EUROPEE/AMMINIST RATIVE:13-31/05/
6.3 Grado di informazione e livello di partecipazione politica
Le influenze dell'ambiente comunicativo in ambito politico vengono recepite solo se c'è una predisposizione individuale preesistente alla base, quindi se si ha quell'opinione pubblica formata da credenze, valori, giudizi che spinge ad informarsi per poter partecipare consapevolmente alla vita politica. Nel caso degli attivisti intervistati nell'ambito della nostra ricerca, due sono gli aspetti che emergono con maggior forza: anzitutto, tutti partono da un livello piuttosto alto, precedente all'esistenza del M5S, di interesse verso la politica, che fondamentalmente è il punto focale che
136 spieghi la scelta di aderire al Movimento, sufficiente a giustificare la costante ricerca di informazioni da fonti diverse da quelle tradizionali e l'appoggio a nuovi strumenti di discussione e comunicazione (nella fattispecie l'arena virtuale). In effetti –ed è il secondo aspetto rilevante emerso dalla ricerca- gli intervistati prediligono principalmente proprio Internet come mezzo di informazione rispetto agli altri canali tradizionali; in percentuale la Rete rappresenta in media circa l’80% delle fonti informative, anche grazie ai diversi strumenti che offrono la possibilità di seguirla (pc, smartphone, tablet), seguita dai quotidiani, sia a livello nazionale che locale, e poi dalla televisione. In generale la scelta che orienta le preferenze degli attivisti sul canale di informazione da seguire deriva da una sfiducia verso l’obiettività dei news media tradizionali, che, parimenti a quella verso le formazioni partitiche classiche, non attiene al compito comunicativo verso la cittadinanza nella maniera adeguata. Il clientelismo dei mass media nei confronti dei partiti è giudicato sempre molto alto [Hallin e Mancini, 2004, 67-68], andando perciò a ledere l’imparzialità delle informazioni da distribuire all’elettorato.
<<Lettura di quotidiani e settimanali? Solo quelli online, ormai rifiuto quelli tradizionali.>> [G..G.,
Carrara]
<<Cerco di informarmi su canali esterni al circuito mediatico tradizionale. Internet per lo scopo offre molte alternative.>> [M. T., Alessandria]
Soprattutto gli attivisti del meet-up di Alessandria, dovendo indicare un quotidiano tramite cui tenersi aggiornati, citano tutti “Il Fatto Quotidiano”, oltre ai giornali a grande tiratura come “La Repubblica” o “La Stampa”, quest’ultima probabilmente per vicinanza geografica. In effetti “Il Fatto Quotidiano” è il medesimo giornale a cui Casaleggio ha accettato di rilasciare un’intervista in occasione della campagna elettorale delle europee 2014, a riprova del fatto che, forse, fra tutti i media tradizionali italiani viene reputato il meno partigiano rispetto alle forze politiche. In effetti l’opinione generale attorno agli altri quotidiani non è particolarmente positiva.
<<Leggo sempre “Il Fatto quotidiano”, “La Stampa”, e qualche volta “La Repubblica” e “Il Giornale” per
capire cosa cercano di propinare ai loro lettori.>> [S.S., Alessandria]
<<In genere leggo “Il Fatto quotidiano”, però sono solita leggere anche “La Repubblica”, “La Stampa” e “Il Giornale” per fare confronti, acquisire più obiettività e spirito critico e soprattutto per capire quali realtà propinano ai loro lettori.>> [F. T., Alessandria]
Naturalmente per tutti il Web ha rappresentato una nuova, importantissima fonte di informazioni ma anche una spinta verso una maggiore democratizzazione, un luogo dove poter finalmente esprimere appieno la propria partecipazione politica (per quanto riguarda il blog di Grillo) ma anche, in
137 generale, dove poter reperire notizie in tempo reale non “contaminate” dall'opera di filtraggio dei media tradizionali. Rispetto ai siti maggiormente visitati, oltre al blog di Grillo, troviamo Google, i siti di agenzie, come ad esempio l'Ansa, ma per molti anche i siti istituzionali di Camera e Senato o le versioni online dei quotidiani, italiani e stranieri, e i social network.
