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1. QUESTIONE IRLANDESE: UN CONFLITTO RELIGIOSO?

1.2. Ian Paisley e l’Ordine d’Orange

L‘Irlanda del Nord, come accennato in precedenza, era in maggioranza di fede presbiteriana. Tradizionalmente le denominazioni protestanti di stampo calvinista hanno manifestato la tendenza a identificare la Chiesa Cattolica con l‘anticristo, dove il termine ‗anti‘ assume l‘accezione di ‗prendere il posto di‘19. I

gruppi maggiormente conservatori della Free Presbyterian Church, di cui il reverendo Ian Paisley era il fondatore (1951), continuarono a credere che la Chiesa di Roma impartisse falsi insegnamenti e che ―it has also opposed liberal democracy, which Free Presbyterians believe is a result of the Reformation and

17 Paul Freston, “Christianity: Protestantism”, in Routledge Handbook of Religion and Politics, Edited by

Jeffrey Haynes, (Oxon: Routledge, 2010), p. 33. *la desacralizzazione dell’autorità religiosa, che favorì la desacralizzazione del potere politico e l’autonomia della politica; il ‘sacerdozio di tutti i credenti’, che implicò il diritto degli individui di dissentire; l’enfasi nell’assenza del peccato e la sua implicita nozione di responsabilità e distribuzione dei poteri; l’amministrazione congregazionalista (in alcune chiese) come prototipo per la politica democratica; le forme organizzative protestanti come modelli per le unioni commerciali, i gruppi di pressione e i portiti politici; la vita congregazionalista come apprendistato per la leadership, l’organizzazione e i discorsi pubblici; e l’incoraggiamento dello sviluppo economico attraverso l’approvazione generale delle relazioni di mercato …+

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Frank Wright, Op. Cit., p. 219. [Un processo di socializzazione implica che ci siano alcune persone che ‘insegnano’ l’ideologia: implica che alcune persone abbiano un interesse nella propagazione di tale ideologia. Se questa ideologia serve a sostenere strutture politico-economiche esistenti, è certo che i principali beneficiari di tali strutture saranno ansiosi di mantenere l’adesione di altri all’ideologia.+

which they value as the system that offers […] the true religion‖20, definendo perciò

il cattolicesimo, per converso, portatore di una falsa religione.

Questi fattori, uniti alle persecuzioni subite dai protestanti nel XVII e XVIII secolo hanno contribuito a forgiare l‘anticattolicesimo e l‘antipapismo che caratterizza le diverse denominazioni riformate. Ad esempio Lutero, nei suoi Scritti Politici, afferma che:

… il regno di Dio (così Egli chiama la Chiesa) non è a Roma né legato a Roma, non è qui né lì, ma là dove interiormente è una fede […]; insomma è menzogna impudente ed è un trattar Cristo da mentitore affermare che la chiesa è a Roma o legata a Roma, e tanto meno che là risiedono per volere divino il capo e la podestà.21

E aggiunge inoltre:

… la prima Cristianità, che sola è la vera Chiesa, non può né vuole avere un capo sulla terra, né da alcuno sopra la terra può essere governata, né da papa, né da vescovo, ma solo Cristo nel cielo ne è a capo ed Egli solo la regge.22

L‘Orange Order, nato nel 1795, rimane tutt‘oggi parte integrante della cultura unionista in Irlanda. L‘organizzazione è dedicata a sostenere la memoria del Guglielmo III e la sua vittoria nella Battaglia del Boyne, commemorata ogni anno il 12 luglio. L‘aspetto religioso dell‘Ordine, il cui scopo principiale è quello di preservare ―the reformed Protestant faith‖23, è confermato dal fatto che ―Gli stessi

rituali di obbligo, quando si entra nelle Logge, o quando nelle Logge si svolgono riunioni, hanno impronta rigidamente religiosa, quasi liturgica; la liturgia termina quando dalla Loggia si esce, dopo aver preso qualche decisione mangiapapista‖24.

Lo stesso Rev. J.M. Andrews, Gran Maestro dell‘Ordine d‘Orange, dichiarò nel giugno del 1950 che l‘organizzazione era ―esclusivamente un Ordine religioso‖25

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Ivi, p. 43. [si è anche opposta alla democrazia liberale, che i Free Presbyterians credono sia un esito della Riforma e che considerano il sistema che offre *…+ la vera religione+.

21

Martin Lutero, Scritti Politici. A cura di Luigi Firpo, (Torino: UTET, 1968), p. 76.

22 Ivi, p.82. 23

Steve Bruce, Op. Cit., p. 194. [la fede protestante riformata].

