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Gli elementi che definiscono il gruppo strategico-integrato

Gli elementi che definiscono la dinamica di gruppo in chiave strategica potrebbero sembrare pochi, eppure, sono molti.

Secondo quali elementi possiamo dire che la dinamica di gruppo è strategica?

La risposta a questo interrogativo, immediatamente, viene dall’idea che l’uso della dinamica per la formazione dello psicoterapeuta è strategica.

Il gruppo di dinamica, infatti, rappresenta un contesto privilegiato, per chi intraprende un percorso di formazione psicoterapeutica, in quanto offre l’opportunità di sperimentare, in maniera forte e in tempi breve, tutti gli aspetti del sé.

Le competenze che il terapeuta strategico-integrato deve costruire riguardano la capacità di indurre, nei soggetti, azioni e cambiamenti caratterizzati da immediatezza e visibilità sul piano comportamentale.

Questi aspetti, grazie alla dinamica di gruppo, possono essere esperiti dal terapeuta stesso nel corso del suo training formativo.

Il principio di fondo di questo percorso formativo è che per leggere e condurre i gruppi, bisogna farne esperienza diretta.

Per potersi sperimentare nel ruolo di trainer/conduttore, non è importante aderire al modello osservato e studiato, ma arrivare a comprendere, in che modo, si può condurre la dinamica, utilizzando la propria personale modalità di sintonizzazione con il gruppo.

L’esperienza dinamica, pone il partecipante, di fronte ad intense emozioni e a meccanismi di difesa arcaici. L’assenza di istruzioni attiva sentimenti molto violenti di angoscia, frammentazione, disidentità. Far fronte a tali sentimenti, sperimentare strategie per il loro controllo, abbandonando ruoli, certezze e posizioni ideologiche, sviluppa, forse la più importante competenza dello psicoterapeuta quella emotiva.

Osservare i livelli dinamici che circolano nel gruppo ed acquisire la capacità di astrarsi dal particolare, per leggere il movimento globale, sono tra le competenze più importanti da imparare, indipendentemente, dal contesto in cui si ci troverà ad operare.

Le potenzialità di crescita personale e professionale, implicate nel processo dinamico, appartengono, quindi, al carattere stesso del contesto gruppale. Esso rappresenta un luogo in cui è possibile sperimentare, attraverso l’uso del proprio sé relazionale, una serie di schemi interattivi ed accedere a rappresentazioni del proprio sé, usualmente confinate su livelli poco esplorati, che emergono in modo diretto.

La funzione del gruppo è quella di cogliere ed utilizzare gli elementi emersi, rimandandoli al mittente, in maniera immediata e dirompente.

Il concetto di utilizzazione è uno degli assunti della terapia strategica ericksoniana, secondo la quale ogni aspetto irrazionale, contraddittorio o, apparentemente, assurdo nella condotta del paziente, viene indagato dal terapeuta, in quanto, non solo attiene agli aspetti del sé, ma anche al problema, e allo stesso contesto terapeutico nel quale viene inserito.

Allo stesso modo, tutto quello che si verifica in gruppo è inerente al contesto in cui il gruppo si trova ad interagire e alle componenti che, ciascun partecipante, mette in gioco rispetto al sé e al livello dell'interazione gruppale.

La valenza di contesto, sta nel fatto, che la dinamica di gruppo costituisce in sé, uno scenario che permette a ciascun

partecipante, sia la possibilità di esprimere la propria emotività, sia il confronto con i diversi sé presenti nel gruppo.

Nonostante la difficoltà di “reggere” e confrontarsi con quanto può scaturire dalla dinamica di gruppo, il contesto costituisce un luogo privilegiato per l’apprendimento di processi che regolano e definiscono l'interazione emotiva fra più persone.

In questo senso, come il terapeuta utilizza il comportamento dei pazienti come espressione di bisogni ed emergenze emotive, così è possibile, che, nel gruppo, ciascuno risponda agli stimoli messi in campo, catturando qualunque cosa accada ed utilizzandola dentro di sé.

