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La terza categoria elaborata all’interno del materiale raccolto sono i graffiti definiti geometrici. La definizione di geometrico deriva dalla scelta fatta di distinguere, in prima istanza, il materiale dal punto di vista grafico-formale e non contenutistico-cognitivo. Così, a livello grafico, nei graffiti geometrici si sono inserite tutte quelle testimonianze caratterizzate da elementi geometrici, dunque non figurativi. Per definizione geometrico è ciò che è proprio della geometria751, dove la geometria è definita come parte della

matematica che studia le proprietà dello spazio come insieme di punti, e delle figure composte di punti, ricavandole logicamente da alcune proprietà primitive (e i punti geometrici e le figure che ne derivano non sono identici ai punti e alle figure dello spazio fisico, ma appaiono come astrazioni di esse)752. Si inseriscono in questa categoria, dunque, i graffiti che rappresentano stilizzazioni di elementi reali, simboli, semplici figure geometriche o composizioni, anche nei casi in cui queste risultino astratte. La definizione comprende perfettamente le due sotto categorie che costituiscono questo tipo di testimonianze: gli ideogrammi e gli psicogrammi.

Come i graffiti figurativi corrispondevano in pieno alla categoria dei pittogrammi, di quelle raffigurazioni, cioè, che riproducono oggetti reali, ideogrammi e psicogrammi non raffigurano oggetti reali ma oggetti astratti.

Per capire la definizione di ideogramma e psicogramma è necessario considerare i passaggi logico-linguistici a partire dai pittogrammi. I pittogrammi, come detto in precedenza, sono figure che codificano il pensiero. Più il legame significato- raffigurazione si consolida più il sistema di comunicazione diviene efficace, come detto sopra. La codifica, nel caso dei pittogrammi, è facilitata dalla verosimiglianza dell’oggetto raffigurato con il reale, che permette, anche a chi non fosse a conoscenza dell’esatta corrispondenza figura-significato, di comprendere, in maniera approssimativa il messaggio. Il pittogramma, però, proprio per la sua corrispondenza al reale non si presta molto ad esprimere concetti astratti.

L’ideogramma si pone su un piano più complesso. Il suo sviluppo parte dal pittogramma, divenendo una stilizzazione di oggetti reali secondo modelli grafici più schematizzati, geometrici. Si raffigura, cioè, non tanto il reale per ciò che è ma una sua astrazione. Questo passaggio di astrazione deve essere non arbitrario ma condiviso. Cardona spiega come l’ideogramma, questa rappresentazione meno realistica e più

schematica evocherebbe non più una serie di possibilità mentali ma una sequenza precisa: se un disegno che rappresenta il sole evoca, inteso come pittogramma, i concetti di “calore, splendere, sole, astro celeste, giorno, luce” ecc., inteso come

751 GDLI VI, 1972, p. 691

ideogramma evocherebbe solamente /sole/ se letto in italiano, /solεj/ se letto in francese ecc.753 Da questa stretta corrispondenza nascono le scritture logografiche, quelle scritture, cioè, universali, che possono essere lette in varie lingue, e che pongono in corrispondenza univoca un segno, o un insieme di segni, con una parola precisa.

All’interno della presente ricerca gli ideogrammi non sembrano, però, avere uno sviluppo così avanzato da corrispondere a precise parole. Come si vedrà di seguito, soprattutto con la categoria dei simboli, sembra piuttosto che esprimano famiglie di concetti universali e riconosciuti.

Sono, in questo, più vicini alla definizione di Anati che li spiega come segni che

trasmettono idee dallo scrittore al lettore, dal pittore754 al reale od immaginario essere al quale è indirizzato il messaggio755. Seppur facendo riferimento all’arte preistorica, individua anche tre categorie di ideogrammi, che possono essere applicate anche a quelli presenti tra il materiale raccolto. Questitre tipi sono:

- Anatomici (segni fallici, vulvari o impronte di mani)

- Concettuali (croci, dischi e serpentiformi)

- Numerici (gruppi di punti o linee)

Essi riflettono processi mentali di tre diversi ambiti di indagine:

- Anatomici: la funzione reale o simbolica di parti del corpo umano quali la mano o gli organi genitali

