• Non ci sono risultati.

1. QUESTIONE IRLANDESE: UN CONFLITTO RELIGIOSO?

1.1. Il Protestantesimo e il conflitto irlandese

Se si ammette che la religione, essendo parte dell‘identità di un individuo o di una collettività, possa contribuire alla formazione di un‘ideologia definita come insieme di credenze, valori e opinioni di un dato gruppo sociale9 si può allora

sostenere che esista un‘ideologia protestante. Frank Wright per esempio, identifica in Irlanda del Nord quelli che definisce gli ―extreme protestants‖10, ovvero quella

parte della comunità protestante che percepisce i cattolici come un complesso monolitico ostile al Protestantesimo e che quindi definisce la propria identità sulla base di un principio esclusivista noi/voi.

8

Paul Bew, The Making and Remaking of the Good Friday Agreement (Dublin: The Liffey Press, 2007), p. 9. [si legò sempre più intensamente con la lealtà politica].

9

http://www.treccani.it/enciclopedia/ideologia/

10 Frank Wright, “Protestant Ideology and Politics in Ulster”, European Journal of Sociology, N. 12, 1973, p.

Gli extreme protestants trovano la legittimità della causa protestante, in quei valori e quelle credenze che identificano il cattolicesimo come il nemico. I protestanti del nord erano in maggioranza calvinisti di stampo presbiteriano11.

Questi fedeli nutrono la convinzione di essere parte di un gruppo di eletti e giudicano gli appartenenti alle altre confessioni inferiori (soprattutto coloro che disconoscono l‘autorità del Vangelo), e nell‘impossibilità di conquistare la salvezza12. In un contesto, come quello nordirlandese, dove la separazione, fisica13

e ideologica, tra le due comunità (cattolica e protestante) è grandemente marcata, quest‘ideologia assume un ruolo ancora più importante nel delineare la percezione che una comunità ha dell‘altra.

Questo gruppo di protestanti pertanto riteneva che la Chiesa Cattolica e la comunità ad essa fedele costituisse una minaccia per il Protestantesimo in Ulster, rendendo i rapporti con tale comunità irreconciliabili. Anche Elliott conferma che ―Anti-Catholicism is an important defining element in Protestant identity, as it was throughout Britain. The fears of ‗political popery‘ are still very much alive, the fragmentation of northern Protestantism exaggerating the view of Catholics as an undifferentiated and threatening mass, in thrall to their priests and pope.‖14

I cattolici erano visti, quindi, come un pericolo per la società. Sebbene in un paio di occasioni – per esempio durante l‘amministrazione di Terence O‘Neill15

negli anni Sessanta– una parte degli unionisti (protestanti) avesse considerato l‘ipotesi di includere i cattolici in partiti pro-unione (Northern Ireland Labour Party o l‘Alliance Party), prevalse la posizione più radicale che considerava tale ipotesi pericolosa e sconsigliabile.

L‘Irlanda del Nord è perciò divisa politicamente sulla base di principi strettamente religiosi. La convinzione che la comunità protestante nutre sulla

11

Steve Bruce, Paisley: Religion and Politics in Northern Ireland. (New York: Oxford University Press Inc., 2007), p. 13.

12 Steve Bruce, Op .Cit., p. 8. 13

E’ noto infatti che le comunità cattoliche e protestanti abitino zone separate (per esempio a Belfast si può distinguere un quartiere cattolico, Falls Road, ed uno protestante, Shankill Road), frequentino scuole diverse, parteggino per squadre sportive diverse e persino leggano riviste e giornali rivolti all’una o all’altra parte della popolazione.

14

Marianne Elliott, The Catholics of Ulster: A History. (New York: Basic Books, 2001), p.434. *L’anticattolicesimo è un importante elemento caratterizzante dell’identità protestante, com’era anche in Gran Bretagna. La paura del ‘papismo politico’ è ancora molto sentita, la frammentazione del protestantesimo del Nord, esacerba il modo di vedere i cattolici come una massa indifferenziata e minacciosa alla mercé dei preti e del papa.]

pericolosità politica del cattolicesimo giace su due concetti: il fondamentalismo evangelico e l‘opposizione tra la tirannia papista e la libertà protestante.

Il fondamentalismo evangelico considera la Bibbia l‘unica vera parola di Dio e si basa sul principio secondo cui la salvezza si può ottenere solo attraverso la grazia di Dio. Pertanto, dal momento che la Chiesa Cattolica può rappresentare un ostacolo16 alla diffusione della parola di Dio, il Protestantesimo necessita mezzi

politici per difendersi.

In secondo luogo, il cattolicesimo viene percepito come sistema politico, oltre che religioso, che asservisce l‘uomo, il quale deve sottostare a numerose regole per mantenere una buona condotta al fine di guadagnarsi la grazia di Dio. Invece il Protestantesimo, secondo l‘ottica protestante, mancando di una figura che si interpone tra i fedeli e la parola di Dio, si erge a protettore della libertà che deve essere pertanto difesa politicamente.

Il Protestantesimo nel suo complesso è la religione che storicamente possiede un legame più duraturo con la democratizzazione. La sua natura ideologica infatti richiede una consapevolezza individuale che si relaziona direttamente con Dio, favorendo il concetto di egualitarismo e talvolta, giustificando sentimenti di nazionalismo o, nel caso irlandese, di lealismo nei confronti del Regno Unito. Nei primi paesi in cui si sviluppò la democrazia la popolazione era a prevalenza calvinista (Stati Uniti, Regno Unito, Scandinavia, Olanda), proprio perché il calvinismo promuoveva l‘assenza della religione dai partiti politici.

Nonostante in alcuni casi la fede protestante abbia proteso verso realtà anti- democratiche (dittatura nell‘Inghilterra di Cromwell, fenomeni come l‘apartheid in Sud Africa e il nazismo in Germania e infine, il Ku Klux Klan), per la maggior parte, i principi che sottendono il Protestantesimo contribuirono alla diffusione della democratizzazione:

the de-sacralisation of religious authority, which aided the de-sacralisation of political power and the autonomy of the political; the ‗priesthood of all believers‘, which implied right to individual dissent; the emphasis on sinfulness and its implied notions of accountability and distribution of power; congregational governance (in some churches) as prototype for political democracy; Protestant organisational forms as templates for trades unions, pressure groups and political

16 Per esempio attraverso l’insegnamento, che tradizionalmente e in gran parte dell’Irlanda è affidato alla

parties; congregational life as training in leadership, organisation and public speaking; and encouragement of economic development through general approval of market relations […]17.

Ecco perciò che la comunità protestante in Irlanda del Nord sentiva la necessità di proteggere la democraticità e le libertà individuali dalla minaccia cattolica.

Wright sostiene inoltre che ―[a] socialization process involves some people ‗teaching‗ the ideology: it involves some people having an interest in the propagation of the ideology. If that ideology serves to support existing political- economic structures, it is certain that the principle beneficiaries of that structure will be anxious to maintain adherence of others to the ideology‖18. Ecco perciò che

si può individuare l‘Ordine d‘Orange, e in particolare il suo leader Ian Paisley, come sorgente e mezzo per la diffusione dell‘ideologia protestante e del processo di identificazione del Protestantesimo con gli ideali unionisti in Irlanda del Nord.