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Riduzione dei tempi dell’istruttoria tecnica e completezza della documentazione da invia- invia-re alla CONTARP invia-regionale

LE VERIFICHE TECNICHE

B. Riduzione dei tempi dell’istruttoria tecnica e completezza della documentazione da invia- invia-re alla CONTARP invia-regionale

E’ stato preparato e distribuito un elenco di documentazione minima al quale l’azienda poteva far riferimento al fine di comprovare l’avvenuta realizzazione dei vari interventi migliorativi dichiarati nel Modulo di domanda presentato.

C. Verifiche a campione

Per l’attuazione di quanto previsto dall’art. 24 delle M.A.T. e richiamato dalle successive istru-zioni operative della DC Rischi e al fine di garantire una omogeneità di trattazione, la CONTARP ha elaborato diversi criteri di scelta del campione di aziende, ai quali le Sedi potevano far rife-rimento per mettere in atto verifiche a campione.

3. I RISULTATI DEL MONITORAGGIO 2006

Complessivamente, nel 2006, sono pervenute alla CONTARP regionale 394 richieste di parere. Il Grafico 2 mostra il numero di richieste di parere pervenute alla CONTARP Toscana per sede ter-ritoriale e mette in evidenza come, nel 2006, tutte le sedi abbiano inviato richieste di parere tecnico in relazione sia agli interventi particolarmente rilevanti della Sez. A del modulo di domanda sia alle verifiche a campione.

ASSICURAZIONE E PREVENZIONE: DAL CONFRONTO UN PERCORSO CONDIVISO

Figura 2: Richieste di parere per sede

3.1 Aziende che hanno barrato la casella a) del Quadro A del modello unico di domanda (Adozione di un comportamento socialmente responsabile)

La Tabella che segue riassume le caratteristiche delle aziende che hanno avuto accesso alla riduzione del tasso medio di tariffa ex art. 24 delle M.A.T. nell’anno 2006 per aver volontaria-mente aderito al Progetto CSR-SC.

Si è trattato in tutti i casi di aziende con meno di 250 dipendenti; fra esse 7 avevano già avuto accesso al beneficio anche nell’anno precedente e, mentre 4 nuove aziende si sono avvalse della consulenza dell’INAIL, 3 aziende che nel 2005 avevano aderito al progetto CSR hanno invece preferito altre modalità di accesso all’oscillazione per prevenzione.

Tabella 2: Tipologie di aziende che hanno avuto accesso all’oscillazione del tasso medio di tariffa ex art. 24 delle M.A.T. nell’anno 2006 per aver realizzato gli interventi previsti dal Progetto CSR-SC nell’anno 2005

Lo strumento della riduzione del tasso medio di tariffa, sebbene abbia consentito ai team di coinvolgere nel 2006 nuove aziende, non è servito, quindi, a far sì che tutte le aziende appartenenti al gruppo iniziale continuassero nel percorso intrapreso nel 2005. Ciò mette in evidenza come l’incentivo economico non sia sufficiente a stimolare le PMI, che pure sono riuscite ad integrare la responsabilità sociale nei processi di gestione aziendale, ad investire risorse per comunicare, attraverso uno strumento di rendicontazione, le loro per-formances su tali temi.

Tra le peculiarità emerse dall’esame dei Social Statement presentati sia nel 2005 che nel 2006 va sottolineato un impegno concreto delle aziende con azioni molto mirate sul socia-le, ma anche una forte attenzione alle problematiche legate alla prevenzione dei rischi lavorativi e al ruolo strategico rivestito dalla consultazione e partecipazione dei lavorato-ri per il consolidamento delle azioni positive intraprese in tema di salute e sicurezza sul lavoro.

Infatti, al di là delle iniziative di tipo culturale e solidaristico, che pure il Social Statement prende in esame e che a volte possano avere un obiettivo meramente “promozionale”, all’in-terno dei documenti presentati sono stati rilevati gli strumenti di CSR che l’Istituto ritiene più sostanziali, ovvero iniziative che consentono di garantire un costante miglioramento nella gestione della sicurezza sul luogo di lavoro.

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3.2 Le altre Aziende

Delle rimanenti 383 richieste di parere tecnico pervenute, ben 223 (58,2%) sono state defini-te negativamendefini-te. Tutdefini-te le richiesdefini-te pervenudefini-te alla Consulenza erano corredadefini-te da documenta-zione richiesta dalla Sede territorialmente competente alle aziende attraverso un modello pre-disposto dalla CONTARP regionale.

Tuttavia, la documentazione allegata è risultata molto spesso inadeguata. Come per l’anno pre-cedente, i motivi dell’esclusione hanno riguardato nella maggior parte dei casi aziende che, pur avendo compilato correttamente il questionario SGSL, hanno confuso l’adempimento degli obblighi di legge in materia di prevenzione dei rischi lavorativi con l’implementazione di un sistema di gestione della sicurezza. Ciò testimonia la difficoltà che ancora oggi molte imprese rivelano nell’impostare e nell’adottare un sistema aziendale di individuazione, valutazione e gestione dei rischi. Tanto è vero che in alcuni casi dalla documentazione allegata è emersa addirittura la mancata attuazione di alcuni obblighi specificatamente previsti dalla normativa vigente, cosa che, come è noto, costituisce condizione necessaria per l’accesso ai benefici in oggetto.

Va, infine, sottolineato che le aziende che hanno invece avviato o realizzato correttamente l’implementazione di un SGSL solo in pochi casi hanno scelto di adottare le linee guida UNI -INAIL, mentre nella maggioranza dei casi il riferimento adottato è stato quello alla norma OHSAS 18001, a testimonianza probabilmente che il possesso di una certificazione rilasciata da un ente terzo viene considerata più proficuamente spendibile sul mercato.

4. CONCLUSIONI

Il profilo dell’impresa toscana che emerge dai risultati del monitoraggio relativo alle valuta-zioni tecniche effettuate dalla CONTARP regionale nell’ambito delle richieste avanzate dalle aziende per l’accesso ai benefici ex art. 24 delle M.A.T. per gli anni 2005 e 2006 è quello di un’impresa che fa coincidere le politiche di sicurezza aziendale con il mero assolvimento degli obblighi di legge. Solo una piccolissima percentuale di aziende risulta aver avviato un proces-so di innovazione gestionale ed organizzativa in tema di salute e sicurezza sul lavoro e ancora più ridotta è la percentuale di imprese che hanno esteso il concetto di sicurezza sino ad inclu-dervi quello di responsabilità sociale.

Di qui la necessità di rendere sempre più efficienti le verifiche tecniche per l’accesso all’oscil-lazione del tasso per prevenzione, in modo tale da garantire che fruiscano di tale beneficio le aziende che realmente abbiano messo in atto quanto previsto dall’art. 24 delle M.A.T.

ASSICURAZIONE E PREVENZIONE: DAL CONFRONTO UN PERCORSO CONDIVISO

PERCEZIONE DEL RISCHIO LAVORATIVO NEL COMPARTO ACCONCIATORI IN