- Concettuali: la materializzazionedelleidee

- Numerici: la quantificazione del reale, dell’ipotetico o dell’immaginario756

La tipologia anatomica non è così diffusa, non vi sono esempi all’interno del materiale raccolto ma sono noti altri contesti, quale il duomo di Siena757, alcuni esempi a Monte sant’Angelo758 e alcuni esempi ciprioti759. Queste testimonianze comunque, sembrano attestate per un periodo leggermente successivo all’intervallo considerato, all’interno del quale, fatta eccezione per il caso di Siena, non vi sono raffigurazioni di questo tipo. Gli ideogrammi numerici possono essere associati alla categoria qui indicata con il nome di aste, composta da gruppi di linee parallele, più o meno allineate, qui attestate in 10 casi ma molto diffuse anche in contesti più tardi, non solo in Italia ma anche

753 Cardona 1981, p. 43

754 Trattandosi, per lo più, di pitture Anati utilizza il termine “pittore” che nel caso della presente ricerca

va inteso come corrispondente di “autore”

755

Anati 2002, p. 54

756 Anati 2002, pp. 54-57

757 Per i graffiti della cripta di Siena si rimanda all’apposita sezione in appendice

758 D’Arienzo 1994, pp. 208-209. Sono presenti mani incise con all’interno, in alcuni casi date che

collocano le testimonianze non prima del XIX secolo. non è chiaro se gli esemplari senza data possano essere riferiti allo stesso periodo o anche ad epoche precedenti, vista la presenza di questa tipologia anche in secoli più risalenti, come testimoniato dal sito di Siena.

all’estero760. Gli ideogrammi concettuali, infine, corrispondono alla categoria individuata in questa sede dai simboli e alle altre figure geometriche, singole o composte. Questo tipo di graffiti, come sottolinea Anati, acquisiscono un significato

particolare nell’ambito culturale e concettuale che li ha prodotti e in base al quale l’iniziato riesce a leggerli761. Molti di questi, infatti, sono ancora oggi comprensibili e decifrabili, se non in maniera puntuale sicuramente dal punto di vista semantico. Di altri casi, invece, oggi non se ne conosce il possibile significato, se non quello attribuibile attraverso l’analisi delle componenti grafiche geometriche che compongono questi graffiti. La loro ricorrenza, però, come meglio verrà illustrato in seguito, induce a pensare che anche questo tipo di testimonianze funzionasse allo stesso modo.

Dal punto di vista della comunicazione, dunque, il meccanismo che regola la trasmissione di messaggi per mezzo degli ideogrammi è simile a quello dei pittogrammi. Nel caso dei pittogrammi ad un disegno possono corrispondere uno o più significati riconducibili ad uno stesso campo semantico, così avviene anche per gli ideogrammi. La differenza sta nella stilizzazione dei secondi rispetto ai primi e nella prevalenza di concetti astratti legati agli ideogrammi. Se da un lato la lettura di un pittogramma può risultare più immediata, perché più vicina a modelli reali, Anati sostiene che, allo stesso modo, anche gli ideogrammi utilizzerebbero delle stilizzazioni elementari che permetterebbero comunque una lettura da parte di un ampio pubblico in quanto la figura risulterebbe legata ad una logica elementare, comune agli esseri umani762. Se a questo si unisce l’assenza del passaggio linguistico si può comprendere come pittogrammi e ideogrammi potessero essere letti da persone che non conoscevano la scrittura alfabetica ma che, vivendo in una società che utilizzava questi codici espressivi in più ambiti, era in grado di leggerli e utilizzarli a sua volta per comunicare. All’interno dei graffiti geometrici sono presenti anche altre testimonianze, che sfruttano sempre i metodi di rappresentazione della geometria ma che sono di più difficile lettura e interpretazione in quanto non riproducono nè oggetti reali nè loro stilizzazioni. Si tratta degli psicogrammi, definiti da Anati come violente scariche di energia,

espressioni di sentimenti, desideri e altre sensazioni763. Queste testimonianze appaiono come un insieme, più o meno armonico, di linee, composte in modi differenti tra loro. Per capirne meglio la peculiarità è utile confrontarli con gli ideogrammi. Innanzitutto gli ideogrammi sono ripetitivi, gli psicogrammi sono unici, raramente è possibile individuare alcune similitudini tra le loro forme. Questo è dovuto alla loro funzione espressiva: mentre gli ideogrammi esprimono idee o concetti gli psicogrammi si collocano ad un livello molto più elementare e intimo della comunicazione. Lo

psicogramma opera a livello subconscio, come certi segni archetipici che la nostra memoria cosciente non sa più definire, ma che, nelle profondità del sommerso, provocano reazioni associative e sensorie, avvalendosi di lunghezze d’onda che sfuggono alla fascia delle ordinarie trasmissioni ma che sono di sorprendente

760

Si fa riferimento ad un esempio spagnolo (Ozcariz Gil 2007, pp. 75 e segg.)

