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L’andamento economico

Nel documento Rapporto 2007 ( 6.2mb (pagine 162-167)

2. il grado di specializzazione delle industrie rispetto al contesto nazionale

3.6. Industria delle costruzioni

3.13.3. L’andamento economico

Per Per quanto concerne l’andamento economico delle imprese cooperative per l’anno 2007, un contributo all’analisi viene dai dati preconsuntivi forniti da Confcooperative e da Legacooperative

I dati forniti dalla Legacooperative consentono un’analisi dell’andamento delle cooperative iscritte trasversale ai settori. Per quel che riguarda il valore della produzione, l’andamento preconsuntivo per il 2007 vede un aumento per tutti i comparti (dal +2,0 per cento delle cooperative di consumatori al +12,6 per cento delle cooperative di produzione e lavoro attive nel settore delle costruzioni) ad eccezione delle cooperative di abitanti per le quali è prevista stabilità. Anche il valore della produzione delle cooperative agroalimentari è previsto in lieve incremento. Per quanto concerne l’occupazione, il preconsuntivo 2007 indica aumenti per lo cooperative di servizi (+2,5 per cento), per quelle di consumatori (+1,3 per cento), dettaglianti (+2,0 per cento), per le cooperative di produzione e lavoro attive nel settore delle costruzioni (+1,0 per cento) e per le cooperative sociali (+5,0 per cento). E’ prevista stabilità per le cooperative agroalimentari, quelle manifatturiere e di abitanti. Altro parametro fornito dal preconsuntivo 2007 della Legacooperative è quello della redditività che è prevista in miglioramento per le cooperative sociali, stabile per le cooperative di produzione e lavoro (attive sia nella manifattura che nelle costruzioni), per le cooperative di dettaglianti e di abitanti. La redditività è prevista in peggioramento per le cooperative agroalimentari (anche se con un comportamento differenziato per filiera) e di consumatori. Per le cooperative di servizi il preconsuntivo 2007 parla di una redditività buona ma con qualche elemento di criticità.

I dati forniti da Legacooperative consentono anche alcune previsioni sul valore della produzione per il 2008. Tale valore viene previsto come stabile per le cooperative agroalimentari, quelle di servizi e quelle sociali ed in aumento per le cooperative di dettaglianti e di produzione e lavoro (sia quelle manifatturiere che quelle di costruzione). Le previsioni del valore aggiunto per le cooperative di consumo e per quelle di abitanti non sono disponibili.

Anche i dati preconsuntivi forniti da Confcooperative consentono un’analisi dell’andamento economico

Fig. 3.13.2. Consistenza delle varie tipologie di cooperazione in Regione ed in Italia. 30 settembre 2006 e 30 settembre 2007.

Italia Emilia-Romagna

sett. 2007 sett. 2006 Var. % sett. 2007 sett. 2006 Var. %

Soc. coop. a resp. illimitata 100 106 -5,7% 2 3 -33,3%

Soc. coop. a resp. limitata 29.166 30.399 -4,1% 917 973 -5,8%

Soc. coop. consortili 298 253 17,8% 47 35 34,3%

Coop. sociale 6.696 5.858 14,3% 389 322 20,8%

Soc. consortili coop. a resp. limitata 178 170 4,7% 9 9 0,0%

Piccole soc. coop. 453 542 -16,4% 11 14 -21,4%

Piccole soc. coop. a resp. limitata 2.874 3.498 -17,8% 108 145 -25,5%

Soc. Coop. a resp. limitata per azioni 33.799 30.560 10,6% 3.525 3.429 2,8%

Totale cooperative 73.564 71.386 3,1% 5.008 4.930 1,6%

Fonte: Elaborazione Area studi e ricerche Unioncamere Emilia-Romagna su dati del Registro Imprese.

Cooperazione 163

per il 2007 delle cooperative aderenti. Si conferma la tenue inversione di tendenza verificatasi nel 2006 con variazioni del valore della produzione superiori al tasso di inflazione.