La Rete è perciò anche luogo di interscambio, sociale, culturale, in cui i partecipanti possono trovare nuovi spunti di riflessione e nuovi canali informativi lontani dai paradigmi consueti. E' proprio questo l'intento con cui è nato il blog di Grillo: garantire una partecipazione veramente attiva per tutti, con la possibilità di costruire ognuno la propria coscienza morale di elettore basandosi su informazioni “pure” ma anche sul confronto di opinioni e sul dibattito con gli altri rispetto alle issues politiche e sociali di maggiore interesse.
<<Sono convinto che abbia cambiato completamente lo stile di informazione -afferma questo attivista di Alessandria riferendosi al Web- rendendo più democratico l'accesso all'informazione.>> [M. T., Alessandria]
<<Mi ha permesso un accesso rapido e molte fonti di informazione per poter confrontare e farmi un'opinione personale. Fare politica vuol dire relazionarsi con la gente. Il web ha allargato molto la cerchia delle mie relazioni.>>[A. B. B., Carrara]
Lo stesso attivista, a proposito di cosa il Web garantisca di più rispetto ai news media tradizionali in termini di informazione e partecipazione, risponde:
<<La possibilità immediata del confronto e della discussione sulle informazioni ricevute.>> [A .B .B., Carrara]
Ma il Web è preferito ai mezzi tradizionali anche perché garantisce un accesso maggiormente rapido alle informazioni, così da poter ricevere aggiornamenti in tempo reale sulle tematiche più rilevanti.
<<Notizie in tempo reale, di conseguenza riesco a acquisire più informazioni in minor tempo.>> [F. T., Alessandria]
La rinnovata opportunità di prendere attivamente parte al dibattito politico e di proporre in maniera diretta discussioni, critiche ed opinioni è stata una delle possibilità che gli attivisti hanno visto nel Movimento 5 Stelle, e che li ha spinti ad aderirvi. Rispetto all’uso della tecnologia da parte del M5S, ai cambiamenti da essa apportati nella costruzione della propria informazione e partecipazione politica, e in generale parlando della propria evoluzione personale dopo l’adesione al Movimento, gli intervistati confermano una svolta radicale nelle proprie abitudini.
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<<Potenzialmente enormi, anche solo per lo strumento in più che ci ha fornito, la tecnologia, un'invenzione tanto grande quanto quella dei caratteri mobili. Si è dato la possibilità ai piccoli di partecipare a fare informazione, e questo ha determinato una rottura nel potere della Chiesa, ecco la portata è quella.>> [M.P., Carrara]
<<Cambiamento radicale: vita politica più onesta, più trasparente, meno ipocrita e meno poltronificata, a partire dal comune di residenza fino a Roma.>> [D.G., Carrara]
<<Un accrescimento culturale della popolazione attraverso l'informazione e la partecipazione.>> [S.S., Alessandria]
Effettivamente, se si ipotizza l'assenza del Movimento, gli intervistati dichiarano che non avrebbero optato per una strategia “voice”, perciò sarebbero rimasti esclusi dal circuito di partecipazione politica o, peggio, avrebbero potuto avere derive estremiste.
<<Violenza.>> [G. G., Carrara]
<<Chi può dirlo? Non lo so, io personalmente non lo so, forse starei benissimo su una spiaggia caraibica! (risata) >> [M.P., Carrara]
Eppure, come abbiamo evidenziato all'inizio del paragrafo, la necessità di ricercare fonti di informazione obiettive e di affidarsi ad un Movimento che ha riproposto la centralità della democrazia diretta come fulcro della vita politica del paese derivano da un interesse verso le questioni politiche preesistente piuttosto elevato. Infatti, rispetto al livello di interesse verso la politica, tutti gli intervistati dichiarano un grado piuttosto alto, poiché la politica è presente in ogni frangente della vita quotidiana, e non ci si può perciò esimere dall'occuparsene se si vogliono comprendere determinati aspetti e poter eventualmente sfruttare il proprio diritto di critica.