761 Anati 2002, p. 57 762 Anati 2002, p. 61 763 Anati 2002, p. 63

chiarezza764. Di queste testimonianze così come è difficile comprenderne il meccanismo di nascita e realizzazione è altrettanto difficile comprenderne i sentimenti o gli stati d’animo che le hanno generate. Proprio per questa loro peculiarità, gli psicogrammi sono i meno attestati, e questo dato è confermato anche dalle osservazioni di Anati riguardo al periodo preistorico. Nonostante il contesto considerato dallo studioso sia notevolmente lontano da quello qui preso in esame, alcune osservazioni fatte per la preistoria possono essere applicate e verificate anche nel contesto medievale. Questo è, probabilmente, dovuto alla natura dei graffiti, scritture spontanee, non codificate o vincolate a formulari o supporti particolari, libere nella scelta del mezzo espressivo, e spesso profondamente legate a elementi comunicativi insiti nell’uomo, tali da riproporsi, con lievi modifiche, anche a distanza di secoli.

I graffiti geometrici sono stati suddivisi in 5 tipologie, per meglio poter comprendere l’articolazione di ideogrammi e psicogrammi all’interno del vasto insieme definito dalla parola “geometrici”. La prima categoria, la più numerosa, comprende i simboli, quelle raffigurazioni di immagini con un alto contenuto simbolico che vengono gradualmente stilizzate, quasi fino a divenire astratte, assumendo in maniera sempre più intensa il significato originario. In questo modo l’immagine stilizzata assume il ruolo di simbolo765. Uno dei casi più diffusi è la croce, formata solo da due tratti perpendicolari, stilizzati all’estremo, ma capaci di trasmettere contenuti precisi legati al sacro e alla religione. La seconda e la terza tipologia comprendono le figure geometriche, disegnate singolarmente o in composizioni. La distinzione tra queste due ultime tipologie e quella dei simboli è stata fatta in base alle conoscenze attuali, è possibile, cioè, che all’interno delle figure geometriche vi siano altri simboli, oggi non leggibili, dunque non interpretabili come tali. Casi di questo genere potrebbero essere rappresentati dai gruppi di aste verticali, dalle composizioni su asta e dai reticoli, attestati in diversi contesti per una consistenza numerica che va dai 10 ai 19 esempi. La loro frequenza e il numero, piuttosto consistente, potrebbero indicare la diffusione di composizioni con un significato allora noto del quale si è oggi persa la memoria. La quarta tipologia individuata è quella dei graffiti astratti, composizioni che non contengono figure geometriche e che rientrano nella categoria degli psicogrammi. Da ultimi vi sono i graffiti frammentari molti dei quali, probabilmente, appartengono alla categoria degli psicogrammi, ma la cui frammentarietà non permette una precisa definizione. Le cinquetipologiesonocosìattestate:

764 Anati 2002, p. 63

Come emerge chiaramente dal grafico la tipologia più attestata è quella dei simboli. In questa tipologia rientrano, come detto sopra, tutte quelle testimonianze grafiche che non riproducono oggetti reali ma che sono convenzionalmente legate ad un preciso ambito semantico o, più nello specifico, ad una idea o ad un concetto spesso astratto. La loro frequenza così alta attesta come la comunicazione avvenisse in gran parte anche per via non alfabetica, come d’altra parte accade anche al giorno d’oggi, senza che questo implichi, necessariamente, una alfabetizzazione poco diffusa. Tra le altre categorie si nota una discreta ricorrenza di composizioni astratte che potrebbero anche, in alcuni casi, aver avuto, in passato, un significato chiaro per il lettore, se non addirittura simbolico, ma delle quali, attualmente, si ignora il valore. Poco attestate risulta, invece, la categoria dei graffiti astratti, che costituiscono gli psicogrammi. Questo dato è sicuramente dovuto alle caratteristiche della categoria che fa essere queste testimonianze al limite della comunicazione in quanto leggibili solamente dall’autore stesso, dunque prive di una connotazione comunicativa.