Il comparto agroindustriale dopo alcune annate di forti riduzioni delle quotazioni dei prodotti agricoli all’origine, vede incrementi delle quotazioni in quasi tutti i settori. Il settore ortofrutticolo si caratterizza per la tenuta dei livelli produttivi della frutta estiva ed una diminuzione delle quantità per la frutta invernale (ad eccezione delle mele). Il settore vinicolo ha registrato una diminuzione della produzione accompagnata da un aumento delle quotazioni. Il settore lattiero caseario risulta stabile sia sotto l’aspetto produttivo che delle quotazioni. Il settore avicolo è tornato ai livelli produttivi precedenti la crisi generata dalla paura dell’influenza aviaria. I prezzi registrati da questo settore sono interessanti anche se l’aumento dei costi delle materie prime deprime la marginalità. Per tutto il settore ortofrutticolo l’occupazione risulta in sostanziale tenuta, anche se è in crescita il ricorso al lavoro avventizio.

Il settore lavoro e servizi evidenzia un incremento di fatturato attorno al 7–8 per cento anche se continuano a presentarsi problemi in termini di marginalità, soprattutto per i settori a basso livello tecnologico. Continua il calo delle commesse nel settore delle costruzioni.

Il settore della solidarietà sociale registra incrementi del fatturato anche se con un tenore in attenuazione rispetto a quelli registrati negli anni passati. Il settore accusa un calo della redditività a seguito dell’aggiudicazione degli appalti al massimo ribasso.

Dopo quattro anni caratterizzati da un aumento del Pil dell’Emilia-Romagna di appena lo 0,2 per cento, nel 2006 la ripresa economica è stata rilevante (+2,7 per cento), sostenuta soprattutto dalla domanda estera, che ha beneficiato del vivace andamento della domanda mondiale e degli effetti positivi del processo di ristrutturazione del sistema industriale regionale. Sulla base di queste tendenze, si sono sviluppate positive aspettative di crescita relative al 2007, che sono state però riviste al ribasso in corso d’anno, in relazione all’andamento meno brillante rilevato nel secondo trimestre, alla maggiore incertezza presente sui mercati finanziari e ai rischi che questa incertezza comporta per la crescita mondiale.

Secondo le stime del Centro studi dell’Unione italiana delle Camere di commercio, l’aumento del prodotto interno lordo regionale per l’anno in corso dovrebbe risultare del 2,2 per cento. Il pieno dispiegarsi degli effetti della turbolenza finanziaria sull’economia reale globale determinerà un ulteriore rallentamento della crescita regionale nel corso del prossimo anno (+1,8 per cento), che risulterà comunque superiore a quella nazionale e in linea con quella relativa al Nord-Est.

Nel 2007 l’andamento della domanda interna, al netto della variazione delle scorte, (+2,5 per cento) dovrebbe essere stato sostenuto da una crescita superiore a quella dell’anno precedente, sia della spesa per consumi delle famiglie (+2,4 per cento), sia degli investimenti fissi lordi (+4,1 per cento), questi ultimi supportati dalle esigenze di rinnovo degli impianti, di razionalizzazione dei processi produttivi, oltre che dall’opportunità di accrescere la capacità produttiva. Nel corso del 2008 è previsto un rallentamento della crescita della domanda interna (+1,8 per cento), determinato da una minore dinamica di entrambe le componenti citate. In particolare, per la prima, l’aumento dei consumi delle famiglie beneficerà del buon andamento del reddito disponibile, nell’ipotesi di rinnovo dei contratti, scaduti e in scadenza, rallentando solo leggermente (+2,1 per cento), mentre l’incertezza sull’andamento dell’economia globale inciderà maggiormente sugli investimenti fissi lordi, la cui crescita si dimezzerà, non andando oltre l’1,9 per cento.

Anche l’andamento della domanda interna regionale risulterà comunque superiore alla crescita di quella nazionale e del Nord-Est.