24 Gianni Cagianelli, L’Europa finisce a Belfast. (Roma: An. Veritas Editrice S.p.A., 1971), p. 105. 25 Ivi, p. 104.

Che l‘Ordine accogliesse esclusivamente membri protestanti26 e che fosse

apertamente anti-cattolico non è un mistero, ma rimane da esaminare che ruolo abbia svolto l‘organizzazione a livello politico. Il triplice legame tra l‘Ordine d‘Orange, la politica e la religione è confermato da Bruce: ―Almost all Protestants belonged to the Irish Presbyterian Church or the Church of Ireland, very many were in the Orange Order, and the Orange Order had a major say in the composition and policies of the UUP‖27. Il legame tra l‘Ordine e la politica è perciò comprovato dal

vasto numero di deputati, senatori di Stormont, membri del parlamento, primi ministri nordirlandesi, ecc. che hanno aderito all‘organizzazione.

Il ministro Ian Paisley, oltre che essere il fondatore della Free Presbyterian Church, era anche membro dell‘Ordine d‘Orange e sostenitore dell‘Ulster Unionist Party28 dal 1949 fino alla fine degli anni Cinquanta. Quando negli anni Sessanta

l‘amministrazione di Terence O‘Neill iniziò a sostenere una politica maggiormente liberale – che giunse a vietare marce e parate in zone di tensione al fine di mantenere l‘ordine – la frangia più radicale del partito considerò queste iniziative un segno di debolezza dell‘Unionist Party e del suo rappresentante. Alla fine degli anni Sessanta inoltre, il partito subì ulteriori pressioni, ancora una volta provenienti dall‘interno.

Paisley, che aveva assunto un ruolo attivo nel controbattere il movimento per i diritti civili, stava raccogliendo sempre maggior supporto facendo appello all‘aspetto religioso della disputa tra lealisti e repubblicani. L‘enorme successo era dovuto proprio al fatto che, oltre a sostenere la classe lavoratrice, le polemiche intorno al fattore religioso attiravano il consenso degli evangelisti di provenienza rurale29.

Nel 1971 le tensioni interne al partito raggiunsero l‘apice e il 30 ottobre si giunse alla frattura con la formazione del Democratic Unionist Party (DUP), i cui

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L’Ordine d’Orange è nato in seguito ad uno scontro tra cattolici e protestanti nel 1795. I protestanti, aggiudicatosi la vittoria, decisero di creare un’organizzazione per difendere i propri interessi dalla minaccia cattolica. Inizialmente i membri appartenevano alla Chiesa d’Irlanda (anglicanesimo), ma quando l’Home Rule iniziò ad acquisire maggiore influenza, numerosi presbiteriani si unirono all’organizzazione.

Steve Bruce, Op. Cit., p. 194.

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Steve Bruce, Op .Cit., p. 70.[Quasi tutti i protestanti appartenevano alla Chiesa Presbiteriana Irlandese o alla Chiesa d’Irlanda, molti erano nell’Ordine d’Orange, e l’Ordine d’Orange aveva molto peso nella composizione delle politiche dell’UUP+.

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Fondato nel 1886 da sette ministri di Westminster, tutti e sette appartenenti all’Ordine d’Orange. Steve Bruce, Op. Cit., p. 194.

membri reclamavano un‘identità decisamente protestante. Il principio che stava alla base della chiesa e del partito fondati da Paisley era il medesimo e consisteva nel proteggere la verità dettata da Dio, sia dai nemici (i cattolici/nazionalisti), sia dagli amici (le frange più liberali all‘interno dell‘unionismo)30.

La posizione di Paisley sull‘uso della violenza è specchio del concetto del diritto di resistenza riconducibile agli insegnamenti calvinisti che si esamineranno approfonditamente in seguito. Egli infatti sostiene che i cittadini devono essere leali nei confronti dello stato, che ha il dovere di proteggerli; ma se il governo abbandona i suoi cittadini, questi hanno il diritto di agire con qualunque mezzo al fine di difendere se stessi e il proprio paese. In un‘intervista per il Protestant Telegraph Paisley afferma: ―If any attempt is made to try to put the people of Northern Ireland into a United Ireland the people would fight and I personally would fight‖31.

Infatti, se è vero che Paisley dichiarava pubblicamente di condannare gli atti di violenza dei lealisti, è anche vero che fu spesso protagonista di episodi di disobbedienza civile. Nei primi anni dei Disordini, ma anche dopo la firma dell‘Anglo-Irish Agreement del 1985, in diverse occasioni il reverendo promosse lo svolgimento di marce e dimostrazioni, che erano state vietate allo scopo di mantenere l‘ordine. Alcune accuse furono formulate contro di lui anche in occasione di episodi di violenza perpetrati da alcuni gruppi estremisti come gli Ulster Protestant Volunteers, ma il suo coinvolgimento diretto non fu mai provato. Ciononostante, è evidente il ruolo del reverendo nell‘incitare, o dare tacito consenso, all‘azione dei gruppi unionisti più radicali.