<<Mi interessa moltissimo, essendo la vita in ogni suo aspetto governata dalla politica.>> [M. T., Alessandria]
<<Moltissimo, ogni gesto che facciamo nella vita è a suo modo un gesto politico.>> [S.S., Alessandria]
Il fatto che gli attivisti dichiarino che, in assenza del M5S, la strategia che avrebbero adottato sarebbe stata con tutta probabilità quella di una “exit” dalla vita politica non fa altro che rafforzare l'ipotesi secondo cui chi si è affidato al Movimento l'ha fatto proprio perché questo è stato considerato, per il modus operandi del tutto distante da quello dei partiti tradizionali, come l'ultima speranza per poter tornare, da elettori, ad avere voce in capitolo e a ricoprire un ruolo di emittenti, e non più solo di destinatari passivi, nel processo di decision-making. La volontà del Movimento di interagire in maniera continua con il proprio audience e di rendere propri simboli tipici dei
139 movimenti sociali come le manifestazioni o le petizioni popolari, oltre che configurarli in maniera del tutto opposta rispetto ai partiti, ne ha accresciuto la fiducia presso la cittadinanza, la quale ha ritrovato segnali di una democrazia diretta che sembrava soffocata dalla rappresentatività, non sempre pienamente rispondente alle esigenze popolari e anzi molto lontana da esse. Tali impressioni sembrano essere rafforzate dalle opinioni stesse degli attivisti intervistati, che trovano il proprio livello di partecipazione politica effettiva nettamente aumentato dopo l'adesione al 5 Stelle.
<<E' sicuramente più alta, consapevole, informata e con opinioni mie personali. >> [G.. G.., Carrara] <<Prima non ho mai avuto la possibilità di partecipare nel verso senso della parola.>> [S. S., Alessandria] <<Importante lo è sempre stata, ma nel Movimento sento che il mio impegno è davvero usato per affermare il valore in questa società e per rendere questo paese migliore, mentre prima veniva sfruttato per garantire a vita un mestiere a persone incapaci di trovarsene uno da soli. >> [A. C, Alessandria]
Il miglioramento non è palese solo rispetto alle issues di grande rilevanza a livello nazionale, ma si evidenzia anche rispetto alle tematiche legate ad aspetti locali:
<<Sono più al corrente di ciò che avviene nella mia città, seguo i lavori del consiglio comunale e delle commissioni consiliari.>> [A. B. B., Carrara]
E la comunicazione che arriva dal Movimento rispetto alle issues politiche rappresenta una fonte alternativa autorevole rispetto ai canali tradizionali di informazione politica, rappresentata dai media, dai partiti ma anche dalla cerchia di familiari e amici, che molto spesso contribuisce con una decisiva influenza a formare l'opinione pubblica individuale.
<<Un cambiamento radicale, prima si trattava soltanto di ricevere informazione politica o discussioni
familiari su determinati argomenti politici.>> [D.G., Carrara]
Dato che l'elettorato e i candidati 5 Stelle hanno una stratificazione sociale piuttosto eterogenea, sia dal punto di vista anagrafico che economico e di genere, è importante sottolineare che questi ultimi non sono politici di professione, ma appartengano alle più svariate tipologie occupazionali, dagli studenti alle casalinghe, dagli operai ai manager; gli intervistati ricalcano esattamente il profilo tipico dell'attivista 5 Stelle, dato che solo due su otto hanno avuto una precedente esperienza in partiti politici, entrambi collocati sull’asse centro-sinistra e solo 2 hanno partecipato ad attività sindacali, conservandone tuttavia un'opinione piuttosto negativa.
