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I conti economici nazionali

Nel documento Rapporto 2007 ( 6.2mb (pagine 71-74)

2. il grado di specializzazione delle industrie rispetto al contesto nazionale

2.2. Scenario economico nazionale

2.2.1. I conti economici nazionali

I primi tre trimestri dell’anno hanno visto proseguire la fase di espansione dell’economia italiana. Il ciclo positivo avviatosi con l’inizio del 2006, ha fatto segnare un picco tra il quarto trimestre dello scorso anno e il primo trimestre di quest’anno, con incrementi tendenziali rispettivamente del 2,8 e del 2,4 per cento.

Successivamente il ciclo ha mostrato un lieve rallentamento, ma è proseguito ad un buon ritmo anche nel secondo (+1,8 per cento) e nel terzo trimestre del 2007 (+1,9 per cento). Nel complesso, nei primi nove mesi dell’anno, il prodotto interno lordo italiano ha messo a segno una crescita dell’2,0 per cento sullo stesso periodo dell’anno precedente.

Le più recenti previsioni elaborate tra ottobre e dicembre hanno risentito della maggiore incertezza riguardo all’evoluzione dell’economia internazionale, determinata dalla crisi dei mutui sub-prime statunitensi e dai suoi effetti sui mercati del credito e finanziari. La maggiore cautela indotta negli operatori e l’attesa di una trasmissione all’economia reale delle difficoltà dei mercati finanziari hanno portato ad una revisione delle attese relative alla crescita del Pil reale per il 2007 (tab. 2.2.1), che risultano comprese tra +1,7 per cento e +1,9 per cento, ma soprattutto per il 2008 (tab. 2.2.2), per cui viene prospettato un rallentamento della crescita, con incrementi attesi tra +1,2 per cento e +1,4 per cento.

Il Governo, nella Relazione previsionale e programmatica di settembre, rispetto a giugno, ha rivisto al ribasso le stima della crescita, in misura lieve per l’anno in corso, abbassandola all’1,9 per cento dal 2,0 per cento, ma più sostanzialmente per il 2008, riducendola dall’1,9 all’1,5 per cento.

Secondo i conti economici trimestrali, a valori concatenati, destagionalizzati e corretti per i giorni lavorativi, in termini reali, nei primi nove mesi del 2007 le importazioni sono salite del 2,7 per cento, mentre le esportazioni sono aumentate del 2,9 per cento, rispetto all’analogo periodo del 2006. La crescita delle esportazioni, nonostante il rallentamento segnalato nel corso del secondo trimestre, è risultata nel complesso di poco superiore rispetto a quella delle importazioni, tanto da determinare comunque un lieve miglioramento del saldo riferito ai primi nove mesi.

Effettuando l’analisi a valori correnti, risulta che le importazioni sono aumentate del 7,1 per cento, mentre la crescita realizzata dalle esportazioni appare ben superiore e pari a +9,9 per cento. Il saldo

Tab. 2.2.1. Previsioni per l'economia italiana effettuate negli ultimi mesi, variazioni percentuali annue a prezzi costanti salvo diversa indicazione. 2007

Governo CSC Fmi Isae Ref.Irs Ue Com. Prometeia Ocse

set-07 set-07 ott-07 ott-07 nov-07 nov-07 dic-07 dic-07

Prodotto interno lordo 1,9 1,7 1,7 1,8 1,8 1,9 1,8 1,8

Importazioni 1,8 2,2 n.d. 2,4 2,7 2,3 1,9 1,8

Esportazioni 2,0 2,6 n.d. 2,5 3,0 2,9 2,2 2,2

Domanda interna n.d. 1,9 n.d. 1,9 2,0 1,7 1,7

Consumi delle famiglie 2,0 2,0 1,8 2,0 1,9 [5] 1,9 2,0 2,1

Consumi collettivi n.d. 0,3 1,1 1,3 0,7 1,1 0,5

Investimenti fissi lordi 2,4 2,7 2,3 2,5 2,3 2,9 2,6 2,3

- macc. attrez. mezzi trasp. n.d. n.d. 4,1 2,1 1,9 [6] 1,4 4,8

- costruzioni 3,6 n.d. 2,2 2,9 4,1 3,8 2,3

Occupazione [a] 0,9 0,6 0,8 0,8 0,7 0,8 0,7 0,6

Disoccupazione [b] 6,0 6,5 6,5 5,9 n.d. 5,9 6,1 5,9

Prezzi al consumo 1,8 [7] 1,7 1,9 1,8 1,8 1,9 [1] 1,8 2,0

Saldo c. cor. Bil Pag [c] -1,5 n.d. [4] -2,3 n.d. [4] -2,3 -1,7 -1,7 [4] -2,0

Avanzo primario [c] 2,5 n.d. n.d. 2,5 2,3 2,5 2,4 n.d.