Tab. 3.14.1. Scenario di previsione per l'Emilia Romagna, Nord Est e Italia. Tassi di variazione percentuali su valori a prezzi costanti 1995

Emilia Romagna Nord Est Italia

2006 2007 2008 2006 2007 2008 2006 2007 2008

Prodotto interno lordo 2,7 2,2 1,8 2,3 2,2 1,7 1,9 1,8 1,5

Saldo regionale (% risorse interne) 1,6 1,3 1,6 0,7 0,7 1,0 -1,9 -1,9 -1,5

Domanda interna 2,1 2,5 1,8 1,8 2,2 1,7 1,4 1,9 1,4

Spese per consumi delle famiglie 2,0 2,4 2,1 0,0 0,1 0,1 1,6 1,7 1,7

Investimenti fissi lordi 3,9 4,1 1,9 2,5 3,1 1,3 2,3 3,5 1,6

macchinari e impianti 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0

costruzioni e fabbricati 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0

Importazioni di beni dall’estero 3,0 3,3 1,9 1,5 4,4 2,8 3,5 3,3 1,9

Esportazioni di beni verso l’estero 5,0 4,3 1,4 4,1 4,6 1,7 4,0 3,6 2,3

Valore aggiunto ai prezzi base 2,2 2,3 1,9 2,0 2,3 1,8 1,7 1,9 1,6

agricoltura -7,0 6,5 3,1 -4,8 2,0 1,1 -3,3 0,7 0,4

industria 3,3 2,5 2,3 3,6 2,7 1,8 2,6 2,1 1,4

costruzioni 1,3 1,8 0,4 0,9 1,3 0,1 1,5 2,7 1,2

servizi 2,2 2,1 1,8 1,8 2,2 2,0 1,6 1,8 1,7

Unita’ di lavoro 2,0 0,8 0,7 1,8 0,8 0,9 1,6 0,8 0,7

agricoltura -1,7 -0,6 0,9 -0,7 -0,6 0,8 0,6 -1,0 0,4

industria 2,8 0,7 1,1 1,9 0,7 0,9 1,3 0,4 0,7

costruzioni -0,4 0,2 2,5 -0,2 0,9 1,2 0,6 1,0 0,5

servizi 2,3 1,0 0,4 2,3 1,0 0,8 1,9 1,1 0,8

Rapporti caratteristici (%)

Tasso di occupazione (*) 46,0 46,3 46,8 45,2 45,2 45,8 39,3 39,5 39,9

Tasso di disoccupazione 3,4 3,2 2,8 3,6 3,4 3,0 6,8 6,4 6,1

Tasso di attivita’ 47,7 47,9 48,1 46,9 46,8 47,2 42,2 42,2 42,5

Reddito disponibile a prezzi correnti 2,5 2,2 2,7 2,4 2,3 2,9 2,7 2,6 3,1

Deflattore dei consumi 2,6 1,9 2,0 2,6 1,9 2,0 2,6 1,9 2,0

(*) Quota di occupati sulla popolazione presente totale. Fonte: Unioncamere, Scenari di sviluppo delle economie locali italiane, novembre 2007

Le previsioni per l'economia regionale nel 2008 165

Nel 2007 un forte sostegno all’aumento del Pil è giunto nuovamente dalla dinamica del commercio estero. La crescita delle importazioni del 3,3 per cento dovrebbe essere stata nettamente superata da quella delle esportazioni, che è stata stimata al 4,3 per cento. L’attività sui mercati esteri dovrebbe ridursi nel 2008, a causa dell’attesa trasmissione all’economia reale degli effetti finanziari derivanti dalla crisi dei mutui sub-prime statunitensi, tra i quali si segnala un sensibile deprezzamento del dollaro statunitense.

Secondo le previsioni del Centro studi dell’Unione italiana delle Camere di commercio, le esportazioni non cresceranno più dell’1,4 per cento, un risultato che sarà sensibilmente inferiore a quello medio nazionale e inferiore anche rispetto all’incremento che registreranno le importazioni, che cresceranno dell’1,9 per cento.

A livello di macro settori, le stime indicano, per il 2007, una variazione positiva del valore aggiunto che può essere giudicata notevole per l’agricoltura (+6,5 per cento), forte per l’industria (+2,5 per cento), buona per i servizi (+2,1 per cento) e appena più debole per le costruzioni (+1,8 per cento). Il rallentamento atteso nel 2008 graverà in particolare sul settore delle costruzioni, ove la crescita si ridurrà ad un modesto +0,4 per cento, mentre l’aumento del valore aggiunto risulterà ancora sostenuto (+3,1 per cento) nel settore dell’agricoltura. Il rallentamento interesserà anche i due settori principali e sarà di intensità minore per l’industria (+2,3 per cento) e di misura appena più marcata per il settore dei servizi (+1,8 per cento).

