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I RISULTATI DEL MONITORAGGIO 2005

LE VERIFICHE TECNICHE

2. I RISULTATI DEL MONITORAGGIO 2005

Complessivamente, nel 2005, sono pervenute alla CONTARP regionale:

• 20 richieste relative agli interventi di cui alla lettera a) della Sezione A

• 169 richieste di parere relative agli interventi di cui alla lettera b) della Sezione A;

• 18 richieste di parere relative agli interventi di cui alla lettera c) della Sezione A;

• 5 richieste di parere relative agli interventi di cui alla sezione Altro,

• 17 richieste di parere relative alla sussistenza dei prerequisiti;

• 3 ricorsi al C.d.A. per mancato accesso all’oscillazione nell’anno 2004.

La Figura 1 mostra il numero di richieste di parere pervenute per sede territoriale.

Firenze è la sede che ha inviato il maggior numero di richieste, mentre nessuna richiesta risul-ta pervenurisul-ta dalle sedi di Prato e Livorno.

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1 A partire dall’anno 2007, tale intervento è stato sostituito con il seguente: “L’azienda ha adottato o mantiene un comportamento socialmente responsabile secondo i principi della CSR (Responsabilità Sociale delle Imprese), sin-teticamente evidenziato dalle dichiarazioni rilasciate dall’impresa stessa nel questionario allegato alla guida, ed ha conseguentemente attuato interventi migliorativi delle condizioni di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro”.

Figura 1: Richieste di valutazione tecnica pervenute per sede

2.1 Aziende che hanno barrato la casella a) del Quadro A del modello unico di domanda (Adozione di un comportamento socialmente responsabile)

La Tabella 1 riassume le caratteristiche delle aziende che hanno avuto accesso alla riduzione del tasso medio di tariffa ex art. 24 delle M.A.T. per aver volontariamente aderito al Progetto CSR-SC e aver compilato il Social Statement. Si è trattato in tutti i casi di aziende con meno di 250 dipendenti; alcune di esse erano già in possesso della certificazione SA8000.

In linea con le istruzioni operative pervenute e con gli obiettivi esplicitati dai vertici dell’Istituto nell’incontro svoltosi a Roma il 14 aprile 2005, sono stati costituiti tre team mul-tidisciplinari, che hanno visto attivamente impegnati tre professionisti della Contarp Toscana e tre funzionari amministrativi, con l’obiettivo di organizzare un servizio di consulenza alle imprese per supportarle sia nell’attività di autovalutazione delle proprie perfomances che in quella di compilazione del Social Statement.

Tale consulenza si è concretizzata attraverso:

• un’attività di back office avente l’obiettivo di chiarire alle imprese quali erano gli strumen-ti a supporto della CSR e le modalità di compilazione del Social Statement;

• una serie di incontri svoltisi presso le ditte che ne hanno fatto richiesta per supportarle nel processo di adattamento del set di indicatori alla specifica realtà aziendale.

La possibilità di avvalersi di tali attività di supporto era stata resa nota attraverso l’invio di una comunicazione, nella quale venivano specificati nominativi e recapiti delle persone da contat-tare, a tutte le ditte che avevano restituito il questionario allegato alla nota della DC RISCHI del 6 aprile 2005 correttamente compilato.

Tabella 1: Tipologie di aziende che hanno avuto accesso all’oscillazione del tasso medio di tariffa ex art. 24 delle M.A.T. nell’anno 2005 per aver realizzato gli interventi previsti dal Progetto CSR-SC nell’anno 2004

In linea generale, le iniziative intraprese sono state apprezzate. Infatti, considerato anche che in molte province della Toscana gli sportelli informativi delle Camere di Commercio non erano ancora stati ancora attivati, i team hanno rappresentato per le aziende l’unico punto di riferi-mento, tra l’altro necessario, visto lo scarso grado di conoscenza del concetto di CSR dimo-strato dalla maggior parte delle imprese che pure avevano barrato la casella a) del Quadro A del modello di domanda.