Indebitamento A. P. [c] -2,4 n.d. 2,1 2,4 2,3 2,3 2,4 2,2

Debito A. Pubblica [c] 105,0 n.d. 105,3 104,9 104,9 104,3 105,0 n.d.

[a] Unità di lavoro standard. [b] Tasso percentuale. [c] Percentuale sul Pil. [1] Tasso di inflazione armonizzato Ue. [2] Deflattore dei consumi privati. [3] Programmata. [4] Saldo conto corrente e conto capitale (in % del Pil). [5] Consumi finali nazionali. [6] Investment in equipment. [7] Deflattore dei consumi. (*) Quadro programmatico.

estero negativo si è quindi ridotto passando da –5.009 milioni di euro dei primi nove mesi del 2006, a -3.063 milioni di euro dello stesso periodo dell’anno in corso. Ciò testimonia la rilevanza, per l’andamento del commercio estero di questa parte dell’anno, delle vicende del cambio dell’euro, che ha contenuto l’aumento dei prezzi dei beni importati, in particolare per le voci relative a energia e materie prime e la cui rivalutazione viene trasmessa sui prezzi delle esportazioni.

Secondo i dati doganali grezzi in valore riferiti solo alle merci, nei primi nove mesi del 2007, in complesso, le esportazioni sono aumentate dell’11,5 per cento, ben più delle importazioni, accresciutesi del 6,4 per cento. Al contrario di quanto avvenuto nello stesso periodo dello scorso anno, fino a settembre 2007, la dinamica delle voci del commercio estero è andata leggermente rallentando, anche se si è mantenuta su livelli elevati, e la crescita delle esportazioni è stata sempre superiore a quella delle importazioni. Il saldo merci è rimasto negativo ma si è sensibilmente ridotto rispetto allo scorso anno, passando da –18.729 a –7.761 milioni di euro.

Grazie alla fase di espansione sperimentata dai paesi europei, la dinamica del commercio con la sola Ue ha accelerato rispetto allo scorso anno, tanto da risultare in linea con la crescita sostenuta del commercio extra Ue. Inoltre, tra gennaio e settembre, le esportazioni verso i paesi europei sono cresciute ad tasso sensibilmente superiore (11,2 per cento) a quello delle importazioni dall’Europa (7,2 per cento).

Si è quindi determinato un netto miglioramento del saldo commerciale, che ha portato l’attivo dell’Italia da soli 17 milioni di euro a 5.434 milioni di euro. Sempre sulla base dei dati doganali grezzi in valore riferiti solo alle merci, e durante i primi nove mesi dell’anno in corso, il commercio con i paesi extra Ue27, ha fatto segnare un incremento delle esportazioni del 12,6 per cento, di gran lunga superiore alla crescita delle importazioni, che non è andata oltre il 5,4 per cento, rispetto all’analogo periodo del 2006. Il saldo negativo si è quindi sensibilmente ridotto, rispetto a quello dello scorso anno, passando da -18.746 milioni di euro a –13.194 milioni di euro. La tendenza è stata confermata dai dati provvisori riferiti a ottobre.

Da gennaio a settembre 2007, anche la dinamica del commercio dei soli prodotti trasformati e manufatti è stata ampiamente superiore a quella dello stesso periodo del 2006. La crescita delle esportazioni è risultata comunque superiore a quella delle importazioni, le prime sono aumentate dell’11,3 per cento, le seconde del 9,1 per cento. Il saldo positivo per l’Italia è quindi ulteriormente migliorato ed è risultato pari a 36.107 milioni di euro.

Nelle valutazioni delle più recenti previsioni formulate tra ottobre e dicembre, nel 2007 le esportazioni italiane di beni e servizi dovrebbe registrare una variazione reale attesa tra il +2,2 e il +3,0 per cento. Per il 2008, nonostante l’attesa di un rallentamento dell’attività mondiale, la crescita delle esportazioni viene indicata tra il 2,3 e il 3,3 per cento. Di analoga ampiezza risultano le attese di crescita delle importazioni, con variazioni comprese tra l’1,8 e il 2,7 per cento per il 2007 e in lieve accelerazione nel 2008, con tassi compresi tra il 2,3 e il 3,2 per cento. Rispetto a quanto indicato nel Dpef di luglio, il Governo ha sensibilmente ridotto le attese di crescita sia delle esportazioni, sia delle importazioni di beni e servizi.