<<Ho partecipato per un breve periodo ad attività sindacale, ma essendomi accorto che il fine era differente
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<<I sindacati confederali hanno perso ogni caratteristica di rappresentare la base dei lavoratori. Non sono più tesserato CGIL da moltissimi anni.>> [A. B. B., Carrara]
Anche per quanto riguarda la partecipazione e l'appartenenza ad altri movimenti pochi tra gli intervistati dichiarano di far parte o di aver fatto parte di associazioni di questo tipo, e comunque tutte con scopo umanitario/sociale. Per alcuni la partecipazione è stata piuttosto sporadica e si è limitata ad un preciso episodio:
<<Si qualcosa contro...ci fu una mobilitazione a livello locale, contro la seconda guerra del Golfo. Ho avuto qualche esperienza con il movimento pacifista derivante dai social forum, con il pericolo della seconda guerra del Golfo, più o meno sono sempre stato interessato ma non ho mai voluto partecipare in prima persona.>> [M.P., Carrara]
Per altri invece l'attività è continua, e attiene principalmente ad attività benefiche o di volontariato:
<<Ho partecipato e sono tuttora attivo nei GAS, Gruppi di Acquisto Solidale. Dal 2005.>> [A. B. B., Carrara]
<<Un forte impegno come volontaria in una ONP dal 2009 in avanti con ruoli prima di tutto operativi come volontario, poi anche di coordinamento e di rappresentanza mettendo a disposizione la mia professionalità per una causa in cui credo avendo vissuto il percorso di malato oncologico.>> [A. C., Alessandria]
Il profilo che sembra emergere rispetto alla partecipazione in contesti politici o di movimenti/associazioni degli intervistati è quello di persone fortemente interessate alla politica, ma nella maggior parte dei casi prive di una esperienza diretta all’interno di un partito come pure di una sindacato; anche chi ha avuto però un percorso in questi ambiti se ne è allontanato in maniera piuttosto decisa e con un’opinione non positiva. Rispetto all’appartenenza a movimenti o gruppi associativi, i pochi che vi hanno fatto o ne fanno ancora parte agiscono soprattutto all’interno di contesti che si occupano di tematiche sociali, di volontariato e di aiuti umanitari. L’aver aderito al Movimento 5 Stelle ha rappresentato per tutti un’opportunità di partecipazione attiva, dando loro la consapevolezza di poter giocare un ruolo all’interno della sfera decisionale e di acquisire un’informazione politica complessiva più equilibrata, “pulita” e non filtrata. È sostanzialmente questo che, nelle opinioni degli intervistati, distingue gli attivisti 5 Stelle da quelli dei partiti politici:
<<Dagli altri italiani sicuramente la consapevolezza della distorsione che l’informazione italiana fa della
realtà, sicuramente la capacità di alzarsi dal divano e fare qualcosa di costruttivo invece di lamentarsi sempre senza uno scopo ben preciso. Dagli altri militanti non saprei, forse la consapevolezza che con il Movimento non si fanno i soldi! Molti mi dicono che stanno in un altro partito per cambiarlo dall’interno, io
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penso che sia più probabile che il partito cambi loro e spesso ne ho la conferma! Io invece faccio attivismo per fare in modo che il Movimento rimanga ciò che è sempre stato, fedele ai suoi principi e soprattutto senza condannati, mafiosi o lobbisti nelle istituzioni! Io vado orgoglioso del Movimento, i militanti degli altri partiti dalle risposte che solitamente danno non credo, sembra quasi che cerchino di giustificarsi!>> [S.S., Alessandria]
<<Il fatto che abbiano compreso l’importanza della partecipazione diretta, il concetto del non delegare ad altri, il fatto che essere più informati ti permetta di essere più consapevole. Il fatto che parlare di repubblica sottintenda il parlare di “res publica”, il sentire forte la necessità di cambiamento. >> [M. T., Alessandria]