Ciò nonostante, il numero di Social Statement presentati è risultato inferiore alle attese, anche in relazione al coinvolgimento e alla disponibilità dimostrati dalle aziende che avevano contat-tato i Team. Infatti, sono state 10 le ditte che nel 2005 hanno chiesto di avvalersi della consu-lenza dell’INAIL, ma di queste solo 7 hanno compilato il Social Statement. Le rimanenti 3 erano

ASSICURAZIONE E PREVENZIONE: DAL CONFRONTO UN PERCORSO CONDIVISO

piccolissime imprese che, pur mettendo in atto iniziative proprie della CSR, non sono state in grado di portare a termine la compilazione del set di indicatori, in quanto le modalità di attua-zione e di gestione delle iniziative intraprese erano di carattere non sistematico e informale e, di conseguenza, le ditte non erano in grado di presentare la documentazione di supporto.

2.2 Aziende che hanno barrato le casella b) e c) del Quadro A del modello unico di domanda (Implementazione di un Sistema di Gestione della Sicurezza sul Lavoro) Anche per queste tipologie di intervento si è resa necessaria una partecipazione attiva della CONTARP all’attività di back office di supporto alle imprese interessate. Infatti, si è potuta rile-vare una scarsa conoscenza dei temi relativi ai SGSL da parte dei datori di lavoro che spesso affrontano i problemi legati alla sicurezza senza una buona preparazione di fondo, confonden-do il più delle volte l’attribuzione delle responsabilità previste dal D.Lgs. 626/94 (assegnazione incarichi RSPP o addetti alle emergenze, ecc.) e/o la valutazione dei rischi condotta ai sensi del-l’art. 4 dello stesso decreto con l’implementazione di un sistema di gestione della sicurezza.

Ciò risulta comprovato anche dalle risultanze dell’istruttoria tecnica condotta sulle domande presentate.

Infatti, nel 2005, la CONTARP ha esaminato complessivamente:

• 169 richieste di accesso ai benefici ex art. 24 delle M.A.T. per l’intervento di cui alla lettera b) della Sezione A, delle quali solo 17 sono state definite positivamente;

• 18 richieste di accesso agli stessi benefici per l’intervento di cui alla lettera c) del Quadro A, delle quali solo 4 sono state definite positivamente.

I motivi dell’esclusione hanno riguardato nella maggior parte dei casi aziende che, pur avendo compilato correttamente il questionario SGSL, hanno allegato allo stesso documentazione erra-ta o incompleerra-ta. Per esempio, il documento di valuerra-tazione dei rischi redatto ai sensi dell’art. 4, comma 2 del D. Lgs. 626/94 è stato di volta in volta allegato o in luogo del documento di poli-tica della sicurezza o in luogo dell’elenco delle procedure di sicurezza; le norme o le linee guida di riferimento per l’implementazione di un SGSL sono state spesso confuse con quelle relative alla vigente normativa in materia di salute e sicurezza sul lavoro (D. Lgs. 626/94, D.Lgs. 277/91, D.Lgs. 494/96) o con quelle relative all’implementazione di un sistema di qualità (ISO 9000).

2.3 Verifiche a campione

Le istruzioni operative pervenute alle sedi territoriali con lettera della DC RISCHI del 23 novem-bre 2004 specificavano che “le Unità competenti” dovevano procedere “ad apposite verifiche a campione, finalizzate ad accertare la veridicità delle dichiarazioni rese dalle aziende”.

A tale scopo, le Sedi territoriali hanno richiesto alle aziende del campione di inviare documen-tazione probatoria degli interventi indicati nelle sezioni da B ad I del modulo di domanda e rea-lizzati nell’anno 2004. La documentazione pervenuta è stata consegnata alla CONTARP regio-nale per l’esame tecnico e nella maggior parte dei casi essa è risultata insufficiente a compro-vare l’effettuazione di almeno tre interventi migliorativi.

Le maggiori difficoltà sono state riscontrate per gli interventi di cui alla sezione E (Formazione). Per esempio, la casella maggiormente barrata è stata quella corrispondente al punto 20: “Viene attuata una procedura che garantisce una corretta e costante formazione dei lavoratori” e la documentazione probatoria allegata era costituita per più della metà dei casi esaminati da attestati di partecipazione dei dipendenti a corsi di formazione in tema di igiene e sicurezza sui luoghi di lavoro, documenti palesemente insufficienti ad attestare l’avvenuta realizzazione dell’intervento considerato.

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2.4 Le proposte operative

I risultati del monitoraggio hanno portato la CONTARP regionale, in accordo con il Direttore Regionale e l’Ufficio Attività Istituzionali, a focalizzare l’attenzione su tre diversi livelli di inter-vento.