Per il 2007, le stime indicano ora variazioni rispettivamente pari a +2,0 e a +1,8 per cento, mentre per il 2008, l’incremento delle esportazioni viene ora previsto al 2,8 per cento e quello delle importazioni al 2,5 per cento. Secondo Prometeia, le esportazioni di sole merci valutate a prezzi costanti risultano in

Tab. 2.2.2. Previsioni per l'economia italiana effettuate negli ultimi mesi, variazioni percentuali annue a prezzi costanti salvo diversa indicazione. 2008

Governo CSC Fmi Isae Ref.Irs Ue Com. Prometeia Ocse

set-07 set-07 ott-07 ott-07 nov-07 nov-07 dic-07 dic-07

Prodotto interno lordo 1,5 1,3 1,3 1,4 1,4 1,4 1,2 1,3

Importazioni 2,5 2,9 n.d. 3,2 3,1 3,2 2,3 2,9

Esportazioni 2,8 3,1 n.d. 3,1 3,3 2,8 1,9 2,3

Domanda interna n.d. 1,4 n.d. 1,0 1,8 1,3 1,4

Consumi delle famiglie 1,8 1,5 1,4 1,5 1,4 [5] 1,4 1,4 1,7

Consumi collettivi n.d. 0,8 1,0 0,5 1,3 0,5 1,2

Investimenti fissi lordi 1,6 1,7 2,0 1,8 0,3 2,0 n.d. 1,5

- macc. attrez. mezzi trasp. n.d. n.d. 4,1 1,4 1,8 [6] 2,0 6,2

- costruzioni n.d. n.d. 2,2 -1,0 2,2 1,6 1,2

Occupazione [a] 0,6 0,8 0,7 0,8 0,5 0,6 0,4 0,9

Disoccupazione [b] 5,7 6,2 6,5 5,7 n.d. 5,7 5,9 5,8

Prezzi al consumo 2,0 [7] 1,9 1,9 2,1 2,3 2,0 [1] 2,2 2,4

Saldo c. cor. Bil Pag [c] -1,1 n.d. [4] -2,2 n.d. [4] -2,5 -1,8 n.d. [4] -2,1

Avanzo primario [c] 2,6 n.d. n.d. 2,6 2,5 2,4 2,5 n.d.

Indebitamento A. P. [c] -2,2 n.d. 2,3 2,2 2,3 2,3 2,3 2,3

Debito A. Pubblica [c] 103,5 n.d. 104,7 103,8 104,0 102,9 103,9 n.d.

[a] Unità di lavoro standard. [b] Tasso percentuale. [c] Percentuale sul Pil. [1] Tasso di inflazione armonizzato Ue. [2] Deflattore dei consumi privati. [3] Programmata. [4] Saldo conto corrente e conto capitale (in % del Pil). [5] Consumi finali nazionali. [6] Investment in equipment. [7] Deflattore dei consumi. (*) Quadro programmatico.

Scenario economico nazionale 73

aumento del 2,0 per cento nel 2007, di contro ad un espansione pari a +1,7 per cento delle importazioni.

Anche per l’istituto bolognese, la crescita sarà lievemente superiore nel 2008, sia per le vendite all’estero (2,3 per cento), sia per gli acquisti dall’estero (+2,4 per cento).

Secondo i dati dei conti economici trimestrali, a valori concatenati, destagionalizzati e corretti per i giorni lavorativi, gli investimenti hanno fatto registrare nel periodo da gennaio a settembre di quest’anno un incremento del 3,0 per cento sullo stesso periodo del 2006, determinato dalla forte espansione della spesa per investimenti in costruzioni (+4,7 per cento). Ben inferiore è risultata la crescita degli investimenti in macchinari e attrezzature (+1,6 per cento) e di quelli destinati all’acquisto di mezzi di trasporto (+1,1 per cento).