Oltre al maggiore livello di partecipazione e ad un grado di informazione meno distorta dall’azione dei new media tradizionali e dai soggetti politici sembra anche, nel giudizio che gli intervistati hanno di sé stessi e dei militanti di altri partiti, che ci sia una distanza abissale, a livello ideologico, etico, morale, che li contraddistingue, e in generale segna una netta separazione tra il Movimento e i partiti tradizionali, dove gli interessi personalistici prevarrebbero su quelli collettivi. Tra i valori che gli intervistati attribuiscono al 5 Stelle ci sono infatti:
<<L’ etica collettiva che prevale sull’interesse individuale, la consapevolezza della libera determinazione individuale che cresce diventando gruppo, la convinzione che la politica sia un servizio, non un mestiere.>> [A. C., Alessandria]
<<L’onestà, la trasparenza, la mancanza di ipocrisia, sia da sé stessi che dagli altri.>> [D.G., Carrara] <<Credo più attivismo, più volontariato, e anche un maggiore senso civico. >> [G..G.., Carrara]
Dalle informazioni ottenute nel corso della ricerca ricaviamo dunque la sensazione che, per gli attivisti di entrambi i meet-up, un interesse personale di base verso le questioni politiche non trovasse risposte sufficienti né nei partiti, né nel modo di fare informazione politica dei media tradizionali. La mancanza di supporto a livello politico e comunicativo sarebbe sfociata in un’opzione di allontanamento dalla politica stessa, in alcuni casi anche con derive estreme verso la violenza, dato lo scarso grado di partecipazione diretta riservato alla popolazione dai partiti e al confezionamento ad hoc di notizie politiche da parte dei mass media. Il Movimento 5 Stelle ha sopperito alle lacune della classe partitica ed editoriale, fornendo ai cittadini i due strumenti fino a quel momento ricercati: più democrazia diretta, realizzata grazie alla Rete tramite iniziative che riecheggiano i simbolismi propri dei movimenti sociali, quali petizioni, forum, manifestazioni organizzate interamente online ma concretizzate a livello nazionale con la partecipazione di migliaia di persone (il V-Day), ed un’informazione politica più ampia, articolata, ma, principalmente, non sottoposta ad alcuna opera “manipolatoria” o di filtraggio da parte dei news
142 media, costantemente aggiornata e disponibile in tempo reale sempre grazie ad Internet. Gli attivisti del 5 Stelle hanno perciò compiuto lo stesso passo che, negli anni ’60, con l’avvento su grande scala della televisione, portò quest’ultima ad essere lo strumento privilegiato di informazione rispetto ai giornali, solo che stavolta è Internet a diventare il luogo più libero di accesso alle informazioni. L’arena virtuale diventa perciò il sito dove avvengono tutte le fasi della comunicazione politica: la lettura della notizia, la comprensione, la discussione ed eventualmente la deliberazione; per questo motivo il Web è lo strumento più usato dagli intervistati, sia rispetto ai quotidiani, che pure vengono letti soprattutto per avere un’ulteriore prospettiva della medesima issue e valutare il taglio scelto per la forma della notizia, che, in misura ancora maggiore, rispetto alla tv. La rinnovata possibilità di essere informati costantemente e, ancor di più, di poter giocare un ruolo attivo nel processo di decision-making politico, sia su scala nazionale, con la frequentazione del blog di Grillo prima, e del Movimento poi, che a livello locale, tramite l’adesione ai rispettivi meet-up, ha notevolmente accresciuto il livello di partecipazione degli attivisti, che sono più consapevoli, più informati e sentono veramente di poter dare il proprio contributo. Ciò che li distingue sia dagli elettori che dagli aderenti ad altri partiti, oltre al fatto di avere accesso ad un’informazione non distorta (se non per propria volontaria scelta, e al solo scopo di effettuare confronti) è la sensazione di far parte di un movimento assolutamente privo di scopi lucrativi, dove i valori morali ed etici vengono messi in primo piano e l’interesse della maggioranza prevale su quello personale, del singolo leader. Con una simile opinione è naturale pensare che non vi siano spiragli per la costruzione di un buon giudizio rispetto agli avversari politici, che contengono, nella loro visione, tutte le caratteristiche rifiutate dagli attivisti 5 Stelle.