Le unità di lavoro impiegate dovrebbero essere aumentate nuovamente nel 2007 (+0,8 per cento) e cresceranno praticamente nella stessa misura anche nel 2008 (+0,7 per cento). L’andamento settoriale risulterà abbastanza disomogeneo. Le unità di lavoro impiegate dall’agricoltura dovrebbero essersi ridotte (-0,6 per cento) nel 2007, ma aumenteranno dello 0,9 per cento nel 2008. Nell’industria il 2007 si dovrebbe chiudere con un incremento dello 0,7 per cento, che risulterà maggiore nel 2008 (+1,1 per cento). Dopo una stasi nell’anno ora al termine (+0,2 per cento), la crescita delle unità di lavoro impiegate nelle costruzioni risulterà sostenuta nel 2008 (+2,5 per cento), mentre, nel settore dei servizi, dopo un atteso buon aumento dell’1,0 per cento riferito al 2007, la crescita delle unità di lavoro impiegate si ridurrà ad un +0,4 per cento nel 2008.

Il tasso di occupazione sale ancora. Nelle previsioni dovrebbe risultare pari al 46,3 per cento nel 2007 per salire al 46,8 per cento nel 2008. In parallelo, si riduce ulteriormente e in misura sensibile il tasso di disoccupazione, che dovrebbe scendere al 3,2 per cento nel 2007 per poi ridursi fino al 2,8 per cento nel 2008.

Si ringraziano i seguenti Enti e Organismi per la preziosa documentazione e collaborazione fornita:

Abi – Associazione bancaria italiana

Aeradria, aeroporto Federico Fellini di Rimini Amministrazioni provinciali dell’Emilia-Romagna Artigiancassa

Artigiancredit

Associazione bieticoltori italiani Associazione nazionale bieticoltori Assoturismo Confesercenti Autorità portuale di Ravenna Banca centrale europea Banca d'Italia

Borsa merci di Modena Borsa merci di Reggio Emilia Carisbo

Cna Emilia-Romagna Confcooperative

Confindustria Emilia-Romagna Confindustria nazionale. Centro studi.

Consorzio di tutela del formaggio Parmigiano-Reggiano Eurostat

Fmi - Fondo monetario internazionale

Iata Associazione internazionale del trasporto aereo Infocamere

Inps Isae Ismea Isnart Istat

Istituto Guglielmo Tagliacarne Lega delle cooperative

Medì – Centro studi – Migrazioni nel Mediterraneo Mediobanca – Ufficio studi

Mercato avicunicolo di Forlì Mercato di Vignola

Ministero dell’Economia e delle Finanze Ministero dell’Interno

Ocse

Onu – Divisione statistica Prometeia

Quasap Quasco

Regione Emilia-Romagna – Assessorato all’Agricoltura Ref - Irs

Sab, aeroporto Guglielmo Marconi di Bologna S.e.a.f., aeroporto Luigi Ridolfi di Forlì

Sogeap, aeroporto Giuseppe Verdi di Parma.

Starnet., il portale degli uffici studi e statistica delle Camere di commercio italiane UIC - Ufficio italiano dei cambi

Unicredit - RegiosS

167

Unione italiana delle Camere di commercio Unione italiana vini

Uffici agricoltura delle Cciaa Uffici prezzi CCIAA

Uffici provinciali di statistica delle Camere di commercio dell’Emilia-Romagna Unione europea – Commissione europea

Un sentito ringraziamento va infine rivolto alle aziende facenti parte dei campioni delle indagini congiunturali su industria in senso stretto, edile, artigianato e commercio e ai Segretari generali e agli Uffici studi delle Camere di commercio dell’Emilia-Romagna.

Il presente rapporto e i dati utilizzati per la sua redazione sono disponibili sul web agli indirizzi:

www.rer.camcom.it sito di Unioncamere Emilia-Romagna

www.starnet.unioncamere.it portale statistico-economico delle Camere di commercio italiane

Nel documento Rapporto 2007 ( 6.2mb (pagine 162-167)