Le simulazioni più recenti limitano la crescita degli investimenti fissi lordi reali in una fascia compresa tra +2,3 e +2,9 per cento per cento nel 2007, nell’attesa di un ulteriore rallentamento nel corso del 2008, quando gli incrementi risulteranno compresi tra +0,3 e +2,0 per cento. A settembre, anche le attese del Governo relative alla variazione degli investimenti fissi lordi reali sono state riviste sostanzialmente al ribasso rispetto a luglio, passando da +3,5 a +2,4 per cento, con riferimento al 2007, e da +2,9 a +1,6 per cento per il 2008.

Il sondaggio congiunturale sulle imprese industriali e dei servizi condotto dalla Banca d’Italia tra il 20 settembre e il 10 ottobre scorso in merito agli investimenti delle imprese dell’industria in senso stretto e dei servizi privati non finanziari con almeno 20 addetti, ha rilevato che la maggioranza delle imprese (63,7 per cento) stima di effettuare una spesa nominale per investimenti fissi in linea con quella inizialmente programmata nel 2007. Le indagini condotte in primavera prefiguravano un aumento della spesa nominale per investimenti fissi del 2,5 per cento in termini reali rispetto all’anno scorso (5,4 a prezzi correnti). Le aziende che prevedono investimenti superiori ai piani sono lievemente più numerose (20,9 per cento) di quelle che li valutano inferiori (15,4 per cento), un risultato che si ritrova sia nell’industria, sia, ed in particolare, nei servizi. Con riferimento alle prospettive per il 2008, prevalgono di poco le imprese che indicano un aumento dell’accumulazione (26,7 per cento), su quelle che ne prevedono una diminuzione (18,7 per cento). Le indicazioni favorevoli sono più frequenti al crescere della classe dimensionale e per le aziende che esportano parte del fatturato. Le risposte presentano una polarizzazione maggiore tra le imprese industriali (27,6 per cento indicano investimenti in aumento e 20,0 per cento in diminuzione) rispetto a quelle attive nei servizi (25,4 per cento indicano investimenti in aumento e 17,0 per cento in diminuzione).

I consumi delle famiglie hanno avuto una buona crescita nei primi nove mesi dell’anno, nonostante un lieve rallentamento nel corso del terzo trimestre. Sulla base dei dati dei conti economici trimestrali a valori concatenati, destagionalizzati e corretti per i giorni lavorativi, i consumi delle famiglie hanno fatto registrare un incremento dell’1,9 per cento sullo stesso periodo del 2006, una tendenza leggermente inferiore rispetto alla crescita del prodotto interno lordo nello stesso periodo dell’anno.

Secondo le più recenti previsioni, il rallentamento atteso dell’economia determinerà una minore crescita della spesa per consumi delle famiglie, che comunque continuerà a sostenere l’espansione del Pil. Le attese relative alla crescita dei consumi sono orientate verso tassi compresi tra l’1,8 e il 2,1 per cento, per l’anno in corso, mentre per il 2008 le prospettive di un lieve rallentamento della domanda portano ad indicare incrementi compresi tra l’1,4 e l’1,7 per cento. Il Governo, a settembre, ha lasciato invariata la previsione di giugno della crescita della spesa delle famiglie, indicata al rialzo per il 2007 del 2,0 per cento, e ha leggermente rivisto al ribasso l’incremento prospettato per il 2008, dall’1,9 all’1,8 per cento.

L’indice Isae del clima di fiducia dei consumatori, dopo avere toccato livelli non raggiunti dal 2002, nel primo trimestre dell’anno, ha successivamente invertito la tendenza positiva, che era stata dominante nello scorso anno e si è mostrato progressivamente calante. Nei primi undici mesi del 2007, la media dell’indice grezzo si è comunque collocata a quota 108,8 rispetto ad un valore di 108,4 riferito allo stesso periodo dello scorso anno. L’avvio del terzo trimestre ha visto una flessione della fiducia dei consumatori, più sensibile se misurata in termini di indice grezzo. A novembre l’indice grezzo è risultato pari a 105,9, l’indice destagionalizzato ha toccato quota 107,6 e l’indice destagionalizzato e corretto per i fattori erratici è risultato pari a 107,5. Il sottoindice relativo al quadro economico generale del paese ha avuto una tendenza negativa nella prima metà dell’anno ed è andato stabilizzandosi successivamente, mentre quello relativo alla situazione personale si è mantenuto relativamente stabile nella prima metà dell’anno, mostrando una fase di oscillazione laterale, ed è apparso successivamente debole.

Nel documento Rapporto 2007 ( 6.2mb (pagine 71-74)