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Capitolo 2 – L’editoria che cambia

2.4 Il cambiamento dell’esperienza di lettura: books vs e-books?

chiara la necessità di doversi aprire, non solo al mercato del libro digitale, di cui abbiamo appena parlato, ma a entrare nell’universo del marketing digitale, e questo per promuovere la propria produzione, sia cartacea che digitale.

I lettori sono oggi digitali anche quando leggono un libro tradizionale, potendo confrontarsi con diverse opinioni critiche nella Rete, fornitegli da community di appassionati come loro. Per questo motivo la casa editrice deve sì privilegiare il dibattito e l’interazione, verso di sé e fra i lettori stessi, ma deve anche saperlo gestire e volgere a proprio favore, sfruttando al meglio le specifiche potenzialità e funzionalità che ogni mezzo di comunicazione possiede.

L’esperienza di lettura si è ampliata e diversificata, seguendo la tendenza dei lettori alla condivisione e alla creazione di community, vedendo emergere il fenomeno della social reading online, pratica che vede discussioni, in forma anonima o meno, che hanno luogo su diverse piattaforme: siti, pagine adibite alle recensioni, social consueti come Facebook e Twitter o forum appositi di discussione di libri. Tralasciando per un momento la specificità tecnologica data dall’uso del termine inglese, si comprende come la social reading sia più che altro un modo di utilizzo della Rete, dove il lettore trasferisce la volontà di condividere con amici e conoscenti la propria passione per i libri: una pratica di condivisione diffusa da sempre, al pari di quella dello storytelling, magari in passato fatta utilizzando altri mezzi meno moderni. Come appena detto, i luoghi adibiti a questo tipo di conversazioni possono essere, o quelli già frequentati come Facebook o Twitter, oppure luoghi nuovi, appositamente creati per questi scopi. Due esempi di piattaforme dedicate alla social

37 Cfr. IL SOLE 24 ORE, Sì della UE al taglio dell’Iva degli e-book, 02.06.2017, <

http://www.ilsole24ore.com/art/norme-e-tributi/2017-06-02/si-ue-taglio-iva-ebook- 075924.shtml?uuid=AEKCCOXB>.

reading sono i portali Goodreads38 e Anobii39: il primo, di proprietà di Amazon è stato

fondato nel 2006, e il secondo, creato sempre nello stesso anno, ne ha riproposto il modello costituendone l’alter ego per i lettori in lingua italiana. Dopo l’acquisizione da parte di Mondadori nel 2014, «la missione di Anobii è facilitare l’incontro fra lettori e incoraggiare la lettura»,40 offrendo diversi modi per farlo: permette ai lettori

di creare proprie librerie virtuali con i titoli letti o da leggere, di recensire libri e condividere le letture con gli altri utenti; consente inoltre di creare gruppi di discussione duraturi su temi specifici nei quali i membri possono trattare gli argomenti più vari, sempre avendo come filo conduttore i libri e la passione per la lettura.

Dispositivi come Kindle o Kobo possiedono al loro interno applicazioni preimpostate che offrono funzionalità legate alla lettura percepita come fenomeno sociale: Popular Highlights per Kindle o Reading Life per Kobo, permettono al lettore di visualizzare i passi nel libro precedentemente evidenziati da altri utenti, oppure di condividere sui social sopracitati citazioni o commenti.

Queste esperienze riflettono la tendenza del lettore di oggi, maggiormente volto ad abbandonare la lettura come pratica individuale a favore di una condivisa; purtroppo però, nonostante questi cambiamenti volti a portare la condivisione e la socialità anche all’interno del mondo dei libri, l’abitudine alla lettura dimostra essere un trend in netto calo nel nostro Paese: se il mercato in ripresa è opera dei lettori cosiddetti ‘forti’, il numero di lettori totali dal 2010, partendo da una percentuale intorno al 46,8%, è retrocesso fino a tornare, nel 2016, al 40,6% come nel 2001. Nei dati legati alle abitudini di lettura il livello di istruzione continua ad essere un elemento piuttosto discriminante: legge il 73,6% dei laureati, il 48,6% di conseguenti diploma per arrivare al 23,9% per chi ha solamente la licenza elementare.

Malgrado la pratica della lettura in Italia sia dunque modesta e lungi da attestarsi su grandi numeri a causa del grosso divario d’istruzione a livello territoriale, in tendenza opposta, il consumo di prodotti editoriali digitali ha visto un aumento: nel 2016, il 7,3% della popolazione dai 6 anni in su ha letto e-book, percentuale che aumenta proporzionalmente ai libri presenti in casa. Quest’ultimo dato può dimostrarsi una debole prova della non alternatività del cartaceo con il digitale ma piuttosto di una convergenza di questi.41

38 GOODREADS,< https://www.goodreads.com/>. 39 ANOBII, < http://www.anobii.com/>.

40 ANOBII, <http://www.anobii.com/about>.

Infatti, benché oggi seguitante la battaglia fra i critici editoriali sulla caducità del libro cartaceo, i dati dimostrano che i lettori continuano a scegliere fra le due possibilità: nel 2016 in Italia «il 37% dei lettori compone mix diversi di carta ed e- book (erano il 28% nel 2015) e solo l’1% dichiara di leggere libri esclusivamente in formato e-book».42

FIGURA 4-DATI SULLA PRODUZIONE DI CONTENUTI DIGITALI DA PARTE DELLE CASE EDITRICI

Il libro digitale non è più una scelta di pochi e vede l’accompagnamento di una serie di servizi offerti al lettore (fig.4), non presenti in precedenza e frutto dell’adeguamento al digitale delle case editrici. Sempre da dati Istat emerge come l’e-book venga particolarmente apprezzato dal pubblico prima di tutto per il prezzo di vendita, al secondo posto si trova la facilità di archiviazione dei contenuti seguita dall’interattività del testo e dalla multimedialità (anche se questi ultimi due punti in percentuale molto bassa).

È idea condivisa nel mondo editoriale che, per tornare a far crescere l’interesse nella lettura, servirebbero diversi interventi mirati per lo più a un innalzamento del livello culturale del nostro paese. Fra queste iniziative proposte che dovrebbero essere realizzate troviamo nuove campagne di educazione alla lettura, bonus pubblici per l’acquisto di libri e e-book, facilitazione all’entrata di piccoli e medi editori nel mercato ed aumento della presenza di questi su Internet. Infatti, circa il 6% di quanti non hanno libri in casa hanno tuttavia navigato in Internet negli ultimi tre mesi, letto online o scaricato libri o e-book. Un dato scarso ma che può far intravedere nel digitale un nuovo canale di accesso alla lettura, attraverso dispositivi mobile quali

smartphone e tablet, entrambi di grande consumo fra la popolazione.

L’utilizzo quotidiano delle nuove tecnologie è da registrare come un trend estremamente positivo e può essere volto a proprio favore nell’ampliamento del mercato editoriale e del bacino dei lettori. Secondo Troy Rhuanen, presidente e AD di

TBWA, una delle agenzie pubblicitarie più importanti del mondo, «se l’esperienza di

lettura è positiva, se il lettore è soddisfatto di quanto ha trovato, di come l’informazione viene presentata, dei link collegati, sarà portato ad amplificare il suo bisogno e continuerà a cercare, a navigare»43 perciò l’obiettivo deve essere quello di

far durare questa navigazione interessando l’utente.