Di seguito si analizzano singolarmente le cinque categorie. - Simboli

L’alto numero di testimonianze di questo tipo è spiegabile considerando il valore e la potenzialità comunicativa offerta dal simbolo, soprattutto all’interno dell’ambito dei graffiti. Come già detto, il graffito è una forma di scrittura che tende alla sintesi per diverse ragioni, prima tra tutte la difficoltà imposta dal supporto al momento della scrittura. Il simbolo essendo una forma estremamente stilizzata può essere ridotta a minimi segni che sono comunque in grado di esprimere contenuti anche complessi. Per cui, oltre a facilitare l’autore del graffito l’uso del simbolo facilita anche il lettore, che al solo colpo d’occhio è in grado di decifrare il messaggio senza indugiare nella lettura di un testo alfabetico o di una figura particolareggiata raffigurante il reale.

Di seguito si analizzano le tipologie individuate, considerandone la forma grafica e la distribuzione.

Stemma766

Gli stemmi rientrano nella categoria dei simboli identificativi di una persona, di un gruppo parentale o sociale. La forma, che si definisce nel corso del medioevo, si basa sulla sagoma dello scudo, all’interno del quale vengono inseriti elementi decorativi distintivi del personaggio o del gruppo da rappresentare. In ogni ambito del loro utilizzo, dai documenti all’abbigliamento ai mobili e agli oggetti personali, lo stemma rende immediatamente leggibile l’appartenenza di un individuo ad un determinato gruppo. Lo stemma, dunque, funziona come una sorta di “indicatore sociale” che viene utilizzato dal membro del gruppo per esprimere la sua identità in funzione del gruppo stesso. L’alto numero di queste testimonianze può essere comparato con altri esempi grafici di autorappresentazione, quali i segni identificativi e i monogrammi. Dal confronto emerge la predominanza degli stemmi rispetto alle altre rappresentazioni. Numericamente, invece, queste testimonianze sono più vicine alle iscrizioni alfabetiche contenenti nomi propri. La funzione delle due tipologie è, infatti, assimilabile: entrambi sono finalizzati ad autorappresentare l’autore. A partire soprattutto dal Rinascimento è possibile notare come stemmi e nomi, o motti, si integrino per rafforzare ulteriormente l’autorappresentatività di queste figurazioni.

Per quanto riguarda la distribuzione, gli stemmi sono principalmente concentrati in tre siti, Sant’Andrea a Vercelli, San Donnino a Fidenza e San Martino a Lucca, tutti distribuiti lungo la Francigena, come pure gli altri siti con minor numero di testimonianze. Un solo sito conserva stemmi e non è incluso nella Francigena, si tratta della chiesa di San Pietro al Monte, a Civate, lungo la via che dalla svizzera scende, attraverso il lago di Como, a Milano. La concentrazione di stemmi lungo la Francigena può essere giustificato dall’alta concentrazione di graffiti lungo questa rispetto alle altre direttrici. Per quanto riguarda, invece, i tre edifici nello specifico, questi sono tra quelli che presentano un maggior numero in assoluto di graffiti. Sant’Andrea a Vercelli è probabilmente il sito per il quale è possibile attestare, in maniera più attendibile, una frequentazione da parte di personaggi appartenenti a gruppi sociali dell’aristocrazia,

visto l’ambiente sociale e culturale del centro in questi secoli767. Per gli altri due siti la concentrazione è probabilmente dovuta al fatto che si trovano lungo il tracciato principale della Francigena ed erano due centri molto attivi commercialmente, sui quali erano necessariamente convogliati la maggior parte dei viaggiatori, grazie anche alla presenza di infrastrutture che garantivano la fattibilità del viaggio.

Bandiera

I due casi di bandiere o vessilli individuati possono essere avvicinati alle raffigurazioni di stemmi, in quanto identificativi, anch’essi, di persone o gruppi sociali. In questo caso l’attestazione numericamente così esigua può essere indicativa della minor efficacia comunicativa che dovevano avere queste testimonianze rispetto agli altri segni identificativi forse anche a causa del fatto che lo sviluppo di vessilli e bandiere avviene qualche secolo dopo l’arco cronologico qui scelto768. I due casi censiti si trovano a Sant’Andrea a Vercelli e a San Martino a Lucca. Nonostante in questi due edifici vi sia anche una concentrazione di stemmi non pare esservi una relazione tra le due tipologie di raffigurazioni.

