolezza del verificarsi di un evento in quanto ricorrente e legato a precisi momenti all’interno del
periodo considerato, facilita in parte la gestione, anche se la portata e le conseguenze sulla dinamica dei valori economici, monetari e finanziari rimangono inficiate da un intrinseco livello di incertezza comune a tutte le operazioni di programmazione.
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Il riferimento è ad aziende che si trovano a dover programmare lo svolgimento delle proprie attività, dall’approvvigionamento, alla produzione e alla vendita, in maniera particolarmente concentrata in determinati periodi dell’anno, corrispondenti a precisi istanti connessi direttamente al calendario o alle stagioni, come ad esempio festività, ricorrenze, ma anche particolari condizioni meteorologiche e climatiche. Ci si intende riferire ad esempio a quelle aziende specializzate nella produzione di dolci natalizi, pasquali ecc. o altre che producono bibite, gelati o altri affini dipendenti dall’andamento delle temperature, oltre che dalle stagioni in cui determinati beni vengono consumati. Altri casi possono riguardare l’approvvigionamento di fattori produttivi disponibili solo in periodi dipendenti per l’appunto dall’andamento delle stagioni. Si pensi ai prodotti agricoli che, sebbene la coltivazione in serra o l’esportazione li abbiano resi disponibili ai consumatori durante tutto l’anno, sono direttamente dipendenti dal clima, dalle temperature, dalla stagione attraversata.
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Questa seconda tipologia di stagionalità denominata per l’appunto operativa richiama alcuni concetti legati direttamente all’attività aziendale quali ciclo produttivo, fase del “ciclo di vita” attraversata dal prodotto, struttura e durata delle componenti finanziarie (investimenti e finanziamenti), che certamente riprendono il concetto di stagione quale periodo di tempo di durata variabile, ma svincolato in tutto o in parte dall’avvicendarsi delle stagioni (intese in senso astronomico) e delle condizioni metereologiche. Casi pratici si possono riscontrare in aziende produttrici di beni a progetto o su commessa la cui attività è caratterizzata da periodi di durata variabile all’interno dei quali si possono verificare punte di produzione, cui possono seguire delle interruzioni o delle soste, più o meno forzate. La stagionalità può inoltre interessare in maniera specifica gli incassi alternando periodi di fabbisogno a periodi di disponibilità coincidenti con l’avanzamento dei lavori. La stagionalità operativa può quindi riferirsi ad intervalli anche pluriennali dando origine a variazioni definibili allo stesso modo stagionali, ma relative a periodi di tempo non esattamente coincidenti con il significato convenzionale del termine.
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Riassumendo, la stagionalità può essere considerata, quella circostanza, quella condizione per la quale, all’interno di un intervallo di tempo di durata variabile (la stagione), con frequenze più o meno prevedibili, si convogliano fatti, valori, attività, accadimenti, in maniera più intensa rispetto ad altri periodi.
Rappresenta perciò un concetto singolare con caratteristiche proprie, da non confondere con altri vocaboli, che ad una prima analisi potrebbero essere utilizzati come sinonimi. Il primo riferimento è al significato di trend.
“Trend refers to a general upward or downward movement in the data series. If the end point is higher or lower than the start point there is a trend”117.
Il termine trend traducibile dall’inglese all’italiano con i sostantivi “tendenza, direzione,
andamento”118, differisce dal concetto di stagionalità in quanto, rispetto a questo, non presenta i caratteri della sistematicità e della regolarità con cui si ripropone nei mesi, negli anni o più in generale nei periodi successivi. Il trend è inoltre generalmente monodirezionale, vale a dire o crescente o decrescente.
La stagionalità può essere rappresentata da un insieme di trend che ne descrivono la concentrazione dei valori nel periodo considerato.
È quindi possibile individuare nell’arco di tempo osservato uno o più trend, positivi e/o negativi che possono rispecchiare l’andamento stagionale del fenomeno osservato.
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WILSON J.H., What should marketing students know about forecasting?, Proceedings of the Marketing Management Association, Fall 2014, pag. 31-32
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Adattamento del grafico V/b tratto da SUPERTI FURGA F., Le fluttuazioni di breve periodo nell’economia delle
imprese, Giuffrè editore, Milano, 1965, pag. 123
Il grafico proposto chiarisce anche visivamente le differenze tra i concetti di stagionalità e trend.
La stagionalità riguardante la quantità di ombrelli venduti è evidenziata nelle concentrazioni positive visibili nei mesi più piovosi (da novembre a marzo/aprile) seguite da un corrispondente calo nei mesi estivi. L’andamento stagionale delle vendite rispecchia e dipende, in questo caso, dall’avvicendarsi delle diverse condizioni climatiche che caratterizzano i diversi periodi dell’anno.
Riprendendo la descrizione di trend definito come un movimento crescente o decrescente riscontrabile nelle serie di dati, si possono dal grafico individuare i trend riguardanti le vendite nei diversi mesi dell’anno. Trend positivi, ovvero aumenti del numero delle vendite sono distinguibili tra febbraio e marzo, aprile e maggio, settembre e dicembre. Trend negativi, ovvero diminuzioni della quantità di ombrelli venduti si possono rilevare tra gennaio e febbraio, marzo e aprile, maggio e luglio. Nel mese di agosto il trend, l’andamento rimane pressoché costante.
Un altro vocabolo, anch’esso di derivazione anglosassone, può indurre confusione ad una prima superficiale analisi.
Si tratta della parola cycle, ciclo che può essere così rappresentato: “ at the start there is a
downward movement, followed by an upward movement, then another downward
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