Questo tipo di allenamento, diventa fondamentale, per l'esercizio dell'abilità a cogliere gli input presenti nell'ambiente ed è il primo passo nella direzione dell'acquisizione della competenza di contesto, estremamente importante per la realizzazione di interventi di cambiamento.

Il contesto dinamico risulta, particolarmente funzionale, in termini di apprendimento per la sua capacità di offrire un’ampia possibilità osservativa, su ciascuno dei partecipanti.

Inoltre, il confine di gruppo definito dai membri, può essere molto simile ad un confine individuale, in quanto esso può essere flessibile o, più o meno “accomodante” ed i partecipanti alla dinamica, possono o meno conoscersi ed avere negoziato chiare regole “spazio-temporali”.

Ogni membro del gruppo si trova coinvolto nell’osservazione ad almeno tre livelli: se stesso, l’interazione sé- altri, l’essere osservato da molteplici altri.

In particolare, possiamo affermare che l’essere osservato da molti altri, ha a che fare con la consapevolezza dell’essere esposti ad una particolare ed insolita attenzione da parte dell’ambiente circostante. Questa dimensione dell’essere osservati dagli altri è la principale forza che genera l’accelerazione del processo in termini di efficacia dell’apprendimento.

L’approccio strategico pone, con vigore, l’accento sulla valenza dell’esperienza gruppale, e per tale ragione, può essere definito di matrice esperienziale.

Nel percorso terapeutico, la consapevolezza del processo di cambiamento presuppone la capacità di elaborare sia aspetti cognitivi sia emozionali.

La possibilità di procedere in questo percorso è direttamente connessa all’azione concreta e, quindi, alla sperimentazione diretta dei propri stili interattivi, relazionali e della propria risonanza emotiva.

La riflessione sulla propria emotività e sulle implicazioni personali e professionali che ne derivano, viene realizzata attraverso l’agire concreto.

L’assunto di base è che le esperienze della dinamica di gruppo precedano il piano della conoscenza teorica delle dinamiche stesse. E’ come se il passaggio attraverso il vissuto fosse l’unica strada percorribile per arrivare alla più sistematica comprensione degli aspetti epistemologici.

Secondo la logica strategica, gli obiettivi da raggiungere sono i criteri guida dell’intervento. In questo senso, più che

attraverso cui codificare l’intervento, al partecipante in formazione, viene offerta la possibilità di utilizzare un modello di intervento che emerge dall’interazione terapeutica.

Il terapeuta strategico impara a ridefinire e ricalibrare, costantemente, l’azione, in relazione alla persona che ha di fronte e ai suoi movimenti. Realizzare interventi di tipo strategico significa ampliare il ventaglio di strumenti da utilizzare nel contesto terapeutico.

Nella dinamica di gruppo, a differenza del contesto terapeutico, in cui i ruoli osservatore-osservato, sono ben distinti, ciascuno sperimenterà enormi difficoltà a contrastare la stessa immagine di sé, riportata dal gruppo, in toto.

All’interno di un contesto terapeutico è possibile imporre, in qualche modo, le proprie difese, al contrario, in un gruppo di dinamica, esse emergono, più velocemente e, con la stessa velocità, sono messe in crisi. In questo contesto, il contenuto emozionale, che viene tenuto nascosto, appare dirompente di fronte al sé, proprio perché espresso da uno specchio a più facce.

Potremmo, quindi, dire che la dinamica di gruppo è strategica per molti aspetti: lavora sul qui e ora, ed il modello strategico, a differenza dei modelli causalistici, guarda al presente e non al passato; lavora su azioni situate e contestualizzate, che vengono esperite direttamente sul campo; usa ed elabora le resistenze che ciascuno agisce nel gruppo; consente di sperimentare i propri stili relazionali e comunicativi siano essi consci e/o inconsci; insegna a leggere, a interpretare e a facilitare i movimenti gruppali, in funzione dei contesti e degli obiettivi; allena alla comprensione della “complessità”, infatti

insegna a passare dall’individuo al gruppo e viceversa; infine, per il futuro terapeuta, costituisce un importantissimo training, in chiave emozionale.

2.4 La conduzione strategico-integrata della dinamica: