EUROPEE/AMMINIST RATIVE:13-31/05/
6.2 Il profilo degli attivist
Da giugno ad ottobre 2014 sono stati intervistati 9 attivisti, 4 nel meet-up di Carrara più il coordinatore del M5S locale, e altrettanti in quello di Alessandria; si tratta di 7 uomini e due donne. Gli attivisti intervistati hanno un profilo piuttosto eterogeneo dal punto di vista anagrafico: 4 sono nella fascia di età compresa tra i 20 e i 35 anni, 2 quelli nella fascia tra i 35 e i 50, e 2 sono sopra i 50 anni. All’infuori di due di loro, appartenenti al meet-up di Carrara, nato nel 2006, che dichiarano di essere impegnati nel M5S dal 2006 o comunque prima dell’atto di nascita ufficiale del Movimento, datato 2009, e perciò rientrano tra i fondatori “Amici di Beppe Grillo”, gli altri hanno tutti scelto di aderire nel biennio 2012-2013, e sono perciò considerati attivisti della seconda ora (ossia gli iscritti dopo il 2011) [Lanfrey, 2011, 146].
Rispetto alle ragioni che hanno indotto gli attivisti intervistati ad aderire al Movimento 5 Stelle, per tutti fondamentalmente l’adesione è scattata per un meccanismo di scarsa fiducia verso le istituzioni partitiche tradizionali, che non assolverebbero più alla funzione di rappresentanti dei cittadini; i quali, per converso, hanno sentito maggiormente la necessità di impegnarsi e di partecipare
130 attivamente alla vita politica.
<<Sono sempre stato convinto che ogni cittadino dovesse essere attivo e partecipare alla vita politica del proprio paese, ma non mi sono mai impegnato personalmente, magari per pigrizia o per eccessiva fiducia nelle istituzioni. Nell’ultimo anno invece quella fiducia l’ho sentita nettamente in calo, e ho sentito il bisogno di approfondire le mie conoscenze impegnandomi in prima persona.>> [D.G., Carrara]
La sfiducia è ben evidente soprattutto rispetto all’atteggiamento tenuto dai partiti, che, allontanandosi sempre più dai bisogni dell’elettorato, hanno minato irrimediabilmente il rapporto con esso, aumentando il gap con le problematiche concrete della cittadinanza e smettendo la funzione di interlocutore e ascoltatore privilegiato.
<<L’idea del grande partito progressista mi ha spinta ad iscrivermi per rendermi utile al progetto, mi sono bastati due anni di impegno civile per farmi capire che le mie idee non avevano trovato una casa nel PD e che i suoi esponenti non le rappresentavano minimamente. Seguivo il blog di Grillo dall’inizio, avevo sperato che il PD lo lasciasse iscrivere e candidare alle Primarie. Continuavo a seguirlo e a essere in totale sintonia con lui, ho capito che non erano cambiate le mie idee e la mia visione del mondo, ma che quelle idee e quella visione del mondo non erano riflesse in quelle del PD e dei suoi esponenti e militanti, ma in quelle di Grillo, e di chi con lui stava creando qualcosa di unico, di nuovo, per realizzarle.>> [A.C., Alessandria]
<<Perché nel sistema dei partiti non credevo più, ci voleva qualcosa di destrutturalizzato, senza struttura gerarchica che ti dicesse come fare le cose.>> [M.P., Carrara]
Parallelamente a chi ha già avuto un percorso politico e personale consolidato, ci sono i giovani, che si sono affacciati da poco alla vita politica e lavorativa; questi ultimi, partendo sempre da un atto di sfiducia verso le istituzioni politiche tradizionali, comunemente agli altri, anche alla luce della particolare congiuntura economica e della situazione di crisi globale, soprattutto a livello occupazionale, hanno scelto di aderire al Movimento per un’altra serie di ragioni, aventi a che fare soprattutto con la speranza di una svolta, sociale prima ancora che economica. Nell’analisi delle risposte rispetto alle motivazioni che li hanno portati ad attivarsi per il M5S, risaltano:
<<La voglia di poter vivere in un paese normale senza essere costretto a emigrare all’estero.>> [S.S.,
Alessandria]
<<Il desiderio di cambiamento, di vivere in un paese diverso, dove meritocrazia e onestà non vengono considerati valori “utopici” ma pilastri essenziali per fondare la nostra società civile.>> [F. T., Alessandria]
131 cambiamento, attuata attraverso lo strumento della partecipazione diretta ed attiva dei cittadini, la quale rappresenta la lacuna più evidente nell’ormai logorato rapporto con i partiti classici. Poter tornare ad un maggiore utilizzo della democrazia diretta per ottenere un cambiamento a medio e lungo termine rappresenta il significato principale dell’adesione al Movimento.
<<Significa diciamo dare una speranza di poter cambiare qualcosa a lunghissimo termine, per le generazioni future, perché è chiaro che tutto ciò che appare sembra fondato sulla notizia immediata, c’è da combattere la modifica dell’articolo eccetera, in realtà lo sguardo è su un orizzonte molto più ampio, quindi non si lavora per noi ma per le generazioni future.>> [M.P., Carrara]
<<Significa avere una prospettiva di cambiamento che mette al centro non il profitto ma la solidarietà, il senso di appartenenza a una comunità, la tutela dei beni comuni. Il M5S è diverso perché persegue la democrazia diretta, non è un partito, non ha strutture dirigenziali.>> [A..B. B., Carrara]
Sia gli esponenti del meet-up di Carrara che quelli di Alessandria sono concordi nell’attribuzione al M5S del merito di aver recuperato molti elementi della democrazia diretta, in favore di una maggiore partecipazione attiva degli elettori alla vita politica del paese. Il motivo più importante per cui il Movimento si distacca del tutto dagli altri partiti è proprio quello.
<<Essere un cittadino attivo, cioè, partecipare attivamente alle decisioni che mi riguardano. Il sistema di rappresentanza obiettivamente ha fallito ed è necessario cambiare per poter ottenere risultati differenti.>> [M. T., Alessandria]
Il Movimento è stato in grado di creare un “attivismo generativo” [ivi, 161], grazie al quale i cittadini attivi sono in grado di creare un contesto di partecipazione, auto-producendo informazioni, creando reti sociali, interagendo attraverso lo spazio dei meet-up, senza più doversi limitare all’accettazione passiva di contenuti preconfezionati o, peggio, senza alcuna possibilità di sentirsi pienamente e veramente rappresentati nelle sedi decisionali.
Rispetto agli orientamenti politici precedenti, più facilmente gli elettori del Movimento hanno storie elettorali orientativamente più vicine al centro sinistra, con un quarto non collocato politicamente ed una percentuale residua di elettori vicini al centro destra [Biorcio, Natale, 2013, 56]; questa tendenza, come abbiamo accennato nel quarto capitolo, si riflette anche nella ricerca condotta, in cui la metà degli attivisti intervistati (è escluso il coordinatore) dichiara un passato più vicino al centro sinistra (4/8), ma anche in questa circostanza sono evidenti gli aspetti che hanno indotto all’abbandono.
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tempo perso>> [M. T., Alessandria]
<<Mi sono definito di sinistra sicuramente perché ho ritenuto che in quella parola ci fosse contenuta la difesa di valori in cui credo tutt’oggi, e poi non so se è cambiata la mia definizione o il significato di quella parola, fatto sta che la parola sinistra non contiene più la difesa del bene pubblico, parole come uguaglianza eccetera, di conseguenza per me è svuotata, non ha più alcun senso.>> [M.P., Carrara]
Tuttavia, anche fra i ragazzi più giovani, che hanno sempre votato per il Movimento da quando ne hanno possibilità, è chiara la distanza ideologica rispetto ai partiti tradizionali e, al contrario, la vicinanza di idee con il M5S.
<<Da quando ho 18 anni ho sempre votato M5S. Non esistono idee di destra, di sinistra, di centro , esistono
il buon senso e l’obiettività ed è proprio per questo che non mi sono mai sentita parte degli altri schieramenti politici, non mi hanno mai convinta per mancanza di coerenza e di trasparenza. Il Movimento 5 Stelle mi ha dato l’unica speranza concreta, non perché fosse l’ultima spiaggia ma perché ho condiviso idee e valori dal primo momento.>> [F. T., Alessandria]
<<Ho sempre votato Movimento 5 Stelle, non ho ideologie cerco di ascoltare tutti, ho 22 anni a me piacciono le idee che funzionano, non i colori delle casacchine che impediscono di vedere le cose in maniera obiettiva!>> [S.S., Alessandria]
Per quanto riguarda i canali di reclutamento al Movimento, la maggior parte (5/8) dichiara di aver iniziato a seguire il blog di Grillo dal 2008 o dagli anni immediatamente successivi, a testimonianza del fatto che il bacino di utenza del M5S si sia notevolmente ampliato in seguito al V-Day dell’8 settembre 2007, ripetuto il 25 aprile dell’anno seguente, questa volta con lo scopo di abolire la legge Gasparri sui finanziamenti all’editoria. Tuttavia, è interessante notare che per gli intervistati il blog non rappresenti un vademecum da osservare minuziosamente né l’esclusivo ed assoluto canale di informazione.
<<Non considero il blog un canale di informazione. Piuttosto uno stimolo critico ad informarmi. Comunque
lo consulto dal 2011.>> [A. B. B., Carrara]
<<Lo consulto da tanto, ma non lo consulto regolarmente, lo considero come uno dei tanti canali di informazione che ci sono in rete e non, quindi lo seguo ma non così assiduamente, poi vado a periodi, ci sono periodi in cui lo seguo di più e periodi in cui lo seguo di meno; poi ci sono post che più mi piacciono, post che non mi piacciono, quindi come qualsiasi altro canale informativo.>> [M.P., Carrara]
5 degli intervistati sono venuti a conoscenza del meet-up delle rispettive città tramite Internet, a riprova del ruolo fondamentale della rete nel flusso di comunicazione del 5 Stelle; per alcuni l’esistenza del meet-up ha rappresentato una novità.
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<<L’ho saputo nell’ultimo anno, prima pensavo esistesse solo il blog.>> [D.G., Carrara]
C’è un sostanziale equilibrio anche per quanto riguarda le modalità di attivazione, equamente divisa fra quanti sono stati informati da attivisti o portavoce, sia nell’ambito amicale che in quello delle manifestazioni pubbliche del Movimento (ad esempio, tramite volantini), e quanti invece, stimolati per curiosità o desiderio di approfondimento, hanno deciso di informarsi in maniera del tutto autonoma.
<<Non sono stata contattata, di mia spontanea volontà ho chiesto informazioni ad un’amica attivista che da tempo si impegnava nel Movimento. Un giorno mi sono recata ad uno dei gazebo presenti sul territorio e dopo aver passato del tempo con gli attivisti ho chiesto i loro contatti per partecipare ad eventuali riunioni del gruppo. Da quel momento ho deciso di impegnarmi attivamente.>> [F. T., Alessandria]
<<Nessuno mi ha contattato, mi sono informato e mi sono attivato.>> [M. T., Alessandria]
<<Ho contattato io una portavoce, con mio grande stupore nel ricevere risposta immediata, che mi ha indirizzato verso il meet-up.>> [D.G., Carrara]
Il giudizio rispetto all’adesione al Movimento è per tutti molto positivo, i cambiamenti sul piano personale, se ci sono stati, sono limitati ad un diverso impiego del tempo in relazione all’impegno all’interno del meet-up, ma comunque sono assolutamente in meglio: la partecipazione attiva all’interno del M5S permette, a seconda delle diverse motivazioni personali, di perseguire scopi sociali già intrapresi mediante la partecipazione ad organizzazioni di volontariato, di ampliare le proprie conoscenze ed i propri rapporti interpersonali attuando eventualmente anche un dibattito ed un confronto continuo con altre persone all’infuori del meet-up, di ricevere maggiore informazione politica.
<<Sicuramente ho più amici e conoscenti, quella che mi do è una valutazione positiva.>> [G..G., Carrara] <<Sicuramente è un’esperienza che rende migliori se presa con lo spirito giusto, insegna ad ascoltare i cittadini e a prendere dimestichezza con le istituzioni! Ho conosciuto centinaia di nuove persone e ho decine di nuovi amici con cui condivido idee e progetti, porta via del tempo ma gli sforzi vengono ripagati dall’affetto dei cittadini e del gruppo e dall’immensa soddisfazione che si prova nel vincere delle battaglie per il bene della collettività.>> [S.S., Alessandria]
<<In un certo senso nulla, l'impegno nel volontariato sanitario è una ragione di vita per me. Nel Movimento riesco a realizzare il volontariato civile che anche la politica dovrebbe essere per sua natura. Avevo già buone relazioni sociali, ora ne ho ancora di più e dopo anni di impegno civile alle spalle di qualcun altro ho fatto il salto di qualità e mi impegno “io” direttamente perché sono cresciuta e ho preso più consapevolezza
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nelle mie capacità.>> [A.. C., Alessandria]
Un altro dato importante sta nella catena informativa creatasi dopo l'adesione degli intervistati al meet-up, la quale è riuscita, in tutti i casi, a far aderire altri soggetti al Movimento, soprattutto nella cerchia di conoscenti/ familiari (mogli e amici, soprattutto). Questo comprova l'importanza dei rapporti interpersonali e la possibile influenza ideologica di persone che rientrano negli ambienti di socializzazione primari, ad esempio la famiglia, la scuola, il gruppo di amici, nella costruzione della propria opinione politica; questo si attua sia nell’ambito della comunicazione diadica, quindi nell’interlocuzione fra due persone nelle quali si ha la trasmissione di conoscenze da parte dell’individuo che dispone di maggiori competenze, sia all’interno di un gruppo più ampio, il quale fornisce un luogo di ancoraggio delle proprie convinzioni e delle proprie identità sociali [Mazzoleni, 2012, 231], rendendo chiaro che questo tipo di rapporti agisce separatamente rispetto all'azione dei media e della politica, rappresentando un importante fattore di consolidamento, mutamento, negazione dei propri orientamenti politici.
L'assoluto legame fiduciario tra il Movimento 5 Stelle e i suoi attivisti risiede anche nella ferma convinzione di non poter mai abbandonare il M5S per approdare ad altri partiti: il 100% degli aderenti intervistati nella ricerca dichiara di non trovare verosimile un'ipotesi simile, ed è curioso che molti di loro, come sola opzione possibile all'uscita dal Movimento, prevedano l'emigrazione piuttosto che il confluire verso altre forze politiche. Sono soprattutto i giovani a prospettare questa possibilità in caso di uscita dal M5S.
<<Chi va con lo zoppo impara a zoppicare, preferisco fare le valigie e andare via! A farmi una vita in un paese normale senza perdere il mio tempo in una società che ha accettato di essere marcia!>> [S.S., Alessandria]
<<Se il Movimento dovesse fallire non ci sarà spazio per me in altri movimenti o partiti. Il Movimento è l'ultima chance che abbiamo veramente per cambiare il nostro paese, altrimenti non ci resta che emigrare!>>[F. T., Alessandria]
Ma l'opinione è piuttosto diffusa anche fra gli over 35.
<<No penso che se fallisse il Movimento, cosa anche possibile, non credo, visto che le possibilità sono dalla nostra parte, ma se fallisse il Movimento penso che cambierei almeno paese se non continente! (risata)>> [M.P., Carrara]
Dunque nessuna alternativa intermedia né possibilità di dialogo, presente o futuro, con gli altri partiti; del resto, se è vero che uno dei motivi principali che ha mosso gli elettori ad avvicinarsi al
135 Movimento è proprio la perdita di fiducia nelle istituzioni tradizionali, e l'allontanamento ideologico e sociale con essi, non solo per chi aveva già un background politico consolidato alle spalle, ma anche, e soprattutto, per i giovani, per i quali anzi la distanza rispetto alle classi politiche è accentuata, in primis per evidenti ragioni anagrafiche, non si può pensare che altre formazioni partitiche possano rappresentare una valida “seconda scelta” in caso di fallimento del M5S, indipendentemente dalla collocazione. Poiché il Movimento è andato ad istituire quella terza via, fra astensionismo e voto ai partiti tradizionali, che emblematicamente segna il desiderio di svolta dell'elettorato italiano, è naturale che lo stesso elettorato confidi nelle opportunità del Movimento, e ne consideri un ipotetico fallimento come la decadenza totale di ogni forma di democrazia diretta e partecipativa, per cui varrebbe la pena lasciare un paese piuttosto che rimanervi con la consapevolezza di tornare ai vecchi schemi. Non è paventata perciò l'ipotesi di un'opzione-uscita alla ricerca di una istituzione più ricettiva e meglio rispondente alle proprie necessità, dato che già il Movimento rappresenta questo; tutti coloro che aderiscono al Movimento lo fanno poiché hanno un forte livello di quella efficacia politica di cui abbiamo parlato nel primo capitolo, e sono perciò convinti che l'azione che stanno svolgendo sia tesa ad ottenere risultati migliorativi della situazione [Raniolo, 2002, 143] ; naturalmente, tutto ciò presuppone un grado personale di interesse verso la politica piuttosto alto. Solo tenendo presente questo dato di partenza ha senso effettuare un'analisi rispetto alla scelta delle modalità attraverso cui è realizzata non solo la partecipazione, ma anche l'informazione politica, ed è quello che esamineremo nel paragrafo seguente della ricerca. Dato che il ruolo di Internet rispetto al Movimento è fondamentale sin dalla sua costruzione, ed il rapporto con i news media, ricalcando quello con le forze partitiche, è caratterizzato da un'ampia distanza ideologica, sarà interessante capire come gli attivisti si relazionano rispetto alla Rete e rispetto agli altri mezzi di informazione, dove costruiscano principalmente la propria conoscenza specifica, in che modo e se attuino il confronto tra i vari mezzi di comunicazione.