Arboriforme

La figura definita arboriforme o arbolet è molto diffusa sin dall’epoca preistorica769 all’interno della quale è stata interpretata come una sorta di stilizzazione della figura umana o di elementi vegetali. Non è chiaro se la diffusione di questa forma nel medioevo sia legata ancora alla concezione umana o se ad altri significati. Un confronto può essere fatto citando alcuni esempi di questo tipo presenti al monastero del la Oliva in Navarra770. In questo caso, però, l’autore del contributo interpreta l’arboriforme come simbolo identificativo di cantiere. Nei casi raccolti gli arboriformi sono distribuiti con un numero di massimo due esemplari per edificio (Chiaravalle della Colomba771) e in nessuno di questi edifici questi graffiti possono essere considerati segni di cantiere per le caratteristiche del solco, che rimanda ad uno strumento di fortuna, non professionale, e il posizionamento del graffito stesso, ad altezza umana, non in posizioni alte raggiungibili solamente con le impalcature di cantiere. Sebbene il significato non sia chiaro la diffusione, seppur discreta, di questa rappresentazione può indicare più verosimilmente si tratti di una forma dal significato oggi sconosciuto, piuttosto che di una casualità o di una copia dai simboli di cantiere.

Asta con diramazione inferiore

Questa tipologia di graffito è presente in 6 esempi tutti concentrati nel sito di Chiaravalle della Colomba ad Alseno (PC)772. La forma ricorda quella di una forca rivolta verso il basso. La forma si ricollega a quella dell’arboriforme, col quale non

767 Si veda l’apposita descrizione in II.2 La via Francigena 768Pastoureau 2010, pp. 42 e segg

769 De Lumley 1996, pp. 368, 372-373 770

Ozcàriz Gil 2007, pp. 112-113

771 In questo sito sono presenti, inoltre, anche altre forme simili a queste definite “asta con diramazione

inferiore”

pare, però, avere legami. La ricorrenza di questa forma in un solo sito indica che potrebbe essere un simbolo conosciuto localmente. Sembra altamente improbabile possa trattarsi, altrimenti, di una copia, che sarebbe avvenuta sulla base di una forma non riconosciuta dal pubblico in quanto non solo non attestata in altri siti ma sconosciuta anche in altri ambiti artistico-decorativi.

Composizione con fiocchi

Questa tipologia di graffito è attestata solamente in due casi che sono tra loro differenti, pur derivando dal medesimo ambito. Si tratta di due raffigurazioni di nodi, una presente a Chiaravalle della Colomba773, Alseno, e l’altro all’abbazia del Piona774. In entrambi i casi la forma del nodo ricorda le decorazioni presenti in ambito documentario nei segni tabellionali o, più raramente, nelle decorazioni di alcune lettere miniate775. Nel caso dell’abbazia del Piona il motivo sembra completo e autonomo e, già così, potrebbe costituire se non completamente, gran parte di un segno tabellionale, nel secondo caso, invece, il motivo è frammentario e non è dunque possibile avanzare ipotesi. I due esempi rilevati non permettono di avanzare ulteriori ipotesi, nè riguardo alla funzione nè riguardo al possibile significato.

Composizioni a reticolo

Come nel caso precedente, anche qui si è di fronte ad un motivo decorativo, la cui base è il nodo, che qui si intreccia in una sorta di trama regolare. L’unico esempio censito, presente al duomo di Pisa776, non fornisce informazioni sufficienti per comprenderne il significato e la funzione.

Nodo Gordiano

Il nodo gordiano è tra i simboli più attestati. La sua origine è data dal mito di Gordio, leggendario re di Frigia che aveva legato il timone del suo carro con un nodo tanto complesso da non poter essere sciolto. Alessandro Magno lo spezzò, allora, con un colpo di spada, e conquistò l’impero d’Asia, come predetto dall’oracolo. La conquista, però, durò per un breve periodo in quanto Alessandro l’aveva ottenuta con l’inganno, non aveva sciolto l’intreccio, che così si ricostituì. Da ciò il nasce la raffigurazione del nodo gordiano, che non ha nè inizio nè fine, è eterno777. La sua forma, inoltre, si basa sulla forma della croce. A livello grafico ricorda molto il labirinto, e il punto centrale è proprio l’incontro delle due aste perpendicolari che reggono l’intreccio. Con questa